Parco della Favorita, prospettive di chiusura

Spread the love

Buondì a tutti! Vorrei proporvi un mio progetto che mi è tornato in mente in occasione dell’incontro degli imprenditori con l’amministrazione che c’è stato tempo fa.
Premetto che non sono né un architetto, né un progettista, non ho conoscenze nel campo di edilizia o urbanistica.
Ricordo che tempo fa si parlava di fare un tunnel sotterraneo alla Favorita in modo da consentire di chiudere il parco e renderlo fruibile ai cittadini in modo molto più piacevole senza, però, perdere il prezioso collegamento veloce tra la città e Mondello. In un primo momento pensavo fosse una stupidaggine clamorosa, ma qualche anno fa sono stata a Lisbona, una città che nel ‘700 fu distrutta da un terremoto e da allora si espande come Messina: in larghezza piuttosto che in altezza (soltanto in tempi recenti sono rispuntati i palazzoni, grattacieli in verità, in cemento armato e solo in periferia!). A Lisbona quindi per andare da un capo all’altro della città bisogna percorrere distanze considerevoli con tutto ciò che ne consegue: tempi di percorrenza necessariamente lunghi, inquinamento, traffico, consumi di benzina, incidenti. 


Che soluzione hanno adottato? I tunnel, approfittando dei soldi che sono piovuti in Portogallo in occasione degli Europei. Attraversano la città, arrivano anche piuttosto in centro (sul lungofiume vicino, ma non troppo, alla Cattedrale di Belèm e al monumento a Colombo e alla conquista della Americhe: passano, quindi, sotto palazzi abitati e, immagino, sopra le gallerie della metropolitana). Questo ha consentito anche di fare piazze e strade pedonali molto belle e alberate. 
Il mio progetto, invece, passando esattamente sotto la carreggiata che va dalla fiera a Mondello non porrebbe nemmeno problemi di staticità perché sopra non ci sarebbe nulla. Le due carreggiate correrebbero sottoterra parallele le une alle altre per sbucare a Mondello.
Piazza Leoni diventerebbe una rotonda e eviteremo file e code che inevitabilmente si creano in quel ginepraio di semafori. Si dovrebbe semplicemente creare un’aiuola centrale unendone due e creare un’unica mega aiuola davanti Alfano sport (dove la Guerrilla ha ben colpito!) creandovi un passaggio pedonale e annullando un passaggio carrabile. Attualmente, infatti, si passa sempre di là a piedi, ma si deve salire sopra il cordolo giallo-nero (le carrozzine e chi ha problemi deambulatori non hanno tanta facilità) e si finisce nel micro-marciapiede dove ci sono le casette dirute e su cui le carrozzelle non possono salire creando una situazione pericolosa perché le macchine scorrono, ance velocemente, molto vicino; tra l’altro non ci sono strisce, se non davanti il semaforo. La casina all’ingresso del parco, vicino al bowling, ospiterebbe la guardiola del custode e dei Vigili, e bagni pubblici come in tutti i parchi che si rispettino. 
All’uscita di Mondello, in viale Margherita di Savoia, causa le numerose svolte possibili, dovrebbe mantenersi il semaforo.
Lo spazio della Fiera verrebbe in parte, solo in parte, utilizzato per fare le bretelle di accesso (in discesa) e di uscita (in salita, ovvio). Il resto rimarrebbe disponibile per altri progetti. La viabilità all’attuale livello rimarrebbe invariata.
Per l’accesso e l’uscita da Viale del fante (davanti la villa Bordonaro, un po’ pericolosa a mio parere) penso ad una soppressione.
La “Real tenuta di caccia de la Favorita” potrebbe diventare un parco meraviglioso di cui godere in molti modi: passeggiate (anche a cavallo), corse a piedi e in bici, orti cittadini (e non mi riferisco soltanto agli agrumeti), escursioni alle falde di Monte Pellegrino. Inoltre, userei il Piazzale dei matrimoni a Natale e dicembre per fare il mercatino montando i gazebo da smantellare o anche per il mercato del contadino: insomma ci sono diecimila modi per vivere un parco senza nemmeno dover escludere “l’arrostuta” di primavera! Il tutto sotto l’occhio vigile dei Vigili (scusate il gioco di parole) e della Forestale. La fauna delle pendici di Monte Pellegrino potrebbe prendere di nuovo campo in questo immenso spazio verde e libero finalmente dalle auto (ci sono anche volpi) e un altro genere di fauna, umana questa, probabilmente non potrebbe più esserci, dato che cambierebbe completamente il tipo di utenza. 
Legenda:
i puntini rosso, giallo, verde, rappresenterebbe il semaforo a Mondello;
i percorsi in bianco sono pedonali, ho provato a segnare anche gli attraversamenti stradali;
le frecce in blu sono le direzioni della automobili “sotto il cielo”;
le frecce in rosso segnano i percorsi sottoterra. 

