IL FIUME ORETO HA VINTO IL CONCORSO FAI 2018
Il fiume Oreto avrebbe vinto il Concorso Fai 2018. Dalla classifica provvisoria pubblicata nel sito del Fai , il Fiume Oreto ha ottenuto ben 58.281 voti, seguito dai 47.735 voti per l’Antico stabilimento termale di Porretta Terme a Bologna e dal Monte Pisano di Calci-Vicopisano a Pisa che ha ottenuto 46.649 voti.
Anche se si tratta di dati provvisori , considerato il distacco di punteggio con le altre concorrenti, appare quasi sicura la vittoria che verrà annunciata nel mese di febbraio 2019.
Qualora tale vittoria venisse ufficializzata arriverebbero ben 50 mila euro di finanziamenti, che potranno essere erogati solo a enti senza scopo di lucro e ad enti pubblici (non a persone fisiche o enti profit).
Chiaramente tale cifra non risolverebbe i tanti problemi di tale fiume ma “costringerebbe” gli enti locali ad affrontarli seriamente.
L’obiettivo è chiaramente la realizzazione del Parco dell’Oreto .
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Non che cambi molto, ma in realtà, avendo superato i 50.000 voti, ci sono 5.000€ in più a prescindere dalla posizione raggiunta. A parte la quasi certa prima posizione, comunque, con queste cifre non si potrà fare praticamente niente; la cosa più importante è il fatto di aver risvegliato la coscienza dei cittadini e, si spera, degli amministratori, sperando che finalmente si punti concretamente al recupero dell’Oreto.
Secondo gli amici di “Salviamo l’Oreto” se manterremo tale prima posizione, avremo a disposizione 75mila euro: 50mila per il primo posto, 20mila per il primo posto di un sito d’acqua, 5mila per avere superato i 50mila voti.
75mila euro sono tanti però chiaramente insufficienti per risanare tutto il fiume e creare quel parco di cui tanto si parla.
Attualmente è in discussione una mozione che obbliga il Comune di Palermo a destinare alle riserve naturali e ai parchi della città (Fiume Oreto e Monte Pellegrino) il 20% della tassa di soggiorno. Una cifra che si aggirerebbe a circa 700mila euro l’anno . Certamente sarebbe un ottima base per iniziare a progettare tale parco. Se pensiamo che “Manifesta” che è appena terminata , è costata al Comune di Palermo 3,5 milioni euro ( oltre i 35mila euro dati dall’Assemblea regionale siciliana) francamente se questi soldi fossero stati impiegati per la creazione del Parco dell’Oreto forse ci saremmo trovati ora un parco fluviale che certamente avrebbe attirato molti più turisti.
Ma forse non è solo una questione di soldi
Comparare i soldi ben spesi per Manifesta con un ipotetico recupero del Fiume Oreto mi pare a dir poco fuori luogo e fuorviante oltre che fazioso. Mi spiace che Lei non riesca quasi mai a vedere il buono che è stato fatto a livello amministrativo negli ultimi anni, culminati con il riconoscimento Unesco, con la nomina di Palermo a capitale italiana della cultura, con l’arrivo di una delle biennali più importanti al mondo qual è Manifesta appunto, con la crescita notevole e visibile del turismo (confermata dai numeri impressionanti dell’aeroporto Falcone-Borsellino). Sono dati oggettivi. Le opinioni personali, invece, in quanto tali sono e restano opinabili. Saluti
Belfagor dai, con Manifesta si parla di cultura contemporanea, non fare come il tipico italiano diffuso che quando sente il termine cultura mette mano alla pistola… 🙂 visto che tu non appartieni a quella schiera di persone.
L’Oreto è cosa diversa e a mio parere non c’è niente da salvare, al massimo lo puoi ripulire, al massimo puoi recuperare la memoria di quello che era, ma non c’è niente da prendere a fini ricreativi o turistici: ma te lo vedi il turista che si intriga o addirittura mugola di piacere per un ruscello che scorre tra obbrobri urbanistici e piedi di mandarino?
terrei i piedi di mandarino.
non so quanti soldi ci vorrebbero per rinaturalizzare il luogo.
il ruscello potrebbe diventare limpido se solo si eliminassero gli scarichi. ricordate tutti la cala. oggi è pulita.
vanno tolti i rifiuti, creati dei percorsi nella vegetazione, piantati un sacco di alberi