Corso Finocchiaro Aprile: la strada dove tutto è permesso

Corso Camillo Finocchiaro Aprile (corso Olivuzza) non è una strada qualunque : infatti collega il tribunale  ,cioè  il centro della giustizia palermitana,  con Piazzetta del  Sacro Cuore,  il cuore del regno dei Florio e del liberty palermitano .

Tra le altre cose è anche una delle strada che i turisti  percorrono per raggiungere il Palazzo della Zisa , simbolo di quel percorso arabo-normanno, tanto caro alla nostra “amministrazione”.

Perciò dovrebbe essere una strada ben tenuta e ben vigilata, invece ……è diventato un mercato a cielo aperto

A causa delle tante bancarelle abusive collocate tranquillamente sulla strada,  il transito veicolare e costretto a procedere lentamente e con moooolta difficoltà, per non parlare degli  autobus.

Nonostante siamo vicinissimi al palazzo  dove si amministra la legge  purtroppo è diventata con il tempo simbolo del degrado e dell’illegalità diffusa della nostra città.  Figuratevi che le stesse auto di scorta dei magistrati la evitano proprio per non rimanere imbottigliati nel traffico e per non ….vedere ( occhi che non vede …..) .

Perché si permette tutto ciò ?  Quale accordo tacito esiste tra autorità e i tanti commercianti abusivi? Perché si sanzionano i commercianti regolari , con tanto di licenza e autorizzazioni  e non si sanziona chi occupa strisce pedonali o zone blu?

Il problema è serio e non è da imputare solo a questa “amministrazione” comunale ma alla politica in generale.

Per decenni, ancor prima che arrivasse Orlando,  si è tollerato tutto ciò, per una sbagliata concezione di  “pace sociale” e alla fine l’abuso è diventata la regola.

E lo stesso discorso che sta alla base della tolleranza verso il “mercato dell’illegalità” di corso Tukory che nel tempo da problema, anche di “ ordine pubblico”, è diventato un “modello”  legittimando il suo ruolo di….. “ammortizzatore sociale”

Quando i massimi rappresentanti “ politici e amministrativi”  di questa città auspicano che tale esperienza “ può diventare un modello di intervento su diverse situazioni di criticità del territoriosignifica che lo Stato, o meglio chi lo rappresenta a livello locale, si piega all’illegalità , ammettendo la propria impotenza.

In parole povero, lo Stato ( o il Comune o la Regione ) non ti da il lavoro o i servizi essenziali ma  ti permette di “arrangiarti” come puoi.

E per “salvarsi la faccia” cercano di giustificare tale resa con  “ motivazioni culturali e sociali”:

L’idea è anche quella di gettare le basi per una nuova economia non più fondata sul concetto di consumismo estremizzato, attribuendo al mercato dell’usato …..finalità culturali, di educazione e tutela ambientale, tentando di fornire anche una risposta concreta alla condizione di estrema povertà, marginalità e vulnerabilità dei soggetti coinvolti nel mercato e riconoscendo una dignità a tutti quei lavoratori che hanno svolto l’attività di vendita in maniera irregolare a causa del bisogno.”

E come quel chirurgo che, uscendo dalla sala operatoria, annuncia trionfalmente ai parenti del paziente. “L’operazione e perfettamente riuscita però…. il paziente è morto”

Tutto questo per non ammettere il proprio fallimento e per continuare a “ comandare”

E poi per giustificare tale situazione si  arriva anche a modificare la storia e la geografia

Palermo, per le sue peculiarità, somiglia più a Beirut che a Francoforte, o meglio, Palermo è una città mediorientale che però si trova in Europa 

P.S. Continuando così si “legittimerà” anche la…… mafia!

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20 Thoughts to “Corso Finocchiaro Aprile: la strada dove tutto è permesso”

  1. Orazio

    La ricostruzione dei fatti è ineccepibile. Con il tuo permesso esprimo la mia posizione.

    Su corso Tukory però dico che in astratto stabilizzare e regolare un mercato delle pulci può essere un’idea, in concreto quello che c’è oggì in quella zona è vergognoso. Le idee da te riportate e riferite alle autorità di per sè sono petizioni di principio accettabili, almeno a mio avviso, purché non si tratti di fotografare l’esistente e cristallizzarlo.

