Bloccati dal CGA i lavori del depuratore di Acqua dei Corsari

A Palermo, come al solito,  piove sul bagnato.

I lavori di potenziamento del depuratore di Acqua dei Corsari , l’opera che dovrebbe consentire lo smaltimento delle acque reflue della città, si sono interrotti.

Lo ha deciso una sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa ( CGA ) della Regione Siciliana con  sentenza n. 1188 del 24 dicembre 2020, che è stata ufficializzata solo pochi giorni fa.

Un’ ennesima mazzata per una città  da anni paralizzata da lavori infiniti o mai realizzati.

Il progetto di “Adeguamento e potenziamento dell’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari”, un appalto da 26,5 milioni di euro, finanziato dalla delibera Cipe n. 60 del 2012, dopo anni di colpevole ritardo, era stata consegnato ufficialmente, con ben 8 anni di ritardo, il 29 giugno 2020.

In quell’occasione il sindaco Orlando dichiarò:

““Finalmente uno dei più grandi progetti per la sicurezza ambientale della nostra città e del nostro territorio vede un importante passo avanti, dopo anni in cui l’immobilismo del precedente governo regionale ha fatto un danno incalcolabile, oggi superato dalla collaborazione fra Comune, Commissario unico e Amap”. 

Il Commissario unico per la depurazione Maurizio Giugni   spiegò che :

L’opera è il  cardine del nuovo sistema fognario depurativo di Palermo, attorno a cui ruotano tutti gli altri cantieri del capoluogo. Abbiamo la necessità di portare avanti subito quelle opere che adattano le capacità del depuratore esistente allo schema del nuovo impianto, prevenendo altri ritardi su un’opera attesa, di alto valore ambientale e la cui mancanza oggi pesa per circa 4,4 milioni l’anno di sanzioni europee”.   

I lavori, affidati all’impresa milanese EMIT  (Group Ercole Marelli Impianti Tecnologici S.r.l ), in un primo momento  si sarebbero occupati solo di “interventi urgenti e indifferibili relativi alla sicurezza dell’impianto e del processo di depurazione”, e precisamente

– messa in sicurezza di alcune aree con muri di contenimento;

– realizzazione di una prima stazione di “grigliatura” dei reflui al fine di rimuovere eventuali solidi;

– completamento di una terza linea di eliminazione di sabbia, in modo che anche in caso di emergenze almeno una linea sia in funzione;

– riqualificazione e ammodernamento delle aree destinate all’essiccazione dei fanghi di depurazione, in modo da rendere più veloci le operazioni di rimozione e smaltimento;

– installazione di nuovi impianti nell’area di sollevamento dei reflui che rendano il sistema in grado di reggere a eventuali carichi improvvisi dovuti a eventi meteorici eccezionali.

Tale decisione , di partire cioè solo con “interventi urgenti e indifferibili relativi alla sicurezza dell’impianto” era legata al fatto che su tale appalto pendeva, come una Spada di Damocle”, il ricorso al CGA regionale dell’impresa  “Costruzioni Dondi S.p.A.” che nel 2019 fu esclusa «per l’omessa dichiarazione in sede di gara di una condanna di maggio 2010

La decisione del Consiglio di Giustizia Amministrativa ( CGA ) per la Regione Siciliana ha stabilito che …..” L’appalto va riassegnato”

CONCLUSIONE: Dopo la sentenza del CGA,  ora bisognerà avviare le procedure di subentro dell’impresa “ Costruzioni Dondi” nell’appalto, al posto della EMIT. Con tutti i problemi e i rallentamenti del caso.

Il Commissario Giugni  commenta tale decisione:

«Tenuto conto delle peculiarità dell’appalto in questione, già eseguito per la parte della progettazione, il RUP, laddove non riesca a definire il subentro della Dondi secondo le indicazioni contenute nella decisione del CGA, potrà richiedere di promuovere il giudizio di ottemperanza per avere precise indicazioni sulle modalità con le quali il subentro dovrà avvenire».

