Avevamo elencato diversi dettagli del piano nel precedente articolo. Sono state appena rese note le tavole del Piano della Mobilita’ Dolce, oggi mostrate in cartaceo durante l’evento di presentazione.
- Tav 1 – Rete ciclabile comprensiva degli itinerari di P.R.G., itinerari esistenti e di progetto
- Tav 2 – Rete dei percorsi ciclabili suddivisi per itinerario – ogni percorso è evidenziato da un colore e una lettera
- Tav 3 – Piano della rete ciclabile con relativo crono-programma
- Tav 4 – Piano della rete ciclabile integrato con il sistema della mobilità esistente e di progetto (ferrovie, linee tranviarie, fermate metro, parcheggi e bike sharing)
- Tav 5 – Rete ciclabile e poli di attrazione
tavola 1-PDF (1) (1) tavola 2-PDF (2) tavola 3-PDF tavola 4-PDF tavola 5 G-PDF Riportiamo una considerazione dal precedente articolo: “Una considerazione finale: l’evento e’ stato presentato come un momento di consulta, ma i percorsi ciclabili contenuti nel piano sono stati relegati a delle tavole appese che potevano essere consultate inevitabilmente soltanto prima o dopo l’evento stesso. Per questo motivo e’ stato impossibile discutere nel merito degli stessi. Si e’ proceduto ad una presentazione e ad uno spazio domande ovviamente piu’ generico. A breve verranno rese pubbliche anche digitalmente queste tavole progettuali. Rimane da capire se il Comune prevedera’ un ulteriore periodo dedicato alla segnalazioni a partire da questa bozza, oppure no. Sarebbe indispensabile, visto che la presentazione odierna era l’ultimo atto di “consultazione”.
Finalmente! Vorrei solo capire perchè non sia previsto un breve tratto di pista ciclabile che congiunga p.zza Indipendenza a via Lodato attraverso C.so Re Ruggero. Immagino perchè ci si troverebbe di fronte ad un incrocio non facilmente attraversabile in corrispondenza di C.so Tukory. E poi auspicherei una più breve tempistica nella progettazione e realizzazione della pista ciclabile di C.so Calatafimi.
Che ne dite?
Sinceramente credo che l’approccio non sia dei più corretti, se si vuole spingere vero questo tipo di mobilità sostenibile, non si deve pensare a percorsi ma si deve fare lo sforzo di pensare a tutta la città.
Chi sceglie la bici come mezzo di locomozione, lo fa per sentirsi libero e muoversi come e dove si vuole senza dover pensare a percorsi specifici.
Certo ci sono dei luoghi della città che abbisognano di interventi strutturali e creare dei veri e propri percorsi in sicurezza, ma credo che questi debbano essere limitati alle zone periferiche o dove il traffico intenso, metterebbe a grave rischio l’incolumità dei ciclisti… Voi che ne pensate?
…solo a Palermo si creano piste ciclabili con qualche latta di vernice! abbiamo già sperimentato l’inutilità e la pericolosità di questi interventi ridicoli (ricordo che contro queste piste “disegnate” tuonò anche l’attuale presidente della Repubblica, l’unica volta che si occupò della vita amministrativa di Palermo). Occorrono opere edili per le piste ciclabili: corsia ciclabile separata da cordoli; se ricavata su un marciapiede deve avere una quota più bassa; in Favorita poi…fatela all’interno del Parco, non ricavandola nella corsia auto, è pericolosissimo, un cartello stradale che limita ulteriormente la velocità della auto (oggi è 50 kmh, il minimo nell’extraurbano) non serve a niente!! Non avete i soldi per fare le piste ciclabile serie, come nei paesi più evoluti??…allora lasciate perdere…..!!
@chicco
pali, cassonetti, abusivi, macchine parcheggiate, pedoni. e per scoraggiare le motociclette e il parcheggio, hanno piantato dei paletti che impediscono di passare anche alle bici, sicché ogni cento metri bisogna scendere e aggirare l’ostacolo. e poi la discontinuità: via messina marine ha dei punti in cui il marciapiede è largo, e degli altri in cui improvvisamente sparisce.
insomma speriamo che non sia la solita presa per i fondelli.
