(fidest) Palermo 10 dicembre 2009, ore 12 Viale Regina Margherita, 38 riapre definitivamente al pubblico, dopo l’ultimo accuratissimo intervento di restauro filologico curato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo, il Villino Florio all’Olivuzza, un gioiello architettonico del primo Novecento che, disegnato dall’architetto Ernesto Basile su incarico della famiglia Florio, inaugurò la grande stagione del Liberty nel capoluogo siciliano.
Per celebrarne la riapertura definitiva il Villino ospiterà, la mostra “I Florio e la Targa” che, curata dalla Biblioteca Centrale della Regione Siciliana e organizzata dall’Assessorato Regionale ai Beni Culturali e Ambientali in collaborazione con la Fondazione Targa Florio.
Interverranno l’Assessore Regionale ai Beni Culturali Nicola Leanza, il Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo Adele Mormino, il Direttore della Biblioteca Centrale della Regione Siciliana Gaetano Gullo e il presidente della Fondazione Targa Florio Antonio Marasco. “I Florio e la Targa” – che ha avuto una prima “tappa” catanese nel mese di novembre – si presenta al Villino Florio arricchita nei contenuti. Accanto alla selezione di opere d’arte dei primi del Novecento, ai cimeli, alle foto inedite e ai documenti patrimonio della Fondazione, nel parco dell’Olivuzza, per la gioia degli appassionati delle quattro ruote, saranno esposte alcune prestigiose auto d’epoca – due barchette degli anni 50, una Bugatti e la Ford T – che hanno reso celebre la più antica corsa automobilista del mondo nata sul circuito delle Madonie grazie all’intuito di Vincenzo Florio, del quale quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario della morte.
Il Villino Florio, sopravvissuto a un incendio doloso nel 1962 e fruibile per tutti questi anni solo in parte, è stato oggetto di diversi interventi di restauro sia di natura architettonica che decorativa. Come l’ultimo – finanziato dall’Unione Europea grazie ai fondi di Agenda 2000 – che si è concluso in queste settimane e ha visto al centro delle attività dello staff di studiosi ed esperti di restauro guidati dal Soprintendente di Palermo, Adele Mormino, il ripristino di tutti gli apparati decorativi, in particolare legni e stoffe che il fuoco aveva irrimediabilmente distrutto e che sono stati riprodotti fedelmente – anche affidandosi a storiche seterie come quella di Caserta, già fornitrice degli arredi della famiglia Borbone – con l’aiuto di fotografie e documenti d’epoca per ripetere le curvature dei legni e ricostruire disegni, colori e trame delle tappezzerie.
A proposito di beni monumentali, vogliono abbattare la antica palma accanto al Politeama, bisogna opporsi!!!sarebbe veramente un vero peccato farlo
@ing giacomo:
motivo e fonte di questa notizia?
Bellissimo il villino. Ci sono stato stamattina. Hanno ripristinato i decori lignei e le tappezzerie persi nell’incendio doloso del ’69 avvalendosi della documentazione fotografica e chiedendo aiuto anche a delle officine specializzate vicino Caserta ltre che di quelle a Palermo.
Per la cronca, la palma è stata abbattuta stamattina. Mi spiace da morire ma era stata dichiarata instabile e dopo l’episodio dell’altra settimana dove un ragazzo è morto è meglio così. nessuna palma vale l’incolumità pubblica. L’ordinanza del Comune è di eliminare il verde pericoloso per impiazzarlo. La palma verrà sostituita con una dattilifera di più bassa statura.
hanno detto che prima o dopo cadrà dunque, non volendo che si ripeta una disgrazia come quella del ragazzo piemontese morto la settimana scorsa travolto da un ramo di 600 chili, hanno deciso per un abbattimento a scopo precauzionale. verrà sostituita da un’altra dactylifera
allora, visto che è stata è stata tagliata:”hanno detto che prima o dopo sarebbe caduta”
La Palma aveva non so quanti centinaia di anni e non è caduta in tutti questi anni, quella tipologia di albero,che ha causato la morte del ragazzo, sono vuoti dentro e se non ben manutenzionati e potati, i rami possono rompersi.
Ora se a Palermo ogni attività di manutenzione e potatura avviene solo secondo emergenza, perchè non c’è un’organizzazione del lavoro decente, non capisco perchè deve pagare una palma antichissima, tra l’altro una delle poche sopravvissute al punteruolo rosso. Poteva essere tenuta con tiranti, legata…invece siccome la magistratura ha inviato degli avvisi di garanzia si taglia
Si sanno gli orari di apertura della villa?
Giacomo- credimi la palma era stata già dichiarata pericolosa prima dell’incidente dell’altra settimana. Almeno due settimane fa di mattina mi trovavo a passare e i vigili del fuoco avevano chiuso la strada per controllarla dopo una notte ventosa. E’ inutile impuntarsi, poi se cadeva che dicevamo, ah il Comune è un assassino non fanno nulla, aspettano che le cose cadano prima di controllarle. Hanno pure eliminato di recente la fila di platani alla destra dell’ingresso sul Foro Italico di Villa Giulia (l’anno scorso ne era caduto uno sulla carreggiata) erano belli, ma pericolosi, non possiamo controbattere.
E’ un edificio bellissimo nel suo stile Liberty! Complimenti per il restauro …
Gli interni sono bellissimi, consiglio a tutti una visitina.
Sarebbe bello poter vedere restaurare e aprire al pubblico anche Palazzo Wirz o Casina alla cinese,anch’esso facente parte del complesso del parco dell’Olivuzza,venduto e fatto lottizzare dai Florio nel 1918,per motivi economici.Se avete tempo e voglia,potete iscrivervi su Facebook a “Palermo di una volta”.Ivi sono presenti diverse foto del parco tra il 1800 e il 1900.Oggi,come sapete,è rimasto ben poco,il tutto inghottito da orrendi palazzi moderni,che hanno fagocitato le residue parti libere del parco.E’un vero miracolo che il Villino sia arrivato fino a noi…
Giovedi scorso passando dal Politeama, ammiravo proprio quella palma che ricordsvo fin da piccolo. Non pensavo che quella era l’ultima volta che potevo ammirare l’immaggine caratteristica della mia città con quella palma. Inconsapevolmente ho scattato una foto con il telefonino, posso ben dire che questa è stata l’ultima immaggine di quella palma.
http://photos-c.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc3/hs011.snc3/11855_1290635073857_1469643914_30791133_5717564_n.jpg
scusate, l’incendio al villino è stato nel 1962 non nel ’69.