Nuova passeggiata S. Erasmo e 3 interventi per il waterfront

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Ieri è stata inaugurata la nuova passeggiata che collega Sant’Erasmo al Foro Italico, frutto di un intervento di ripavimentazione e riconfigurazione dell’area. Questo progetto ha portato alla creazione di un belvedere con vista mare, una lunga seduta e due aree attrezzate per bambini e fitness. La “villa a mare” è stata ripulita, illuminata e gli alberi sono stati potati, permettendo così una vista ininterrotta del mare dalla strada.

Dettagli del progetto

L’intervento ha riguardato la ripavimentazione del terrazzo del Foro Italico con pietra di Billiemi e la realizzazione di un pavimento in doghe di WPC nel tratto ribassato della passeggiata a mare. È stato creato uno spazio ombreggiato con struttura in acciaio zincato e pergolato in alluminio, dotato di due grandi sedute in pietra. Accanto a questo spazio, sono state allestite un’area fitness e un’area giochi per bambini, entrambe dotate di pavimentazione antitrauma in gomma.

Impianti e arredamenti urbani

Sono stati installati impianti di illuminazione, videosorveglianza e smaltimento delle acque meteoriche. Inoltre, è stata piantata una nuova siepe di Metrosideros e sono stati aggiunti cestini per la raccolta differenziata e supporti per biciclette. Per evitare l’accesso dei mezzi alla banchina, sono stati collocati dissuasori fissi in cemento bianco.

Lavori futuri

Alla fine di luglio inizieranno i lavori per la realizzazione di un monumento ai caduti, in attesa dell’approvazione della Soprintendenza. Il progetto, aggiudicato alla ditta Costruzioni Generali e Servizi di Ingegneria s.r.l., ha un valore complessivo di 1.511.201,31 euro, con lavori eseguiti anche dalle ditte subappaltatrici I.CO.SE.R. s.r.l. e Gangi Impianti s.r.l.

Accordo tra AdSP e Comune : Rigenerazione del Waterfront

L’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale (AdSP) e il Comune di Palermo hanno recentemente firmato un accordo operativo derivante dall’accordo quadro dell’11 novembre 2022. Questo accordo disciplina congiuntamente i lavori per la rigenerazione urbana del waterfront di competenza di entrambi, migliorando le connessioni tra città e porto attraverso l’armonizzazione degli strumenti urbanistici.

Gli interventi principali previsti sono tre.

Primo intervento: decongestionamento del Traffico

L’accordo prevede l’elaborazione di una strategia per decongestionare il traffico nelle aree limitrofe al porto commerciale di Palermo (via Francesco Crispi e via dell’Arsenale) e migliorare la viabilità. Finanziato con 12 milioni di euro dal programma FSC 21/27 della Regione siciliana, il Comune di Palermo trasferirà il ruolo di stazione appaltante all’AdSP. Gli obiettivi includono:

  • Costruzione di una passerella pedonale per collegare la nuova interfaccia città-porto con via Emerico Amari, migliorando l’accessibilità dei passeggeri alla città e agevolando il traffico lungo via Crispi.
  • Risagomatura dello spartitraffico centrale di via Crispi per agevolare la viabilità, aumentando sicurezza e decoro.
  • Realizzazione di una rotonda stradale lungo via Crispi.
  • Rifacimento del manto stradale e dei marciapiedi da via Duca della Verdura fino a via F. Patti.
  • Rifacimento del marciapiede lato mare di via Crispi, finanziato dall’AdSP.

