La guerra dei porticcioli

Da anni i  porticcioli di Palermo sono al centro di una violenta disputa tra il Comune e l’Autorità Portuale, disputa che ha visto coinvolto anche la Magistratura il cui intervento,  invece di chiarire la situazione, l’ha complicata ulteriormente.

Tutto inizia nei lontani anni novanta, quando con un decreto ministeriale vengono stabiliti i limiti della costa palermitana sotto la gestione dell’Ente Porto. In tale decreto si stabiliva che i  porticcioli dell’Acquasanta , Arenella e di Sant’Erasmo dovevano essere gestiti dall’Ente Porto. Orlando, allora sindaco come oggi, decide di fare ricorso.

Nel 2005, con un decreto della presidenza della Repubblica si stabilisce che tali limiti non erano validi, perché mancava il parere del consiglio comunale. Nel frattempo, però, a Palazzo delle Aquile,si era insediata una giunta guidata da Diego Cammarata, che invia una lettera nella quale dichiara di non essere più interessato ai porti, apparentemente il problema si è risolto .

L’8 Luglio del  2008 viene presentato il Prp ,cioè il nuovo Piano regolatore del porto. Tale piano non viene elaborato dal Comune ma dall’Ente Porto che ,di fronte al consueto immobilismo dell’amministrazione di Palazzo delle Aquile, decide di intervenire nominando  una commissione, guidata dal Prof. Maurizio Carta che stila il “Waterfrontpalermo: un manifesto-progetto per la nuova città creativa”. Certamente si tratta di un lavoro molto ambizioso e di alta qualità, che non si limita a “progettare” il Waterfront ( cioè  le coste e la parte della città di fronte al mare) ma affronta l’annoso problema del rapporto della città con il suo mare e il futuro dei suoi porticcioli .        Alla presentazione del PRG il presidente dell’Ente Porto , Ing. Bevilacqua dichiara” I lavori, alcuni dei quali già in corso, termineranno in tempi brevi, massimo dieci anni. ……..  Il progetto è incentrato sull’identificazione di Palermo come scalo turistico, affiancato dal porto di Termini Imerese per buona parte del traffico merci. Il piano prevede anche la creazione di un Parco archeologico urbano nel Castello a Mare, la costruzione di un porticciolo turistico a Sant’Erasmo, il recupero della Cala, mentre una parte dell’approdo Acquasanta verrà dedicato alla cantieristica minore.

 Infine, il problema del traffico verrà risolto grazie alla costruzione di una galleria sotterranea L’integrazione della viabilità proposta dal nuovo PRP di Palermo con il sistema dell’accessibilità alla scala urbana prevede una nuova viabilità carrabile portuale legata al traffico commerciale, fortemente interconnessa con la viabilità esterna che, collegandosi direttamente tramite una galleria con la circonvallazione di Palermo, libererà la via Messina Marine e la via Francesco Crispi dai mezzi pesanti che oggi congestionano i principali accessi al porto.

Per quanto riguarda i finanziamenti il Presidente Bevilacqua dichiara” Cento milioni di euro sono già pronti per essere investiti.”.  

Che il Presidente dell’Ente Porto fosse troppo ottimista lo dimostra il fatto che dovranno passare ben 3 anni ( novembre 2011) prima che tale piano venga approvato dal Consiglio Comunale .

Tutto a posto? Purtroppo no.

Avevano detto che il sindaco Orlando aveva fatto ricorso alla decisione del ministero di stabilire i limiti della costa palermitana sotto la gestione dell’Ente Porto e di affidare  i  porticcioli dell’Acquasanta, Arenella e di Sant’Erasmo alla gestione dell’Ente Porto.  Finalmente dopo solo……11anni  arriva la sentenza del Consiglio di Stato che accoglie tale ricorso  rigettando i limiti della costa stabiliti dal ministero. Di conseguenza i  Porticcioli ritornano di competenza del Comune. Saltavano  così tutti i progetti avviati dall’Ente Porto soprattutto  il Progetto del Porticciolo turistico di Sant’Erasmo  , un’opera in project  financing dove il comune avrebbe dovuto versare 16.290.000 euro (provenienti da fondi Agenda 2000) e altri 16 milioni sarebbero stati versati dalla ditta aggiudicataria che avrebbe anche gestito il porticciolo per 40 anni.