 

Post correlati

25 Thoughts to “Parco della Favorita, prospettive di chiusura”

  1. La VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE (obbligatoria per legge in zone SIC, ZPS e Riserve e Parchi Naturali) rivelerebbe impatti altamente negativi per l’equilibrio dell’ecosistema del Parco della Favorita.
    Potrei iniziare e concludere così il mio commento.

    Ti racconto una storia vissuta:
    diversi anni fa, con un gruppo di progettisti del Comune (lavoro al Comune, ass.Ambiente) abbiamo redatto un progetto di pista ciclabile all’interno della Riserva della Favorita. Consapevoli della necessità di redigere la VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE mi sono premurato ad andare all’Assessorato regionale Ambiente – Sezione Val.Inc.Amb. – per parlare con il funzionario che si sarebbe occupato di valutare questo studio nostro della pista ciclabile.
    Un incontro informale per confrontarsi su quali potevano essere le criticità “ambientali” nel redigere il progetto.
    Ho fatto presente le metodologie costruttive da noi proposte nel progetto e i materiali da noi proposti.
    Avevamo pensato all’uso di un minimo (ma proprio minimo) di materiale aggregante per dare al tracciato ciclabile un minimo di stabilità. Credimi abbiamo pensato ad una percentuale davvero irrisoria di materiale aggregante. Naturalmente niente cemento niente calcestruzzo. Tutto restava naturale come è per ora.
    Bene quando ho parlato di questo aggregante, il funzionario regionale mi ha subito detto che l’aggregante avrebbe ridotto la capacità dell’acqua di permeare il terreno sottostante con ripercussioni negative sull’area circostante. Sarebbe stato un elemento per valutare negativamente il nostro progetto, in poche parole l’Incidenza Ambientale negativa ci sarebbe stata.
    Quindi di ritorno al mio ufficio ho condiviso queste informazioni con il gruppo di progettazione al fine di mettere in atto tutti quegli accorgimenti che potevano eviatare una valutazio negativa da parte dell’assessorato regionale Ambiente.

    Ora vengo al tunnel di cui parli tu.
    Questo tunnel (tanto tanto cemento), in una Valutazione di Incidenza Ambientale, comporterebbe (già lo immagino in una relazione di chi è preposto a valuatre questo strumento Val.Inc.Amb.) una carneficina di miliardi di scarabei, lombrichi, aninaletti dai nomi più strani e di tutto quel micromondo animale, e anche vegetale, che vive sottoterra e che contribuisce alla biodiversità e al perfetto equilibrio dell’ambiente delicato chiamato Riserva Naturale – Parco della Favorita.
    In più ci sarebbe una ridotta capacità di permeazione delle acque meteoriche (nell’area di intervento di realizzazione del tunnel), malgrado nel progetto Tunnel si prevedono giustamente adeguate opere di smaltimento delle acque piovane.
    E sicuramente un opera faraonica come un Tunnel filtrata dalla Val.Inc.Amb rivelerebbe altri numerosi impatti negativi per quell’ecosistema, per quella biodiversità .
    Le risultanze tecniche del gruppo di lavoro della Val.Inc.Amb. ammazzerebbe senza pietà la possibilità di realizzare questo progetto di tunnel. Già immagino di leggere le numerose pagine della relazione finale.

    La mia opinione:
    sono d’accordo all’idea di Tunnel per l’utilità che darebbe ai cittadini palermitani che devono spostarsi nella direzione delle residenze di Mondello e viceversa, ma non sono d’accordo al Tunnel per tutti gli impatti ambientali negativi all’ecosistema. Un ecosistema ambientale prezioso annesso alla città di Palermo che altre città non dispongono. Che non dobbiamo sottovaluatre per importanza.

