“Curavo un’area verde ma oggi alzo bandiera bianca”

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Perchè alcune persone odiano vivere nel decoro, nell’ordine e nella pulizia?

Perchè tanto disprezzo nei confronti delle poche aree a verde inserite nel contesto urbanistico della nostra città?

Non dovrebbero essere amate come perle rare o oasi nel deserto? Se hai un’unica sorgente d’acqua dalla quale dipende la tua sopravvivenza, perchè comportarsi da stupidi o criminali e inquinarla o distruggerla?

Qualcuno sa darmi delle risposte?

Ho passato anni, a cercare, invano, di far nascere un barlume di senso civico nella zona in cui vivo (il centro storico tanto amato e tanto violato), anche con “l’adozione” – in tempi in cui ancora non erano nati nè gli orti condivisi, nè  l’affido a cittadini o associazioni da parte dei Comuni di aree a verde abbandonate – di una piccola parte di terreno inutilizzato, finalmente trasformato dal Comune di Palermo, in una grande e bella aiuola, con la messa a dimora di una decina di palme, alcuni fiori e due alberelli di alloro.

Grazie anche all’interesse di un bravo consigliere di quartiere della circoscrizione Tribunali – Castellammare, Pietro Licata, ora non più in vita.

Pensavo, gli abitanti di questa strada saranno felici come noi due per questo inaspettato regalo. COME MI SBAGLIAVO!

Non immaginavo neanche lontanamente quanto ero distante  dalla realtà e quanta amarazza mi avrebbe causato negli anni a venire prendermi cura di questo dono, presto trasformatosi in una mela avvelenata. Amo l’ambiente, la natura, gli animali, il mio pianeta: dovrebbe essere così per tutti. O no?

Il mio concetto di “casa” si estende fino all’universo del quale facciamo parte e anche oltre.

Per questo per me è intollerabile chiunque violi in qualunque modo il nostro  habitat.

Fin da bambina ho sempre avuto un innato senso civico: non si deturpa, non si sporca, non si maltrattano gli indifesi e i piú deboli, siano essi del regno animale o vegetale.

Non divieti pressanti, ma uno stile di vita, normale come respirare o bere un bicchiere d’acqua.

Non tolleravo e non tollero gli sprechi di nessun tipo, prima della nascita e dell’arrivo dei grillini all’Ars c’ero già io che spegnevo le luci della sala stampa e che stressavo i commessi (che non capivano visto che non eravamo, secondo loro,  noi a pagare le bollette) a fare altrettanto, invano. Chiudevo i rubinetti lasciati aperti e stringevo quelli gocciolanti.

Riciclavo la carta, quando ancora in città non esisteva la differenziata e non c’erano le campane (ancora oggi ho problemi a trovarne una per la carta nella mia zona), il magazzino dove la portavo allora non esiste più.

Il mio elevato senso civico e il mio forte rifiuto del degrado,  mi hanno portata alla naturale “adozione” di questa  preziosa porzione di verde, prima istituita e subito dopo dimenticata, situata in Via Filangieri, a ridosso delle antiche mura della Pace, anch’esse in pericoloso stato di abbandono.

Ho subito realizzato che nessuno si occupava più di essa: niente pulizia, niente innaffiatura, niente tagli d’erba – se non due o tre volte l’anno, su richiesta, alla Ripartizione Ville e Giardini – che inviava alcuni operai Gesip.

Così, volente o nolente, mi sono trasformata in un agente ecologico sempre a vigilare e a ripulire, nel vano tentativo di mantenerla intonsa.

L’impresa si è presto rivelata difficilissima.

Non facevo in tempo a togliervi i rifiuti, che subito ne spuntavano di altri. Ho dovuto difenderla da ogni tipo di materiale, proprio da tutto.

Chi faceva lavori in casa vi buttava i suoi scarti ingombranti. Vi hanno lasciato ogni cosa: elettrodomestici rotti, vecchi arredi, materassi sbrindellati,  contenitori con vernici, cartoni, vi hanno perfino versato del cemento, oltre ai ‘normali’ sacchetti  di rifiuti urbani (nonostante i vicini cassonetti o forse proprio per quello).

Le hanno dato fuoco, vi hanno fatto sesso centinaia di uomini con prostitute di colore, vi hanno lasciato i propri escrementi persone e animali (più le prime, che i secondi).

Un giorno vi si era installato pure un gruppo di nomadi.

