Parcheggio Università-viale delle Scienze: le ragioni del no

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Riceviamo e pubblichiamo nota da parte dei movimenti studenteschi MoSt-RUN circa il parcheggio a pagamento all’interno della cittadella universitaria di viale delle Scienze.

L’ingresso a pagamento nella cittadella di viale delle scienze è, prima di tutto, un pessimo affare. Non c’è bisogno infatti di ragionamenti ideologici, o di principio, contro le esternalizzazioni dei servizi per opporsi a questa strana operazione. Qui i fatti: l’università di Palermo dava circa 280.000 euro l’anno all’AMAT per il servizio navetta interna (un singolo mezzo che faceva su e giù per il viale). 280.000 diviso 54.000, che sono più o meno gli studenti del nostro ateneo, fa circa 5 euro. Dalle tasse di ogni studente circa 5 euro andavano per assicurare questo servizio. Però si deve risparmiare, c’è il buco di bilancio, le vacche sono magre.

Il Consiglio di Amministrazione (non quello attuale, quello precedente) nell’agosto 2009 decide quindi di affidare ad un’ATI, sulla base non di un bando ma di un avviso di interesse, il servizio di mobilità interna a viale delle scienze, inclusa la rimozione forzata delle vetture poste fuori dagli stalli, con l’onere di alcuni servizi supplementari, in sostanza alcune telecamere a circuito chiuso ed una, una sola, navetta che colleghi alcuni punti della città con viale delle scienze. Le esigenze quindi che stanno dietro questa esternalizzazione sono due: risparmio e sicurezza.

Il risparmio per l’ateneo, molto esiguo, porterà, alla luce delle tariffe della nuova convenzione una spesa media per il primo anno, a salire, di 40 euro. Mettendo dentro anche docenti e personale ata, che pagano di più ma poco importa, il numero dei componenti della comunità della cittadella universitaria sale a 60.000; ipotizzando, per difetto, che solo un terzo di loro vogliano entrare con un mezzo in viale delle scienze il guadagno dai soli abbonamenti per l’ATI sarà di 800.000, circa il quadruplo di quanto l’università sta risparmiando. C’è poi da aggiungere la somma, probabilmente complessivamente altrettanto cospicua, derivante dagli ingressi ad “ore” e della rimozione forzata, tra l’altro operata già in questo periodo in maniera piuttosto sommaria. Perché l’università risparmi 280.000, gli studenti i dottorandi il personale ata ed i docenti ne verseranno, probabilmente, oltre un milione e mezzo l’anno. Quello che si dice un affare. 

Che poi questa operazione sia una risposta al problema della sicurezza interna c’è da dubitarne. C’è infatti già un luogo dell’università in cui il servizio parcheggi/vigilanza è stato affidato ad una ditta esterna: il Policlinico universitario. Ebbene, i nostri colleghi di medicina sanno bene che esso è nettamente il luogo con più episodi di furti, scippi, rapine ed episodi vari di microcriminalità. Nonostante le telecamere e l’esternalizzazione. Perché a viale delle scienze dovrebbe funzionare meglio?  Dei servizi supplementari, a guardare la convenzione, c’è da avere il sospetto che la stragrande maggioranza degli studenti non se ne accorgerà nemmeno. La navetta esterna, poco capiente e una sola di numero, si perderà nel traffico palermitano, il car sharing lo fa già il comune e non è di sicuro un servizio molto utilizzato dagli studenti universitari.

Per tutte queste ragioni siamo contrari, da sempre, all’esternalizzazione del servizio parcheggi, e rappresenteremo in tutte le sedi tale radicale contrarietà, promuovendo iniziative insieme a tutte le associazioni studentesche e di categoria che vorranno starci. La maggiore vivibilità di viale delle scienze passa da una gestione interna e partecipata da tutte le componenti, dal dialogo col Comune in tema di efficienza della mobilità pubblica, dagli incentivi all’utilizzo di mezzi di locomozione non inquinanti e non dal porre sul mercato un altro pezzetto delle nostre vite di studenti, già abbastanza tassati e vessati.

Se l’università ha contratto improvvidamente degli obblighi, in questa convenzione capestro,dev’essere chi ci ha portato in questa situazione a trovare il modo di disapplicare questo affidamento di servizi.

