A Palermo ci sono strade che sembra siano state costruite per essere dimenticate, nonostante siano giornalmente molto trafficate; una di queste è al via Ingegner Nicolò Mineo/UR 15, che collega viale Regione Siciliana a via Uditore attraverso la via Bernini.
Non tutti sanno che questa strada è il tetto del canale Passo di Rigano (il secondo corso d’acqua cittadino per dimensione dopo il fiume Oreto) che è stato completamente interrato negli anni 70. E’ costituta nella sua interezza da enormi blocchi di cemento armato solo in parte coperti da asfalto e, dopo decenni di incuria, sono adesso estremamente rovinati.
Fino all’inaugurazione della via Bernini era interamente percorribile; dopo questa inaugurazione però il tratto compreso tra la via Uditore e la via Bernini (in giallo nella mappa, il tratto più rovinato e senza abitazioni o attività) è stato chiuso al traffico veicolare ed è caduto del dimenticatoio. Il tratto restante (in rosso nella mappa) è rimasto aperto ma, non ha mai subito interventi di urbanizzazione, non dispone di marciapiedi per i pedoni, né di illuminazione pubblica, e in lunghi tratti è completamente assente l’asfalto.
La strada è molto utilizzata, sono presenti infatti degli uffici della Regione Siciliana con relativo parcheggio della forestale, una scuola privata, un ente di formazione, piccole attività produttive e commerciali ma anche svariate abitazioni, inoltre è molto utilizzata per raggiungere la zona di Uditore.
Sarebbe opportuna l’attenzione da parte dell’amministrazione, ma anche pensare alla riapertura del tratto finale, magari prevedendo una rotatoria all’altezza di via Bernini per rallenatare le auto che considerano quest’ultima arteria una pista.
Viene utilizzata anche per recarsi al nuovo supermercato LIDL, per raggiungere la scuola elementare di Via Bernini e infine viene utilizzata da chi non vuole imbottarsi in Viale Michelangelo e raggiungere la parte alta dello stesso passando da zone interne e strade secondarie.
Ci vuole il fuoristrada per passare da questa strada, e quando piove i fossi diventano trappole….
Tra l’altro se non ricordo male all’ingresso della strada mi pare ci sia un divieto di transito…
Ho sempre considerato questa strada molto importante e non ho mai capito perche fosse così abbandonata e perfino poi chiusa parzialmente. Siamo i soliti Tafazzi!
@Fulippo1: Un divieto d’accesso, che non rispetta nessuno, dalla forestale al ragazzino che va a scuola, chi deve andare a giocare a calcio e la lista è infinita 🙂
infatti esisteva un divieto di transito per entrambe le carreggiate…. ma mi chiedo come gli uffici della forestale si sono insediati lì?
sotto la via Nicolò Mineo passa il canale di passo di rigano, motivo per il quale è con divieto di transito, si ha paura che il tunnel possa crollare
Quando, ormai circa 8 anni, andavo ancora a scuola ebbi un incontro con l’allora assessore all’ambiante Avanti, in cui noi studenti dovevamo segnalargli i problemi della città. Io portai avanti proprio il problema di Via UR 15, chiedendo perchè non fosse asfaltata. La sua risposta (tra l’altro immediata, non ha dovuto pensarci nemmeno un istante per capire di cosa si stesse parlando) fu che quella non era una strada, bensì una semplice copertura per il Passo di Rigano. Alla domanda “come mai questa non-strada ha un nome (Via UR 15) e vi sono abitazioni, scuole e negozi?” ha risposto che quelle abitazioni, quei negozi (tra i quali mi sembra ci fosse addirittura Bucalo un tempo) dovevano per forza avere un altro accesso (oltre a quello sulla strada) altrimenti non avrebbero dato le autorizzazioni. Io ho insistito che l’unico accesso era dalla via UR 15 ma lui ha chiuso il discorso.
In conclusione, quella non è una strada (negli anni successivi a questa discussione hanno messo i cartelli di divieto di transito, poi l’hanno chiusa). La domanda che sorge spontanea è: di chi erano quei terreni che sarebbero stati altrimenti inutili e invece su cui si è potuto tranquillamente costruire (abitazioni, negozi, uffici, se non sbaglio anche dei campetti di calcio) ??