    Ancora la frase su Beirut e Francoforte, pronunziata da uno che in Germania è riconosciuto come un’autorità ed è pluri-premiato è una evidente provocazione di carattere culturale e sociale che però per tanti e troppi versi coglie davvero nel segno, inutile prendersela, e a mio avviso non c’è nulla per cui prendersela, tra l’altro ricordiamoci che Palermo può aspirare ad essere capitale del Mediterraneo ma non dell’U.E., nel cui ambito sarà sempre l’ultima delle periferie. Tale frase non serve a giustificare la povertà né alcunché, è solo una constatazione palese agli occhi di tutti quelli che, per aver viaggiato, conoscono tutte queste realtà.

    Infine: “per continare a comandare”? Non credo che sia questo, quanto piuttosto il non sapere né potere risolvere un problema, quello della povertà, che a Palermo sempre c’è stata e sempre ci sarà.

    1. belfagor

      Caro Orazio posso condividere quasi tutto quello che hai scritto ma non sono d’accordo con te quando affermi che l’accostamento con il medio oriente è una evidente provocazione di carattere culturale e sociale di Orlando .
      Purtroppo si tratta di una convinzione, non solo filosofica, maturata nel tempo che si esplico pubblicamente, per la prima volta , durante una importante occasione.
      Il 27/10/ 2014 , durante l’inaugurazione della Mostra D’Oltremare a Napoli Il sindaco Orlando , intervenendo nella veste di Presidente dell’ ANCI, è affermo:
      “ Palermo è città mediorientale in Europa, mediterranea in Europa”
      Il 10 /05/2016 Durante l’inaugurazione del Tram a Palermo , il sindaco Orlando, rivolgendosi al ministro per le Infrastrutture Delrio. chiariva meglio il suo pensiero :
      « Palermo è una città mediorientale in Europa”
      La sua convinzione lentamente maturava e si arricchiva e l’arrivo del tram rappresentò un momento importante di tale lenta elaborazione.
      Il 10 Settembre 2017 in occasione dell’apertura della Giornata Europea della Cultura Ebraica il sindaco Orlando affermò :
      “Palermo non è una città europea ma una città mediorientale in Europa. Palermo é Istanbul, Gerusalemme, Beirut: Istanbul, Gerusalemme e Beirut con il tram ed il wi-fi”.
      Ormai il suo pensiero aveva raggiunto una profondità di analisi tale da poter finalmente chiarire meglio il suo concetto.
      L’occasione gli fu data dall’’insediamento della commissione giudicatrice del concorso internazionale di idee e progettazione del “ Sistema Tram Palermo” avvenuto il 7/12/2017:
      “Quello che stiamo facendo –spiegò Orlando – sta dentro una scelta di una visione della città che vuole in tutti i modi coniugare mobilità e innovazione, vogliamo restare una città mediorientale in Europa ma con il wifi e con il tram……. Un ulteriore passo sulla strada dell’innovazione, mettendo insieme Google e Alì il migrante, la connessione virtuale e la connessione umana”.
      Un’affermazione che, ancora una volta, dimostra l’impianto ideologico dell’amministrazione comunale.
      Palermo, invece, non è banalmente in Europa ma è Europa: e non lo dice solo la sua posizione geografica.
      Perché Palermo non è stata solo araba ma anche greca, cartaginese, romana, normanna, angioina, aragonese, spagnola, borbonica e… italiana.
      Quali sarebbero, quindi, i punti di contatto con il Medio Oriente?
      Anche perché in quell’area esistono Paesi in cui le donne vengono lapidate e gli omosessuali impiccati; in cui le bambine vanno a nozze e gli emiri e sceicchi finanziano il terrorismo con gli introiti del petrolio. E il capoluogo siciliano, pur con tutti i suoi problemi, non ha nulla a che vedere con tutto questo.
      Palermo, quindi – assurdo doverlo ribadire – è una città europea ed è agghiacciante il continuo tentativo ideologico di Orlando di promuovere l’appartenenza a una realtà diversa .
      Orlando, se vuole diventare mediorientale è libero di farlo, ma non può decidere lui di “meriorientalizzare” una città violentando la storia e la geografia e soprattutto una città. Se la sua affermazione mette in evidenza che questa città a amministrata come Beirut, il Cairo o Ankara allora mi trova d’accordo.
      Personalmente voglio continuare a essere europeo, o meglio ancora un siciliano in Europa .