 

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23 Thoughts to “Parcheggio Università-viale delle Scienze: le ragioni del no”

  1. Fabion54

    Mi trovo d’accordo con ciò che si dice in questo articolo e aggiungerei che è assurdo che per andare all’università per seguire delle lezioni che è un mio diritto io debba pagare all’università una cifra.
    Non gli bastano le salatissime tasse che ogni anno paghiamo?
    Tasse, tasse, tasse e servizi? ZERO!
    Aule sporche, vecchie, distrutte. Corridoio sporchi e un carro attrezzi della ditta LEVANTINO che se hai messo male la macchina te la rimuove ma se gli dai qualcosina la lascia dov’è senza necessariamente doverla andare a prendere in fondo a viale delle scienze e se invece paghi la multa non ti viene rilasciato ne uno scontrino ne una fattura…MAFIA!

  2. Fulippo1

    E’ sempre piu assurdo ciò che accade in questa città.

    Quello che altrove sembrerebbe allucinante qui è la normalità piu assoluta.
    Invece di imporre nuove tasse agli studenti già martoriati, e che come dice giustamente Fabion54, usufruiscono di un servizio universitario schifoso da tutti i punti di vista, perchè non si comincia a pubblicare il bilancio del’ateneo per vedere come vengono utilizzati tutti i fondi?

    Perchè invece di aprire il negozio di gadgets non si investono soldi nelle strutture?

  3. MX

    Vorrei fare una provocazione riflessiva ..
    Ma perché tutte queste macchine all’università di Palermo?? Perché dobbiamo essere pienamente convinti che a Palermo, come in ogni città civile europea, si debbano (giustamente) promuovere mezzi di trasporto alternativi (e MobPa lo fa in maniera encomiabile).. però quando il problema ci tocca personalmente nominando addirittura la mafia (io la scriverei sempre in minuscolo!) reagiamo con una veemenza incontrollabile.. Ma tutti questi studenti.. come fanno a campare tutte queste auto in un periodo di crisi??
    Capisco il problema che si pone, tra l’altro, anche per trovare una soluzione finanziaria.. siamo d’accordo che gli sprechi siano tanti ma proprio per evitare un discorso qualunquista, credo bisogna avere la maturità di affrontare i problemi con una riflessione più accurata. Poi, possiamo fare anche delle proposte alternative e costruttive.
    Sono d’accordo che i servizi navette, in ogni luogo della Sicilia siano organizzati male e sprecano delle risorse economiche che potrebbero essere utilizzate meglio. Se i conti che ho letto non sono errati, un contributo a studente di 5€ per detto servizio non sono mica troppi… ma gli studenti dovrebbero in primis usufruire di quei servizi per incentivarne l’utilizzo collettivo ed alla fine risparmiare ben più di gestire il loro spostamento con auto privata, quell’auto privata che molti palermitani o frequentatori della città dovrebbero lasciare a casa (o averne meno di auto e pagare meno tasse inutili come fanno in ogni paese civilizzato..) o usufruire dei parcheggi in periferia ed utilizzare mezzi pubblici, bici o i piedini (che aiutano anche la circolazione non delle auto ma del sangue..). Se si è disposti a spendere tanti soldini in un periodo di crisi utilizzando l’auto privata, non capisco di cosa stiamo parlando …
    Io solleciterei MobPa ad attivare una riflessione su quante auto possediamo ogni famiglia dell’area palermitana, quanti hanno un lavoro che consenta di mantenerle e stilare una statistica sulla reale economia familiare … ne vedremo delle belle!!
    Un caro saluto
    Massimo

  4. omega

    A tutto quello che è stato scritto sul post e relativi commenti aggiungerei una considerazione importante, ma poco nota ai non addetti ai lavori: la didattica dell’Ateneo di Palermo (come del resto gli altri in Italia) poggia in buona parte sul VOLONTARIATO dei ricercatori universitari (più o meno la metà del corpo docente), la stragrande maggioranza dei quali tiene almeno un corso, pur non avendone alcun obbligo e compenso. Senza questo supporto volontario, buona parte dei corsi di laurea semplicemente… chiuderebbe!
    E tutto ciò viene fatto dai più per puro spirito di servizio e non, come qualcuno potrebbe maliziosamente obbiettare, per compiacere i professori in vista di (peraltro assai improbabili) avanzamenti di carriera.
    Quanto all’uso dell’auto per recarsi al lavoro o lezioni nella cittadella universitaria, in linea di principio sono contrario, ma devo ammettere che la prendo, paradossalmente, solo per risparmiare denaro (sic!) e soprattutto tempo (la c.d. metro è diventata assai inaffidabile, purtroppo) e gli autobus sono una chimera.