E’ proprio un divieto di transito non un sempice divieto d’accesso.
In teoria quella strada dovrebbe essere sgombra da veicoli a motore…
Secondo me è la solita furbata, del “se succede qualcosa io (comune) ve l’avevo detto che non potevate passare…..
Ma la tratta chiusa é quella finale, il primo tratto é strada a tutti gli effetti con nome comunale.
ma poi curiosità mia…che significa ur 15????? come anche l’altra via ur vicino la clinica casa del sole….un omaggio a peter jackson e al signore degli anelli???
no indica la zona Uditore
Non è praticabile solo perché sarebbe una cosa troppo intelligente, unire Via Mineo con Via UR 15 e con Via ACI ti farebbe arrivare in Via Beato Angelico troppo presto. E’ meglio stare una mezzoretta in coda a Piazza Einstein o in attesa che le persone finiscano di fare la spesa o comprare il giornale, lasciando la macchina in doppia fila, nel primo tratto di Via Leonardo da Vinci alta. Insomma non ci meritiamo un beneficio di questo tipo, non credo ci voglia un ingegnere della NASA per consolidare la copertura di un canale tanto da renderla transitabile con le auto.
ma la cosa più assurda è che la Via Aci,continuazione di Via mineo ed anche essa tetto del fiume, per gli stessi motivi vi è il divieto d’accesso ignorata da tutti, percorsa anche dalla Polizia municipale e il venerdì vi si “posteggiano” gli ambulanti abusivi del mercatino di via beato angelico, ricordo che il suddetto mercatino prima si svolgeva in via Aci poi proprio per il pericolo l’hanno spostato in via B. Angelico……. ma poi se succede una disgrazia il comune che dirà “che
era una strada chiusa al traffico?
Ripeto, nel primo tratto non vi è divieto di accesso
@paco io parlo deltratto dopo la via uditore, quella che porta in via beato angelico per spiegarmi meglio dove c’è la concessionaria VW/Seat
Premetto che non sono della zona in questione e quindi ignoro l’utilità di questa arteria, però… Permettetemi di ricordarvi che giusto domenica scorsa la Sardegna ha subito una tragedia a causa di forti piogge (e siamo soltanto a novembre, in autunno). Il clima ormai si sta tropicalizzando, quindi dobbiamo abituarci ad avere precipitazioni sempre più violente, che in un territorio tanto cementificato, come è la nostra Sicilia, generano sempre più danni, sempre più ingenti.
Dall’articolo leggo “Non tutti sanno che questa strada è il tetto del canale Passo di Rigano (il secondo corso d’acqua cittadino per dimensione dopo il fiume Oreto) che è stato completamente interrato negli anni 70.”
Mi chiedo: è davvero il caso di insistere a mettere un tetto sopra un fiume o piuttosto non è più opportuno concedergli di scorrere a cielo aperto? Non ritenete che sia il caso di lavorare perchè un fiume di tal genere possa scorrere senza il pericolo di tracimare e trascinare con sè, nelle acque fangose, oltre a merci e autoveicoli, anche persone? Ricordiamoci come diventa la zona della circonvallazione dopo un giorno di piogge intense, è successo soltanto un mese fa! Secondo me bisognerebbe lavorare perchè cose del genere non succedano…
@Irexia e qui nessuno ti può dar torto, è gia successo nel 2009 con il Fiume Kemonia http://livesicilia.it/2009/09/16/e-riemerso-il-kemonia_12756/
era stata chiusa al traffico con tanto di blocco [non ricordo in questo momento se erano blocchi di cemento o guardrail] dopo l’ultimo incidente mortale, poco meno di 10 anni fa
ah quindi lì sotto negli anni ’70 c’era un fiume in bella vista? e chi è stato a decidere di nasconderlo? ma come si può fare per avere info e saperne di più su quella che era Palermo e quello che c’era prima dei grandi cambiamenti?