Si è ieri mattina la cerimonia di riapertura al pubblico della Biblioteca comunale dopo un lungo periodo di chiusura dovuto ai lavori di restauro e adeguamento alla vigente normativa sulla sicurezza curati dall’Ufficio Città storica sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza dei Beni Culturali di Palermo.
Presenti all’inaugurazione il Sindaco, Leoluca Orlando, il Vicesindaco ed Assessore alla Città Storica, Emilio Arcuri, l’Assessore alla Cultura Andrea Cusumano e la Direttrice della Biblioteca comunale Eliana Calandra. In rappresentanza dell’Amministrazione presenti anche gli assessori Sergio Marino e Giuseppe Gini.
“La riapertura del complesso della Biblioteca Comunale di Casa Professa – afferma Orlando – è un segnale positivo che conferma l’impegno dell’Amministrazione nel percorso avviato di crescita culturale, attenzione al territorio e recupero dell’identità. Restituiamo alla città uno dei suoi gioielli più preziosi custodito nel cuore pulsante del centro storico. Un’occasione che tutti quanti dobbiamo cogliere per nutrire maggiore autostima nel sentirci Palermitani , per il patrimonio che abbiamo e, soprattutto, per continuare in questa azione di recupero del nostro patrimonio storico, culturale e monumentale”.
“Ancora una volta – sottolinea Arcuri – un importante lavoro edile della città, viene realizzato nel pieno rispetto e a tutela del patrimonio esistente, in linea con la filosofia complessiva degli impegni assunti dall’Amministrazione. Il recupero, la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio artistico ed architettonico, si confermano volano di nuova economia e sviluppo”.
“Un momento molto importante per la città – dichiara Cusumano – che, dopo iniziative culturali e concerti realizzati quest’estate per riavvicinare il pubblico a questo preziosissimo patrimonio comune, restituisce alla cittadinanza, agli studiosi ed agli studenti la Biblioteca di Casa Professa. Abbiamo in programma da qua alla primavera una serie di iniziative che oltre a rendere sempre più fruibile il bene, daranno lustro ad alcuni dei volumi più pregiati qui custoditi, a cominciare dal rientro del Codice Resta recentemente restaurato dall’Istituto Nazionale per la Grafica”.
Soddisfatta la Direttrice Calandra, che annuncia: “abbiamo pensato di riaprire con delle visite guidate per tutto il mese di gennaio perché abbiamo il piacere di mostrare alla città la biblioteca nella sua nuova veste. Da febbraio riprenderà, invece, regolarmente la consultazione”. Restituite all’antico splendore e visitabili la Sala Amari, col deposito dei Preziosi e rari, che si apre sull’atrio interno della Biblioteca, con le sue secentesche librerie dipinte, riportate all’originario splendore da un accurato restauro, e le due Sale lignee, le ottocentesche sale lettura storiche al primo piano, e impreziosite dagli arredi originari con scaffalature su due livelli con ballatoi percorribili ornati dalla straordinaria collezione di ritratti di Siciliani illustri denominata Famedio (Tempio della fama). Possibile visitare le torri librarie, parte del primo intervento, con la nuova sistemazione dei volumi. Ultime tappe del percorso, la Chiesa di San Michele Arcangelo, di impianto trecentesco, sottoposta a modifiche nel Cinquecento e dal 1870 sottratta al culto e usata (fino ad oggi) per custodire i depositi librari della Biblioteca comunale e l’attiguo complesso della Chiesa dei SS. Crispino e Crispiniano con i pertinenti spazi esterni e locali adiacenti, oggetto dei recenti lavori di ripristino che andrà ulteriormente ad arricchire le attività e l’offerta di questo importantissimo polo culturale della città nel contesto di Ballarò.
Il restauro.
I lavori che hanno interessato tutto il complesso architettonico della Biblioteca comunale sono stati svolti per interventi successivi.
Già un primo intervento (per l’importo di 5.640.000 euro fondi comunali) è stato avviato nel settembre 1997 ed ultimato nel giugno 2005. Riguardava sia la rimozione di tutte le superfetazioni che non costituivano parte integrante del monumento architettonico, che il recupero, restauro, razionalizzazione e riuso degli spazi di pertinenza della sala Preziosi e rari, Emeroteca, Sala lettura, Magazzini e Sala Amari. Nella chiesa di S. Michele Arcangelo nel corso dei lavori sono state rinvenute delle preesistenze archeologiche che hanno indotto a realizzarne la copertura con lastre di vetro. In questa prima fase, si è inoltre provveduto alla sistemazione a giardino della corte, al recupero del portale settecentesco di accesso, al restauro della pavimentazione del portico della Biblioteca e degli elementi scultorei del chiostro e all’adeguamento, infine, degli impianti tecnologici. La sala oggi contiene i volumi della Biblioteca di S. Martino, la cui catalogazione, studio e archiviazione attualmente in atto arricchirà in modo significativo l’immenso patrimonio librario della Biblioteca Comunale.