  5. Marco1984

    @MX
    Condivido pienamente la tua riflessione ma purtroppo siamo a Palermo, una città dove i più vorrebbero “a vutti china e a mugghieri ‘mriaca”.
    Da anni i giovani palermitani richiedono la pedonalizzazione del centro storico, poi però si ribellano all’istituzione di un ticket presso il parcheggio dell’Ateneo che a mio avviso, volendo dare una lettura in chiave ambientalista, potrebbe essere considerato come un deterente, un disincentivo all’uso dell’auto propria, veicolo altamente inquinante. Fate un sacrificio. Anzi, proponete agli organi preposti, l’istituzione all’interno della cittadelle, di aree sorvegliate ove poter parcheggiare la biciclette, senza paura di “ritrovarne due”. La cittadella priva di auto avrebbe sicuramente un aspetto molto più gradevole.

  6. In questo sito sono spesso apparsi articoli che condannano il parcheggio selvaggio che serpeggia in città.
    Ebbene, il problema durante il giorno nella cittadella universitaria è almeno 100 volte più grave che nel resto della stessa città e va risolto.
    Nel piazzale di ingegneria spesso delle auto rimangono bloccate, ad esempio; per non parlare del vecchio carro attrezzi che rimaneva bloccato sempre, con l’auto a rimorchio.
    La cittadella universitaria alle 11.30 del mattino dal lunedì al venerdì è ben lontana dagli standard europei e perfino palermitani: in altri termini, fa schifo!
    Ora non lo so se il rimedio proposto dal cda è giusto o sbagliato: a nessuno piace pagare, me compreso, ma mi chiedo: qual è l’alternativa che gli utenti propongono?
    Purtroppo, questa soluzione è in atto da anni al parcheggio del policlinico con discreti risultati e la si tende ad estendere, perché li non ha suscitato il marasma che sta coinvolgendo adesso viale delle scienze.
    Bisogna trovare una soluzione. E non vorrei mai che sia la economica a risolvere il problema.
    Purtroppo, in questo momento, gli utenti di viale delle scienze hanno meno influenza e legittimità, nella loro protesta, dei residenti di via Perpignano quando fu chiuso l’incrocio.

  7. matteo O.

    @MX e Marco1984
    vi do ragione nel dire che bisognerebbe incentivare il trasporto pubblico, ma a mio parere questa mossa arriva nel momento più sbagliato!
    Bisogna vagliare bene le alternative e capire che per il momento con tram e passante ancora non completati, lo studente non ha alcuna alternativa se non i fatiscenti autobus.
    Io penso che prima di chiedere ai cittadini di fare dei sacrifici, l’amministrazione pubblica deve dare l’esempio: quando i mezzi pubblici funzioneranno, per me si può e anzi si deve chiudere al traffico tutto il centro storico compresa l’università, e farne un grande parco….ma prima di allora non si può massacrare la gente, e chiederle di uscire di casa 1 ora prima!

  8. cirasadesigner

    Ragazzi sono perfettamente in sintonia con gli ultimi commenti… Perche non pensare ad una cittadella universitaria senza auto?. Perché non pensare davvero al Parco Orleans, come una ricchezza e un polmone di verde nella città, perché non pensare al nostro Campus, come un Central Park di Palermo. Vi posso garantire che in ogni dove, in ambienti di questo tipo, le auto sono bandite… Immaginate il Viale delle Scienze, privo di auto e con quella lunga passeggiata di qualche migliaio di metri pieno di terrazze commerciali e locali dove i ragazzi potrebbero tranquillamente stare durante le ore di lezione. Credetemi, se si sperimentano queste cose, ci si accorge come davvero siamo indietro da questo punto di vista, che direi innanzitutto è un problema culturale. Il parco Universitario di Palermo ha tutte le caratteristiche per diventare un bellissimo, un Campus sul modello anglosassone, col vantaggio che qui abbiamo pure il sole. Ci sta la fermata del passante ferroviario, alias metro, ci sta un polo di interscambio delle linee urbane…Ho visto Campus come Harvard, Yale, ULB di Bruxelles , UCL di Louvain La Neuve in Belgio e posso dirvi che davvero li si sta bene. Ragazzi invece di lamentarci per ogni cosa, perché non pensare ad esempio di trasformare le vostre bici in bici elettriche con quei kit che rendono qualsiasi bici elettrica spendendo solo 300 euro… Con una ricarica di soli 0,50 euro si possono fare ben 50km… Direi che questi si sarebbero soldi spesi bene, non come quelli che si bruciano incollonati nel traffico cittadino, andando in auto… Ecco il mio pensiero

