FOTO | C’era una volta una pista ciclabile…

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Vi documentiamo attraverso questo reportage fotografico, il pietoso stato della pista ciclabile su via Messina Marine in tutta la sua lunghezza: dall’incrocio con via Sperone fino ad arrivare in via Crispi. Un’intero percorso ciclabile deturpato e totalmente in mano all’abusivismo e all’inciviltà di tanti nostri concittadini.

Ecco la pista ciclabile di via Messina Marine dove i panormosauri danno il meglio di sé. La pista viene usata come posteggio per macchine,motori e furgoni dei negozianti.
Nella pista troviamo anche cartelloni ,piante poste abusivamente dai proprietari dei parcheggi privati li vicino e ovviamente non può mancare un venditore abusivo (di frutti di mare).Le foto mostrano anche la pista ciclabile del lungomare.








 


 

 





 



 

 

 


 

Qui in prossimità della Cala:

Presso il Mercato Ittico:

 

Su via Crispi:

 

 

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15 Thoughts to “FOTO | C’era una volta una pista ciclabile…”

  1. fabiodecascio

    Se non ci fossero gli incivili, Palermo sarebbe solo un paesino di 4000 abitanti.

  2. surferman

    Leggo le targhe dalle foto: multare i proprietari colti in flagrante no?

  3. giovix63

    Percorro quella strada ogni mattina e giuro che più di una mattina di ordinario traffico invernale, ho visto macchine sfrecciare nella pista ciclabile.

  4. punteruolorosso

    fra l’altro quelle in zona porto e lungomare sono state realizzate malissimo, con dislivelli e scalini, dissuasori per i motorini che riescono a bloccare anche le bici. alcune poste ciclabili andrebbero rifatte da capo. viale dell’olimpo: da ripristinare con allargamento dei marciapiedi. via lanza di scalea: da realizzare. favorita: si ferma all’inizio del parco.
    è pericolosissimo pensare di andare a mondello o sferracavallo o aspra in bici. davvero rischioso. allora perché non prevedere piste ciclabili che collegano senza interruzione la città con tutte le borgate marinare? sono percorsi bellissimi, da godere

  5. punteruolorosso

    ovviamente poi vanno anche mantenute e controllate. propongo anch’io di sporgere denuncia, usando gli smartphones. forse una volta su dieci la municipale interviene. in fondo basterebbe una foto per avviare una procedure d’infrazione. se il comune non ha soldi, è perché non li esige

  6. Templare

    Questo reportage fotografico (che poi non rappresenta un’eccezione, ma la “normalità”) dovrebbe essere inviato a Sindaco, agli Assessori competenti, ad ogni singolo consigliere comunale, al presidente di circoscrizione, al comandante dei vigili urbani, a tutti gli organi di stampa cittadini e ai principali nazionali, corredato da una didascalia di presentazione di una sola parola, scritta a caratteri cubitali: “VERGOGNA!”.

    Totale abbandono del territorio + inciviltà atavica della stragrande maggioranza dei nostri concittadini non genera altro che questi risultati. Però ci candidiamo alla qualunque cosa europea.

    BLA, BLA, BLA…

  7. lorenzo80

    A Palermo le piste ciclabili non si fanno con una striscia sull’asfalto, ma con delle protezioni FISICHE, infatti l’unico tratto appena praticabile è quello dove ci sono le recinzioni, come nella penultima foto. Però Domenica mi sono preso una soddisfazione, ero a Barcarello e due panormosauri hanno posteggiato le loro auto (nuove tra l’altro) appiccicate all’ingresso della spiaggetta che c’è alla fine della passeggiata. Vedevo che tutti quelli (tanti a dire il vero) che dovevano entrarci con la bici erano costretti a “strisciarla” tra le due auto, con il risultato che questi due hanno trovato numerosi ricordini sulle fiancate, tra l’altro doppia striscia: freni e pedali!

  8. cirasadesigner

    Ragazzi è imbarazzante guardare e commentare sempre le solite immagini, credo davvero che il problema sta tutto nella gestione della cosa pubblica, e poi non lamentiamoci se l’Unione Europea non vuole più finanziare nessun progetto, se poi il risultato è questo.
    Qui non occorre altro che fare dei controlli quotidiani e continui, magari con l’ausilio di personale esso stesso in bici dotato di apparecchi che sono insieme macchine fotografiche e etichettatrici per multe, come fanno qui a Bruxelles.
    Ogni auto è fotografata e immediatamente viene lasciato un avviso con relativa multa. E chiamato il carro attrezzi per la rimozione, perche qui non si configura solo mancato parcheggio, ma si va nella sanzione amministrativa sancita dal codice della strada e alla multa si somma il costo del carro attrezzi che non è mai inferiore ai 100€ più la sanzione di 85€ per aver ostacolato il percorso e se mai accadesse qualcosa al mal capitato ciclista, allora sono davvero guai perche si va in penale…
    Solo trattando il palermitano con il bastone, forse riuscirà a capire. Ma se poi si guardano bene le immagini, si capisce bene come e dove siano stati utilizzati i soldi. Questa pista ciclabile è assolutamente senza criterio. Scivoli assurdi, pali che ne limitano l’utilizzo, illuminazione che rende anche pericoloso percorrerla, e poi i palermosauri che dalle bici ai motori per passare alle auto e alle cisterne di benzina, se ne infischiano della sua esistenza.
    E’ davvero deprimente e credo che questo stato di cose sia il risultato dell’assoluta anarchia che regna sovrana. Perche non multare tutte le auto e le moto ritratte, perchè non cominciare a dare un segno?
    Si ci siamo!!!!! state attenti !!!! Ma nulla invece, la terra di nessuno, e nella terra di nessuno non esistono neanche le regole.
    Che delusione, devo ricredermi su Orlando che stimavo tanto, ma che sta dimostrando la sua inettitudine in questo suo, spero ultimo mandato …

