Palermo, città notoriamente riconosciuta per i parchi, il verde urbano e ampi spazi pubblici pedonali ha uscito un altro coniglio fuori dal cilindro.
Non parliamo di cementificazione selvaggia, nè di nuovi centri commerciali ma di un semplice distributore di carburanti.
Si dirà: “Ben venga! Un nuovo punto in città dove verrà erogato il gpl, carburante sempre più richiesto dal mercato”….
…quante aree dismesse o abbandonate vi vengono in mente nei prossimi 10 secondi? Tante, vero? Ci sembra quasi ovvio che un territorio urbanizzato saturo come quello palermitano individui aree dismesse o abbandonate per riutilizzare territorio senza consumarne di nuovo.
Non sono di questo avviso all’ufficio che rilascia le licenze per queste attività. Da qualche giorno alcuni residenti di via Basile, dir. Piazza Indipendenza, in corrispondenza degli ultimi padiglioni universitari, stanno protestando contro la futura costruzione di un distributore di carburanti proprio davanti la loro abitazione.
E quando diciamo “davanti” intendiamo proprio in fronte all’uscio di casa. Ma contestualizziamo meglio:
come si vede dalla foto, si tratta di residenza popolare che, ai tempi, venne concepita (per fortuna) insieme ad un minimo di verde urbano di contorno che rompesse la monotonia del cemento e garantisse ai residenti un minimo di arredo urbano (tenuto pure male) e salubrità dell’aria. Cose che, purtroppo a Palermo, vanno cercate con la lente di ingrandimento.
Secondo voi, dove pensate che il Comune intenda far edificare questo distributore?
Si esatto, proprio davanti queste case, al posto di quel verde che venne pensato per dare un tocco green al grigio del cemento. E poi per cosa? Per un distributore di carburanti! E proprio difronte ne è stato realizzato uno da pochissimo tempo, nella corsia opposta.
Certo, i flussi su via Basile, tra università e uffici istituzionali adiacenti, fanno gola ai giganti del petrolio. Creare il doppione dall’altra parte della strada, stile aree di servizio autostradali, sarebbe un bel colpo commerciale.
Dunque, a conti fatti, questi residenti respireranno aria più inquinata del solito, non potranno più godere di quelle poche aiuole a pochi passi da casa, gli si stazionerà davanti una bella tettoia illuminata che informerà ai 4 venti che i prezzi dei carburanti sono sempre più cari.
Palermo non può permettersi sopprusi del genere, l’amministrazione dovrebbe farsi garante di questi ritagli di verde che ancora resistono in città. Le casse sono vuote si sa….
Stando così i fatti, auspichiamo che la licenza venga in qualche modo revocata. Manifestiamo piena solidarietà ai cittadini della zona. Questo non è un problema rilegato a questa piccolissima fetta di città: è un problema generale, di metodo, di obiettivi. Non si può aprire un parco (Cassarà, proprio lì vicino) e poi consentire questo stupro a cielo aperto.
Ci piacerebbe sentire cosa ne pensa qualche assessore comunale.
d’accordo sul non concedere la licenza. dovrebbe essere fuori legge una pompa di benzina a due metri dalle case. via basile, la strada da cui non si vede il parco, nascosto dalle catapecchie. il parcheggio è tuttora sottoutilizzato. non c’è collegamento fra università, parcheggio e parco. normale che in questo caos l’abbiano vinta i prepotenti.
Li il Gpl non è possibile erogarlo,troppo vicino alle case,vi siamo vicini è giusto lottare, non è possibile realizzare un impianto li
Spero sia uno scherzo, se fosse vero, la storia ha dell’incredibile.
Se vivessi li, dovrebbero passare sul mio corpo per poter aprire un cantiere per la realizzazione di un distributore di carburanti e sradicare quei pochi alberi presenti.
Suggerisco ai residenti di piazzarsi davanti la casa del sindaco Orlando con un bel cartello di protesta fin quando non provvede a revocare questa assurda licenza.
Allo stesso sindaco ricorderei anche che il Parco Cassarà, dove passeggiava prima delle elezioni per chiedere voti, non è collegato nè con il parcheggio Basile nè con l’università. Potrebbe incaricare qualche assessore di risolvere questo banale problema, se “sa fare” qualcosa, visto che finora ha dimostrato ben poche capacità.
premesso che sono anche io contrario al distributore, vorrei chiedere ai soloni che hanno scritto sopra, come può un’amministrazione pubblica che è tenuta al rispetto delle leggi e all’obiettività, revocare un’autorizzazione data con tutti i crismi di legge.
@monte_Pellegrino, si può fare benissimo.. si chiama “Autotutela”, cito da wikipedia: Il potere di autotutela (ius poenitendi) è garantito a ogni Ente pubblico, o altro organo stabilito dalla legge, in ordine alla possibilità di risolvere autonomamente (ovvero senza il ricorso al potere giurisdizionale) un conflitto di interessi attuale o potenziale con i destinatari dei provvedimenti e, in particolare, di sindacare la validità dei propri atti producendo effetti incidenti sugli stessi, nell’ambito di tutela dell’interesse pubblico.
P.s. spero che non consideri anche me un “solone”
appunto!
@ monte pellegrino
l’autorizzazione, ho letto da fonti giornalistiche, è del 2007!!quando la legge prevedeva altri standard da rispettare e non era obbligatorio il Gpl/metano. Oggi invece non sarebbe più possibile realizzare un impianto cosi vicino ad edifici.
La mia domanda è semplice come fa un autorizzazione rilasciata nel 2007 a non essere scaduta? se è stata rinnovata, come mai non rispetta le normativa vigente?
Continuate a lottare!Siamo con voi!