Da tale decisione si salva solo il recupero della zona del Castello a mare e quello della  Cala, i cui lavori erano terminati o quasi. L’autorità portuale fa naturalmente ricorso

Nel 2012 ritorna sindaco Leoluca Orlando. Come primo atto fa revocare, dal nuovo consiglio comunale, il PRG approvato  solo qualche mese prima dal vecchio consiglio.

Nello stesso anno il TAR “revoca  tale revoca” decisa in giugno dal Consiglio comunale perche mette a rischio “l’avanzato stato del procedimento di approvazione di uno strumento complesso qual è il prg del porto e la conseguente perdita dei fondi europei ,senza essere supportato da adeguate e specifiche motivazioni.   Ma la sentenza del TAR va oltre. Infatti  restituisce la competenza dei porticcioli di Sant’Erasmo, Arenella e dell’Acquasanta all’Autorità portuale perché il “decreto ministeriale del 22 novembre 2005, che individua la circoscrizione territoriale dell’Autorità portuale, comprendendo anche i porticcioli dell’Acquasanta, dell’Arenella e di Sant’Erasmo,è ormai “inoppugnabile“.

Capito chiuso? Purtroppo no

Nel 2013 ,Il Consiglio superiore dei lavori pubblici  approva il piano regolatore del porto di Palermo. Ma il sindaco Leoluca Orlando non ci sta, punta il dito contro i vertici dell’Autorità portuale e scrive al premier Enrico Letta affinché appuri se ci sono stati comportamenti irregolari nel corso dell’iter burocratico partito nel 2000.

Ormai siamo a un braccio di ferro,senza esclusioni di colpi, tra il Comune di Palermo e l’autorità portuale, una vera guerra. Una contesa per stabilire a chi spetti la titolarità sui porticcioli turisti di Sant’Erasmo, dell’Arenella e dell’Acquasanta, oltre al Castello a mare e del giardino del Foro italico e non solo. Ma forse l’obiettivo è anche la poltrona dell’Ente Porto che Orlando vorrebbe avocare a se.

Il sindaco convoca una conferenza stampa e dichiara :”“Contrariamente a quanto prevede la legge – spiega il primo cittadino – il Consiglio comunale non si è mai pronunciato sui limiti territoriali della competenza dell’Autorità portuale.  E’ stato defraudato di una sua prerogativa. Ho informato la Procura della Repubblica di Palermo della richiesta fatta al presidente Enrico Letta”.  Ma il sindaco Orlando non si limita alla conferenza stampa, ma fa approvato, dal consiglio comunale due delibere per far decadere il ricorso al Tar dell’Autorità Portuale sul Piano regolatore del porto e ridefinire i confini di competenza sui porticcioli, rimettendo così le mani sui porticcioli turistici e sul Castello a mare. “Il Consiglio – sostiene Orlando – approvando queste due delibere si è riappropria di una prerogativa di cui era stato defraudato. Una cosa del genere non accadrà ma più”.

E perché il sindaco Orlando vuole revocare il PRP, che pure è un buon piano?

 Secondo lui ,l’approvazione del piano regolatore del porto è avvenuta senza il parere preventivo della Regione Siciliana, un passaggio previsto dalla legge.  ”Il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici – aggiunge l’allora assessore comunale, Tullio Giuffrè –  è stato fornito in mancanza della valutazione di impatto ambientale della Regione. indispensabile perché l’iter di approvazione sia completato”.  Cioè il sindaco non entra nel merito delle cose proposte nel PRP, anche perché non ha un piano alternativo, ma evidenzia alcune presunte anomalie dell’iter burocratico , e cioè  “ manca il parere preventivo della Regione”

Ma perché questa polemica virulenta. Cosa intende fare il Comune con i porticcioli turistici, tanto da volerne la gestione esclusiva? Mistero

P.S. Nel 2013 il famoso Progetto del Porticciolo turistico di Sant’Erasmo che il sindaco Orlando aveva duramente avversato tanto da infossarlo, nonostante era stato già finanziato ,misteriosamente ricompare nel sito del Comune di Palermo nel rapporto finale su tutte le opere che dovranno essere realizzate. Ma si trattò di un fuoco di paglia.