    Qualè il perfetto equilibrio tra i bisogni dei cittadini di spostarsi e la necessità di preservare l’ecosistema ambientale? Non lo so, ma bisogna senza dubbio domandarselo e studiare per analizzare tutti gli aspetti in gioco (economici, finanziari, traffico veciolare e simulazioni varie, ambientali, sociali, ecc.) per dare una risposta quanto più oggettiva ed equilibrata possibile.
    Un altro aspetto fondamentale al quale penso: il costo del Tunnel, milioni di euro. Chi li rende disponibili? In questo periodo di crisi nel quale le istituzioni pubbliche hanno ridottissime risorse economiche rispetto a 10 anni fa.
    I punti interrogativi per il TUNNEL sono tanti di svariata natura. Prima troviamo le risposte e solo dopo valutiamo se il TUNNEL è l’opera che fa per Palermo, per i suoi cittadini, per i suoi animaletti microscopici e per quel tipo di territorio naturale.

  2. Prometeus

    Condivido assolutamente l’idea di chiudere la Favorita al transito veicolare. Ma non sono d’accordo sui tunnel. Io chiuderei la Favorita, ci metterei una bella linea tram interna che permetta di girare il parco in modo rapido, ecologico ed economico, ed interverrei sull’assetto delle strade esterne al parco. Per esempio rimodulando il viale del Fante nel tratto da Case Rocca e piazza Niscemi attingendo in parte dal terreno del campo rom per allargare la carreggiata e realizzare dei marciapiedi.
    Io credo che la Favorita sia uno dei tesori più preziosi della nostra città e che debba essere destinata ad un intervento che la valorizzi come parco e non come arteria per raggiungere Mondello o la Fiera, che possono essere ben raggiunti intervenendo appositamente su vie esterne. Mondello può essere raggiunta facilmente da via Lanza di Scalea o da Pallavicino (migliorando la viabilità locale). Invece la Fiera potrebbe essere meglio raggiunta intervenendo su via Imp. Federico.
    Per quanto riguarda le arrustute, credo che se si restituisse alla Favorita la dignità di un parco, dovrebbe essere allineata agli standard di tutti gli altri grandi parchi europei e mondiali (Hyde Park a Londra, Central Park a New York, Djurgarden a Stoccolma, ecc). Quindi niente fuochi, e piuttosto regole severe e sorveglianza continua, perchè la Favorita è prima di tutto una riserva naturale e come tale, andrebbe salvaguardata la fauna (o, ahimè, quel che ne rimane).

    Poi c’è l’aspetto culturale: la Favorita ospita al suo interno tantissimi siti di interesse storico (Casina cinese, Museo Pitrè, obelisco, fontana di Ercole, scuderie reali, casine di caccia, villa Niscemi, ecc). Quindi si potrebbe creare un tour del Parco per cittadini e turisti, che frutterebbe introiti al Comune, dando tanto lavoro ad operatori del settore.

    Insomma, la tua idea mi piace molto, ma con alcune varianti. Queste, per intenderci:

    http://www.youtube.com/watch?v=bu83VSGIHhM&list=FLSrKU22yPo6yP-2mLjsgF0A&index=2&feature=plpp_video

    http://www.youtube.com/watch?v=XUMQO1NLb64&list=FLSrKU22yPo6yP-2mLjsgF0A&index=1&feature=plpp_video

  3. Prometeus

    PS: ho appena letto e apprezzato il commento Ciro spataro, che mi ha suggerito un’altra idea. se la creazione del tracciato tram avesse un impatto ambientale considerevole, si potrebbe adoperare una sorta di tram su gomma che sfrutti la strada già esistente, purchè sia elettrico.

  4. @Prometeus
    se una nuova opera di mobilità sfruttasse l’attuale sede stradale l’INCIDENZA AMBIENTALE sarebbe ridotta solo all’influenza dello spostamento del veicolo sull’ambiente della Favorita (acustico, emissioni in atmosfera, inquinamento elettromagnetico del tram elettrico, presenza fisica), evitando l’incidenza negativa maggiore chè è quella delle enormi opere di nuova costruzione.