In parole semplici : l’opera subirà un altro pesante ritardo , i cantieri saranno abbandonati,  i cittadini pagheranno le bollette Amap sempre più salate, il Comune continuerò a pagare circa 4,4 milioni l’anno di sanzioni europee , il mare di Palermo continuerà ad essere ” non balneabile” e la  famosa promessa di trasformare la Costa sud in una nuova Mondello, rimarrà una delle tante “promesse” non realizzate.

COMPLIMENTI !!!!!!

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3 Thoughts to “Bloccati dal CGA i lavori del depuratore di Acqua dei Corsari”

  1. Irexia

    Ok, su questa città qualcuno deve avere fatto una macoomba: non si spiega altrimenti come ogni appalto subisca sempre un ritardo, se non uno stop, o perchè si palesa una difficoltà non prevista o perchè fallisce la società vincitrice o perché, come un questi caso, la società non aggiudigatrice riesce alfin a vincere il ricorso al Giudice Amministrativo.
    L’unica cosa che non capisco di questo articolo è il “COMPLIMENTI!!!” finale dopo l’elenco, catastrofico, delle conseguenze della sentenza della Corte di Giustizia Amministrativa: si vuole forse rimproverare il Comune come di una inefficienza? Temo, infatti, che stavolta nulla sia ascrivibile all’Amministrazione cittadina che anzi finalmente era giunta ad aggiudicare l’appalto in collaborazione con Amap…

  2. Orazio

    Nessuna macumba, ricorso vinto in secondo grado di giudizio da parte di una esclusa. E’ il sistema appalti/giustizia italiano che produce questi effetti. C’è un codice degli appalti che è grande e grosso come un monolite ciclopico, mille norme da applicare e se applicata così il giudice ti dirà che doveva essere cosà e viceversa.

    Capita inoltre quando non c’è un’idea condivisa di sviluppo ma ciascuno è contro l’altro armato. E’ usanza delle imprese escluse impugnare sempre e comunque e la magistratura amministrativa, che giudica, spesso non sembra brillare sotto tanti punti di vista e mi fermo qui. In parole povere: non abbiamo dove andare così.

  3. belfagor

    Orazio ha ragione quando sostiene che le nostri leggi e la nostra burocrazia rendono difficile riuscire a portare in porto un appalto.
    Tra lentezze burocratiche, appalti fatti male, scaricabarile tra uffici e funzionari, ricorsi al TAR, controricorsi, tempi mostruosi per avere una sentenza, ecc. ecc. difficilmente un opera pubblica viene realizzata ( sempre che venga realizzata) in tempi decenti .
    C’è un codice degli appalti che sembra sia stato fatto per … rendere difficile la realizzazione di un opera pubblica.
    Ma tale lentezza non riguarda solo le opere pubbliche
    C’è un caso emblematico,quello dell’assunzione,da parte dell’ AMAT, di 100 autisti :
    “Bloccato per una decina di ricorsi il concorso per i 100 autisti dell’Amat, l’azienda che si occupa del trasporto pubblico a Palermo. Dopo un primo stop per i ricorsi alla fine accolti per eliminare i limiti di età imposti dal bando adesso hanno presentato istanza al giudice del lavoro una decina di candidati che chiedono di entrare in graduatoria anche se non hanno conseguito il diploma.
    Oltre ai dieci candidati con la licenza media hanno presentato ricorso alcuni aspiranti autisti che non sono riusciti a collegarsi per problemi di connessione. Anche in questo caso sono in corso verifiche da parte della società che si sta occupando del concorso.
    Per questi motivi la graduatoria, che sarebbe dovuta essere già pronta, è ancora bloccata.”
    Cioè, da anni si devono assumere 100 autisti e ancora è tutto…… in alto mare .
    COMPLIMENTI!!!

    P.S. L’ esclamazione non è rivolta contro qualcuno ma contro un sistema burocratico che rende difficile , non solo completare un appalto fondamentale, ma semplicemente assumere 100 autisti.
    Se poi aggiungiamo “l’immobilismo politico” ……

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