Con la vicenda della “ ZTL notturna ” si torna a discutere sul futuro incerto di via Roma, la grande arteria cittadina di quasi due chilometri che parte dalla Stazione Centrale e arrivare a Piazza Luigi Sturzo.
Via Roma nasce dal progetto dell’ ingegnere Felice Giarrusso che nel 1885 la inserisce nel “ Piano regolatore di risanamento di Palermo” (noto come “Piano Giarrusso”).
Tale piano nasceva in un periodo storico particolare.
Dopo l’Unità d’Italia, alla fine dell 800, in molte città italiane si decise , per “ motivi igienici e di vivibilità” di intervenire pesantemente per risanare e modernizzare i centri storici di molte città , come Torino, Napoli e Firenze.
“ Il piano Gianrusso “ prevedeva l’apertura di quattro larghe strade perpendicolari agli assi preesistenti e la creazione di incroci al centro di ogni mandamento.
Palermo sarebbe dovuta diventare una specie di scacchiera ed avrebbe assunto l’aspetto di una città romana, con 2000 anni di ritardo
Se tale piano fosse stato realizzato forse oggi avremmo avuto una città con meno traffico, ma sarebbe stato sconvolto e snaturato il vecchi tessuto viario e sarebbero stati demoliti numerosi luoghi di interesse storico ed artistico..
Nella realtà “ il piano Gianrusso” fu parzialmente realizzato e notevolmente modificato.
Delle quattro grandi strade previste ne vennero realizzate soltanto due: la via Mongitore, ma solo in parte, che doveva tagliato il quartiere dell’Albergheria , e la via Roma.
Secondo il suo progettista, via Roma doveva essere “perfettamente dritta come una lama di coltello”, e doveva collegare la città nuova con la stazione ferroviaria (inaugurata nel 1886) e il porto.
Chi l’ha progettata probabilmente aveva in mente, oltre che “risanare” alcuni quartieri , di creare una strada celebrativa e residenziale ma anche un asse di servizi e di transito verso le zone settentrionali della città.
E forse proprio in questa visione , un po’ confusa, sta il limite e l’ambiguità di tale progetto.
Via Roma doveva essere perfettamente parallela alla via Maqueda ma il progetto iniziale subì diversi “ aggiustamenti”.
Per esempio il Marchese Arezzo riuscì a salvare il suo prestigioso palazzo , di origine medievale, che ancora oggi possiamo ammirare all’angolo tra via Roma e c.so Vittorio Emanuele , grazie a qualche conoscenza al Comune e così via Roma fu “ spostata “ di ….. qualche metro .
I lavori in via Roma iniziarono nel 1895 e finirono nel 1922, con un iter contorto, ricco di problemi burocratici , finanziari e di scandali e siccome i finanziamenti terminavano periodicamente, i lavori non poterono essere svolti con continuità.
Il primo tratto di via Roma fu realizzato tra il 1895 e il 1898, fino a a piazza San Domenico e fu considerata come un opera di “risanamento urbano” : il secondo tratto (1903-1908) da piazza San Domenico a via Cavour, aveva un intento misto sia come piano regolatore che di risanamento.
Tuttavia alcune gravi e evidenti irregolarità portarono, nel 1907 , ad una commissione di inchiesta comunale, e successivamente anche parlamentare.
Gli amministratori comunali e i tecnici di allora furono accusati di aver adottato metodi “sbrigativi” e poco trasparenti e di non aver fatto nulla per impedire che tali sventramenti cambiassero l’assetto e la struttura urbana di due dei quattro mandamenti palermitani e cioè Tribunali e Castellammare.
Gli abusi e le irregolarità erano tanti e macroscopici che anche un giornale “vicino all’amministrazione comunale” come il “Giornale di Sicilia” fu costretto a denunciare i brogli e i favoritismi nell’assegnazione delle aree e sui rimborsi per gli espropri .
Dall’inchiesta infatti emersero delibere troppo affrettate da parte di assessori , controlli mai fatte da parte dei funzionari , concessioni edilizie rilasciate senza le opportune verifiche, varianti nei progetti originali, rimborsi per espropri dati a chi non aveva diritto e negati ad altri ecc.ecc. .
Ma alla fine il Governo , il Comune e la Magistratura …insabbiarono tutto .
Abbiamo accennato al fatto che tale progetto aveva un ambiguità di fondo, infatti era nello stesso tempo un “opera di risanamento” e un “piano regolatore”
Non si tratta di una sottigliezza ma la causa di tutti questi scandali, brogli e favoritismi . Infatti proprio grazie a tale “ ambiguità e discrezionalità “ le opere espropriate per il “risanamento” venivano pagate con pochi soldi, mentre quelle fatte per il piano regolatore molto di più.
Aree edificabili venivano create e vendute a caro prezzo altre invece venivano espropriate e rimborsate per niente
E così alcuni si arricchirono e tanti si impoverirono .