  5. alex72

    Il Parco della Favorita chiuso alle auto sarebbe un grande risultato per Palermo. In primo luogo si verrebbe a creare un territorio in piena città in cui stare all’aria aperta e godere della bellezza della natura. Il cittadino si troverebbe in un posto in cui dimenticare per qualche ora lo stress accumulato e ritrovare quella sensazione di benessere che un pò si è persa in questa società. Tra l’altro, creare un vero parco urbano non è molto complicato, bisogna solo avere la giusta mentalità e la volontà di raggiungere determinati scopi. La viabilità interna potrebbe essere sfruttata per creare dei sentieri naturalistici in cui potere passeggiare a piedi o con le bici, magari utilizzando anche dei veicoli elettrici a basso impatto ambientale per permettere a tutti la fruizione totale del parco. Le idee potrebbero essere tantissime e anche interessanti, anche se l’idea di un tunnel sotterraneo non affascina moltissimo anche per i costi eccessivi e il forte impatto che si avrebbe sulla flora e la fauna del territorio. In ogni caso discuterne è anche importante, perchè ormai siamo arrivati al punto che l’uomo deve cominciare a salvaguardare l’ambiente che lo circonda se vuole vivere su questa terra.

  6. Orazio

    Ciro

    non sono uno specialista in materia, però l’impatto ambientale delle auto “a vista” mi sembra maggiore di quello delle auto in un tunnel, certo, poi c’è il problema di non interferire con il verde, però credo che una soluzione decente si possa trovare sfruttando al massimo gli attuali tracciati delle vie di transito per gli autoveicoli.
    Se si vuole comunque mantenere quell’asse di collegamento, non credo ci sia un terzo sistema. Quanto alla tua esperienza passata, temo che la V.I.A. venga data o negata in maniera alquanto bislacca o comunque secondo parametri molto strambi.

  7. Fabiofr

    verrebbe da pensare che l’impatto ambientale in Italia è = “salviamo i lombrichi chi vivono sotto il parco ed ‘uccidiamo’ le persone che ci vivono intorno”.

    Comunque una soluzione più semplice ci sarebbe:
    – essiste uno svincolo Mondello in autostrada?SI
    – esiste una bella strada di collegamento da questo e la località in questione= NI (è larga, ma usata come posteggio dai signori del T.club e dai venditori inoltre le rotonde fanno schifo);
    -la località è spesso intasata dal traffico veicolare= SI

    Soluzione: si chiude il parco della Favorita al transito veicolare privato e basta.

    chi vuole andarsi a godere Mondello, ci vada con i mezzi pubblici (solo delle navette: che percorrano il parco, nelle varie direzioni, in 5 min), chi non vuole farsi il ‘giro’ dall’autostrada, si diriga altrove; si decongestionerebbe Mondello e la Favorita, senza spendere un euro
    Certo si dovrebbe dire addio allo ‘struscio’ in auto per certe categorie di persone, inoltre i ‘signorotti’ che vi abitano dovrebbero farsi qualche km in più al giorno, non volendo rinunciare ad usare la BMW-Mercedes (si, lo so, non vi abitano solo avvocati, ingegneri ecc.);
    in questa città dovremmo eleggere persone che le piste ciclabili le usa, non chi pensa siano buone per farsi la campagna elettorale !

  8. la valutazione di incidenza viene redatta tenendo in altissima considerazione le direttive comunitarie in materia (habitat, e altre).
    Queste direttive impongono di valutare ex ante come verrebbe modificato l’ecosistema e la biodiversitá locale a seguito della realizzazione dei lavori.
    Se con alcune azioni di mitigazione si dimostra di non incidere fortemente su quell’ambiente é possibile riuscire a realizzare l’opera.
    Le direttive comunitarie non sono strambe o bislacche, le rispettano tutti in Europa in ambienti sensibili e delicati e lo dobbiamo fare anche noi al Parco della Favorita. Ci sono uffici pubblici e tecnici che se ne assumono piene responsabilità.

  9. Prometeus

    @FabioFr: credo che la valutazione tenga conto dei lombrichi, perchè sono importanti per l’ecosistema. Nella catena alimentare ogni animale si nutre di altri. Se l’intervento dell’uomo sull’ambiente provoca una riduzione delle specie di insetti della Riserva, ci sarà assai meno nutrimento per specie più grandi e certamente più importanti, che saranno costrette a migrare per trovare cibo o ad estinguersi del tutto, spopolando la Riserva. Quindi è importante anche il lombrico, perchè la Favorita, prima di tutto è una RISERVA NATURALE, e poi (solo per uno sfortunato caso) è anche una via di collegamento per Mondello. 😉