CONCLUSIONI : Alla fine i porticcioli sono tornati nella disponibilità del Comune. Al di la di qualche intervento “straordinario” di pulizia, e qualche promessa vaga non esiste un progetto serio di riqualificazione di tali porticcioli, che ormai sono abbandonati al degrado e all’incuria.  I porticcioli , come anche la costa palermitana , non sembrano essere una priorità di questa amministrazione.

A volte, a forza di lottare per il bello, ci teniamo il pessimo e alla fine ci conviviamo.

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5 Thoughts to “La guerra dei porticcioli”

  1. punteruolorosso

    condivido l’amarezza. in particolare, la galleria circonvallazione-porto sarebbe stata una vera rivoluzione.
    vorrei sapere perché è stato distrutto tutto. cos’è possibile ancora recuperare di quel piano?

    1. Palerma La Malata

      Conosciamo i nostri polli e conseguentemente è molto probabile che di quel piano è ancora possibile recuperarne la carta, riciclandola, per scriverci sopra appunti, messaggi, liste della spesa e scarabocchi telefonici mentre gli impiegati del Comune di Palermo durante i loro turni lavorativi passano ore a chiacchericciare ai telefoni aziendali e ai loro cellulari personali.

    2. belfagor

      Caro Punteruolorosso, tu pensi che in una città dove quattro “ambientalisti” hanno bloccato i lavori del cantiere di Piazza Politeama perchè tali lavori prevedevano l’abbattimento di qualche albero si possa recuperare il PRP del 2008 approvato anche dal Consiglio superiore dei lavori pubblici e bloccato dall’attuale consiglio comunale perchè mancava “la valutazione di impatto ambientale della Regione”? Abbiamo perso milioni di euro per una squallida disputa burocratica. Ma la cosa più grave e’ il fatto che chi ha bloccato tale piano non ne ha uno alternativo.
      Comunque, buone feste a te e a tutti gli amici di “Mobilita Palermo”
      P.S. Ha da passa’ ‘a nuttata

      1. punteruolorosso

        ricordiamoci che fra i finti ambientalisti ci sono anche molti grillini ed altri pronti a racimolare voti contro il bene della città. sarebbe curioso porre delle domande dirette a orlando sulla mancata attuazione del piano regolatore del porto. domande che esigono risposte. genova ha distrutto il proprio waterfront in cambio di un cavalcavia che liberasse il centro dai camion. con le tecniche di oggi, si potrebbero fare due tunnel collegati alla circonvallazione, uno a nord e uno a sud del porto, e pedonalizzare l’intero lungomare di palermo (almeno per la parte storica), recuperando le borgate di sant’erasmo, bandita, acqua santa, arenella e vergine maria. il castello a mare sarebbe liberato dai camion e reinserito nel contesto urbano con dei percorsi pedonali senza semafori e incroci. la cala e il foro italico potrebbero essere interamente pedonalizzati, creando nuovo verde, piste ciclabili, tram o linee metro. ci sono molti esempi di città anche mediterranee che hanno fatto questo. mi sto ripetendo, lo so. se fossi il sindaco, concentrerei tutto sulla circolarità porto-circonvallazione e su metro-tram-passante-anello. e vadano a quel paese i finti ambientalisti grandi e piccoli che rovinano la causa dei veri ambientalisti. le infrastrutture ci vogliono. altro che busvie e prese in giro in favore di chi vorrebbe che tutto resti com’è.

  2. friz

    Condivido quanto scritto nell’articolo e nei commenti…. i porticcioli turistici potrebbero aumentare il numero di turisti benestanti che visitano la città… e ovviamente questo sarebbe un bene per per i commercianti palermitani, e in generale per la città intera…. La mia speranza è che il prossimo sindaco, chiunque sarà, possa comprendere la grande importanza strategica di certi interventi, e che non debba ripetere gli errori delle amministrazioni passate… Buon periodo natalizio a questo futuro sindaco (chiunque sarà), e più in generale:
    Buon periodo natalizio a Tutti!!!!!!!

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