Propongo l’ eliminazione dei birilli del Foro Italico! Molti di questi risultano essere gravemente danneggiati con la ceramica pericolosamente appuntita e ferro arrugginito. Presentano un serio pericolo per ciclisti e bambini.
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Eliminarli? vorrai dire aggiustarli!
Sono del parere che semmai occorrerebbero ogni tanto intervenuti di manutenzione sull’intero progetto di Italo Rota, di cui finora, dal giorno della consegna dell’opera al Foro Italico nel 2006, non ce n’è stato nemmemo uno che fosse significativo. Non solo sulle «Principesse», ovvero i “birilli”, ma anche sugli altri elementi, come per esempio «le Lune» che hanno illuminato l’area soltanto durante i primi mesi (poi sono state tolte), la pavimentazione scolorita, le panchine/letto in ceramica sul lungomare, i sedici totem inizialmente disseminati sul prato (poi tolti), i totem dorati che sono gli unici ad essere rimasti loro posto (oggi risultano però vandalizzati), gli apparecchi di illuminazione a terra etc…etc… Per quanto riguarda in particolare “birilli”, di questi allora ne vennero realizzati più di quanti ne sarebbero effettivamente serviti. da tenere in magazzino per eventuali sostituzioni. Insomma, si possono semplicemente sostituire.
Se invece, i birilli fossero di un altro materiale, ad esempio resina, potrebbe essere una soluzione?
Il giardino del foro italico , una volta completati i lavori della fognatura, va ripensato. Bisogna unire il giardino da Sant’Erasmo alla cala piantando più alberi e creando dei laghetti
…e bisognerebbe liberare il Parco archeologico del Castellammare dalle brutture.
Innanzitutto credo, come ha detto qualcuno, che bisogna immaginare e ripensare il fronte a mare completamente a nuovo, tenendo conto delle attuali esigenze e sopratutto delle potenzialità legate ai progetti già realizzati e quelli in corso d’opera.
Avere un fronte a mare di queste dimensioni e con queste caratteristiche non è facile, ma Palermo sembra come sempre girare le spalle al mare.
Il Foro italico aveva una funzione ben diversa prima delle guerre e la decisione, folle, di gettare a mare gli sfabbricidi dovuti ai bombardamenti bellici, hanno come creato una ferita che non vuole rimerginarsi, eppure, sia dal mare che da terra, il fronte è davvero molto interessante. Se si osservano le foto storiche si capisce bene il senso delle mie parole.
Partendo dal progetto di prolungamento del porto turistico collegando il Porto di sant’Erasmo alla Cala, si potrebbero creare tantissimi posti per questo genere di turismo, che è un turismo molto ricco e per questo esisgente. A tal fine bisogna pensare una serie di servizi per questo scopo. Vedere di sistmare uno scalo di alaggio al Porto di Sant’Erasmo, in maniera da poter accedere ai posti barca, Prevedere la Marina Yachting con tutti i sevizi annessi e connessi, magari integrando con un hotel ristorante nel complesso che si trova sulla Via Padre Messina, un convento credo che potrebbe benissimo prestarsi per questa trasformazione e darebbe lustro al posto.
Come dicevo, occorre creare una serie di collegamenti tra i vari luoghi.
Se si considra la presenza dell’Orto Botanico , di Villa Giulia, del Complesso dello Spasimo, di Piazza Magione e del Quartiere Kalsa, del Porto della Cala, del Castello a Mare, il futuro Acquario della Bnadita…. insomma tanti luoghi che necessitano di spazi e servizi.
La spianata del Foro Italico potrebbe essere l’occasione per la creazione di un immenso parcheggio sotterraneo che consenta di poter posteggiare le auto che al momento occupano il viale con le noie che cio’ comporta.
Per farlo non occorre necessariamente scavare più di tanto, perché basterebbe scendere di soli 2 metri e creare cosi una piazza minerale che sotto contenga il parcheggio e fronte mare possa diventare una passeggiata sulla quale potrebbero sistemarsi tutta una serie di servizi per la Marina Yachting.
In questa maniera si potrebbero realizzare una serie di spazi verdi che non siano impossibili da intrattranire come succedeva con il prato. Bisogna tenere conto del clima prima di proporre delle soluzioni che poi si è sicuri non si riuscirà a mentenere o che il costo sarebbe troppo alto.
Non a caso nelle città con le quali dovremmo confrontarci, non propongono queste soluzioni… vedere Barcellona e i suoi numerosi progetti per intenderci.
Su questa spianata che potrebbe benissmo integrarsi con spazi verdi si potrebbero riproporre parte delle idee del progetto di Italo Rota, i birilli potrebbero essere in vetroresina, si potrebbe craere un bel Anfiteatro che fronte mare avrebbe tantissimi usi… Spettacoli, come ad esempio i giochi di artificio del Festino.
A Palermo si deve solo avere il coraggio di proporre dei veri progetti, altrimenti ci ritroveremo sempre a parlare del nulla…