Riqualificazione e riuso: il nuovo campus LUMSA di Palermo

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Il progetto del nuovo Campus LUMSA di Palermo rappresenta un’importante iniziativa di riqualificazione urbana, commissionata dalla Libera Università Maria SS. Assunta (LUMSA), con l’obiettivo di creare un campus universitario funzionale, moderno e ben integrato nel tessuto urbano.

L’intervento si concentra sul recupero e la rifunzionalizzazione di un vasto complesso di edifici e spazi aperti, integrando la sede storica della LUMSA con l’ex stazione Lolli, recentemente acquisita.

Il progetto è stato sviluppato da opificioprogetti_architettura, con l’architetto Sergio Catalano come capogruppo mandatario.


Linee Guida e Obiettivi del Progetto

Il progetto si articola su diverse linee guida, tra cui:

  • Riqualificazione Urbana: il recupero dell’ex stazione Lolli mira a rivitalizzare una zona che ha perso centralità, contribuendo all’innalzamento della qualità della vita nel quartiere.
  • Integrazione Funzionale: l’obiettivo è creare un campus unitario, integrando gli edifici preesistenti della LUMSA con quelli dell’ex stazione Lolli, con una parziale riorganizzazione degli spazi esistenti.
  • Valorizzazione del Patrimonio Storico: gli edifici dell’ex stazione Lolli, risalenti alla fine del XIX secolo, sono vincolati dal punto di vista storico, architettonico ed etno-antropologico.
    Il restauro conservativo mira a rispettare i caratteri originali dei fabbricati, valorizzando la storia e la “vocazione” degli edifici.
  • Sostenibilità e Mobilità: il progetto promuove la mobilità sostenibile, incentivando l’uso del trasporto pubblico e della mobilità dolce, con l’obiettivo di contenere le emissioni di CO2.
  • Suddivisione in Aree: il campus è suddiviso in quattro aree principali, ognuna con funzioni specifiche:
    • studio e ricerca (AREA 1);
    • didattica e spazi aperti (AREA 2);
    • spazi esterni di accesso alla sede storica (AREA 3);
    • la sede storica della LUMSA (AREA 4).

Interventi specifici e strategie di restauro

Gli interventi di restauro sono stati progettati con l’obiettivo di preservare l’identità storica degli edifici, adattandoli alle nuove funzioni universitarie e migliorandone la funzionalità, la sostenibilità e l’accessibilità.

Per le coperture, è stata condotta una revisione generale dei tetti, sostituendo tegole danneggiate e manti in lamiera non adeguati.

I tetti a falde sono stati completamente ripristinati, rimuovendo gli elementi in laterizio per il loro controllo e sostituendo le parti deteriorate della struttura secondaria.

Gli elementi lignei sono stati trattati con una pittura intumescente trasparente a base d’acqua per garantire protezione e durabilità.

La tettoia in ferro è stata rinnovata sostituendo il vecchio manto di copertura in lamiera grecata con nuovi pannelli coibentati, migliorando così l’isolamento termico.

Le pavimentazioni, sia interne che esterne, sono state rifatte per migliorare la funzionalità e il comfort.

All’interno, sono stati posati pavimenti monolitici in battuto di cemento, completati da vespai aerati sottostanti per l’isolamento dal terreno e per il passaggio degli impianti.

La finitura, curata nei minimi dettagli, è cerata negli spazi interni, mentre all’esterno è stato applicato un trattamento protettivo.

Le superfici degli edifici hanno ricevuto un’attenzione particolare: le pietre a vista sono state accuratamente pulite per riportarle alla loro bellezza originaria, mentre gli intonaci, sia esterni che interni, sono stati rifatti con una malta di calce arricchita con un aggregato sabbioso, scelto per rispettare la granulometria originale e assicurare un’integrazione armoniosa con le strutture storiche.

Gli infissi lignei esterni sono stati restaurati con grande cura: le parti deteriorate sono state sostituite, le ferramenta originali trattate per prevenire la corrosione, e sono stati aggiunti vetrocamera per migliorare l’efficienza energetica senza alterare l’estetica originale.

Dove il restauro non era possibile, gli infissi sono stati rifatti in stile coerente, e in alcuni casi sono stati introdotti nuovi modelli in legno o metallo dal design contemporaneo ma rispettoso dell’ambiente circostante.