      1. Orazio

        Beh una parte di provocazione c’è, se non altro perché da tempo provoca così tante reazioni e così tante prese di posizione, quantomeno si apre un dibattito, che è quello che l’intellettuale deve saper fare.

        Comunque non mi attarderei sulla definizione, così come non ridurrei il medio-oriente alle sue attuali barbarie, è evidente che si parli qui di culla di civiltà, di culla di religioni, di culla di cultura, di modi di vivere, di indole della gente, di aspetto delle città e dei luoghi. (p.s.: le città mediorientali sono pulitissime però)

        Ed infine è ovvio che tu, io, Orlando, siamo europei e tali continueremo ad essere con piena convinzione, ciò non toglie che si possa essere più di indole mediorientale che centro-europea, che la nostra Palermo assomigli più a Tunisi che non a Berlino, che viviamo più alla “mediterranea” che alla “continentale”.

        Ed è proprio nel Mediterraneo che possiamo contare, in Europa contiamo poco.

  2. Palerma La Malata

    …e malgrado questo vulcano di attività, persone e caos che è sempre stata Corso Olivuzza i locchi di turno che avrebbero dovuto costruire una fermata del Passante FS proprio qui l’hanno invece costruita (ma mai completata) 490 metri a sud, nel vuoto di Via Imera…

    1. punteruolorosso

      interessante. non sapevo della fermata a corso olivuzza. sarebbe stata molto meglio, anche in funzione del tribunale.
      palermo-beirut: il paragone non è stato inventato da orlando, ma risale ai primi anni ottanta, e fu per prima cosa un titolo di giornale

      https://www.lifegate.it/media-page/palermo-come-beirut-dopo-la-morte-di-rocco-chinnici

      son d’accordo con lo zio orazio: il mediterraneo è l’area culturale, più precisamente l’euromediterraneo, che comprende i paesi rivieraschi dell’europa. in linea d’aria, palermo è più vicina a tunisi che a napoli. e comunque sia viva l’europa, unica salvezza per i diritti delle persone!

      corso olivuzza è sempre stato un mercato a cielo aperto, e via re federico lo era ancor più prima. uno dei punti in cui comprare il pane la domenica era quell’incrocio. molte botteghe hanno chiuso, gli ambulanti ci sono sempre. mi dànno più fastidio le macchine, i bus che si scassano in mezzo alla strada (è capitato varie volte), i marciapiedi quasi inesistenti.

      propongo di far passare una linea tram dalla circonvallazione a via noce a corso olivuzza, via volturno, cavour, crispi…
      lo spazio ci sarebbe: togliendo i parcheggi e le doppie file, piantando due filari di alberi, e facendo la pista ciclabile.

      1. punteruolorosso

        vedo che a nessuno è piaciuta l’idea. la ripropongo: tram circonvallazione-noce-camporeale-olivuzza-volturno-verdi-cavour-crispi. pista ciclabile su tutto l’asse. abolizione della sosta, utilizzo del parcheggio del tribunale e costruzione di un altro parcheggio magari a piazza noce.
        vi lamentate degli abusivi, ma i primi abusivi sono gli automobilisti in doppia fila. se non si trasforma il modo di vivere la strada, creando mezzi pubblici e togliendo le macchine, non ci si può aspettare che gli ambulanti spariscono.
        sempre a prendersela coi più poveri

        1. Orazio

          Perchè no, ma siamo nel libro dei sogni visto che le linee pensate sono altre. Ricordo tra l’altro che il tram avrebbe dovuto percorrere corso Calatafimi, idea poi bocciata per via di vincoli e prescrizioni varie. Questa sarebbe, molto alla lontana, una variante di quella linea.

