Così come siamo soliti muovere critiche su alcune scelte relative all’amministrazione della città, è altrettanto doveroso riportare casi di successo che ridonano lustro e positività alla nostra Palermo.
Di posti belli in città ce ne sono tanti, tantissimi. Spesso però sono chiusi, degradati o non opportunamente valorizzati. Bisogna anche dire che altrettanto spesso la loro fruizione è parecchio limitata dai rispettivi proprietari: sovente diverse strutture storiche sono private o appartenenti a fondazioni, o ancora alla regione, e attivare procedure per fruirle e valorizzarle è veramente arduo. Step infiniti, burocrazia e ostruzioni varie.
Oggi siamo qui a voler rilanciare la filosofia della apertura e condivisione di questi luoghi, prendendo spunto da un evento che si è concluso ieri all’Orto Botanico: Una Marina di Libri.
La manifestazione, simile (ma per niente “uguale”) ad una fiera del libro, si componeva di diversi stand in legno dislocati lungo alcuni viali dell’orto botanico, in un susseguirsi di chioschi e specie arboree, all’ombra del sole cocente della domenica. Il tutto condito da tantissimi libri di qualunque genere da leggere e acquistare.
Dicevamo “per niente uguale” ad una fiera del libro….
Siamo pressochè abituati ad entrare in grandi capannoni e passeggiare al di sopra di moquettes impolverate e trottare tra un bancone e l’altro nel rumore generale. Ieri l’occasione unica è stata riscoprire ancora una volta la bellezza di un’oasi verde, ricca di scienza, apprezzando i libri in un contesto speciale, silenzioso, fresco, isolato dalla città…. scambiare quattro chiacchiere con i venditori senza dover urlare per il frastuono circostante.
Il vento caldo di libeccio non dava fastidio, l’ombra degli alberi apportava la frescura necessaria a godere del momento. E così tra un percorso e l’altro, si scoprivano angoli di orto con microfoni e sedie in cui si presentavano nuovi volumi, oppure ci si distendeva nelle sdraio in legno per leggere il libro appena acquistato o parlare con l’amico appena incontrato.
E infine arrivare in fondo, all’ombra del “Ficus magnolioides, il gigante, e rilassarsi seduto in una delle sue radici, magari pensando se e quale acquisto fare prima dell’uscita.
Questo breve excursus narrativo vuole destare ancora una volta l’attenzione su questi spazi splendidi, perchè di “cose belle” a Palermo se ne possono fare. Basta saperci fare, saper scegliere.
L’invito a interagire è rivolto alle amministrazioni e ai proprietari, che dovrebbero facilitare l’accesso a questi e altri luoghi favorendo l’imprenditoria locale, l’associazionismo e comunque tutti coloro che creano valore, mettendo a disposizione tutti i gioielli che custodiamo nel nostro territorio;
Manifestazioni del genere, con scenografie del genere, sono destinate ad avere risalto a scala nazionale: il che significa valore, turismo, ricchezza, economica e culturale.
Anche a me ha fatto piacere visitare l’orto botanico in un’occasione diversa. Tuttavia, ho avvertito un po’ di egoismo in questo piacere provato: l’orto botanico, da amante della natura, non lo vedo quale luogo dove abitualmente organizzare eventi pubblici che richiamino grandi masse di persone. Alla lunga, prima o poi accade qualcosa… proteggiamo questo patrimonio naturale che abbiamo in città.
Bellissima iniziativa .. sempre di più, sempre di più di questo genere!
Al di la dell’iniziativa lodevole, non vedo l’orto botanico come sede di eventi. Lasciamo stare in pace una delle poche oasi immuni dalle frenesie di massa.
L’idea di utilizzare i gioielli pubblici per manifestazioni non è affatto male, io sono andata ed è stata l’occasione per fare un giro tra serre e vialetti alberati lontani dal traffico.
Condivido però il timore di chi teme uno stress eccessivo dell’orto botanico, che come tale è da considerarsi una vera e propria realtà vivente, a causa di un notevole afflusso di persone concentrato in un range di tempo ridotto, ma credo che possiamo tutti stare tranquilli: gli scenari di valore da far rivivere con manifestazioni di questo genere sono tanti, quindi conto in un certo turn-over che li preservi.
Indubbiamente però, i concerti di musica classica d’estate proprio all’orto botanico, sono meravigliosi, ed è stato provato che anche le piante ne godono! Il punto è che bisogna sempre avere rispetto per i luoghi!