Da una recente ricerca effettuata dalla Tom Tom, Palermo risulta essere la quinta città più trafficata del mondo e la prima città più trafficata d’Italia. La Palermo di oggi è un luogo cupo, invivibile, che ci costringe in spazi angusti e sempre meno a misura d’uomo. Ogni giorno spendiamo ore preziose della nostra vita in mezzo al traffico, respiriamo veleni e ci ammaliamo, riversiamo nell’atmosfera tonnellate di CO2 danneggiando l’ambiente in cui viviamo, spendiamo fortune in carburante, bolli auto, assicurazioni.
La cultura del mezzo privato non solo non è più sostenibile, ma è assolutamente immorale, antieconomica e dannosa per la salute e per il territorio. E’ nostro dovere orientarci verso una cultura sostenibile, attuando immediatamente misure a favore della ciclopedonalità, del trasporto pubblico e dei mezzi di trasporto condiviso (vedi car sharing o car pooling), e promuovendo e pretendendo politiche in tal senso. Mobilita Palermo da anni investe le proprie risorse a favore di una città più vivibile, più logica, razionale, salutare, puntando fortemente sulla partecipazione collettiva. Mobilita Palermo aderisce ufficialmente alla rete per la Mobilità Nuova.
La rete per la Mobilità Nuova è una realtà che unisce le persone che quotidianamente si muovono usando i treni, il trasporto pubblico locale, la bici e le proprie gambe, e che rappresentano una maggioranza ignara di esserlo. La rete nasce con lo scopo di diffondere e promuovere la Mobilità Nuova tra cittadini, associazioni, movimenti, amministrazioni e istituzioni.
La #MobilitàNuova si propone di avviare una trasformazione e una rigenerazione della società che va molto al di là della semplice trasformazione degli stili di mobilità individuale e punta a un deciso ridimensionamento del binomio auto+altavelocità. Una scelta, quest’ultima, egoista, dispendiosa, vecchia e inefficiente, che produce inquinamento, incidentalità stradale, danni sanitari, congestione, consumo di suolo e sprawling, aggressione al patrimonio storico, artistico e paesaggistico, iniquità sociale, alienazione e inaridimento delle relazioni sociali.
Al contrario una #MobilitàNuova che ruota attorno a quattro perni – l’uso delle gambe; l’uso delle bici; l’uso del trasporto pubblico locale e della rete ferroviaria; l’uso occasionale dell’auto privata (sostituita in tutti i casi in cui è possibile da car sharing, car pooling, taxi) – modifica lo spazio pubblico e la sua destinazione d’uso, rafforza i legami comunitari tra le persone e tra le persone e il luogo dove vivono, studiano e lavorano, stimola un’economia agroalimentare basata sul km0, crea lavoro stabile, contribuisce a far crescere la percezione di sicurezza attraverso strade e piazze più vissute e frequentate. In altre parole rende le città e il territorio più bello e migliora la qualità della vita.
Io sono quasi 3 anni che non uso più l’auto per andare a lavoro e non me ne pento, anzi oggi la sola idea di infilarmi in macchina per andare in ufficio è raggelante.
http://bicisnob.wordpress.com/2012/10/01/sorpasso-bici-nelle-vendite-superano-le-auto/
Basta leggere questo articolo per capire anche la profondità della crisi, speriamo che alla necessità presto si sommi la virtù, quella che scopriranno tanti ciclisti ritornati alle due ruote, prima solo per risparmiare poi per scelta salutare e civile Bravo lorenzo80!!!
@lorenzo80
Come ci vai a lavoro? Quanto km devi percorrere? Io di solito mi muovo con lo scooter mai in macchina, per brevi tratti uso la bici
ma avete fatto caso che il 90% del traffico a quattro ruote è costituito da vetture con a bordo soltanto il conducente? 1 auto, un conducente e altri 4 posti vuoti… io non credo che il car sharing, pur essendo una cosa interessante, si possa sviluppare in questa città. credo invece che la maggior parte dei guidatore dovrebbe fare autocritica, potrebbe usare il mezzo a 2 ruote ecologico, ma non lo fà.e sapete perchè, perchè il palermitano è “lagnusu”, magari adduce scuse perchè ha i figli da accompagnare a scuola, o perche ha il dolorino al ginocchio , ecc.ma se si facessero un esame di coscienza, quanti veramente avrebbero bisogno per forza dell’auto?in realtà da qualche tempo si vedono in giro più bici in giro, ma è ancora una goccia nel deserto.