Secondo intervento: concorso internazionale di idee

Il secondo intervento riguarda il concorso internazionale di idee per la progettazione di una parte del waterfront urbano di Palermo. L’obiettivo è elaborare un progetto per l’interfaccia urbana del Foro Italico, includendo aree come il molo di protezione del porto storico della Cala, il molo sud, la foce del fiume Oreto e una parte della costa sud. Il concorso mira a:

  • Definire un nuovo assetto per il Foro Umberto I come spazio ibrido e multifunzionale, legato ad attività culturali e al tempo libero.
  • Riconfigurare l’ambito del porto di Sant’Erasmo, integrando le funzioni esistenti con nuove legate alla fruizione del mare per lo sport e il tempo libero.
  • Creare un parco con forte valenza paesaggistica nell’area della foce del fiume Oreto, ripensando un nuovo paesaggio costiero che integri dimensioni naturali e culturali.
  • Ridefinire il molo sud del porto, dotandolo di servizi per la nautica e per gli sport acquatici.

Aree di Intervento

  1. Molo Sud: 43.411 mq dedicati a diporto, club nautici, piccola edilizia per servizi, viabilità ciclo-pedonale, aree vegetali e spazi pubblici, spiaggia urbana.
  2. Foro Umberto I: 133.663 mq con funzioni per servizi portuali e urbani, viabilità ciclo-pedonale, aree vegetali, spazi pubblici e aree sportive, parcheggi, spazio eventi.
  3. Sant’Erasmo: 59.360 mq per diporto, viabilità ciclo-pedonale, aree vegetali, spazi pubblici e spiaggia urbana, parcheggi.
  4. Parco della Foce: 190.750 mq con viabilità ciclo-pedonale, aree vegetali, spazi pubblici, spiaggia urbana, parcheggi, servizi commerciali per la ristorazione, servizi sportivi e culturali.

Terzo intervento: Innovation Hub negli immobili ex Tirrenia

Il terzo intervento riguarda la valorizzazione degli immobili ex Tirrenia lungo via dell’Arsenale, con l’intenzione di realizzare un “innovation hub” secondo un progetto redatto dall’AdSP e finanziato dal Comune.

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19 Thoughts to “Nuova passeggiata S. Erasmo e 3 interventi per il waterfront”

  1. Gianluigi Venezia

    Il progetto è davvero fantastico e tra l’altro i render non sono, almeno sino ad adesso per gli stralci finalizzati, molto diversi dalla realizzazione effettiva.
    Una sola domanda: le tempistiche di realizzazione quali sono?

  2. BELFAGOR

    LE PROMESSE MANTENUTE
    Con relativamente pochi soldi e con grande volontà il presidente Monti sta mantenendo le promesse fatte quando, nel 2018, si è insediato.
    In 6 anni è riuscito a fare ciò che altri non sono riusciti, o voluto, fare in oltre 30 anni.
    Purtroppo l ‘ attuale amministrazione comunale continua ancora a promettere ma non a realizzare.
    Però bisogna dare atto a questa amministrazione, rispetto a quella passata, di aver sostenuto le decisioni del presidente Monti e di non averlo mai ostacolato con polemiche inutili e dannose.
    Purtroppo nel 2025 scadrà il secondo mandato del Presidente Monti e c’ è il rischio che ritornano gli affaristi mafiosi o i ” tromboni , i nani e le ballerine”.
    COMPLIMENTI!!!

  3. Audace

    Bè, non è dato sapere se torneranno nani e ballerine (speriamo di no). Ma è pressoché certo che Monti lascierà l’autorità portuale della Sicilia occidentale che ha profondamente modificato e migliorato.
    D’altronde, non è quel tipo di amministratore che si aggrappa alla poltrona. Raccoglierà nuove sfide altrove (anche l’ENAV ha bisogno di uno scossone).
    Dubito seriamente che l’attuale governo nazionale possa partorire una nomina di uguale valore.