    @Orazio: il problema è che pereliminare le auto dal livello stradale occorrerebbe scavare in profondità. Guarda le foto degli scavi del passante ferroviario e immagina l’impatto che avrebbe dentro la Favorita. Sarebbe devastante… 🙁

  10. Giovanni

    in effetti il traffico circolante sulle vie Diana e via della Favorita è fatto prevalntemente di auto e mezzi pubblici, sostiuendo i bus a nafta o metano con degli ecologici tram e facendo transitare solo auto da euro 4 in su o elettriche si potrebbe già considerevolmente ridurre l’inquinamento, il problema rimarrebbe per la pericolosità della strada per la velocità sostenuta, anche questo si può risolvere con una adeguata sorveglianza, inoltre i varchi e nn solo andrebbero telecontrollati sia per controllare ingressi di mezzi inquinanti (io per esmpio i SUV li proibirei) sia per controllare la velocità applicando le dovute sanzioni senza dare possibilità di ricorsi… per quanto riguarda la vigilanza attualmente è attuata, male dai Rangers D’Italia (che fra l’altro nn sono riconosciuti nemmeno dall’associazione nazionale), che si spostano con mezzi pagati nella gestione e manutenzione dalla Regione
    http://i40.tinypic.com/28buuxx.jpg
    , e nn si vedono mai!!
    e dalla PM rare volte quando vengono mandati in loco per pattuglie,
    http://i41.tinypic.com/102tbb8.jpg
    inoltre per la pulizia e la manutenzione del verde c’era una società la Biosphera che adesso anche per motivi economici è del tutto assente, insomma tutta carne da mettere al fuoco con un nuovo sindaco di appartenenza politica e idee completamente diverse dall’ultimo..

  11. Fabiofr

    tutto vero.
    Sono convinto che i lombrichi della Favorita sono contentissimi di continuare a nutrirsi di tutto ciò che il transito delle auto lascia sull’asfalto e che poi, credo, forse, potrebbe essere, non so, magari sbaglio, penetri nel sottosuolo (per non parlare delle riasfaltature).

    Una domanda: ma non ci sono uffici e tecnici che si assumono la responsabilità del veleno che mi fanno respirare mentre, A PIEDI, sono fermo in via Perpignano perchè due autobus incrociandosi non riescono a passare, visto che nessuno si preoccupa di evitare che vi si posteggi? oppure di quello che respiro perchè non si vuole togliere il semaforo di v.le Regione inc. via Perpignano? oppure….

    e quegli stessi tecnici non hanno responsabilità per aver permesso la realizzazione di piste ciclabile che sono, come dire, vergonose !

    già, dimenticavano, la responsabilità è limitata al proprio fogliettino di carta, la vista d’insieme è una scelta ‘politica’.

    un’ultima cosa, dando credito a chi ha scritto prima: ma nel resto di Europoa come fanno a rispettare tutte queste norme ed a chiudure i centri città, costruire sottopassi, tunnel e quant’altro?
    dimenticavo, loro sono famosi per non rispettare le leggi, non come qui da noi.

  12. fabdel

    e sarebbe anche l’ora!!!!

  13. Irexia

    Salve a tutti, sono l’autrice dell’articolo!

    @ Ciro Spataro
    Ottime osservazioni le tue! Si vede che questo è il tuo campo!
    Come premesso, invece, io non sono nè architetto, nè ingegnere, nè urbanista: come te mi chiedo quale sia il giusto equilibrio tra gli interessi contrapposti e cerco di formulare le mie risposte che, grazie a questo sito, possono essere commentate da chi più esperto e, in definitiva, migliorate.

