Una città a misura d’uomo, senza barriere architettoniche.
“Il Servizio Mobilità e Sicurezza, cui la presente è inviata per conoscenza, attivi ogni utile procedura di competenza in ordine a quanto segnalato nella prefata mail!”
La Polizia Municipale, accolta una delle tante richieste formali giunte, rilancia al Servizio Pianificazione Urbana e Mobilità Servizio Mobilità Urbana.
AREG.728424-16-187-UNA CITTA’ A MISURA D’UOMO
L’input è questo documento ma tra il dire e il fare…… attendiamo i contenuti.
Invitiamo la Polizia Municipale a inoltrarci eventuali riscontri da parte dell’ufficio comunale.
Ok, ma quello è il lungomare di Mazara del Vallo!! 😛
Inoltre è da notare che l’altro marciapiede, oltre a non avere lo scivolo per i portatori di handicap, presenta un bell’albero al centro delle strisce. Questo denota come i progettisti o coloro che lavorano in questo settore, non hanno la benchè minima conoscenza delle normative sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Sarebbe opportuno, visto che le amministrazioni danno incarichi a consulenti esterni strapagati e non capiscono una mazza, di prendere come consulenti persone che rientrano nella categoria dei portatori di handicap; chi meglio di loro vive e conosce i problemi?
Prima di prendere consulenti esterni ogni ente pubblico deve utilizzare quelli che ha già nel suo parco assunti!
Non è necessario selezionarne con handicap ma è sufficiente usare un po’ di intelligenza per capire come vadano tracciate le strisce pedonali, e che debbano essere in corrispondenza degli scivoli!!!! E’ una cosa che riportai in un mio post di questa estate su viale del Fante e che ovviamnete si ripete altrove in città!
All’estero, invece, Francia e Inghilterra per esempio, i marciapiedi sono bassissimi, quasi al livello dell’asfalto eppure hanno molte più piogge di noi, ma evidentemente un sistema di scolo della acque ben più efficiente, altrimenti i marciapiedi sarebbero perennemente invasi dalle acque e con essi i negozi al pian terreno: se i marciapiedi sono bassi non è nemmeno necessario fare gli scivoli.
A prova del fatto che in quei paesi civili il sistema funziona, fate caso, andandoci, a quante persone in carrozzina vedrete, anche da sole, muoversi liberamente per la città invece che essere costrette a rimanere segregate in casa!
Irexia@ purtroppo se guardiamo in giro per la città, ci si rende conto che la maggior parte dei lavori eseguiti per l’abbattimento delle barriere architettoniche, non hanno i requisiti previsti; basta guardare i marciapiedi di via A. De Gasperi dove gli scivoli vanno a sbattere contro l’orlatura delle aiuole ed è impossibile per le carrozzine potervi accedere, motivo per cui devono aggirarli proseguendo sulla strada col rischio di essere investiti dalle auto. Tutto ciò denota che non sempre chi progetta è all’altezza della situazione, con un pò di umiltà potrebbero avvalersi della collaborazione di associazioni per portatori di handicap, sicuramente più esperti in materia, senza per questo dovere assumere consulenti.
@ franz
Hai ragione le barriere architettoniche sono presenti in mezzo a noi in tutta la città. Quello che ti volevo dire è che sono un problema di tutti noi e non solo dei portatori di handicap! Del papà che porta i figli in carrozzina, della nonna che per la spesa usa il carrellino, della persona che è costretta a usare le stampelle, insomma di tutti!
Siamo una comunità e i problemi sono condivisi!
In definitiva, basterebbe soltanto che si facesse bene il proprio lavoro! 🙂
Non è necessario far gestire questi lavori ad associazioni portatori di handicap, basterebbe semplicemente far dirigere questi lavori a tecnici preparati e non a incompetenti, che a malapena riescono a mettere la loro firma. Ignazio