  4. punteruolorosso

    per quanto riguarda il foro italico, mi dispiace ma non ci siamo. non vedo come si possa trasformare in uno spazio per cultura e tempo libero, la strada è fra le più trafficate e pericolose. senza l’interramento, non c’è nessuna possibilità l’interfaccia città-porto possa migliorare. camion, macchine, motori.
    la stessa passerella su via crispi, di per sé utile, è una sconfitta. sarà l’unico attraversamento i sicurezza, per il resto restano i semafori, che oltre a non essere rispettati, rallentano il traffico di tutta la zona portuale. il trasferimanto delle merci su termini imerese non sarà mai totale.

    piuttosto sarebbe interessante capire cosa faranno nel prato del foro italico. lo sostituirei con un grande orto botanico mediterraneo.
    e nella vecchia villa a mare, dove ci sono i ficus, che si farà? gli alberi hanno distrutto tutto con le loro enormi radici.

    i lavori di molo sant’erasmo non mi sono piaciuti un granché. l’area recuperata è già decrepita. si rifaccia tutto con materiali più idonei, magari copiando dall’area della terrazza.

  5. BELFAGOR

    LA VILLETTA DI SANT’ ERASMO RECUPERATA E SALVATA DALL INCURIA E ….DAGLI “ AMBIENTALISTI” .
    Il 4 luglio è stata restituita alla città la passeggiata di Sant’ Erasmo.
    Tra le tante opere realizzate ricordiamo anche la villetta, da decenni abbandonata all’ incuria e ai rifiuti, che qualche anno fa fu protagonista di un incredibile polemica tra alcuni “ ambientalisti” e il presidente Pasqualino Monti.
    Riassumiamo la vicenda .
    La mattina del 6 novembre 2020 gli operai incaricati dall’autorità portuale iniziarono la potatura dei ficus presenti nella villetta di Sant’Erasmo.
    Apriti cielo : ben 11 associazioni “ambientaliste”, che per anni avevano taciuto sulla situazione di abbandono e di degrado della villetta , avevano immediatamente iniziato a protestare e a ….presidiare i lavori ( sob!!!!).
    “Uno sfregio al panorama e alla natura nella villa “storica “ al Foro Italico “
    Il presidente della terza Commissione del Comune di Palermo, raccolse il loro “grido di dolore”:
    “Da quanto appreso dagli uffici di Ville e Giardini i lavori non hanno avuto le autorizzazioni necessarie e che questo tipo di lavori pur se necessari non si effettuano in questo periodo . Purtroppo ancora una volta la nostra città dimostra di non essere una città votata al verde e chiunque opera senza autorizzazione ed in barba al regolamento sul verde. Mi auguro che questo scempio venga sospeso e che per il futuro non si verifichi più. Il mio personale ringraziamento alle associazioni ambientaliste attenti all’ambiente ed agli alberi in particolare“.
    Cioè il presidente Monti fu paragonato a un “novello Attila”
    A queste accuse il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, rispose :
    “Stiamo intervenendo, a supporto del Comune, per il bene degli alberi, non certo per eliminarli. La storia degli ultimi tre anni della nostra Autorità dimostra che noi il verde lo piantiamo, lo curiamo e lo riteniamo un bene prezioso”.
    Gli “ ambientalisti” e l’ allora presidente della terza Commissione del Comune di Palermo , oltre che perdere una buona occasione per tacere , dimostrarono di non conoscere la storia della loro città.
    Prima di tutto la villetta di Sant’ Erasmo non è “ storica” : negli anni 60 era sorto, tra il Luna Park del Foro ltalico e il Porticciolo di Sant’ Erasmo, una specie di “villaggio gastronomico” che ricordava, in peggio, quello che esisteva allora a Mondello.
    Era chiamato la “piccola Mondello a marina” perché chi non poteva recarsi a Mondello poteva “ godere” comunque delle “gioie gastronomiche” senza fare tanti Km.
    Era il luogo preferito per le passeggiate domenicale al Foro italico con tutte quelle bancarelle di venditori di cozze, polpi, ricci…..
    Fu fatto sgomberare nel 75 per motivi igienici ( nel 73 era scoppiato il colera a Napoli ) e al suo posto fu impiantata una villetta, la famosa villetta ….”storica” .
    Forse le 11 associazioni“ e il consigliere comunale avrebbero dovuto chiedere al sindaco di allora ( Orlando) perché in tanti anni aveva lasciato la villa abbandonata e priva di manutenzione e di illuminazione e “ utilizzata di notte per attività non degne di una città civile e meravigliosa come Palermo”.
    Questa è un piccolo ma significativo esempio, non unico purtroppo, di chi in questi anni ha voluto fortemente che Sant’ Erasmo e la costa sud rimanesse nel degrado e nell’ abbandono.
    Purtroppo a Palermo i cittadini non hanno memoria storica e dimenticano facilmente o forse qualcuno rimpiange i ” bei tempi antichi”?