Il secondo intervento, di completamento, per l’importo complessivo di 4.435.000 euro finanziati dalla Regione Siciliana – Assessorato Infrastrutture e Trasporti – e dal Comune di Palermo è stato avviato nel 2009 ed ultimato ora, nel dicembre 2016.
I lavori, con l’obiettivo della rifunzionalizzazione dell’intera Biblioteca, sono stati i seguenti:
1) Restauro delle librerie lignee della Sala lettura e Sala cataloghi. Le imponenti librerie in parte provenienti dall’antica Biblioteca dei Gesuiti e adattate ai nuovi ambienti sin dalla data di insediamento della Pubblica Libreria del Senato Palermitano (1775), realizzate in legno di abete verniciato, si sviluppano lungo tutto il perimetro delle due sale e per quasi tutta l’altezza del paramento murario secondo ordini sovrapposti (ionici e corinzi) che reggono ballatoi di servizio cui si accede attraverso scale inserite nella stessa struttura lignea. Nonostante le trasformazioni subite lungo il corso degli anni, le librerie contribuiscono in modo decisivo a caratterizzare le sale costituendo una delle peculiarità dell’intero complesso. I lavori hanno riguardato lo smontaggio del secondo livello della sala lettura per consentire la revisione degli ancoraggi ed il ripristino delle parti danneggiate, la pulitura, il trattamento antimuffe ad antiparassitari, il consolidamento e le integrazioni di parti mancanti, stuccatura, verniciatura.
2) Restauro dei manufatti lignei decorati (librerie dipinte). Le librerie decorate furono costruite nel secolo XVII e provengono dalla Casa dei Padri Filippini all’Olivella per cui erano state progettate; acquisite dalla Biblioteca Comunale, furono collocate nella Chiesa di San Michele Arcangelo dove nel tempo hanno subito numerose trasformazione e manomissioni. Le librerie sono realizzate in legno di abete dipinto a tempera secondo un decoro che riproduce l’effetto dei marmi mischi presenti in tante chiese palermitane dello stesso periodo. La struttura modulare si sviluppa secondo una partitura variabile (singola doppia, tripla e quadrupla) di semplici montanti verticali alternati a paraste in cui spicca il motivo dell’arco che incorniciava, probabilmente, vani porta e finestre. L’intervento ha previsto di assemblare gli elementi già catalogati integrando le parti mancanti con elementi neutri al fine di ricostituire un ambiente unitario all’interno della Sala Amari e inserire la restante parte delle librerie lungo le pareti perimetrali della chiesa di San Michele.
3) Arredi magazzini librari e deposito “Rari e Preziosi”. Sono state realizzate nei magazzini librari e in quello del fondo “Rari e Preziosi” attiguo alla Sala Amari nuove librerie mobili, con carattere innovativo nel campo degli arredi per biblioteche realizzate in acciaio ed elementi lignei, idonee a contenere e a conservare il patrimonio librario, con l’ottimizzazione degli spazi disponibili e nel rispetto delle misure di prevenzione incendi.
La Biblioteca Comunale.
La Biblioteca Comunale di Palermo fu fondata per volontà regia e su iniziativa del Senato di Palermo al fine di rendere il sapere accessibile a tutti grazie al fondamentale strumento di ricerca e di supporto all’istruzione ed allo studio costituito da una biblioteca pubblica. La cerimonia inaugurale ebbe luogo nell’aula senatoria del Palazzo Pretorio, l’attuale sala delle Lapidi, nel settembre 1760. La Biblioteca ebbe la sua prima sede in una stanzetta del Palazzo Pretorio, ma ben presto il gran numero di donazioni di manoscritti e stampati rese lo spazio insufficiente e fu necessario affittare alcuni locali del palazzo del duca di Castelluccio, fino a che l’espulsione dei Gesuiti, avvenuta nel 1767, rese disponibili le case della Compagnia e alla Biblioteca furono assegnati alcuni oratori di Casa Professa: la nuova sede fu inaugurata il 25 aprile 1775. Il primo bibliotecario della Libreria del Senato fu Domenico Schiavo, ma il più noto è certamente Gioacchino Di Marzo che vi operò dal 1857 alla sua morte, avvenuta nel 1916. L’appassionata cura del Di Marzo consentì la valorizzazione e l’incremento delle raccolte alle quali nel 1870, a seguito del regio decreto di soppressione degli ordini religiosi del 1866, si aggiunsero numerosi fondi monastici che furono sistemati nella chiesa di S. Michele Arcangelo, oggi parte integrante della Biblioteca. Il Di Marzo dotò la Biblioteca di cataloghi e di indici topografici e cronologici in grado di agevolare la conoscenza e la fruizione del vasto patrimonio documentario.