cirasadesigner,
sono d’accordo, chi va davvero in bici sa che i percorsi tipo “riserva indiana” protetti, etc..che ti conducono solamente da A a B non servono. Chi si muove in bici, anche per andare a lavorare, come fanno nelle città civili, ha bisogno di percorsi CAPILLARI. Sono stato da poco a Londra, dove ho utilizzato con enorme piacere il servizio di bikesharing, lungo le piste ciclabili che ormai lì sono presenti in TUTTE o quasi le strade del centro. Le hanno ricavate in modo semplice e banale: con “latte di vernice” e nelle stesse sezioni stradali esistenti, restringendo le stesse e impedendo il parcheggio ai lati:
https://www.google.it/maps/@51.487449,-0.12671,3a,75y,121.49h,81.71t/data=!3m4!1e1!3m2!1siW8s3Q48yIwFXkn8aWk_dg!2e0
https://www.google.it/maps/@51.477585,-0.190353,3a,75y,206.11h,65.34t/data=!3m4!1e1!3m2!1sXh2i24QPnQt1DXQgkWKNzg!2e0
Dunque, semplicemente a Londra non si parcheggia lungo le strade principali, ma soltanto in quelle trasversali di minore flusso, cosa che da noi è impensabile perché non solo dobbiamo posteggiare, ma anche mettere la macchina in doppia fila…penso con orrore a via Sciuti-Terrasanta…. Insomma basterebbe copiare.
..scusate, se qualcuno mi spiega come non fare sbordare i link..gliene sarò grato.
Volevo poi proporre:
http://www.greenme.it/muoversi/bici/14898-pista-ciclabile-luminosa-olanda-van-gogh
per le piste che magari potrebbero attraversare i parchi…favorita, cassarà, uditore, villa trabia etc.. Così, tanto per sognare un pò..
Parlare di capillarità è assolutamente prematuro.
Considerato che al momento le piste ciclabili presenti sono zero da qualche parte si deve cominciare.
Detto questo, spero vivamente che con pista ciclabile si intenda quella vera. La vernice per terra è una presa in giro bella e buona.
Al momento io vedo solo marciapiedi colorati in modo differente occupati da tutto e di più dal palo pubblicitario, all’automobile, al venditore abusivo.
Le piste ciclabili devono essere rigorosamente SEPARATE dalla carreggiata ed opportunamente delimitate per evitare lo schifo che c’è adesso.
Se l’amministrazione non farà ciò sarà sempre una continua presa in giro.
Poi non voglio vedere i progetti, o meglio sì, ma poi devono seguire i fatti.
peppe2994,
..ho capito, a Londra sono fessi…
No, a Londra sono educati rispettosi del prossimo ed in sintesi una società civile che funziona e rispetta le regole.
A Palermo la maggior parte delle persone sono vastase, pensano solo a se stesse ed in sintesi una società che di civile ha ben poco, ha più buchi di uno scolapasta e non considera le regole. Esserci non esserci è la stessa cosa, anche perchè il rischio sanzioni è nullo.
Dobbiamo guardare la realtà in faccia.
Evitiamo i paragoni utopici grazie.
@Punteruolorosso…si è vero il marciapiede di Via Messina Marine è un disastro…un pò è largo…poi si restringe… poi si allarga….poi sparisce…
Ma non è il caso solo di quella via…molte vie a Palermo sono combinate allo stesso modo…ci vorrebbe in questa città un Assessore ai marciapiedi…uno che si occupi solo di questo aspetto…
P.S …qualcuno sa se per caso il comune sta preparando un progetto SERIO per Via Messina Marine???
Se Via Messina Marine fosse in mano ai tedeschi o ai francesi ora sarebbe più bella della Costa Azzurra… forse sembrerebbe un pò come certe strade che costeggiano il mare a Montecarlo…
Sarebbe opportuno smantellare tutta via Messina Marine e ripensarla da zero…cercando di curarne l’aspetto estetico e quello funzionale…in altre parole trovando il modo di eliminarne il traffico che in alcune ore del giorno è degno di una metropoli del terzo mondo…
peppe2994,
io eviterei invece i soliti discorsi sull’inciviltà dei palermitani; anche perché, nel caso delle piste ciclabili, si manifesta anche con quelle poche che abbiamo che, pur essendo in teoria separate e protette dalla carreggiata, vengono costantemente invase dalle auto o quant’altro..Mi spieghi poi come faresti a realizzare una pista ciclabile SEPARATA (come dici tu), ad esempio in via Sciuti..Io sostengo che invece il metodo più veloce ed economico e funzionale ( visto che lo si può realizzare in qualsiasi strada, anche stretta) è di eliminare almeno una fila di parcheggio e realizzare le piste ciclabili con la semplice segnaletica orizzontale. Trovo incredibile che in strade di flusso importante come via Leopardi o Terrasanta si possa parcheggiare, incoraggiando peraltro la famigerata doppia fila.., Infine, un sistema ciclabile capillare è semplicemente l’unico modo per incoraggiare l’utilizzo della bici come sistema di trasporto, se no le piste servono esclusivamente per farsi la passiata..
