Carini e rifiuti: ecco la beffa tragicomica

Notate nulla di strano in queste foto?

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Gli scatti sono stati fatti questa mattina in Corso Bernardo Mattarella, a Villagrazia di Carini. Più volte abbiamo denunciato lo stato di emergenza rifiuti nel comune in questione, e nonostante tutto, poco o nulla è cambiato.

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Vogliamo però sottoporre alla vostra attenzione la “particolarità” di questi scatti, perché non si può non notare che i cassonetti sono rovesciati. Fin qui, scene a cui siamo abituati. Che sia il Comune di Carini, la ditta privata che rimuove le cataste con le ruspe, o altri, non lo sappiamo.

Il cartello però è nel verso giusto…ma su un cassonetto rovesciato!

Evidentemente anche il Comune di Carini stesso considera assoluta normalità l’accumulo dell’immondizia, tanto da “istituzionalizzare” il cassonetto rovesciato e l’intervento delle ruspe private, senza rendersi conto del paradosso di affiggere degli orari di conferimento rifiuti su un cassonetto girato al contrario.

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Diamo quindi per assodato che il Comune di Carini sia perfettamente cosciente del fatto che i cassonetti vengono volutamente messi al contrario, per impedire ai cittadini il corretto conferimento dei rifiuti.

Dove dovrebbero gettare quindi i rifiuti i cittadini? Ovviamente accanto ai cassonetti, accumulando cataste di immondizia, che col caldo di questi giorni producono un odore nauseabondo che si avverte a centinaia di metri, senza contare la massiccia presenza di ratti e blatte.

Non basta l’emergenza sanitaria, ignorata da media e istituzioni; adesso persino la beffa, la presa in giro delle istituzioni stesse. Fossimo in un paese normale, scoppierebbe la rivoluzione; qui invece tutto tace, nel silenzio più assordante.

Ancora più incredibile è che una situazione del genere possa protrarsi per anni, senza che nessuno paghi con conseguenze penali per questo scempio.

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9 Thoughts to “Carini e rifiuti: ecco la beffa tragicomica”

  1. cirasadesigner

    Ho visto la stessa cosa a Capaci…
    Dicono che dipenda dal fatto che anche i cassonetti sono considerati fuori uso e da gettare e in attesa della sostituzione li rovesciano…
    Quanto sia vera e logica la spiegazione non saprei dirvi… Certo che l’adesivo messo nel verso giusto è proprio pirrandelliano…

  2. A me e’ stata riferita una cosa diversa da molti residenti della zona:
    i cassonetti vengono intenzionalmente rovesciati per fare in modo che i rifiuti vengano effettivamente buttati per strada. A rovesciarli non si sa chi sia, ma la cosa viene sistematicamente fatta.
    Il motivo? Si causa un’emergenza rifiuti fondamentalmente con cadenze regolari, e ka rimozione successiva potra’ avvenire solo con la pala meccanica, che e’ affittata privatamente da alcune ditte della zona. Un business assicurato insomma.
    La cosa interessante e’ che dopo la raccolta, spesso i cassonetti non vengono sistemati nuovamente nella posizione adeguata. E’ tutto molto strano ed andrebbe approfondito con il nuovo sindaco, che sembra stia cercando di contrastare il fenomeno dell’immondizia in quelle aree. Perche’ di fenomeno si tratta, e’ una specie di discarica a cielo aperto Carini.
    Aggiungo pure che a mio modesto parere dovrebbe pure indagare qualcuno, e’ molto strano il modo di intervenire in continuo stato di emergenza.

  3. enriker

    quei cartelli e i cassonetti capovolti sembrano “legalizzare” il conferimento dei rifiuti a terra.Molto probabilmente come molte cose strane in Italia non sono un caso ma dietro c’è un interesse economico.
    Io sono un cittadino Italiano prima di tutto, se il comune non fa il dovere devono intervenire le istituzioni centrali, una giunta comunale che permette l’esistenza di queste cose dovrebbe essere sciolta.

  4. mediomen

    non è che non hanno più il compattatore che sollevi i cassonetti ? di certo c’è un lassismo profuso e la magistratura non prende provvedimenti.

  5. purtroppo secondo me avendo sentito un po di versioni, qualcuno ha capovolto i cassonetti e apposto l’ avviso correttamente in seguito, a mò di provocazione visto il lavoro che sta svolgendo l’ amministrazione coadiuvata dai VV.UU. e dalla Protezione Civile e visto che sta dando un pò di “fastidio” a qualcuno la reazione che si sta ottenendo è questa…

  6. peppe2994

    Avete tutti un po’ ragione.
    La versione che so io, ovvero quella che proviene dalla ragioneria generale del comune di Carini è che il capovolgimento dei cassonetti è voluto dal comune in quanto non avendo ne uomini ne mezzi per poterli svuotare si avvale delle pale meccaniche private una tantum.

    Questa vicenda è sempre frutto del fallimento delle ATO con tutte le questioni giudiziarie annesse.

    Una vergogna.

  7. zavardino

    Il comune di carini incassa milioni di euro di tares e di imu per le seconde case. Tanto che si possono fare almeno quattro pulizie ogni primo giorno dei mesi estivi. Poi se i villeggianti sono contenti della situazione peggio per loro. Io boicotto questa fogna e non ne risento affatto

  8. drigo

    Vista da fuori l’Italia è divertente. Il sud Italia sembra un pezzo kafkiano.
    Secondo me, in questi casi in cui non esiste soluzione immediata e il disagio dei molti si trasforma in privilegio dei pochi (che ci mangiano sopra), la soluzione potrebbe essere molto più semplice di quanto si possa pensare con un atto di mobilitazione civile estrema.
    Posto che la munnizza lì è e lì rimarrà per molto tempo, si potrebbe stilare una lista dei residenti del Comune interessato che a livello politico e dirigenziale, negli anni, hanno avuto un ruolo di spicco nella nascita,gestione e fallimento dell’ATO. A quel punto, la munnizza la si va a gettare tutta sotto casa loro. Sarebbe anche meglio, ma difficilmente realizzabile, spostare anche tutta quella accumulata. Vi immaginate che spettacolo e soddisfazione fare ritrovare a questi signori, regolarmente, la loro auto sommersa dai sacchetti fetidi ogni mattina?

  9. A Carini si sta facendo un lavoro eccezionale i cui risultati già si vedono e, ovviamente, se la cittadinanza sarà adeguatamente educata porterà a risultati che saranno da esempio anche per la città di Palermo, la cui situazione è comunque migliore di quella che si poteva immaginare tre anni fa.
    Certo c’è ancora tanto da fare, e su tutti i fronti.
    Mi chiedo piuttosto chi pagherà per i danni cagionati all’ambiente e, soprattutto, alla salute dei cittadini in questi anni di decentrata mala gestione di un servizio pubblico essenziale.
    E mi chiedo altresì, aldilà della corsa alla raccolta differenziata che, a ritmi differenti, sta investendo un po’ tutto il territorio isolano, cosa sta escogitando l’amministrazione regionale in tema di smaltimento dei rifiuti indifferenziati, vista l’imminente chiusura o esaurimento di quasi tutte le discariche isolane.

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