  6. punteruolorosso

    @belfagor, quindi la villetta è stata recuperata? come?

  7. Vitogol

    Plaudo alla nuova realizzazione di Pasqualino Monti, l’unico in questa città capace di realizzare i progetti. Speriamo che non vada mai via. Mi domando se non sia proprio impossibile trovare un sito degno per la “Statua dell’accoglienza”, opera dello scultore palermitano Nino Geraci, che raffigura una donna con un rametto d’alloro in mano e che rappresentava fino a qualche anno fa un simbolo di benvenuto a chi giungeva a Palermo dal mare. La statua, inaugurata nei primi anni ’50, è misteriosamente sparita durante i “recenti” lavori per l’anello ferroviario e sarebbe il caso di trovarle una degna collocazione. Speriamo che Pasqualino mi legga e registri il disagio di un palermitano che vorrebbe che l’innovazione non fosse disgiunta dalla conservazione della memoria.

  8. giulio

    Fermi tutti ragazzi, @punteruolorosso ha detto che non ci siamo per i progetti che ci sono in ballo e naturalmente a lui non vanno bene i lavori a Sant’Erasmo. Per lui era meglio prima e poi si sa è un veggente e già ci anticipa che non gli piaceranno i lavori futuri al foro Italico, lui prevede che dobbiamo interrare tutto, creare tutte le strade in gallerie con i soldi del monopoli, così lui può passeggiarci sopra sparando sentenze/cazzate.

  9. punteruolorosso

    @giulio,
    provo a motivare le mie sentenze/cazzate.
    i lavori a sant’erasmo non vanno bene. ci sono parecchie sbavature, e i materiali scelti sono troppo fragili. se usi il marmo, non puoi tagliarlo “a sottiletta”. si spacca. non è una villetta di carini, è uno spazio pubblico frequentato ogni giorno da migliaia di persone. il peso che deve sopportare è notevole.
    fattostà che sotto a ogni scalino c’è una specie di rientranza dove forse volevano mettere un nastro a led, o forse il nastro a led è stato rubato e adesso ci si accumula sporcizia. stesso dicasi per i vari muretti, hanno tutti quella rientranza sotto. sembra fatta apposta perché ci si ficchi dentro lo sporco.
    perché non fare le cose semplici, utilizzando materiali semplici? a palermo il led non funziona, non siamo a lugano. altro dettaglio, la terrazza angolare il cui spigolo sembra tagliato con l’accetta, un lavoro grossolano che si sarebbe potuto evitare se si fossero utilizzati dei materiali semplici come il cemento vivo, che non ha bisogno di rivestimento. gli si può dare la forma che si vuole senza poi dover fare un compromesso con la poca flessibilità del rivestimento.
    la fontana all’angolo con il parcheggio è sempre all’asciutto e mi sembra sia pure spaccata. da un lato lo sfarzo pacchiano del marmo, dall’altro l’affiorare di tubi di plastica dall’aiuola accanto alla fontana. e poi, mettere una fontana all’ingresso di un parcheggio mi sembra una scelta poco saggia.
    la banchina lato padre messina è anch’essa pavimentata con lo stesso materiale, ma sulla scarpata a contatto con l’acqua hanno lasciato cemento grezzo con spuntoni di ferro. si vedono affacciandosi dal molo in direzione dell’edificio. anche sulla massicciata della terrazza lato mare ci sono questi spuntoni di ferro arrugginito. fate il giro per andare a vedere. le tavole di legno all’angolo di padre messina (dove c’è la madonna) sono già distrutte.
    non è peggio di prima, è un ibrido, né carne né pesce. vedo la volontà di fare qualosa di chic senza avere i soldi e la capacità di farlo.