  9. xemet

    Anche io in sintonia con gli ultimi commenti. Ma impossibile pretendere questi comportamenti civili da una popolazione che compra le automobiline ai bambini di 14 anni quasi per iniziarli all’inferno dove dovranno vivere e che dovranno contribuire a mantenere.

    Io all’università gli ultimi 3 anni ci andavo in bici ogni giorno, con il sole, la pioggia la grandine il caldo…mi reputo una persona assolutamente normale, non superman, quindi credo che potrebbe farlo chiunque! Senza accampare scuse, l’unica scusa è la lagnusia siciliana!!

  10. Reyad

    Non credo che si possa chiedere a chi abita in zone tipo viale michelangelo, tommaso natale, ma anche la zisa, di fare tutta quella strada in bici ogni giorno.

  11. xemet

    Baggianate, io abitavo pure più lontano!!

  12. V:E:N:D:E:T:T:A

    cosa c’entra l’ambientalismo con il parcheggio a pagamento. é solo un pretesto per risparmiare soldi e far prosperare le ditte . Siccome l’80% degli utenti pagheranno, tutta la cittadella sarà sempre piena di mezzi.
    Se passerà questa legge d’ateneo, l’unica protesta potrà essere quella di lasciare deserta la cittadella per un anno e vedrete che le ditte scapperanno via.

    Avrei potuto accettare una tassa solo se avessero trasfomrato tutto in una zona pedonale con piste ciclabili panchine, prati, ma così serve solo a far mangiare qualcun’altro

  13. cirasadesigner

    @zimet dire che anche chi sta alla Zisa è distante… è davvero ridicolo. Io la mattina qui a Bruxelles faccio 6 km andata e 6 ritorno in bici e Bruxelles non è piatta come Palermo e ti assicuro che arrivo ogni mattina in 10 minuti con qualsiasi tempo… Quindi è davvero assurdo affermare che dalla Zisa sia impossibile venire, se poi aggiungo che avevo anche dato un suggerimento, trasformando la tua bici in bici elettrica con soli 300 euro… aggiungo che in questo modo potrebbero venire da Bagheria o da Capaci, solo per citare due comuni agli antipodi rispetto la città, tutte e due le destinazioni con la stessa carica di batteria

  14. Fabion54

    Io sono d’accordo a chi dice che ci sono troppe auto e allora mettete la tassa sul parcheggio solo sulle auto, ma chi come me si sposta in motore inquinamento ne produce pochissimo (utilizzo un liberty 4t 50cc euro 2), all’interno della cittadella e per andare a mangiare mi sposto rigorosamente a piedi, quindi l’effettivo inquinamento è veramente insignificante. Chi viene da fuori palermo si organizza e infatti tutti i miei colleghi pendolari salgono e scendono dai loro paesi con le macchine piene così si dividono la benzina, fanno una volta l’uno e si evitano di sprecare tempo (per cercare posto), denaro (di benzina) e bile e guadagnano compagnia (in auto si parla e cazzeggia), relax (per chi non guida) e ne trae beneficio l’ambiente.
    La verità è che si vuole mettere questa tassa per racimolare soldi dove si può, perché l’ateneo ha tagliato dove può e ha aumentato le tasse a dismisura senza aumentare i confort e i servizi.

  15. xemet

    @cirasadesigner “zimet” non esiste, forse ti rivolgi a me, ma vedi che io ti ho dato assolutamente ragione! Non sono io ad aver detto che la Zisa e’ distante…affermazione che anche io ritengo assolutamente ridicola!

  16. Io penso a forme che possano disincentivare l’uso del mezzo privato all’interno della cittadella universitaria.
    Fra l’altro, c’è il parcheggio Basile a pochi passi…perchè non scendere poi a piedi? La strada è a scendere 😀
    In questi luoghi va incentivato in maniera massiccia l’uso della bicicletta piuttosto che introdurre l’obolo per il parcheggio. Nello specifico è solo una maniera per fare cassa.