    Andiamo al progetto in particolare.
    Quanto alle piste ciclabili che tu avevi progettato e presentato a chi di dovere ti dico che non è necessario alcun intervento in questo senso in quanto esistono già, come ben saprai, dei percorsi nella boscaglia alle falde del monte che potrebbero benissimo essere più intensivamente utilizzati contemporaneamente da pedoni e bici il giorno che la Favorita tornerà parco cittadino.
    Quanto alla negata concessione del VIA per il tuo progetto (di cui a mio modo di vedere non c’è bisogno -del progetto, intendo-) questa non è stata negata per rifare l’illuminazione che certamente ha sfossato dei terreni (pochi per carità!) e magari delle tane di animali, ma poichè la Pubblica Amministrazione deve valutare gli interessi contrapposti avrà deciso di concederla ugualmente dopo adeguata ponderazione. Confido (penso che per il mio di progetto occorra il VAS) che semmai si parlerà di un progetto come il mio, le istituzioni possano trovare le soluzioni più adeguate per risolvere gli inconvenienti di cui parli.
    Sono d’accordo con Orazio, però: la concessione dei VAS o VIA in Italia ha un iter molto particolare, prova ne è il fatto che quel mostro del ponte di Messina non aveva i nulla osta in materia ambientale, ma cittadini messinesi si sono ugualmente trovati le case lesionate dalle opere di carotaggio in vista di una grande opera, inutile, che non aveva tutte le carte in regola. La mia è una constatazione dello scarso interesse che questo paese ha, purtroppo, del suo territorio nonostante le tragedie che ogni anno ci investono.
    Tra l’altro, per minimizzare i disagi alla fauna che vive sottoterra o là fa le tane, per lo scavo io pensavo che sarebbe più appropriato agire con il macchinario “talpa” e non con le ordinarie escavatrici, certamente meno dispendiose, ma sicuramente meno rispettose del territorio, che proprio questo porgetto vuole recuperare!
    In ordine ai fondi con cui lavorare. La regione Sicilia sarebbe pronta a finanziare praticamente da sola il mostro di cui sopra… Inoltre credo che i fondi Fas sarebbero perfettamente utilizzabili alle voci “riqualificazione delle città” e “ambiente, turismo e sviluppo”, fondi che la regione usa rispettivamente in misura pari al 4,4% e 6.2%.
    Spero di non essere stata troppo prolissa. 🙂

  14. Irexia

    @ Prometeus
    Prima di pensare ai tunnel anch’io ho provato ad un’azione sulle vie esterne al parco, ma non ho trovato soddisfacenti le soluzioni.
    La Favorita è ad oggi una speci di scorrimento veloce interno alla città, se chiuso, come si arriverebbe a Mondello? Le strade principali sarebbero due: tramite Pallavicino e attraverso il lato opposto, cioè Vergine Maria.
    Il primo percorso è praticamente un budello, via Mater Dolorosa a qualunque ora del giorno la percorri è intasata, via Castelforte è addirittura a senso unico alternato!
    Il secondo percorso oltre che essere lungo e tortuoso passa per una zona densamente abitata che avrebbe gli stessi problemi del primo percorso.
    Via Resuttana e viale Strasburgo li escluderei sostanzalmente per gli stessi motivi. Probabilmente la circonvallzione sarebbe la soluzione più ragionevole, ma se vieni dal centro città mi sembra difficile prendere questa rotta…
    Tutto questo per dirti che l’idea dei tunnel è stata per me l’ultima opzione presa in considerazione.
    Quanto allu arrostute, credo che nei parchi nulla escluda che ci possano essere apposite aree attrezzate per accendere fuochi. In nord Europa neanche la prendono in considerazione l’idea, non fa parte del loro background culturale; in nord America invece amano grigliare nei giardini di casa propria, mentre noi non abbiamo questo genere di edilizia (casa con giardinetto stile “Desperate housewives”).
    Ho visto i progetti che hai linkato, li avevo già visionati proprio grazie a questo sito in cui si era già parlato di chiudere la Favorita. Praticamente li condivido, tranne per qualche aspetto come la funicolare per il santuario di S.Rosalia, il campo fotovoltaico e il lago (se non c’era in questa zona, perché farlo?! Certo un tempo Mondello era un palude, quindi ospitava quel genere di fauna…)
    Ovviamente Palazzina cinese, museo Pitrè, case Rocca, fontana di Ercole, villa Niscemi dovrebbero essere rivalutate, e il mio progetto va proprio in questa direzione, ma analizzare tutto sarebbe venuto troppo lungo!
    D’accordissimo anche per mettere un trenino in stile retrò, anzi, proprio liberty! Ma non manterrei affatto l’asfalto che a questo punto non avrebbe più alcuna utilità.
    Ci sono foto dei Florio in carrozza nella Reale tenuta per la festa di primavera! Io vorrei proprio che la città si riprendesse questo spazio e lo vivesse non solo a pasquetta, 1 maggio e 25 aprile! Tutto qui!