    poi c’è questo interfaccia previsto in via crispi. anche lì, elementi troppo fragili e soggetti a guasto. una pedanteria estrema, una schiera di piccoli-grandi ostacoli visivi. scale mobili, passerelle, ascensori, tettoie squadrate. in una strada dove passano un sacco di camion, avrei scelto qualcosa di più semplice e di più forte in continuità con il tessuto urbano, partendo dall’idea della rambla che arriva direttamente a mare senza dover prendere ascensore, passerella, scale mobili e non so che altro.
    il paradosso di restituire il mare alla città costruendo una sopraelevata nel mezzo.
    interrando la strada e facendo un grande parcheggio sotterraneo nel porto, si potrebbe evitare di costruire la piattaforma sopraelevata e lo spazio fra la città e il mare ne risulterebbe rilassato, piano, continuo.
    il lungomare va interrato. questa cosa c’è in tutte le città importanti d’europa. non è un’idea mia, l’ho copiata da altri posti che ho visto. a proposito, in quelle città hanno anche il tram, è coi fili e sfreccia accanto alle cattedrali e ai palazzi storici.

    le cose positive ci sono. questi nuovi lavori sulla terrazza sono molto belli.
    aspettiamo di capire cosa vogliono fare alla foce dell’oreto.

  10. giulio

    @punteruolorosso Per quanto riguarda i lavori a Sant’Erasmo che tu critichi ti dico solo che sei ridicolo, tu stesso le chiami sbavature!
    Ci sta che ci possano essere delle sbavature, un muratore ci metterebbe qualche giorno per fare tutto quello che tu ritieni negativo, compreso il riempimento di questa striscia che ti dà tanto fastidio con del cemento anche colorato o tagliare le bacchette di ferro che io non ho visto. Arrivo a dirti che è possibile che ci sia qualcosa che effettivamente si poteva fare meglio ma questo non mi impedisce di dire che è un buon lavoro.

    Per quanto riguarda l’interramento della via Crispi… facile scrivere cose a caso senza pensare, sai quanto ci sta mettendo l’anello ferroviario per un striminzito binario??? sai cosa significa interrare una strada a 4 corsie per tutti quei km? sai cosa significa creare gli incroci che su quella strada finiscono attualmente? sai quello che trovi appena scavi? o quello che succede ai palazzi vicini? non lo sai perché anche se provi a prevederle non ne avrai mai la certezza. Ma soprattutto sai il costo? Praticamente se la batterebbe con il ponte sullo stretto.
    Smettila con queste critiche stupide e questo libro dei sogni senza il minimo di un quattrino disponibile.
    Se vuoi una Palermo con meno auto e più vivibile devi fare tutto il possibile (non l’impossibile), partendo da cose finanziate (con i soldi che ci sono non quelli che vorresti) e cercando di farle nel minor tempo possibile.
    Una passeggiata che ti porta dalla foce del fiume Oreto fino al molo trapezoidale, un luogo che fino a pochi anni fa era schifoso, pieno di prostitute e chissà cosa, dico che è/sarà bellissimo passo avanti e lo dovresti dire pure tu se ami la tua città.
    Liberare completamente le auto in via Crispi o via messina marine è semplicemente non fattibile per la conformazione delle strade attuali di Palermo (dovremmo buttare giu le case alle persone per creare un po di ordine) e chi non lo vorrebbe! magari con le auto volanti chissà… ma puoi migliorare la situazione attuale e non la migliori con le chiacchiere ma solamente cercando di realizzare tutto il possibile, quindi benvenute a tutte le sopraelevate possibili, benvenuti a tutti i mezzi pubblici possibili qualsiasi esso sia (tram, metro, ferrovia, teletrasporto…), aspettando l’interramento totale che magari avessimo i soldi per farlo o quelle decine di anni per vederlo finito (sempre che sia progettualmente fattibile).