  17. Fulippo1

    Bà è una cosa assurda questo pedaggio, che sia di 1 € o di 100 € è solo una forma di pizzo, se tu puoi economicamente entri, altrimenti niente… e nel frattempo qualche ditta amica del rettore si arricchisce!!!

    La chiusura della cittadella al traffico è un ottima idea, ma se l’intento è veramente quello, di pedonalizzare l’area o si chiude completamente senza pedaggi o mezze scuse, oppure si lascia com’è.
    La chiusura con la possibilita del pedaggio è solo un pretesto!

  18. renard

    Se si dice di vietare a chiunque di entrare sono d’accordo, ma in questo modo è soltanto per fare soldi.

  19. Luca S.

    Ho lavorato per 5 anni in Unipa.
    Il servizio offerto agli studenti e’ incredibilmente scarso.
    Se uniamo la sporcizia, il degrado e la noncuranza verso la manutenzione delle strutture alla situazione dei parcheggi, che va vista insieme a quella della sicurezza, allora ne esce un quadro drammaticamente indecente.
    Lasciare auto/moto e soprattutto bici ti espone anzitutto a pericoli di furto inaccettabili.
    Se vi si aggiungono poi il servizio navetta scarsissimo che nn esiste più e la richiesta di nuove tasse per il parcheggio, mi viene da dire:
    Ma dove vanno a finire i soldi delle tasse???
    Pubblicate i bilanci, io voglio vedere perché nn c’e’ sicurezza in questo campus, perché nn ci sono soldi per sistemare queste aule, per rendere servizi di mobilita agli studenti.
    Ragazzi, proteste o meno, questi se ne fregano. Lo so. Ma appena si chiedono i rendiconti delle spese, vanno in tilt e si spaventano.
    E’ la TRASPARENZA la nostra arma vincente. Di fronte a quella, tutte queste porcherie dovranno finire…

  20. cirasadesigner

    @xemet scusami hai ragione il mio intervento era rivolto a reyad… scusami ancora. Riprendendo l’intervento di Luca S. vorrei aggiungere un altro contributo. ragazzi, è evidente che i vertici di UniPa , non siano assolutamente all’altezza dei loro compiti, si preoccupano solo di difendere le loro “poltrone” di potentato lasciato per eredità da qualche padre illustre.
    Vi racconto una esperienza personale di pochi anni fa. Come tutti gli atenei italiani, anche Palermo soffre in maniera forte di mancanza di posti letto, ebbene l’ateneo di Palermo come affronta l’emergenza??? Non facendo assolutamente nulla forse perché tra i primi affittuari agli studenti in centro storico ci stanno proprio delle società fatte ad hoc intestate a prestanomi, mogli e figli di questi docenti, che lucrano sulle spalle di migliaia di studenti fuorisede che portano tantissimo “benessere” alle loro tasche il più delle volte assolutamente in nero… Non temo smentite era appurato in Architettura che ci fossero parecchi professori che offrissero tale servizio e come succedeva in architettura penso succeda nelle altre facoltà. Tornando alla mia esperienza, tramite un amico riesco ad avere un appuntamento con il rettore per proporre un progetto di interesse privato che prevedeva la realizzazione di un dormitorio dentro il parco universitario. All’ateneo non solo non sarebbe costato nulla, ma avrebbe avuto anche un ritorno economico dal privato che avrebbe realizzato, sotto forma di affitto dell’area dove sarebbe sorto il dormitorio, sulla falsa riga di quelli realizzati a Tor Vergata a Roma… Ebbene la risposta è stata non possiamo e non vogliamo costruire nulla altereremmo la bellezza dei luoghi… Lascio a voi il commento… Immaginate cosa sarebbe davvero il campus se ci fossero più dormitori dentro, sicuri e che potrebbero offrire quel servizio a prezzi concordati con l’ateneo, per tutti gli studenti che vorrebbero vivere nei pressi della facoltà, in primis gli studenti fuori sede, si riuscirebbe ad organizzare un servizio serio, che garantirebbe una economia di profitto per l’ateneo che non sarebbe a carico delle tasse universitarie. Sono i modelli anglosassoni che hanno preso piede anche in altre parti di europa, faccio sempre riferimento alla mia esperienza belga come studente Erasmus. Io pagavo 250000 delle vecchie lire per avere una stanza in uno studentato, e posso garantirvi l’atmosfera era davvero goliardica….

