Chi gira per le strade palermitane non può NON notare lo stato di degrado in cui versano centinaia di aiuole, spesso non curate o piene di immondizia mai raccolta e colpevolmente gettata dai palermitani più sporchi e menefreghisti.
Quello della manutenzione è un problema vero e proprio che attanaglia il nostro e tanti altri comuni italiani, ma che in alcune circostanze potrebbe essere parzialmente risolto a costo zero per le casse comunali. Attraverso un “Do ut des”, dare e ricevere.
Quella nella foto (dal gruppo facebook – grazie a G. Randazzo) è un’aiuola in Piazza Sant’Oliva recentemente recuperata da un ristoratore privato della zona che, in tal modo, ha contribuito al decoro generale dell’area limitrofa al suo locale e ad una migliore presentazione della sua attività. Non siamo al momento a conoscenza se sia in vigore un accordo con l’amministrazione comunale che consenta un intervento del genere, presumiamo di si osservando l’installazione delle palle bianche (discutibili) in qualità di punti luce.
Ad episodi simili abbiamo assistito anche in passato: si pensi per esempio alla maxi aiuola alla rotonda di Partanna Mondello (nei pressi dell’ex stabilimento Coca Cola), dove ogni estate un prato perfettamente curato veniva innaffiato e reso ai limiti della perfezione.
Purtroppo il limite di questi avvenimenti è la loro natura assolutamente episodica. Da quel che ci risulta non esiste un regolamento e ci sembra che tutto avvenga in maniera destrutturata, lasciando al privato scelte di dubbio gusto come nel caso dell’aiuola in questione. Posto che sono ben evidenti le difficoltà delle partecipate a garantire un livello decente di pulizia e decoro alla città, ci chiediamo come mai il Comune di Palermo non decida di consentire l’adozione di alcuni spazi pubblici ai privati, mediante un affidamento a titolo gratuito.
Non è una pratica nuova, tanti comuni lo fanno e senza andare troppo lontano, anche Agrigento nel 2013 ha approvato un regolamento ad hoc.
Viviamo in una città piena di pali e insegne pubblicitarie che tempestano (a volte snaturano) gli spazi pubblici, senza ordine e raziocinio. Sebbene sia evidente come questo caos sia non governato e propedeutico solo a remunerare il più possibile, il Comune potrebbe farsi carico di migliorare la città “delegando” ai privati e consentendo a quest’ultimi di poter promuovere la propria attività secondo delle regole ben precise.
Ad Agrigento lo hanno fatto, dicevamo. In breve, vengono accreditate aziende e privati con opportuni requisiti, alle quali viene chiesto di adempiere alla manutenzione del lotto assegnato:
- a) Taglio dell’erba ed eliminazione della vegetazione infestante;
- b) Eliminazione delle piante disseccate;
- c) Messa a dimora di nuove piante o fiori secondo il progetto di sistemazione dell’area proposto in sede di offerta;
- d) Irrigazioni ed eventuale manutenzione ordinaria degli impianti ove previsti;
- e) eliminazione e smaltimento dei materiali di risulta derivanti dalle suddette operazioni;
- f) piccole riparazioni con sostituzioni di parti mancanti (catene, paletti, bulloni ecc ) di giochi, panchine, fontanelle, cestini ecc.;
- g) pulizia dell’area da cartacce, bottiglie, lattine ecc.;
In cambio visibilità per il proprio marchio, sottoposta a disposizioni ben precise:
- a) Dimensione del cartello pubblicitario cm. 50 x cm. 70;
- b) Altezza massima del cartello, comprensivo della struttura di sostegno, cm. 150,00 dal piano di calpestio interno all’area;
- c) Numero massimo di cartelli pubblicitari: – N. 1 cartello per ogni area se inferiore a mq. 200,00, – N. 2 cartelli se l’area concessa è superiore a mq, 200,00
- d) Per aree superiori a 1.000 mq si potranno installare n°5 cartelli pubblicitario cm. 50 x cm. 70 o in alternativa un unico cartellone o similare di dimensioni non superiori a mq 5,00, che dovrà essere posto al centro dell’area.
- e) La collocazione del cartello resta subordinata all’acquisizione delle autorizzazione degli Enti competenti, se dovute, (soprintendenza – ANAS . Provincia )nel rispetto del citato regolamento sulla pubblicità e pubbliche affissioni.
L’intero provvedimento è consultabile qui, ed è solo un esempio in quanto tanti altri comuni hanno redatto il proprio. Si possono consultare, copiare, modificare. Gran parte del lavoro insomma è già fatto. Lanciamo questo appello ai futuri governatori, una buona pratica quasi interamente confezionata e pronta all’uso.
Basta essere d’accordo e volontà di rendere concreta un’idea.
magari tutte le aiuole fossero così
…in effetti in tante occasioni i privati hanno dimostrato di saper gestire i beni pubblici meglio dei comuni…. …..questa è un’ottima idea…. e speriamo che il prossimo sindaco, chiunque sarà, stia prendendo appunti…
Buona giornata a tutti!
Non si capisce il perche in una città come Palermo queste cose non funzionino. Credo che alla base ci sia poca volontà e incapacità gestionale. Tanti spazi verdi che potrebbero abbellire la nostra città, lasciati invece all’incuria e al menefreghismo della gente. Ricordo negli ultimi mesi primadel mio trasferimento facevo spesso il tragitto tra l’assessorato territorio e quello all’Industria in Via Ugo la Malfa, e lo stato delle aiuole era davvero incredibile, milioni di aghi di pino lasciati da decenni accumularsi..; credo che la situazione sia sempre la stessa e che nulla sia cambiato forse solo ancora più degrado visto che sono passati 4 anni… Ma le squadre di giardinieri che fanno? si grida allo scandalo dei badge, degli operai dell’amica imboscati, sei quelli che si rivendono le tutte al mercatino di Ballarò… e di questi qui nessuno parla, dei loro responsabili che continuano sicuramente ad intascare somme vertiginose per non aver fatto nulla… La Procura della Repubblica cosa aspetta per fare un po di chiarezza???
Caro “cirasadesigner” le sue osservazioni sono corrette e condivisibili. Lei giustamente si domanda ,” La Procura della Repubblica cosa aspetta per fare un po di chiarezza??? ” Le ricordo che mentre nelle altre città gli amministratori ricevono decine di “avvisi di garanzia”, spesso strumentali, da noi dobbiamo tornare al famoso “Caso skipper”, per vedere un amministratore comunale condannato . Qui a Palermo, caro cirasadesigner nessun amministratore ,dirigente, giudice o prefetto , commette abusi o reati. Tutti i dipendenti vanno regolarmente a lavoro, svolgendo regolarmente il loro compito e tutto si svolge nel pieno rispetto delle leggi. Siamo una vera “capitale della legalità”.