Palermo – Sembra finalmente intravedersi la luce in fondo al tunnel sulla decennale vicenda dell’area dell’ex discarica di Acqua dei Corsari. C’eravamo lasciati lo scorso novembre quando il Comune era riuscito a presentare apposita istanza di partecipazione ad un finanziamento comunitario di competenza del Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti. Nello specifico, la misura di finanziamento PO FESR Asse 6-Azione 6.2.1 “Bonifica di aree inquinate ….” metteva a disposizione ingenti risorse finanziarie destinate alla riqualificazione/bonifica/messa in sicurezza di aree inquinate, e quantificate in oltre 30mln di euro. Ci risulta infatti che il progetto presentato dal Comune di Palermo, dopo la verifica dei requisiti di ricevibilità/ammissibilità, sia stato ammesso a finanziamento. Il progetto dall’importo di circa 11 milioni di euro, permetterà quindi la realizzazione di interventi che consentiranno la piena fruizione del’intera area, la messa sicurezza (barriere passive, membrane e strati di copertura per impedirne infiltrazioni verso il mare), ripristino dei percorsi ciclo-pedonali, piantumazione di migliaia di essenze arboree, etc. Ed è una gran notizia che permette dopo circa 10 anni, di scrivere una pagina nuova su questo tratto di costa e pianificarne la sua completa restituzione alla cittadinanza. L’Area destinata a diventare un parco pubblico intitolato a Libero Grassi, si estende per circa 11 ettari ed è già stata oggetto di alcuni interventi di consolidamento per contrastare l’erosione marina e sistemazione del suolo con la realizzazione di gradinate e percorsi. Dopo i primi lavori di sistemazione, l’area è stata oggetto di una analisi di rischio finalizzata a verificarne la contaminazione e l’eventuale pericolo per la fruizione umana. A seguito dei controlli è stata effettivamente verificata la presenza di agenti inquinanti. “Si tratta di percentuali irrisorie” aveva affermato l’assessore regionale all’ambiente Toto Cordaro in occasione dell’ultimo sit-in organizzato all’interno dell’area. E proprio in quell’occasione avevamo evidenziato l’intesa fra Regione e Comune nel voler definitivamente affrontare e risolvere in sinergia l’intera vicenda. “Si mette fine– commenta il prof. Riggio, docente di Ecologia a UniPa – alle paure e gli allarmi per le presunte tonnellate di veleni capaci di uccidere chiunque mettesse piede sul suolo dell’ex discarica.”
La Regione ha certamente dato un importante impulso per sbloccare questa vicenda, e per il Comune è stato d’obbligo la partecipazione a questo bando, anche perché da solo non ce l’avrebbe fatta dal punto di vista finanziario.
Certo se si fosse vigilato sull’area fin dal completamento dei lavori, si sarebbero potuti risparmiare tanti denari (a 5mln ammonta il costo della prima riqualificazione e messa in sicurezza!), e i tanti rimbalzi burocratici fra laboratori d’analisi, Arpa e Assessorato Regionale.
Non sarebbe male la creazione di un tavolo tecnico condiviso fra Comune (futuro affidatario dell’area) e le varie associazioni del territorio per
E prima che arrivino presunti paladini o salvatori della patria sempre pronti ad intestarsi meriti (a Palermo ogni iniziativa ha cento padri…), vogliamo in particolare ringraziare l’Assessore Regionale all’Ambiente Toto Cordaro e all’Assessore Comunale Sergio Marino, che in sinergia hanno saputo tener fede agli impegni presi e dimostrato che la politica può davvero essere al servizio del territorio. Ma vogliamo anche ringraziare la dott.ssa Cleo Li Calzi nell’aver seguito attentamente e con passione queste delicate fasi procedurali che hanno permesso questa notizia ed Alice Grassi, figlia di Libero Grassi. Non dimentichiamo neppure Addio Pizzo, Palermo Ciclabile Mobilita Palermo, Aldo Penna (instancabile attivista del locale Comitato), il gruppo “Corsari Assetati” coadiuvati dalla prof. Virna Chessari, l’Ecomuseo Mare Memoria Viva, Parco Uditore che assieme hanno dato supporto alle iniziative del Comitato per il Parco Acqua dei Corsari “Libero Grassi”. Tutto nel nome di Libero Grassi .
E’ certamente una buona notizia ma il problema del “Parco Libero Grassi” non è stata solo la mancanza di finanziamenti ( cosa non vera) ma l’incapacità di spendere i soldi e di gestire il sito. Come giustamente è stato riportato dall’articolo “Certo se si fosse vigilato sull’area fin dal completamento dei lavori, si sarebbero potuti risparmiare tanti denari (a 5mln ammonta il costo della prima riqualificazione e messa in sicurezza!), e i tanti rimbalzi burocratici fra laboratori d’analisi, Arpa e Assessorato Regionale.”
PARCO LIBERO GRASSI: LA VERGOGNA CONTINUA
Questa notizia ottimistica, con relativi ringraziamenti, fu pubblicata , non solo da “MOBILITA PA”, nel lontano 2019.
Sembrava che tutto era pronto per il recupero del Parco Libero Grassi, invece……
Si è trattata nell’ ennesima occasione mancata da parte di un “amministrazione” comunale totalmente ……catatonica.
In attesa che il Comune inizi questi lavori per la riqualificazione dell’area verde, intitolata all’imprenditore ucciso dalla mafia per essersi ribellato al pizzo, la zona è totalmente abbandonata al degrado e anzi viene spesso utilizzata dalla criminalità per dare fuoco ad auto probabilmente rubate e usate per compiere rapine o per prelevare pezzi di ricambio.
Tra l’ altro tali fumi, altamente tossici, inquinano l’ aria della costa sud, determinando gravi problemi di salute ai cittadini ma ai nostri vecchi “amministratori ecologisti” la cosa non importava un fico secco.
E’ questo è un altro “regalo” della vecchia “amministrazione” comunale .
E’ inutile che ogni giorno onoriamo le tante vittime della mafie con le solite passerelle di politici, “amministratori” e autorità se poi le opere pubbliche dedicate a questi martiri vengono lasciati nel più totale degrado o , ancor peggio, “affidate” alla criminalità per svolgere i propri sporchi affari.
Vorremmo però ricordare ai nuovi amministratori cittadini che i lavori per la messa in sicurezza e il ripristino ambientale del Parco Libero Grassi sono ancora fermi, nonostante il finanziamento di 11,5 milioni di fondi PO FESR Sicilia 2014-2020, il cui importo deve esser speso entro il 2023 per non incorrere in altre sanzioni comunitarie.
@belfagor,
inoltra la richiesta all’ass.carta. sembra uno bravo.