  21. shapesband

    Assurdo, ragazzi assurdo. Stanno letteralmente facendoi cavoli loro; Non abbiamo servizi e le tasse aumentano sempre di più, ma perché non possiamo avere un’università adeguata alle nostre esigenze? Non è tollerabile quest’altra presa in giro; poi su LEVANTINO? BAH quoto tutti i vostri commenti, anche perché non c’è altro da dire.
    Invece vorrei rispondere alla provocazione di MX: io vado all’università SOLO con la macchina, non per piacere te l’assicuro, tra parcheggio e traffico impiego più tempo di qualsiasi altro ragazzo che viene da paesi limitrofi; e perché uso la macchina? Vado ad ingegneria e le mie giornate consistono in 10 ore al giorno di lavoro al pc, per stampare tavole su tavole; non potrei mai prendere mezzi pubblici con tutto il materiale che ho da trasportare, e ti assicuro che ho preso la metro diverse volte ma è stato distruttivo; quando ne avrò la possibilità sarò il primo ad utilizzarla, ma sappiamo bene che almeno metà dei ragazzi ha gli stessi problemi miei (ovviamente anche in altre facoltà) piuttosto prendiamocela con chi viene all’università per perdere tempo con la macchina del paparino e non generalizziamo! Poi i mezzi pubblici? Lasciamo perdere che è meglio…

  22. MX

    Shapesband, è ovvio che dobbiamo generalizzare… se dovessimo trovare una soluzione soggettiva a tutti i problemi…. ci troveremo proprio a Palermo (o in Sicilia) !! La città di tutti e per tutti dove i problemi dei singoli vengono evidenziati con enfasi coprendo del tutto le esigenze collettive che sono ben altre e di altra misura.
    Il rispetto per il piccolo problema è doveroso ma permettimi, quando devi affrontare o risolvere delle problematiche, la prima cosa da fare è estrapolarsi dal contesto soggettivo ed avere una visione oggettiva complessiva. Oggi abbiamo il conforto di tanti giovani (io non lo sono più) che hanno avuto l’opportunità di studiare e di lavorare fuori in altre realtà “europee” ed i loro commenti hanno evidentemente un “respiro” diverso… Ripeto, pieno rispetto per tutti ma una città di un milione più di abitanti nell’hinterland palermitano non può continuare a fermarsi per 10 rigattieri sui tetti del municipio o per 20 famiglie accampate con le tende al municipio. E’ un problema ma ogni problema deve essere individuato e circoscritto nell’ambito della sua peculiarità e nel contesto opportuno. Non è un discorso cinico, assolutamente ma le priorità devono avere una giusta dimensione. Oggi tra le priorità accertate c’è la creazione di infrastrutture, di trasporti di massa nelle aree metropolitane e la creazione del volano che generi lavoro, lavoro, lavoro!! Tutte le grandi città anche le più importanti come Parigi, Londra e Berlino fanno investimenti enormi sui trasporti metropolitani delle rispettive aree da restare esterrefatti. Noi siamo ancora qui a disquisire su come raggiungere l’università e dove parcheggiare…
    E’ molto triste appurare che i tantissimi problemi dell’università di Palermo che anch’io ho frequentato qualche decennio fa, esplodano quando veniamo “toccati” soggettivamente ed affrontati da un analogo punto di vista.
    Un caro saluto a tutti
    Massimo

  23. shapesband

    @mx A parte che ti do ragione su tutto quello che hai scritto in quest’ultimo commento, la colpa non è di chi generalizza o meno ci mancherebbe però volevo far riflettere in che condizioni sono certi studenti! Premessa che la mia è una situazione strana in partenza perché l’università nega tanti servizi a studenti della mia tipologia (non li elenco tutti perché ci perdiamo) è il concetto “io prendo la bici e sono più furbo” che mi manda in bestia proprio perchè se potessi sarei il primo a farlo! anche perché è il miglior mezzo di locomozione esistente per la città (ed ha più di un secolo!) ma non lo posso utilizzare! proprio per una serie di problematiche che fanno parte dell’università in primis! poi purtroppo dobbiamo trovare una soluzione soggettiva ai problemi se parliamo di università perchè esistono tipologie di studenti ben diverse;

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