  11. FF

    Niente @punteruolorosso, mi sa che siamo tornati ai tempi in cui si tacciava di essere “gufi” chiunque avanzasse qualche critica. Aspettiamo il tram e la riqualificazione, anche viaria, che questo porterà e come ricordi bene tu anche le novità sul parco dell’Oreto.

  12. punteruolorosso

    @giulio,
    per fare il tunnel autostrade-porto non si dovrebbe abbattere niente. i palazzi sono solo a lato della strada. per evitare interruzioni al traffico, si potrebbe usare una talpa, quindi una volta aperto al traffico il tunnel si potrebbe chiudere la strada sopra e trasformare per esempio in una grande superficie pedonale con alberi, piste ciclabili, tram ecc.
    purtroppo sono ossessionato dai dettagli. se vedi il liberty, la leggerezza e l’eleganza lo contraddistinguono. semplice nei materiali, trasmette armonia e spensieratezza. le sbavature che ho visto a sant’erasmo o al giardino della zisa sono il sintomo di qualcosa che non va a livello architettonico. il problema non è la realizzazione, già di per sé precaria, ma l’idea stessa che c’è dietro. un’idea presuntuosa, provinciale e un po’ volgare. ovviamente non sono aggettivi che rivolgo a te, ma ai responsabili di queste opere che sembrano villette abusive o giardinetti condominiali anni ’70. bisogna ripartire dalla semplicità, dai materiali e dal rapporto con la città. ad esempio, quale rapporto ti aspetti da una serie di scale mobili e di ascensori? che impatto può avere il traffico pesante di via crispi sulla cristalleria di elementi così fragili?
    siamo abituati a prenderci quello che ci danno, ma ci meritiamo di più. in altre città, i soldi sono stati trovati. sarebbero ben investiti, perché libererebbero spazi di grandissimo valore davanti al mare, l’economia potrebbe sbocciare.

    @ff, confido anch’io nel tram, ma ha tanti nemici. per non offendere i palazzi storici del lungomare, hanno tolto i fili. nessuno ha mai pensato a togliere i camion.

  13. Audace

    @Giulio
    Non me ne voglia, anch’io sono un visionario e anelo l’interramento dell’autostrada Crispi – Messina Marine
    Ma comprendo le sue perplessità.
    Le domande che ha rivolto a @punteruolorosso, a mio avviso, sono monche. Ma potrebbero addirittura convertirsi in retoriche aggiungendo solo “a Palermo”.
    Sai cosa significa “a Palermo” interrare una strada a 4 corsie per tutti quei km? sai cosa significa “a Palermo” creare gli incroci che su quella strada finiscono attualmente? sai quello che trovi “a Palermo” appena scavi? o quello che “a Palermo” succede ai palazzi vicini?
    Bè, credo che se riuscissimo ad affrancarci da questa sorta di incantesimo culturale che rende tutto più complicato “a Palermo” saremmo già a metà dell’opera. Se riuscissimo a guardare la fotografia un po’ più dall’alto (ma neanche tanto) capiremmo che il mondo cambia rapidamente mentre noi imbastiamo dibattiti e diatribe per capire se vogliamo o no i fili del tram.

  14. giulio

    @Audace non credo al tuo “a palermo” anche perché i lavori di questo tipo vengono affidati sempre ad aziende nazionali giganti, non di certo a piccole aziende siciliane (vedi d’agostino o i lavori di Rfi).

    Se non vanno avanti o vanno a rilento credo che i motivi siano politici o in casi rarissimi di fallimenti di aziende di livello nazionale (vedi “cmc”).

    Non sono un ingegnere ma l’interramento di quel tipo credo sia una cosa difficile ovunque e cmq non esiste nessun progetto cartaceo esistente!!! ps: mi piacerebbe tantissimo se fosse fattibile.

