Palermo – Via Papireto, arteria storica che costeggia il Palazzo di Giustizia e l’Accademia di Belle Arti, è ormai da tempo teatro di una vergognosa e persistente emergenza ambientale. Cumuli di rifiuti abbandonati, sacchi di plastica, contenitori di cibo e materiali ingombranti si accumulano quotidianamente lungo i marciapiedi, trasformando la zona in una vera e propria discarica a cielo aperto.
Una situazione che si ripete
Non si tratta di episodi isolati. Le segnalazioni dei residenti e dei frequentatori dell’area si susseguono da anni. Già nel 2020, PalermoToday documentava la presenza di rifiuti a pochi metri dal tribunale e di fronte all’Accademia, denunciando l’assenza di controlli e interventi strutturali. Oggi, a distanza di anni, nulla sembra essere cambiato.
Raccolta differenziata ignorata
Va sottolineato che in questa zona è attiva la raccolta differenziata porta a porta. Tuttavia, molti cittadini continuano a ignorarla deliberatamente, abbandonando i rifiuti per strada in modo indiscriminato. Questo comportamento non solo vanifica gli sforzi degli operatori ecologici, ma contribuisce a perpetuare un circolo vizioso di degrado e inciviltà. E le discariche che si creano sono sempre negli stessi punti.
Un paradosso urbano
È paradossale che una zona così strategica e simbolica della città – sede di istituzioni culturali e giudiziarie – venga lasciata in balia dell’incuria. Il degrado non è solo estetico: rappresenta un rischio sanitario, un danno all’immagine della città e un segnale di profonda disattenzione verso il bene pubblico. Occorre sanzionare che continua volutamente a perseverare con questi comportamenti
Cosa occorre
- Installazione di videocamere per scoraggiare l’abbandono illecito
- Campagne di sensibilizzazione per il rispetto degli spazi comuni
- Interventi di riqualificazione urbana e pulizia straordinaria
Via Papireto merita di essere restituita alla città, non come simbolo di degrado, ma come spazio urbano dignitoso e vivibile.