  9. Normanno

    Che viviamo circondati dai panormosauri lo sappiamo tutti,ma una pattuglia dei vigili urbani con macchina e aria condizionata che faccia quotidianamente un giro e che prenda le multe è chiedere troppo?La verità è che sono palermitani i panormosauri ma sono palermitani anche il capo della polizia municipale che dovrebbe essere rimosso con la stessa frequenza degli allenatori del palermo e gran parte dei vigli urbani.E nessuno dica che non hanno i mezzi o che sono in pochi perchè quando arriva il capo dello stato o il papa ne conto uno ogni cento metri.Quindi semplicemente si imboscano negli uffici con la complicità attiva del loro capo.Soluzione: almeno il capo dei vigili sceglietelo al nord magari emiliano in modo che ci sia molto attenzione per i ciclisti

  10. massimo67

    Siamo governati da uno che il sindaco lo sa fare. Soprattutto il 27 del mese.

  11. AnimosaCivitas

    Inutile ritornare a commentare sull’inciviltà dei palermitani, sull’immobilità di chi di competenza dovrebbe far rispettare le regole.
    Ma parliamo un po’ delle piste ciclabili a Palermo.
    Ma queste sono piste ciclabili?
    ma realmente vogliamo considerarle tali?
    tutto si può dire tranne che definirle tali.
    A me sembrano solamente dei marciapiedi decorati da una striscia di mattoncini colorati.
    Queste sono delle piste ciclabili:
    http://www.ideegreen.it/piste-ciclabili-a-milano-275.html
    http://usalabici.legambientepadova.it/wp-content/uploads/2009/01/via-facciolati-pista-ciclabile-rialzata.jpg
    http://www.traniviva.it/notizie/pista-ciclabile-sul-lungomare-di-trani-da-questa-mattina-torna-fruibile/
    http://www.urbancenter.eu/wp-content/uploads/2011/02/piste.jpg
    http://www.ilmessaggero.it/ArchivioNews/20130702_2786821.jpg
    http://www.latina24ore.it/wp-content/uploads/2012/12/pista-ciclabile-latina-via-del-lido-latina24ore-7842241.jpg
    http://www.lametino.it/Ultimora/lamezia-piste-ciclabile-e-restringimenti-di-carreggiata-sulle-grandi-arterie-cittadine.html

    e questi sono solo alcuni esempi di VERE piste ciclabili.
    Le differenze saltano all’occhio senza bisogno di doversi sforzare troppo..dove si sono mai viste piste con saliscendi come si possono trovare a Palermo, all’altezza dell’ingresso del porto?
    Oppure con dissuasori per impedire l’ingresso ai mezzi motorizzati, che però impediscono anche il normale transito delle bici, dato che bisogna fermarsi e fare lo slalom, per poter passare.
    per non parlare poi del fatto che il fondo di mattoncini è assolutamente inadatto alla funzione, dato che se non si ha una bici ammortizzata risulta duro e scomodo percorrerlo (ma questo è il mio parere personale)
    Che dire, le foto poi parlano da sole, qui il problema è che la guerra si deve combattere su due fronti: uno contro il Panormosauro e tutte le sue innumerevoli manifestazioni di totale inciviltà e strafottenza e l’altro contro le nostre classi dirigenti che riescono a spendere si nostri soldi malamente, dimostrando solamente incompetenza, ignoranza e indifferenza.
    Il nostro è il regno dell’arrunzo..le cose si fanno così, per farle.
    E la cosa peggiore è sentire le opinioni comuni della maggior parte della gente, che in risposta a lamentele del tipo che ho appena avanzato, dice: “e vabbè..anzi che le fanno le cose…e poi qua siamo..che pretendi?”
    C’è totale rassegnazione al fatto che non diventeremo mai un paese civile.

  12. V:E:N:D:E:T:T:A

    @AnimosaCivitas, sono d’accordo. le nostre non sono piste ciclabili ma marciapiedi. Anch’io trovo i mattoncini lego scomodi. Tra l’altro sarebbero costate meno in asfalto.

  13. fabiodecascio

    Anche se non fossero piste ciclabili, sui marciapiedi non si sosta.

  14. Per due anni l’ho percorsa ogni giorno. Dopo aver bucato 5 volte (vetri ovunque) e aver rischiato la vita fra auto e moto che CIRCOLANO sulla pista ho smesso. Adesso su strada arrivo molto prima, non dovendo salire e scendere dal marciapiede né fare zig zag fra gli ostacoli.

  15. […] Nel frattempo regna l’abusivismo su molte corsie ciclabili, da via Lincoln a via Zandonai. Stendiamo un velo pietoso sullo pseudo percorso ciclabile di via Messina Marine. […]

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