Scusami Se68 ma non sono d’accordo…se tu elimini un fila di parcheggio per fare le piste ciclabili, risolvi un problema ma ne crei un altro… Non dimentichiamo che a Palermo non è facile parcheggiare… in certe zone occorre girare con la macchina parecchio prima di trovare un buco… in altre zone se non si paga te lo scordi di trovare parcheggio… in altre ancora l’unica soluzione è parcheggiare a chilometri di distanza…
friz, la eliminerei solo in determinate strade: via sciuti-terrasanta, via leopardi ed altre strade di flusso importante. In fondo in via Libertà non si parcheggia..Credo che siamo troppo abituati a dovere esclusivamente assecondare le necessità degli automobilisti…Torno sull’esempio di Londra, che sarà un “paragone utopico”, ma credo che in realtà ha molto da insegnare alle altre città; lì, in realtà è difficilissimo parcheggiare..lo fanno apposta, proprio per scoraggiare l’uso dell’auto. So bene che a Palermo mancano i mezzi pubblici..però mi pare che qualcosa si stia muovendo…e noi dobbiamo andare in quella direzione.
Ciao Se68….prendere esempio da Londra va benissimo…e in quest’ottica sono d’accordo…però prima di fare le modifiche che suggerisci io aspetterei la realizzazione della Metropolitana…che mi auguro venga realizzata entro 4/5 anni….. o forse sono stato troppo ottimista parlando di 4/5 anni??? Spero un giorno di poter dire di essere stato realistico…
@se68:
In un certo senso capisco quello che vuoi dire.
Supponiamo di realizzare una bella pista ciclabile non delimitata in via Sciuti.
Pensi che i palermitani la rispetteranno educatamente non posteggiandoci sopra. Direi proprio di no.
Poi salta fuori il discorso che dovrebbero fare le multe, ma sappiamo bene che non ne fanno, così come sappiamo bene che la segnaletica orizzontale a Palermo è del tutto assente, dagli stop alle strisce pedonali. La fanno la prima volta e poi ciao pista ciclabile dopo qualche mese, un anno massimo.
peppe2994,
capisco bene le tue perplessità sui palermitani, sono anche le mie.
Ma di fatto, in via Libertà nessuno parcheggia sulla corsia degli autobus..
A proposito a Londra ho visto che hanno adottato un sistema che prevede in determinati punti una coesistenza delle piste ciclabili con le corsie degli autobus ( tra l’altro con grande fastidio degli autisti di autobus londinesi che “odiano” i ciclisti)
Comunque guarda questa (triste) immagine di via terrasanta, che è con via empedocle restivo-sciuti uno degli assi più importanti di Palermo per andare in direzione sud..pensi che sia possibile qui fare una pista ciclabile protetta lasciando lo status quo? o forse si potrebbe eliminare una fila di parcheggio e fare una corsia autobus/pista ciclabile, come a London?
https://www.google.it/maps/@38.131598,13.34381,3a,75y,338.32h,77.89t/data=!3m4!1e1!3m2!1sJdzvk8JeLEq1dySgNNdpaw!2e0
@se68: t’assicuro che quelle cosiddette piste non sono per niente una soluzione ottimale. Certo, segnalano comunque una zona della carreggiata dedicata ai ciclisti e le auto tendono a rispettarle, ma non offrono alcuna sicurezza.
Fare il confronto con Londra ha poco senso. E non perché sia Londra, ma per la scala degli investimenti che sono previsti nei prossimi anni. Parliamo di centinaia di milioni di sterline per nuove pista ciclabili interamente separate e protette. Ovvio che certi interventi li puoi pensare solo se investi, e tanto. A Palermo i fondi semplicemente non ci sono, per cui è inutile stare a sognare opere irrealizzabili.
Io penso sia meglio iniziare con ciò che abbiamo e possiamo. E in futuro migliorare ed espandere il progetto.
L’importante che esista un progetto e che non si tratta solo di un’accozzaglia di idea buttate lì perché va di moda parlare di mobilità sostenibile.
Giusto per curiosità, a questo link trovate i dettagli di quello che inizieranno a realizzare questo mese per la Superhighway Nord-Sud.