Tuttora uno straniero senza fissa dimora, nè idendità – un apolide secondo la polizia – si lascia andare periodicamente e in assoluta tranquillità, come se fosse nel bagno di casa sua, a pratiche di onanismo, non al buio, ma financo alle ore 13 di una assolata domenica.

Ma anche se da sola, fin dal primo giorno ho impedito che diventasse come altre aree verdi di questa città. La ripulivo, anche nei giorni festivi,  e la difendevo. Per anni è stata pulitissima, nonostante tutto. Neanche una cicca.

Tra la derisione della gente di questo quartiere, che si chiedeva chi fosse questa svitata o questa straniera (francese, svizzera, belga?), che ‘lavorava’ gratuitamente per una cosa pubblica; quindi di tutti per utilizzarla nel peggiore dei modi e di nessuno per mantenerla dignitosanente.

Poi è arrivato il punteruolo rosso e si è portato via le palme più grandi, ma anche lì non mi sono arresa , c’erano pur sempre le piccole.

Nonostante le promesse, nulla è stato più messo a dimora in loro vece.

Le rare volte che veniva effettuato il taglio d’erba i residenti erano preoccupati che si sporcassero le loro auto in sosta, finendo persino a litigare con gli operai della ex Gesip arrivati finalmente a falciare il prato.

Ma il paradosso lo si è raggiunto con alcuni volontari che distribuivano contenitori di plastica con pasta dentro, pur non essendoci senzatetto nei paraggi ve ne hanno abbandonato diversi (ma perchè dentro un’area a verde pulita?), cibo che è rimasto ore a marcire sotto il sole e che poi ho dovuto buttare  a malincuore nei cassonetti: non più buono neanche per i gatti.

Quando sono ritornati a rifarlo e li ho richiamati, dicendo – “fate solo spreco di cibo, oltre che creare altri rifiuti, nessuno prenderà quei contenitori per mangiarne il contenuto”, un gentile frate mi ha mandata a quel paese. Che dire? Hanno pure avuto un bel servizio a “Striscia la notizia”, era Natale, che brave persone!

Questa storia però non ha un lieto fine, perchè dopo oltre vent’anni di solitudine, amarezze e dopo aver consumato decine di euro in guanti di plastica, ho detto basta. Succede di rado, non mollo quasi mai, ma questa città mi ha costretta ad arrendermi  già un paio di volte.

Se il mio lavoro è stato privato, la mia resa  deve essere pubblica. Si deve sapere.

Nulla posso più fare da sola contro l’ultima e incontrastata invasione.

Nel giro di pochi giorni decine di profughi, rifugiati, apolidi, richiedenti asilo, disperati, sbarcati in città da zone più povere, di guerra e ancora più degradate della nostra, l’hanno trasformata in una vera discarica. Di notte dormono tutti indisturbati al vicino passaggio Lincoln. La situazione è così fuori controllo da diventare  impossibile gestirla; non solo per una questione igienico – sanitaria, fossero solo i loro bisogni fisiologici sarebbe nulla! Vi hanno trascinato dentro di tutto.

Non voglio fare l’elenco. Chi vuole venga a guardare.

Io dico BASTA, mi arrendo. Comune e bravi volontari, dove siete?

Herr Bürgermeister,  signor sindaco, fai qualcosa. Lo so che in città ci sono altri come me, li ho incontrati… in banca, al supermercato e li ho riconosciuti.

Ho bisogno del vostro supporto perchè sono in riserva di speranza. Adesso tocca a voi.

Io alzo bandiera bianca, mi sono già schifata abbastanza, senza neanche riuscire a convertirne almeno uno, grande o piccino, alla mia causa. TUTTI REFRATTARI E INDIFFERENTI. AIUTATE NON ME, MA QUESTA CITTA’.

Infine, un ricordo e un grazie al mio assessore al Verde preferito, la dolce e appassionata Letizia Battaglia. Ricordo ancora le sue lacrime amare per la  devastazione di un’area a verde attrezzata,  appena inaugurata all’Arenella. Vandalizzata dopo  neanche 24 ore. A quei tempi scrivevo per il quotidiano L’Ora e raccolsi il suo sfogo.