Decine di miglia di persone restarono senza casa, perché le promesse di risistemare gli sfrattati in larghissima parte rimasero “ promesse”: è cosi tanti palermitani ebbero una ragione in più per emigrare in America
Infatti il 1908-1909 furono gli anni di maggiore emigrazione e fuga da Palermo.
La costruzione della via Roma, durata circa trent’anni, tra le altre cose portò anche alla distruzione di tante opere di interesse storico.
La via Roma è un classico esempio di come i progetti originali vengono modificati e stravolti su pressione dei “soliti noti”, per interessi personali .
Per esempio, finiti i lavori del primo tronco, nel 1898, i fratelli Biondo, noti avvocati palermitani , edificano un’abitazione privata di famiglia e un nuovo teatro: il Teatro Biondo.
I gradoni di ingresso al teatro occupano ancora oggi buona parte del marciapiede di via Roma, causando non pochi problemi ai pedoni. Ciò è dovuto al fatto che il piano regolatore, stranamente, non prevedeva un teatro nel nuovo asse viario ma , grazie alle amicizie , si trovò lo spazio fra i palazzi residenziali.
Nel 1906 iniziano i lavori per un ulteriore prolungamento della via Roma, dalla piazza San Domenico fino alla via Ingham, dove si trova il vecchio palazzo degli Ingham in stile neoclassico che, non più usato come abitazione, fu trasformato nel “Grand Hôtel et des Palmes”.
I lavori seguendo le precise indicazioni di Giarrusso, dovevano avere un percorso rettilineo. Ma, subito dopo la demolizione del grande giardino dell’Olivella, avviene il colpo di scena.
Seguendo le “ variazioni” delle delibere comunali l’asse stradale fu spostato di alcuni metri in modo da far passare la strada sotto l’Hotel delle Palme.
Però non tutte tali “ variazioni” avevano scopi speculativi anzi.
A pochi metri dalla via Cavour ci si trovo davanti l’imponente convento dei Gesuiti che era stato adibito a Museo archeologico.
Come fatto per Palazzo Ingham, si decide di apportare un’altra “ piccola deviazione” in modo da distruggere solo una parte dell’enorme complesso monastico. Così facendo si diede vita a quel curioso e scenografico loggiato che dal chiostro dei gesuiti si affaccia sulla via Roma.
A causa di tutte queste “ variazioni” e “deviazioni” la via Roma non fu così “perfettamente dritta come una lama di coltello”.
Inutile dire che si gridò subito allo scandalo e Giarrusso si dimise e abbandonò i lavori.
E così , tra scandali , abusi e “ bustarelle”, l’entusiasmo per la grande arteria cittadina scemò gradualmente come anche l’interesse.
I lavori in via Roma si fermano durante la prima guerra mondiale e poi ripresero nel 1932 con la progettazione di un ingresso monumentale in piazza Giulio Cesare davanti la stazione.
Tale opera segnò la fine della grande avventura del ‘Taglio di via Roma’ e….. l’inizio del suo declino.
Via Roma non è mai stata una strada celebrativa e residenziale , ma commerciale e di transito. Nel dopo guerra diventò la strada dove venivano a fare “shopping” soprattutto le persone della provincia.
Ecco perché ,dopo la creazione dei centri commerciali ( soprattutto FORUM), cominciò a declinare : l’istituzione della ZTL ha acuito una crisi già esistente .
Prima di distruggere definitivamente via Roma forse dovremmo domandarci cosa vogliamo che diventi tale strada e rivolgerci a un urbanista di fama internazionale , invece di continuare a proporre soluzioni affrettate e ideologiche.
P.S L’elenco delle chiese , dei palazzi e dei quartieri distrutti per realizzare Via Roma è impressionante
Demolizioni del rione della Conceria
Chiesa di S. Margherita
Chiesa di S. Angelo Carmelitano
Chiesa e Convento di San Giovanni Evangelista dei Minoriti
Chiesa di Nostra Signora della Purificazione dei Gallinari
Chiesa di Santa Maria alli Schioppettieri
Chiesa, Convento e Oratorio di S. Rosalia
Chiesa di Santa Maria di Montesanto
Chiesa di S. Vincenzo Ferreri dei Confettieri
Chiesa della Madonna di Visita Poveri
Chiesa, Convento e Oratorio di S. Rosalia
Oratorio di Gesù e Maria
Oratorio di Santa Spina
Palazzo Tramontana (parzialmente )
Palazzo Avarna (parzialmente).
Palazzo Montalbano
Palazzo Monteleone
Palazzo Airoldi
Palazzo Bonanno di Linguaglossa
Palazzo Di Napoli di Buonfornello
Palazzo Settimo di Fitalia di Giarratana
Palazzo Platamone-Achates-Giarratana
Palazzo Duca di Sorrentino
Casa Traetta (parzialmente)
Le mura dell’Itria
Tutta questo disastro per una strada senza anima .
Ne è valsa la pena?