      2. Palerma La Malata

        punteruolorosso,
        la prossima volta che ci fai una passeggiata dai un’occhiata dov’è la stazione Imera e dov’è la stazione Lolli, poi tira una linea immaginaria e capirai che la linea ferroviaria passa più o meno vicino l’incrocio fra Corso Olivuzza (Camillo Finocchiaro Aprile) e Via Re Federico. Puoi anche farlo guardando Google Maps. Quindi una stazione “Olivuzza” invece che una stazione “Imera” sarebbe stata la prima scelta per persone dotate di senso comune ma essendo questa Palermo sappiamo che il senso comune è tanto raro quanto il metallo rodio quindi assuppiamoci la stazione Imera per il resto della vita… sempre se la completeranno.
        Inoltre in Corso Olivuzza ci passano bus diretti verso il centro, cosa buona per uno scambio bus-Passante-bus, mentre in Via Imera non ce ne passa neanche uno. E infine c’è un flusso giornaliero continuo di persone gente verso il Palazzo Di Giustizia per molti dei quali la stazione “Olivuzza” sarebbe stata una spinta in più ad andarci in treno cosa che invece non succederà dato che la distanza fra Imera FS e Palazzo Di Giustizia è circa 700 metri.

        P.S.: Anche la tua visione della linea tram Noce-Camporeale-Olivuzza-Volturno-Verdi-Cavour-Crispi è naturalmente sensata.

        1. punteruolorosso

          da ex abitante della zisa, ho sempre visto in corso olivuzza il centro del mondo. la linea sotterranea si attesta all’altezza del vecchio passaggio a livello di corso olivuzza. è rimasto solo il casello. le palazzine di vicolo bernava sono ancora lì. fra corso olivuzza e via lascaris c’è traccia del vecchio muro ferroviario.
          via imera è il risultato dello sbancamento del vecchio cortile cascino. nel ’68 dopo il terremoto del belice, l’intera area fu rasa al suolo e i suoi abitanti furono trasferiti a borgo nuovo. via imera non è mai interessata a nessuno. sulle macerie del cortile cascino crebbe una discarica in cui pascolavano i topi. un enorme vallone colmo di rifiuti di ogni tipo, con in cima quattro case sdirrupate e i campanili della città vecchia. nessuno si è mai fermato in via imera, tranne che per essere derubato.
          i lavori della stazione non vanno avanti da un po’. si parlava di un grande giardino, di un parcheggio sotterraneo, di impianti sportivi. lì ci passava il papireto. la zona è soggetta ad allagamenti, esattamente come quella su cui sorge, dall’altro lato di piazza indipendenza, la stazione orleans.
          sì, sarebbe stato molto meglio fare la fermata a corso olivuzza. forse però hanno avuto paura di chiudere quella strada per anni, come sta succedendo per via emerico amari.
          e la lolli, per quanto utile, resta una fermata orribile. anche quella si sarebbe dovuta costruire dentro la vecchia stazione, che sarebbe stata così riqualificata e avrebbe avuto negozi, tabaccherie e un bellissimo spazio al servizio del viaggiatore. la nuova stazione lolli sorge in un vicolo cieco di steccati, pericolosissimo in caso di assalto.

          1. Palerma La Malata

            punteruolorosso, non hai tutti i torti quando dici che Corso Olivuzza era per te il centro del mondo. Lo è anche per molti altri.
            Nel quadrilatero Dante-Camporeale-Zisa-Colonna Rotta-Alberto Amedeo, Corso Olivuzza è una potente calamita che attira persone ed attività commerciali 365 giorni l’anno. Una stazione lì sotto sarebbe stata comodissima.
            Per quanto riguarda Lolli, a parte il triste generale disinteresse di riqualificare l’esistente stazione hanno pure fallito con il posizionamento di quella nuova a mio avviso.
            Qualcuno mi spieghi perché l’ingresso della nuova stazione sotterranea è rivolto verso Via Guglielmo Marconi dove non ci passa manca un autobus quando avrebbero potuto dirigerlo verso Via Dante che è invece è una strada dove gli autobus ci passano (buono per lo scambio bus-treno-bus) oltre ad essere un’asse stradale assai più importante.
            E se non bastasse questo primo fallimento l’ingresso attuale è pure circondato da steccati, pericolosissimo in caso di assalto, come osservi tu. Una stazione al centro di Palermo ma ammucciata in un angolino.
            Poi arrivano quelli che dicono che stiamo sempre a criticare ma cazzo! in questa città non riescono mai a fare una cosa buona e precisa!