Mi rimase impresso. Non gliel’ho mai detto, colgo l’occasione…

 

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17 Thoughts to ““Curavo un’area verde ma oggi alzo bandiera bianca””

  1. punteruolorosso

    grazie signora.
    che ignoranza, che schifo!
    speriamo che la scuola educhi una nuova generazione di gente come lei e come letizia battaglia.
    il cammino da fare è lungo. su questo sito come su altri ho visto dare la colpa del degrado solo al comune. in realtà i cittadini sono i primi custodi degli spazi pubblici. è molto facile e qualunquista prendersela con un’amministrazione che fra mille pecche e distrazioni sta facendo qualcosa per le pedonalizzazioni e la mobilità dolce. è giusto aspettarsi di più, ma mi vengono in mente gli anni di cammarata, il cui l’unico exploit fu quello dei centri commerciali. per non parlare degli anni del sacco. temo che il nostro imperfetto sindaco verrà punito dalla plebaglia.
    secondo me la ricetta da attuare subito è l’interdizione alle auto. lo spazio verde di via filangieri può essere esteso a tutta la strada. dove non arrivano le auto, non si forma la sporcizia. per gli onanisti il comune deve fare di più. è un vero spreco, la banca del seme potrebbe aprire nei bagni di via garibaldi.
    allora chiudiamo al traffico e buonanotte ai residenti maleducati. che protestino pure. a piazza magione c’è il posteggio. il giudice li deve condannare a fare la differenziata.

  2. Che amarezza……in questo caso i consiglieri di quartiere che cosa fanno?

  3. Frequento questo blog da anni, commento e leggo con attenzione molti degli articoli.
    Stessa cosa sull’account FB di MobilitaPalermo.
    Da sempre il mio commento sull’incivilta’ dei Palermitani verte sulla seguente conclusione:
    – al Palermitano PIACE vivere tra i rifiuti

    PS: ho postato foto di gente al mare che mangia o prende il sole tra i sacchi di rifiuti, ho riportato di gente che vive indifferentemente con le puzzure di fronte la porta di casa, che usa le stazioni come quella di Piraineto come se nulla fosse. E potrei continuare all’infinito. La sola certezza che ho maturato e’ che il Palermitano e’ sporco, dentro e fuori. Mi spiace generalizzare, ma mediamente e’ cosi’. Irrispettoso del prossimo, prepotente, soverchioso, sudicio, maleducato. Ho una considerazione infima del Palermitano medio, odio il suo modo di essere spiritoso, la sua incivile caciara, la sua falsita’ e la sua ignoranza manifesta in molti dei suoi gesti.
    Riesco a malapena a vivere a Palermo, dopo 32 anni mi sono anche io stancato di lottare, lottare ogni giorno per il rispetto del diritto di vivere civilmente. Litigi per macchine in doppia fila, immondizia buttata a casaccio, cacche di cani sul marciapiedi, prepotenza e incivilta’ anche per comprare un tozzo di pane, maleducazione nel fare una semplice fila in banca, atteggiamenti soverchiosi nel disbrigo di una semplice pratica burocratica. Uscire di casa era diventato un problema di sopravvivenza.
    E cosi’ me ne sono andato, lasciando il cosiddetto posto fisso e statale, tanto agognato nella mentalita’ ottusa fankazzista panormita. E sono felice di non vivere piu’ in questa bellissima citta’…

    1. mimmalomartire

      Cosa posso dirle se non che putroppo condivido la sua amarezza.
      Vorre tanto anch’io svegliarmi una mattina ed avere un panorama diverso, una città finalmente educata.
      Lei c’è riucito andando via, io per ora non posso. Ma non è un problema solo di Palermo, ormai è nazionale…

  4. belfagor

    Gentile signora, purtroppo Palermo è una città agonizzante ,senza più valori e dignità. Quando i controlli sono inesistenti, quando la pulizia delle strade è un eccezione e la cura del verde, più o meno “anomalo” ,è lasciato alla buona volontà dei volontari ,temo che le speranze di poter vivere finalmente in una città “normale” si sono ridotte a un lumicino. Palermo, da quasi trent’anni non è più amministrata. Le varie giunte che si sono succedute in questo periodo, hanno gestito solo “le emergenze”. Prima si lasciano che le strade vengano sommerse dai rifiuti e poi si interviene ” in emergenza” con le ruspe per liberarle , pagando gli straordinari ai dipendenti e chiendendo più soldi al comune . Lo stesso discorso vale per il verde, per i giardini e per le spiagge . L “‘ordinaria amministrazione” non esiste in questa città. Quando una città è gestita con queste logiche, è difficile pretendere che il cittadino si comporti in maniera civile. Se il responsabile dei vigili o gli assessori posteggiano in divieto di sosta o sopra i marciapiedi perché il “palermosauro” dovrebbe comportarsi in maniera diversa?