  15. Irexia

    @ Giovanni
    Io questi Rangers d’Italia non li ho mai visti! Tra l’altro pensavo fosse un modo diverso (quanto siamo pronti ad abbandonare la nostra lingua per adattare termini inglesi!) per chiamare la Forestale, ma dal tuo commento mi sembra di capire siano un corpo diverso!
    Penso che i Forestali a cavallo sarebbero più che sufficineti per il profilo ambientale! Vigili urbani, carabinieri e poliziotti anch’essi a cavallo o in bici per la sicurezza vera e propria!

  16. no Irexia, questo non è il campo nel quale ho maturato maggiore esperienza, è solo un campo nel quale ho una conoscenza marginale, essendo stato solo un membro di un gruppo ampio di progettazione composto da più persone con diversi compiti. Ho approfondito qualche aspetto nel quale avevo qualche curiosità, rendendomi conto degli obblighi normativi da rispettare nella progettazione in Aree naturali.

    la VAS, VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA, è richiesta solo in caso di redazione di piani (prg, put, piano del porto, ecc), non di progetti singoli, come un tunnel alla Favorita.
    Quando si parla di pista ciclabile, si intende quella prevista, con le caratteristiche precise, dal Codice della strada (sezione, pendenza, fondo, ecc), e il progetto di cui parlavo faceva riferimento a quelle caratteristiche che oggi i sentieri della Favorita non offrono. Pensa a dopo intense pioggie come si infangherebbero i ciclisti che la percorrono. Quei sentieri oggi sono su terra battuta, non prevista dalle piste ciclabili del codice della strada.
    Le procedure di Valutazione di Incidenza Ambientale sono previste dalle leggi nazionale e da direttive comunitarie e bisogna applicarle, c’è poco da discutete su questo argomento.

  17. Real

    A mio avviso basta solo un po’ di volontà per chiudere la favorita…. Mondello si raggiunge da via dell’Olimpo , ovviamente con degli accorgimenti alla viabilità…e questo si può fare in poche settimane di lavoro, il parco chiuso và riorganizzato chiaramente, eliminare l’asfalto ecc ecc… per questo ci vuole più tempo, però per chiuderlo basta poco, solo un po’ di volontà.

  18. Irexia

    @ Ciro Spataro
    Sul rispetto che si deve alle norme con me sfondi una porta aperta!
    Quanto alle piste ciclabili, non credi che possano semplicemente rimanere così fangose e perfettamente adatte alle montain bike piuttosto che essere fatte per bici da strada?

  19. se68

    Bastere intanto chiudere viale Diana ( strada lato monte) facendola diventare pedonale, per bici, trenini etc..e trasformare viale Ercole ( lato valle) in strada d’andata, peraltro rendendo di nuovo visibile l’obelisco in fondo, per una chiusura parziale ( meglio di niente).

  20. Prometeus

    @Irexia:
    è vero che le strade alternative esterne alla favorita non sono ottimali per raggiungere Mondello. Ma proprio per questo ne suggerirei una rimodulazione.
    Vedi, io credo che nel 2012 pensare ancora a creare infrastrutture per la mobilità urbana privata sia una scelta di involuzione. Il futuro, e sfido chiunque a sostenere il contrario, è la mobilità urbana pubblica o collettiva.
    Questo significa che risulterebbe più economico ed ecologico potenziare il trasporto pubblico da e verso Mondello incentivandone l’utilizzo da parte dei residenti e apportare qualche miglioria alle vie esterne, piuttosto che scavare km di tunnel sotto ad una riserva.

    Palermo, se vuole assurgere al ruolo di metropoli europea, deve (tra le altre cose) puntare tutto sul trasporto pubblico e pedonalizzare la Favorita e le piazze storiche come piazza Bologni, Marina, S.Domenico, Bellini, Pretoria, ecc…

    Per quanto riguarda il fatto delle arrustute, non sono d’accordo sulla loro estraneità dalle abitudini nordeuropee. Mi ricordo che in Svezia, a Stoccolma, in uno dei tanti condomini con annesso giardino, i condòmini si riunivano spesso in estate e la sera facevano tutti insieme il barbeque… Però nei parchi si limitavano a fare picnic senza accendere fuochi nè lasciare un porcile che manco a Bellolampo… 😛

  21. se dovessi realizzare delle piste ciclabili su un territorio mio privato, le lascerei su terra battuta, fangose quando piove, da amante di MTB le preferisco così.
    Un ente pubblico non può realizzare piste fangose, le deve realizzare così come il codice della strada prevede, non può fare diversamente per motivi di sicurezza dei ciclisti.
    Se un ente pubblico affigge il cartello di pista ciclabile in quel circuito attuale della Favorita, così come si trova adesso su terra battuta, ed un ciclista cade e si fa male perchè quella pista è fangosa quando piove, il reposnabile dei danni al ciclista è l’ente pubblico locale. Non so se rendo chiaro il concetto.