Planimetria per ogni singola sezione di come verrà realizzata la nuova pista ciclabile totalmente separata del traffico veicolare.
https://consultations.tfl.gov.uk/cycling/8806f3e1
Questo perché le piste come quella postata da se68 sono inadeguate e insicure.
Ogni anno a Londra muoiono da 15 a 20 ciclisti a causa di incidenti, gran parte dei quali vittime di mezzi di trasporto pesanti, essenzialmente camion, e quasi sempre quando questi, nello svoltare a sinistra, tagliano la strada al ciclista che li affianca.
L’ultimo incidente mortale un paio di settimane fa.
Certo che a piazza Principe di Camporeale, vicino i Cantieri Culturali della Zisa una stazione di bike sharing potrebbero anche prevederla, visto che c’è già il Car sharing e a quanto vedo è prevista una pista ciclabile
huge,
infatti, proprio per la mancanza di fondi, quello attuale londinese potrebbe essere il sistema più economico e funzionale per palermo. Comunque, capisco le perplessità sulla sicurezza..anche se, con i nostri tempi, quando a Palermo sarà una rete seria di piste ciclabili.. già ci saranno le macchine che guidano da sole..
A me piacerebbe una roba del genere:
http://farm4.staticflickr.com/3789/10496270973_770681ba49_z.jpg
Pista separata, ma realizzabile con costi contenuti, visto che di fatto viene utilizzata una porzione della carreggiata già esistente o anche riducendo la larghezza dei marciapiedi. Ovviamente dove è possibile, anche eliminando una fila di auto parcheggiate, se necessario. Scelta che però limitata alle sole vie di scorrimento principali.
Il muretto di separazione lo farei un po’ più alto, di quel tanto che basta per evitare che i soliti furbi decidano di scavalcarli con l’auto per posteggiare.
Che poi dico, anche ricavandola sulla strada ci vuole poi molto a separarla con un muretto in cemento basso?
C’è il COIME che potrebbe fare tranquillamente questo genere di lavori.
Proprio non si trovano i soldi per i sacchi di cemento?
Fondamentalmente creare una pista ciclabile base è veramente poco costoso. Ci vuole volontà.
Il piano piste ciclabili dimostra ancora una volta l’incapacità di questa giunta: piste ciclabili lungo i marciapiedi e nelle corsie preferenziali sono a rischio non solo per i pedoni ma anche x i ciclisti.
Lungo le preferenziali non saranno piste ciclabili, ma semplicemente si apporterà una modifica alle norme per rendere legale l’utilizzo delle preferenziali da parte dei ciclisti. Al momento passibili di multa.
E’ un provvedimento secondo me corretto e che va a integrarsi con i veri e propri percorsi ciclabili che verranno creati o riqualificati.
Assolutamente contrario invece a soluzioni ridicole come le piste di via Libertà. Spero le intenzioni del comune non siano di riprenderle in considerazione.
Palermo ha una realtà urbanistica disastrosa. Tutto quello che è stato costruito a partire dagli anni ’60, cioè la maggior parte di quello che si trova fuori dal centro storico, è stato fatto senza seguire il benchè minimo criterio di pianificazione viaria e urbana (proprietà private che interferiscono con i marciapiedi, strade a grande flusso che diventano clessidre, e via dicendo).
Prima di tutto, bisognerebbe radere al suolo e ricostruire, ma il Comune non ha i soldi per farlo. Tutti i cantieri aperti e di futura apertura sono finanziati con Fondi Europei, Statali e, in minima parte, Regionali.
Il Comune di Palermo non ha la minima autonomia finanziaria per mettere in cantiere opere di ridefinizione urbanistica.
E le piste ciclabili(per citare un caso) hanno spesso bisogno di interventi di ridefinizione prima di essere realizzate.
Mettetevi il cuore in pace.
[…] sharing e fermate previste del Tram a punti di interesse turistico. Mobilita Palermo ha pubblicato qui le tavole dettagliate e in questo momento il piano è al vaglio. Come sempre il nostro invito è a […]
deve essere separata dalla sede stradale, per motivi di sicurezza. la maggior parte della gente se ne frega dei ciclisti, e poi le piste si scolorirebbero e non verrebbero più ridipinte, con ovvio rammarico di chi le usa. l’investimento deve essere fatto.
mi piace l’idea esposta da huge.
@drigo
in realtà molte strade realizzate negli anni del sacco sono troppo larghe, quindi là va bene.