I “ponteggi eterni” su Corso Vittorio Emanuele

Ogni palermitano che si rispetti penso conosca questi “caratteristici” ponteggi che “abbelliscono” le facciate di una delle arterie principali (adesso, ancora di più, con il boom del turismo) della nostra città: Corso Vittorio Emanuele! Perché dico questo? Perché quei ponteggi, ormai arrugginiti e usurati a causa delle intemperie, sono li da più di 20 anni! Vi resteranno ancora per molto

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Avrete letto ormai dappertutto che Palermo quest’anno è stata la quarta città più visitata d’Italia, turisti ovunque, un vero boom .. ma tutta la Sicilia ha fatto il botto! Mi chiedo .. non sarebbe ora finalmente di restaurare le facciate di Corso Vittorio Emanuele, divenuto ormai quasi interamente pedonale e invaso dai turisti e buttare a terra i ruderi e i palazzi sventrati della seconda guerra mondiale? Eviteremmo così di continuare a vedere certi obbrobri, considerando pure il fatto che questo è ormai  “Percorso Arabo-Normanno” premiato dall’Unesco …

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3 Thoughts to “I “ponteggi eterni” su Corso Vittorio Emanuele”

  1. fabio77

    “Buttare a terra i ruderi e i palazzi sventrati della seconda guerra mondiale”??? Se ti sente la Soprintendenza ti da l’ergastolo 😀
    Scherzi a parte, a Palermo non si butta a terra niente, nemmeno il catoio dello zio Pippineddu. Si preferisce lasciare tutto allo stato brado, come rudere, in attesa che fra qualche secolo qualcuno abbia la forza e le idee per rendere possibile la ricostruzione. Il tanto decantato rilancio edilizio-urbanistico del centro storico, partito con il PPE del 1993, purtroppo ad oggi è lungi dall’essere completo. Non parliamo poi del risanamento socio-ambientale di taluni quartieri della città vecchia, i recenti fatti di cronaca riguardanti la Vucciria sono emblematici in tal senso.
    Continuiamo a tenerci i ruderi sine die…. chissà, forse un giorno, diverrà tutto un’immensa area di rovine archeologiche.
    P.S. Danyel, concordo con te che quei ponteggi arrugginiti che stazionano da anni sul corso principale della città sono a dir poco indecenti.

    1. danyel

      Guarda caso se ne parla propri oggi su Live Sicilia Palermo a proposito del nuovo look delle periferie:
      http://livesicilia.it/2016/08/29/nuovo-look-per-zen-e-marinella-pronto-un-piano-per-le-periferie_778723/

  2. belfagor

    Palermo , in certe zone del centro storico , somiglia a una città appena uscita da un bombardamento o da un terremoto. Palazzi sventrati, cumuli di macerie, case vuote e muri pericolanti. Camminando tra le strade e i vicoli del centro storico , si ha l’impressione di trovarsi in una città fantasma, abbandonata dai suoi abitanti. Quei pochi passanti che incontri sembrano dei fantasmi usciti da un passato ormai lontano.
    In Corso Vittorio Emanuele II ( il vecchio Cassaro), abbiamo alcuni esempi di tale situazione. Di fronte alla Chiesa di San Matteo è ancora ben visibile i danni prodotti nel…..1860 dai bombardamento borbonici al Convento di Santa Caterina d’ Alessandria. Di Fronte alla chiesa del S.S. Salvatore, attaccato a Palazzo Cesarò Colonna, c’ è un rudere pericolante di una palazzina del 800. Il rudere di cui parla l’amico “danyel” è Palazzo Ventimiglia dei Marchesi di Geraci, che nel 1943 fu quasi interamente distrutto dalla violenza delle bombe americane. Tale rudere rappresenta una delle più grandi vergogne di questa degradata città: dietro quei ponteggi arrugginiti si cela quello che un tempo era uno tra i più belli e prestigiosi palazzi nobiliari palermitani, dimora di una delle più nobili e antiche famiglie siciliane, i Ventimiglia di Geraci. Come può capire non è pensabile abbattere tale rudere , pieno di storia e di cultura, ma bisogna recuperarlo. Anche perché si rischia di trovarci un altro “ Palazzo Quaroni”costruito dove, prima della guerra sorgeva l’Oratorio dei Gerosolimitani. Speriamo che la prossima giunta abbia una maggiore sensibilità per il nostro povero centro storico.

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