          2. punteruolorosso

            @palerma la malata
            ottime osservazioni. una stazione in centro, ma con caratteristiche di stazione di periferia. speriamo che tolgano lo steccato. lì dietro c’è la copertura della galleria che porta a notarbartolo. si parlava di una nuova strada, ma anche di quella non si sa più niente.
            la lolli è a un solo binario, il secondo binario non sappiamo quando lo vedremo. un treno ogni mezz’ora. sarebbe stato giusto fare un’uscita su via dante e via re federico, non sulla sparuta via marconi.
            piazza lolli è fantastica. ha due edifici di grande valore, entrambi chiusi: il cine-teatro dante e la stazione. si continua a ignorare il valore di questa piazza, umiliandone la vocazione di piccolo salotto culturale e borghese in pieno centro città. abbiamo portato la periferia in centro, anziché avvicinare il centro alle periferie.

      3. Orazio

        Comunque sono due concetti diversi, una cosa è dire che a Palermo si saltava in aria con l’esplosivo come allora accadeva a Beirut per via della guerra civile tra cristiani e palestinesi, un’altra è dire che oggi ha carattere mediorientale

        1. punteruolorosso

          è vero, c’è una finestra temporale di molti decenni fra i due accostamenti, quello giornalistico dell’83, e quello orlandiano dei questi anni. ma se il tempo varia, la geografia rimane la stessa, e le distanze fra palermo e il nordafrica sono pressoché le stesse (al netto dei processi geologici che, al ritmo di alcuni millimetri all’anno, spostano l’africa verso di noi)

        2. Metropolitano

          Non confondere la guerra con la mafia.

  3. Quello che succede in corso Finocchiaro Aprile è la dimostrazione della totale incapacità e/o volontà politica di applicare semplicemente la legalità, il territorio è lasciato in mano a questi signori che spadroneggiano, i poverelli abusivi abusivamente occupano il suolo pubblico, non pagano tasse, producono spazzatura in quantità industriale, sono tollerati in quanto come minimo sono una riserva di voti da veicolare, semplicemente vergognoso, anche a Beirut penso, per non parlare dei magazzini in cui tengono la loro bella frutta, i bravi vigili urbani applicherebnero i sigilli immediatamente a qualsiasi attività regolare con quelle condizioni igienico sanitarie, e qui pure la beffa. Per quanto riguarda poi la suggerita fermata della non metro penso che ci sarebbero le possibilità per una variante di progetto che in vicolo bernava possa prevedere una soluzione del genere, visto il disagio creato sarebbe il minimo con potenzialità davvero alte di utenza, ma figurarsi se una banalità del genere possa essere presa in considerazione da chi vive nel suo bel castello lontano dai problemi della gente, dei cittadini di serie z che non vivono di percorso arabo normanno. Scritto da un elettore pentito del Sig. Orlando.

    1. punteruolorosso

      forse è troppo tardi per quella variante. non so a che punto sono i lavori a imera. se sono a zero, ci si può pensare. non sappiamo molto. sappiamo che la gara per le demolizioni è andata deserta, e che per il completamento del raddoppio ci vuole un nuovo appalto. non sappiamo nulla di cosa faranno sopra la copertura della trincea fra notarbartolo e lolli.

      1. non si puo proporre ad un interlocutore istituzionale? Con l’abbattimentimento degli edifici penso che una fermata in quel punto sarebbe pen piu appetibile per l’utenza che gravita in quella zona sia rispetto alla fermata imera che a lolli.

        1. Metropolitano

          Nessuno penserebbe che le sinistre applicherebbero la giustizia, perché sono proprio loro i criminali. Si sà.
          Se il problema è lo spazio urbano, beh, abbatteranno solo le case di vicolo Bernava ai fini di poter proseguire lo scavo della galleria ferroviaria; e nel contempo si creerà uno spazio disponibile per qualche arredo urbano oppure per allargare la strada.

          1. Metropolitano

            ops, errata corrige ! *Applichino. Ma loro non lo farebbero.

      2. Non si puo proporre ad un inrtelocutore istituzionale? Penso che una fermata in quel punto sia molto piu appetibile per l’utenza del posto sia rispetto a imera che lolli.

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