Le superfetazioni che nel tempo avevano alterato l’armonia degli edifici sono state rimosse, riportando ordine e coerenza compositiva.

Un intervento emblematico è stato realizzato nel padiglione a nord, dove sono state chiuse aperture non originali e ripristinato un nuovo portale in posizione assiale, restituendo all’edificio un aspetto più equilibrato.

Gli spazi esterni sono stati profondamente riqualificati per favorire l’aggregazione e lo studio.

È stato creato uno slargo su via Dante, mentre il “piazzale dei binari” è stato trasformato in un prato verde che richiama l’atmosfera dei campus universitari americani, offrendo un luogo accogliente e dinamico per gli studenti.

All’interno degli edifici sono state apportate modifiche significative per adattarli alle nuove funzioni.

L’Aula Magna, ad esempio, è stata dotata di una platea a gradoni in acciaio e legno, con una capacità di 250 posti, mentre le scaffalature lignee preesistenti sono state restaurate e valorizzate.

Anche la biblioteca è stata ripensata in chiave moderna: lo spazio è organizzato attorno a una gradonata centrale rivestita in legno, che funge sia da area di lettura informale sia da platea per eventi.

Le scaffalature, progettate per ospitare circa 20.000 volumi, rivestono le pareti e abbracciano armoniosamente la gradonata, mantenendo parte degli arredi storici.

Nella palazzina docenti, gli uffici sono stati ristrutturati con l’aggiunta di nuovi servizi igienici e di un ascensore, mentre la scala interna originale è stata ripristinata, eliminando un corpo scala esterno aggiunto in epoca successiva.

Anche le aule didattiche e gli spazi polifunzionali sono stati ripensati per garantire la massima efficienza.

Gli spazi per conferenze, seminari e mostre sono stati progettati con attenzione particolare all’acustica, alla climatizzazione e all’illuminazione naturale, sfruttando elementi architettonici come volte a botte e lucernari zenitali.

Tra gli interventi più significativi, spiccano la creazione di una caffetteria e una sala lettura.

La caffetteria, posizionata centralmente, è stata concepita come il fulcro della vita sociale del campus, mentre la sala lettura, collegata visivamente agli spazi esterni, valorizza l’architettura storica offrendo un ambiente accogliente e tranquillo per lo studio.

È stata inoltre realizzata una nuova cappella, arricchita da vetrate artistiche, che sostituisce un vecchio magazzino e diventa un simbolo forte dell’identità del campus.

Le tettoie esistenti sono state consolidate e rinforzate, integrando arredi come panchine per favorire la socializzazione.

Una di esse è stata dotata di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, rendendo il campus più sostenibile.

Infine, l’impiantistica è stata completamente rinnovata: gli edifici sono stati dotati di sistemi di climatizzazione efficienti e di un’illuminazione studiata per valorizzare gli spazi interni ed esterni.

Sono stati installati binari elettrificati lungo le capriate, corpi illuminanti incassati e luci a parete nei servizi igienici e negli uffici.

Tutti gli spazi sono stati resi accessibili attraverso la creazione di percorsi dedicati, rampe e ascensori, garantendo un ambiente inclusivo per tutti gli utenti.


Vincoli Urbanistici e Normativi

L’area del campus ricade in diverse zone urbanistiche, tra cui “Netto storico”, zone F12 (Attrezzature museali, culturali ed espositive), zone IC1 (chiese e centri religiosi) e zone S1/S2 (Asilo nido/Scuola dell’obbligo).

L’intera area è vincolata dal punto di vista storico, architettonico ed etnoantropologico.

Il progetto rispetta le normative sull’edilizia scolastica, sulle barriere architettoniche e sul restauro di beni culturali.


Conclusioni

Il progetto del Campus LUMSA di Palermo rappresenta un esempio virtuoso di come la riqualificazione urbana possa andare di pari passo con la valorizzazione del patrimonio storico, creando spazi funzionali e moderni per la didattica e la ricerca.

L’attenzione alla sostenibilità, alla mobilità e all’accessibilità contribuisce a rendere il campus un modello di riferimento per lo sviluppo urbano futuro.

Certamente, ecco l’elenco delle illustrazioni, mappe e foto con i relativi numeri di pagina dai quali è possibile salvarle, basato sui documenti forniti:

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