    1. mimmalomartire

      Perchè è doveroso fare in ogni caso il proprio dovere.
      Non ho MAI fatto qualcosa di contrario alla mia coscienza, solo perchè così fanno tutti…

  5. maurino

    La ringrazio a nome dei palermitani onesti e civili che come Lei ogni giorno combatte una battaglia contro questo degrado e schifo. Vorrei anche che questi articoli venissero postati anche sulle pagine social del comune di Palermo

  6. giogovick

    Dalla mia finestra vedo proprio questo giardino. Signora, ci mettiamo d’accordo sull’orario e andiamo a fare una pulizia 😉 non so come contattarla quindi mi faccia sapere lei.
    sulla questione rifugiati, non me la sento di esprimermi. Sono gia’ di per se in una situazione delicata. E’ vero, potrebbero esser piu’ accorti, ma non oso immaginare che pene stanno passando. Riesco solo a dire, aiutiamoli pulendo noi l’aiuola. Magari vedendo il nostro impegno, e vedendo che non e’ un luogo abbandonato riusciamo a farli sentire un po’ piu’ parte del quartiere e magari poi saranno loro stessi a curarsi di piu’.

    1. mimmalomartire

      Si è trasferito da poco? Perchè gli immigrati sono arrivati solo da poco tempo.
      Ovvio che era pulita, prima che qualcuno vi gettasse appositamente i rifiuti. A volte non facevo neanche in tempo a salire le scale di casa…L’area ha bisogno ormai di una bonifica, non credo che sia nè saggio, nè prudente – in questo momento – senza le adeguate protezioni (tute e guanti da giardiniere, scarpe appropriate), entrarvi.

    2. Athon

      Giogovick, mi è piaciuto il tuo commento, ogni parola. Condivido la postura che trapela da ciò che scrivi.

      Emblematico è “aiutiamoli pulendo noi l’aiuola”. Quale migliore atteggiamento? Qui siamo ad un livello alto di valori. Il rispetto della città e dell’ambiente in te si lega all’imprescindibile e centrale rispetto per l’uomo.

      Grazie.

  7. la verità è che la maggior parte dei palermitani non si merita palermo
    mi viene da pensare che ne avremmo solo da guadagnare a barattare questi “cittadini” con un egual numero di immigrati africani
    mi viene il vomito

  8. zio

    gentile sig.ra lomartire,chi scrive è un cittadino che fino a qualche anno fà credeva fermamente nella democrazia , nel sistema parlamentare ecc. adesso è venuto il momento di dire” BASTA”.Se fosse per me già da tempo in questa città si dovrebbero vedere non più le auto della polizia municipale o della forza pubblica,bensì camionette blindate,e forze speciali dell’esercito che combattino questa feccia.P
    er raccontargliene una , una trentina di anni fà nella strada dove abitavo piantarono una quarantina di alberi, ero contento. dopo 2 giorni ero in lacrime perchè gli alberelli erano stati quasi tutti spezzati e vandalizzati.ci fu un articolo sul giornale di sicilia.mi armai di cesoie lacci e seghetto per cercare di recuperare e salvare il salvabile. ci fu gente che mi incontrava e mi derideva, dicendomi che mi ero preso l’appalto…comunque riuscii a recuperarne la maggior parte e chi li volesse vedere sono cresciuti anche se un pò storti in via dei fiori.tutto questo per dirle che ammiro il lavoro che lei fà e non alzi bandiera bianca,sarebbe una soddisfazione per i disfattisti che non meritano questa meravigliosa e sventurata città.

  9. giglio2015

    Purtroppo è con rammarico che penso che ognuno ha quel che si merita…… Ho viaggiato parecchio e devo dire che la sporcizia che c’è nel palermitano non la si trova nemmeno nelle altre città siciliane Eppure Palermo è bellissima!!! Ogni sforzo per il raggiungimento di una soglia minima di civiltà viene costantemente smentita dal vivere quotidiano.
    Mi ricordo che la mia prof di italiano ogni anno ci faceva fare un cartellone “ambientalista” , ebbene io qualcosa penso di essermela portata dietro anche se devo dire che a volte mi sento tanto extraterreste, perchè è così che ci ha senso civico oggi è considerato uno fuori dal mondo, mentre dovrebbe essere il contrario.
    E’ la testa che deve cambiare non le persone!
    E poi non ci si dovrebbe arrendere mai!!!