    Partirei dal finire intanto l’anello ferroviario ed il passante, che vanno a rilento e bisogna aumentare la frequenza dei treni perché quella attuale è scandalosa per una linea cittadina. Farei tutte le linee tram programmate, a partire dalla linea A che secondo me è quella più importante di tutte. Fatto tutto questo credo che il traffico diminuirebbe parecchio e magari qualche palermitano capirebbe che è più conveniente fare un abbonamento ai mezzi pubblici che usare la macchina (visto l’enorme costo di benzina e parcheggi) per farsi una passeggiata in centro o al porto.

    (mi da parecchio fastidio leggere quelli che abitano vicino allo stadio che si lamentano, anche qui su questo blog, perché c’è troppo caos durante le partite ma non sia mai che passi un tram davanti alla loro strada, spesso coincidono anche con chi ripete a pappagallo “i panormosauri” non sapendo che anche loro ne fanno parte).

    Di certo non mi accanisco con i lavori al porto.

  15. Audace

    @Giulio,
    Davvero non c’è sarcasmo nel mio ultimo intervento. Mi sono limitato a guardare ai fatti. Con lei condivido l’urgenza di realizzare quanto più possibile (purché utile) in questa città. Ma ho preso consapevolezza del fatto che tutto quanto discusso, promesso, pianificato ed incompiuto in questa terra è figlio di una classe dirigente che ci racconta fesserie. C’è una scuola di pensiero che mira a farci credere che davvero siamo dannati e che meglio di così non si può. Ed intanto amministratori più svegli e lungimiranti, ad altre latitudini, si accaparrano i fondi che noi lasciamo andare con i quali poi fanno davvero le strutture.

  16. Audace

    Una per tutte: con il dovuto rispetto per la tragedia vissuta, a Genova non è bastato ricostruire il ponte crollato. Piuttosto che individuare le responsabilità per quanto accaduto, si è pensato di ricompensare la città con la costruzione di una opera importante che effettivamente a quella città serve. Un tunnel in parte sottomarino che darà respiro al congestionato traffico cittadino.
    Se non fosse che non amo lo humor nero direi che prima o poi verrà giù il ponte Corleone e poi si vedrà.

  17. punteruolorosso

    @audace, neanche quando verrà giù il ponte corleone si farà qualcosa. la questione settentrionale consiste nella maggior attenzione data alle città del nord. genova e trieste come porti principali, ignorando il sud davanti al quale passa la maggior parte del traffico. anche facendo la linea foranea di genova e distruggendo le montagne per collegare genova alla pianura padana, le navi provenienti da sud-est preferiranno fermarsi ad atene o a marsiglia.
    qual è la responsabilità dei nostri amministratori locali? quella di accontantarsi dei treni turistici stagionali, lenti e a un binario. non li prende nessuno, non servono a niente.
    chiediamo il raddoppio della palermo messina, ma ci hanno spiegato che lo stretto si raggingerà da catania. nessuno ha detto niente di questa assurdità. nessuno l’ha spiegato ai cittadini.

  18. giulio

    @audace @punteruolorosso condivido, i nostri politici locali sono veramente incapaci e ridicoli.

    Tagliano nastri di cose inesistenti che non si realizzano mai o che sono semplicemente già arretrate prime di farle.
    Fanno dichiarazioni assurde tipo: “pioggia di finanziamenti”
    poi si rivelano un mare di stronzate e quando si fa qualcosa viene fatto al massimo risparmio ed al limite dell’accettabile.

    Ma quello che fa incazzare più di tutto è l’atteggiamento da lecchini che hanno verso la dirigenza politica nazionale, disposti a dichiarare il falso ai loro cittadini pur di coprire il culo al governo di turno. Cosa che non succede in altre regioni, realizzano opere mastodontiche e lo fanno in sordina.
    Dopo aver letto i titoli dei nostri grandi giornalisti siciliani come fosse un grande successo ci ritroviamo:
    la ferrovia Palermo Trapani (ancora da realizzare) ad un binario su un percorso con una curva in meno, delle 10000 presenti su un tracciato del 1937, che impiega il triplo di tempo rispetto all’auto, auto che cammina su una strada che di certo non è questa grande opera.
    Ferrovia Palermo Agrigento anche essa ferma agli standard anni 30, per non parlare della strada… una vera strada della morte che per percorrere 120km ci vogliono ORE.
    La Palermo-Messina (ferrovia e strada attualmente più trafficata e che collega molte cittadine nord siciliane) completamente messa da parte e dimenticata, lasciata ad un binario (lentissimo) aspettando la Palermo-Catania che attraverso il deserto del centro Sicilia con zero abitanti, e cmq una volta finita non sarà di certo una ferrovia veloce.