  22. Orazio

    Ciro,

    le regole non saranno bislacche, però ovunque in Europa ci sono piste ciclabili come quelle da te proposte, mentre alla Favorita guarda caso impatterebbero con l’ambiente, ecco, mi pare strano, soprattutto quando li ci passa un’autostrada urbana… la mia non è una polemica gratuita, solo che, da convinto ambientalista, credo che la bici sia di gran lunga più sostenibile dell’auto, anche per il parco della Favorita.

  23. Prometeus

    @ Ciro e Orazio: Forse la soluzione migliore sarebbe tagliare in sezione la carreggiata esistente ricavandone una corsia (o binario) per il tram (a seconda che si muova su gomma o su rotaia) e una pista ciclabile.

  24. Irexia

    @ Prometeus
    Condivido con te le linee di sviluppo che dovrebbe avere oggi una città, in una parola: vivibilità. Credo se ne parli in questo stesso sito in qualche articolo più in là…
    Sono d’accordissimo con te sulla chiusura delle piazze alle auto ( io chiuderei tutto il centro storico, concedendo, è ovvio, a residenti, taxi, mezzi pubblici, forze dell’ordine e ambulanze l’accesso). Mi costringi a confessarti che nella Palermo che vorrei, prima di questo progetto, c’è in lista una metropolitana che colleghi Mondello con la città fino a Notarbartolo! Questo eviterebbe il caos che si crea durante tutta l’estate e consentirebbe ai residenti in quella zona di accedere alla parte centrale della città con un mezzo pubblico di massa.
    Che ne dici? 🙂
    Quanto a Stoccolma. I paesi scandinavi sono quelli dove la qualità della vita è molto alta (salvo per l’alto tasso di suicidi) e quindi il condominio diventa luogo di aggregazione, mentre qui, purtroppo, è la prima causa di litigi e contenzioni legali… 🙁 Se bivaccano allegramente con stigghiola e puntine di maiale vicino casa non hanno alcun motivo per andarlo a fare al parco, dove preferisono godersi, semplicemente, il sole e i suoi caldi raggi 🙂

  25. Arayashiki

    Io abito a mondello, vorrei che il parco venisse chiuso totalmente alle auto, attrezzato, reso fruibile dai cittadini. E’ una vergogna che ancora non si sia riuscito a fare qualcosa per il parco più importante della città e per uno dei parchi urbani più grandi d’europa. Sicuramente bisognerebbe trovare una soluzione alternativa alle strade che lo attraversano. Diciamoci la verità la strada all’interno della Favorità è fondamentale per raggiungere la città, dato che non esiste una metropolitana che colleghi mondello a palermo. Non si può eliminare quella strada senza pensare a dei sottopassaggi o comunque ad una soluzione alternativa. Non si può pensare di risolvere la situazione soltanto incrementando la viabilità delle restanti arterie di collegamento. Pallavicino è sempre un groviglio di auto, pensate a tutto il traffico che confluirebbe in quelle strade… la congestione totale. Stesso discorso per viale strasburgo che è già ipertrafficata allo stato attuale. Io sono favorevole ai tunnel, anche se sinceramente sono d’accordo con prometeus quando afferma che pensare ancora a creare infrastrutture per la mobilità urbana privata sia una scelta di involuzione, e che Il futuro,, è la mobilità urbana pubblica o collettiva. Se non si può ricorrere ai tunnel per questioni di salvaguardia dell’ambiente e del parco-.riserva, allora la soluzione è la costruzione di una linea metropolitana, ( prima cosa, di cui da anni, questa città necessita.) per collegare borgo e centro città.
    Altro problema è quello del campo nomadi, cosa si aspetta per fare qualcosa almeno lì, ed ingrandire, così il parco che è stato creato accanto lo stadio delle palme? Mi chiedo si è fatto qualcosa per il parco orleans e per il fondo uditore, e per la Favorita, vero polmone verde e simbolo di palermo non si deve fare ancora niente? Cosa possiamo fare in proposito? UNIAMOCI E MUOVIAMOCI!!!

Lascia un commento