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2 Thoughts to “”

  1. belfagor

    Come era logico, questa vicenda sta causando polemiche all’ interno del suo schieramento politico.
    Per esempio la consigliera comunale Milena Gentile , del PD, ha dichiarato :
    “È paradossale che il Comune che in questi giorni ha dichiarato lo stato di pre-dissesto del proprio bilancio a causa dell’abnorme fondo crediti di dubbia esigibilità, ovvero per l’impossibilità di riscuotere i tributi dovuti, arrivi a sfrattare proprio l’Istituto Gramsci. In una città dove il 70% della cittadinanza, tra privati e attività commerciali, non paga le tasse locali, a rischiare la chiusura per mancato pagamento del canone di concessione è proprio una delle istituzioni culturali più importanti e storiche della città.”
    Molto imbarazzata appare invece la capogruppo di Sinistra Comune, Barbara Evola:
    “Esistono le norme a tutela della collettività e della corretta gestione del patrimonio pubblico, che non possono essere scavalcate, ed esiste il buon senso per tutelare un bene comune, qual è il Gramsci. ….. Per tutte queste ragioni e per bilanciare l’interesse pubblico e il valore dei Beni Comuni avanziamo una sottoscrizione pubblica al fine di consentire all’istituto Gramsci di sanare il debito pregresso e stipulare un nuovo contratto di affidamento dello spazio presso i Cantieri culturali alla Zisa……. Lunedì apriremo un conto corrente per avviare la sottoscrizione”
    Di fronte a questa polemica il sindaco Orlando è stato costretto ad intervenire:
    “Credo – spiega il sindaco Leoluca Orlando – che non si possa dubitare del fatto che io consideri importante la presenza dell’Istituto Gramsci nella nostra città e nei locali comunali dei Cantieri Culturali della Zisa. Ritengo certamente improprio, nella più generosa delle interpretazioni, invocare l’importanza del ricordo di Gramsci per disattendere le norme vigenti vanificando l’atteggiamento di grande positiva attenzione dell’Amministrazione comunale……. È evidente che l’Amministrazione comunale è disponibile a trovare una soluzione, ricordando che nel 2000 proprio l’Amministrazione comunale ha assegnato i locali per ragioni che non sono certamente venute meno”.
    P.S. Come al solito il sindaco Orlando, con il suo ben noto equilibrismo verbale, non ha chiarito niente.
    Rimane il fatto che giorno 30 settembre l’istituto Gramsci sarà sfrattato.
    In una città dove il dibattito politico si impoverisce sempre più , viene chiusa un istituzione politica- culturale prestigiosa .
    Un altro esempio di come trent’anni di cattiva amministrazione hanno ridotto questa città.

  2. belfagor

    ORLANDO HA FALLITO
    Alla fine il Comune di Palermo ha vinto .
    L ’istituto Gramsci, uno dei più importanti archivi sul movimento operaio e contadino dell’intero Mezzogiorno , a fine mese sarà sfrattato per “morosità”.
    Secondo il Comune ha 80mila euro di affitto arretrato.
    Ma il presidente dell’ istituto Gramsci contesta tale richiesta :
    “Ma noi non siamo inquilini morosi non abbiamo mai firmato alcun contratto con il Comune, ma dal 2000 al 2009 abbiamo avuto questi locali in virtù di un protocollo che ce li assegnava in cambio di servizi alla città, regolarmente resi.”
    Per tale motivo è stata rifiutata la proposta del Comune di “spalmare” tale debito su più rate.
    L’’assessore al Patrimonio, Toni Sala invece ribatte :
    ” Il debito non può essere cancellato con un colpo di spugna perchè si tratta di soldi pubblici. Nessuno vuole fare a meno delle attività dell’Istituto, ma al tempo stesso nessuno può infrangere la legge o ignorarla”
    Ma per il presidente dell’ Istituto Gramsci la verità è un’altra :
    “Se la politica ha continuato a elogiare l’Istituto e la sua opera, la macchina comunale, al contrario, ha mostrato solo l’intenzione di applicare rigorosamente le disposizioni. E di nasconderne altre. Per tre anni hanno negato l’esistenza di una norma del regolamento che consentiva questa compensazione; stabilirono un prezzo agevolato di circa 700 euro al mese. Dopo una manfrina di tre anni, in cui fu ignorato un preciso articolo del loro regolamento sull’uso dei beni pubblici, ammisero l’errore ma gli uffici continuarono a chiederci soldi in nome di una falsità. Le interlocuzioni successive sono state con assessori che ci davano ragione e la macchina comunale che andava per conto suo”.
    Poi il presidente dell’ istituto parla del ruolo del sindaco in questa vicenda:
    “Orlando è stato un sindaco straordinario nel dare un nuovo volto alla città. Trovo che l’ultima parte del suo mandato sia caratterizzata da una sordità ai bisogni dei cittadini. La città non è governata da alcuno.
    Non ci ha mai incontrati personalmente, è stato reticente.
    Il test della sua sordità è la vicenda del Gramsci: Orlando si è limitato a dire di voler risolvere il problema, affidare la pratica a qualcuno e poi dichiarare che tutto andava bene. Ecco perchè, da persona di sinistra non mi auguro che arrivi la destra a Palermo, ma supponiamo che quella parte politica si mostri in grado di risolvere immediatamente il problema del Gramsci: sarebbe una soluzione, ma anche un colpo tremendo e la dimostrazione che Orlando ha fallito”.

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