  10. drigo

    La differenza tra una bestia ed un essere umano è che l’essere umano ha una coscienza di sé e del mondo che lo circonda. Tuttavia, in quanto appartenente al regno animale, è fatto basilarmente di istinti, che vengono contenuti attraverso la cosiddetta ” socializzazione”, ovvero interiorizzazione di norme e principi dominanti. Ora, quali sono le norme e i principi dominanti della società Palermitana? La signora, purtroppo, appartiene ad una specie in via d’estinzione.
    La maggioranza dei cittadini, con nuances varie, aderisce alla cultura para-mafiosa che, in quanto derivazione di quella mafiosa, è ancora più pericolosa. Comincio a pensare che, più urgente delle questioni di arredo e verde pubblico, sia la questione dell’educazione civica e dell’istruzione. Forse il comune andrebbe pressato sulla necessità di implementare un piano poderoso di questo tipo nelle scuole primarie e secondarie.

  11. Salvo68

    Grazie per quello che ha fatto gentile signora. Da un lato capisco pienamente la sua amarezza (la maggior parte dei palermitani è indegno di questa città), dall’altro spero proprio che non si arrenda, perchè se mollano quei pochi palermitani che si attivano e si impegnano per il bene della città è la fine.
    A proposito di verde pubblico, una situazione indegna si registra nella villetta di Corso Tukory: sporcizia perenne, escrementi di cani, panchine rotte, etc. All’immenso tasso di inciviltà della maggioranza degli abitanti del posto si unisce la totale assenza di interventi del Comune. Talvolta penso che ci vorrebbe una dose massiccia di sano centralismo con l’intervento diretto dello Stato (polizia, carabinieri, forestale) per supplire alle deficienze del Comune, dovute a mio giudizio non tanto ai politici (Orlando e la sua giunta fanno il possibile) ma al personale (vigili, GESIP, RESET, etc.).

  12. Roberto Palermo

    Signora, la speranza di questa città sono persone come lei. E’ encomiabile, e, per me, invidiabile la sua caparbia e la sua civiltà. speriamo che con il tempo, e cene vorrà tanto, il suo esempio sia seguito!

  13. Buongiorno a tutti …
    Voglio rivolgermi ai “Ragazzi di Mobilità” …

    Perché non si fa qua sul portale una sezione per aiutare l’organizzazione del lavoro volontario?

    In Russia esistono da decenni e decenni i gruppi di “subotniki” (i “sabatini; o i lavoratori del “sabato”) …
    Non voglio entrare nel merito sociologico dell’illusione social-comunista; né tanto meno di quella di comunità nella concezione russa … ma resta il fatto che allora i ragazzi della gioventù comunista come i membri del partito… così come oggi gli studenti delle scuole, al sabato prendono il rastrello e raccolgono le foglie in autunno o spalano la neve in inverno.
    Ora … Io conosco bene le motivazioni per cui là (e qua) “si usa fare così” …
    Ma conoscendo Palermo e i palermitani … e i loro difetti … so anche che in tanti di noi, sarebbero felici di fare come la cara Signora Mimma Lo Martire. Semplicemente, penso anche che il problema principale stia nel fatto che non ci siano “piazze” reali dove parlare di questa cosa e insieme organizzarsi per farle.
    Solo l’unione fa la forza!

    La pagina facebook di ParteciPAlermo è già una cosa splendida (https://www.facebook.com/groups/154718631327551/) … Magari la si può aiutare aggiungendo una comunicazione meno da Social Network e più simile a questo portale …

    Infine …
    Io purtroppo NON dovrei fare una proposta simile. Purtroppo vivo all’estero da tanti anni e quindi, questa cosa suona un po’ come “facciamo i volontari, ma lavorate voi” … SPERO con tutto il cuore non si pensi una cosa così, perché davvero così non è. Si, io vivo lontano. Ma per ora è così e non si può cambiare una cosa simile in quattro e quattr’otto …
    Quindi, se sembro arrogante con questo commento, MI SCUSO SINCERAMENTE!

    Grazie per l’attenzione.
    E buon pomeriggio a tutti!

    Pietro

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