Il patrimonio.
La Biblioteca possiede un patrimonio bibliografico di circa 400.000 unità. Circa 6.000 manoscritti documentano la storia e la cultura siciliana dal Medioevo al Novecento. Fra i più importanti si ricorda il Martyrologium, il più antico, risalente alla prima metà del sec. XII: un codice liturgico, interessante per le note marginali coeve che si riferiscono ad eventi legati alla vita e alla morte dei sovrani normanni e svevi e dei membri della loro corte. Altro testo fondamentale per la ricostruzione della legislazione siciliana medievale, è il codice delle Constituciones, ordinaciones, capitula, privilegia, pragmatice Sanciones et leges municipales Regni Sicilie, (Sec.XIII-Sec.XV) raccolta di leggi del Regno di Sicilia dalle Costituzioni federiciane fino ai Capitoli di Ferdinando il Cattolico. Fanno parte del vasto patrimonio librario anche importanti testi scientifici: basti ricordare il Manuale di Alchimia, codice della prima metà del sec. XIV, raccolta di testi alchemici del Medioevo europeo, in cui confluiscono le conoscenze di tradizione greca, latina, araba e ebraica, e una rara seconda edizione (1575) della celeberrimo opera di Niccolò Copernico De revolutionibus orbium coelestium, inserita dall’UNESCO nell’elenco delle “Memorie del Mondo”. Di notevole interesse i 25 volumi di Diari e i 48 Opuscoli del Marchese di Villabianca, Francesco Maria Emanuele e Gaetani, che ricostruiscono la vita artistica, culturale, sociale di Palermo e della Sicilia della seconda metà del Settecento. La Biblioteca custodisce, infine, numerosi carteggi (per un totale di circa 60.000 lettere) di personalità, che hanno lasciato un’impronta nella storia politica, culturale, sociale della Sicilia. Tra i più importanti: i politici Emerico Amari e Napoleone Colajanni, gli scrittori Federico De Maria e Luigi Natoli, il botanico Filippo Parlatore.
Ma non solo libri. La Biblioteca custodisce anche il Nummarium, raccolta numismatica ricca di oltre 1.000 monete arabe e normanne, due preziosi mappamondi di inizio Seicento (il globo celeste e quello terrestre) di Matthäus Greuter e il Famedio, galleria di 371 ritratti di siciliani illustri. Oggi la Biblioteca comunale è il centro del Sistema Bibliotecario Cittadino e “polo” del Servizio Bibliotecario Nazionale (http://librarsi.comune.palermo.it/polo/home)
Orari e servizi.
Dal mese di gennaio 2017, la Biblioteca aprirà al pubblico nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì ore 9.00-13.00 e mercoledì anche 15.30-17.30.Per tutto il mese, per promuovere una conoscenza più ampia del complesso monumentale, dell’Istituto e del suo patrimonio, saranno organizzate visite guidate su prenotazione a cura di personale interno (telefonare al numero 091-7407949). Dal mese di febbraio saranno riattivati i servizi di front-office, consultazione e prestito in loco. Continueranno regolarmente quelli già attivi ( informazioni bibliografiche, ricerche a distanza e rilascio di copie digitali, prestito interbibliotecario), nonchè i servizi on line fruibili dal sito www.librarsi.it (catalogo on line, prestito on line, news-letters, Teca digitale – sportello on line da cui è già possibile consultare in rete 400 codici riprodotti) o dalla apposita nuova app libr@rsi scaricabile gratuitamente per dispositivi IOS e Android, dalla quale è possibile accedere a tutti i testi del catalogo, identificando quelli di interesse e individuando le biblioteche in cui sono disponibili.
Articolo tratto da LiveSicilia