    Ma tu li senti parlare tutti contenti ed estasiati di quanto belle saranno (chissà quando…)
    Basta sentirli parlare in questi momenti per capire che sono incapaci egoisti ed ignoranti, quando li ascolto mi fanno venire il voltastomaco.

  19. BELFAGOR

    IL PRESIDENTE MONTI: IL MARZIANO
    Oggi quasi tutti riconoscono all’attuale presidente dell’Autorità portuale di Palermo, Pasqualino Monti, l’ importante lavoro di ristrutturazione e riqualificazione di Sant’ Erasmo e dell’area portuale cittadina ma, stranamente quando si insediò, alla fine dell’ estate del 2017, l’accoglienza per Pasqualino Monti fu gelida, quasi ostile.
    Ma forse, visto il contesto, non era una sorpresa. Il nuovo presidente dell’Autorità portuale a Palermo era un…. “marziano”.
    Non era siciliano, era una persona preparata e competente ma, soprattutto, non l’ avevano scelto i “padroni” di Palermo: l’aveva scelto infatti Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture del governo di Paolo Gentiloni, nel tentativo di mettere una pezza a una situazione disastrosa.
    Dopo la buona gestione del’ ex presidente Antonino Bevilacqua, che aveva dato degna sistemazione alla Cala, dopo decenni di totale e indecente abbandono, erano tornati i tempi bui.
    Il porto di Palermo cadeva a pezzi, tra banchine ridotte a suk e terminal fatiscenti. Il molo Vittorio Veneto della Stazione marittima, quello dove attraccavano le navi da crociera, si stava sgretolando e per questo era sotto sequestro. Gli appalti erano bloccati da anni, non c’ era un terminal passeggeri degno di tale nome. Gli uffici dell’autorità chiudevano tassativamente alle 14. Il porto era un suk, circondato da baracche dove si vendeva di tutto, dalle sedie di plastica alle magliette del’ Inter e della Juventus .
    Era la fotocopia di ciò che accadeva in città.
    Alla Camera dei deputati i 5 stelle avevano chiesto le dimissioni del nuovo presidente dell’autorità portuale , un ex capo dell’ associazione delle ……autoscuole e dei consulenti automobilistici ( sob!!!).
    Poi è arrivato Pasqualino Monti, il marziano.
    Come scrisse Sergio Rizzo su “ L’ ESPRESSO”
    “Il benvenuto a Palermo? «Due pesantissime lettere di minacce e tre proiettili di kalashnikov arrivati per posta. Ma se ti fai impaurire non cominci nemmeno», dice Monti che invece comincia.
    Dal porticciolo turistico di Sant’Erasmo, luogo magnifico ma violentato dal degrado e seguito da una fama sinistra. Lì c’era la camera della morte di Cosa nostra, dove i nemici dei corleonesi venivano strangolati e sciolti nell’acido. «In un anno si è dimostrato che Sant’Erasmo si poteva rimettere in piedi. E quello», secondo il Presidente Monti, «è stato certamente il segno della svolta».
    Sergio Rizzo termina il suo interessante articolo scrivendo:
    “La rinascita dei porti è ovviamente cruciale per lo sviluppo economico della Sicilia. Anche se non può risolvere tutti i problemi di quell’isola meravigliosa. Senza poi contare i colpi di coda della politica, e la scarsa qualità della classe dirigente non garantisce che il percorso sia irreversibile”.

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