Via Roma, fra crisi nell’era di Amazon e speranze per il futuro

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Palermo – Un lento declino che sembrerebbe inesorabile e che continua ancora oggi a far abbassare le saracinesche. Via Roma sempre più una strada che dal punto di vista commerciale non è più attrattiva come i suoi vecchi fasti e col serio rischio chiusura di Rinascente, sarà un bel colpo all’immagine della strada.

Ma cosa è accaduto in questi anni  che ha portato il glorioso asse stradale a questa crisi? E non sono in pochi a puntare il dito contro la Ztl colpevole  di aver fatto abbassare tante saracinesche.

Ma è davvero così? Può una limitazione del carico veicolare incidere sulle attività commerciali quando alcuni metri più avanti nelle aree pedonali si rivaluta l’offerta commerciale e le persone si riappropriano degli spazi pubblici?

Con onestà intellettuale dobbiamo evidenziare che la crisi di via Roma non è certo figlia degli ultimi 3 anni, da quando è stata istituita la Zona a Traffico Limitato, bensì è da ricercare fin dall’avvio dei centri commerciali in città.

Dal 2009 anno di avvio del Centro Commerciale Forum sono sbarcati in città grandi brand internazionali e con essi una piccola rivoluzione negli acquisti a Palermo che avvantaggiano di sicuro il consumatore. Vengono colpiti noti marchi storici locali nel campo degli elettrodomestici, dell’abbigliamento ma anche i cinema, sanitari/hobbystica fai date. Fino ad arrivare ad oggi con il web, l’era del commercio digitale.

E purtroppo pochissimi sono riusciti ad adeguarsi e/o fidelizzare la propria clientela, tanti sono i marchi storici che inesorabilmente hanno chiuso in via Roma e dintorni. Ma hanno chiuso anche in altre zone e basta farsi una passeggiata dalle parti di viale Strasburgo e via Restivo.

Ecco, in circa 10 anni è mutato il mercato, il Centro Storico riscopre la sua vocazione turistica, e tante realtà locali non hanno saputo rinnovarsi dal punto di vista infrastrutturale, commerciale e senza affacciarsi al web, senza una vetrina commerciale sui vari marketplace o con una propria piattaforma web.  E nell’era di Amazon, senza questi strumenti difficilmente si potrà reggere.

Quanto avvenuto per le vie Maqueda e Vittorio Emanuele dove c’è stata una completa mutazione dell’offerta commerciale, è la riprova che è cambiato il mercato e con esse le condizioni per ritornare a investire in quelle strade.

Ma allora vanno aperti solo food store/pizzerie/paninerie/street food?

Niente affatto, bisogna creare le condizioni per poter ritornare a investire in via Roma. Se da un lato abbiamo evidenziato le carenze degli imprenditori locali nell’affacciarsi al web e dotarsi di nuovi strumenti, da un altro lato ci si scontra con quello che in pochi raccontano: il caro affitti.

Provate semplicemente a verificare dai singoli annunci di affitto le richieste (esorbitanti). Parliamo ad esempio di circa 25 mq con una richiesta di € 1200,00. La vicenda Rinascente ne è l’esempio più lampante. O addirittura tante sono le saracinesche abbassate in quanto i locali non sono più in regola con le vigenti normative urbanistiche. E tanti sono i costi per poter sanare/rimettere a norma i bassi che i proprietari si accontentano di tenerli chiusi.

Qui potrebbe giocare un ruolo importante il Comune mettendo in campo incentivi per la ristrutturazione dei locali, sgravi fiscali a favore dei proprietari e sgravi per chi vorrà investire e….magari facendo cadere il tetto dei 200mq dall’articolo 5 del Piano urbanistico commerciale. Il che consentirebbe l’arrivo di ulteriori prestigiosi marchi. A seguire decoro urbano, sicurezza, trasporti e infrastrutture. Ok, c’è il 101 e con l’immissione in servizio di nuovi autisti vedremo più bus per strada dato che ogni giorno in rimessa rimangono altrettante vetture (nuove) per mancanza di autisti. Ma il 101 bisogna riuscire a prenderlo e le periferie giustamente reclamano un sensibile incremento delle corse.

 

Qualche spiraglio di luce.

Qualcuno si domanderà sul perché continuano ad aprire minimarket sparsi o sul come vengono sostenute le spese di apertura e gestione. Beh, lasciamo ad altri organi questo compito, ma permetteteci una considerazione qui. Il minimarket nella sua semplicità rappresenta un negozio di vicinato. Quanti durante il lockdown hanno avuto necessità di reperire un prodotto (un pacco di pasta, biscotti, dentifricio, saponetto, acqua) nelle vicinanze dal proprio domicilio? Ebbene il lockdown ha dimostrato che non è necessario recarsi a tutti i costi presso il Centro Commerciale facendo anche a meno della domenica per fare gli acquisti. Si è riscoperta l’efficacia del negozio di vicinato, usanza che si era quasi persa.  Ci sono anche strade del Centro Storico dove le botteghe di artigianato riescono a fare rete fra loro, riaccendono le vetrine in stradine fino a ieri al buio, creano terreno fertile per attirare nuova clientela. E margini per investire su questo fronte ce ne stanno. Perché mancano panetterie di qualità, drogherie, lavanderie automatizzate, e magari rivitalizzare quelle poche botteghe artigiane storiche rimaste aperte.

Sia chiaro, il commercio elettronico offre enormi vantaggi ma se non ci si muoverà più di casa neppure per acquistare di persona, via Roma diventerà un luogo fantasma.

 

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28 Thoughts to “Via Roma, fra crisi nell’era di Amazon e speranze per il futuro”

  1. punteruolorosso

    preoccupa la trasformazione di maqueda e cassaro in strade ad esclusivo uso turistico usa e getta, con una qualità medio-bassa di ristorazione e un’invasione di negozietti di souvenir pieni di sciocchezzuole tipo magliette del padrino accompagnate dalle melodie campagnole del friscaletto e dal ritmo saltellante del marranzano. il cassaro sembra una fiera di paese, non una strada cittadina. la folklorizzazione della mafia è un’esca per turisti, ma anche per noi stessi. camminiamo per la città con gli occhi dei turisti, diamo di noi stessi una rappresentazione a cui abbiamo cominciato a credere. e forse siamo dei turisti anche noi. non so cosa direbbe il pitrè.
    dunque niente tram, niente fili del tram. deturpa le strade, infanga i palazzi. ma coppole e cannoli sì, magliette del padrino e pifferi di campagna non deturpano.
    non saprei cosa fare di via roma. spero che il tram e le piste ciclabili arrivino presto, e continuo a sperare che il tram abbia i fili, come in tutti i centri storici delle città d’europa che si fregiano di questo mezzo di trasporto che piace a tutti.
    e sotto a via roma, la metro. i due mezzi non si escludono a vicenda.

    1. magick

      In realtà in Europa ci sono tante città dove i tram in centro storico sono senza fili, a cominciare da Bordeax e se non sbaglio anche Siviglia.

    2. Irexia

      Molto d’accordo con quello che scrivi: detesto e aborro il turismo de u’ mafiusu e a’ mafiusa, non so se il Comune potrebbe disincentivare questo vile commercio… D’accordo ancora sulla non esclusione reciproca tram-metro, a Milano convivono benissimo e addirittura tra porta genova e la stazione centrale si può scegliere se prendere il tram 9, il 10 o la metro verde, in funzione del tempo a disposizione ma anche del tragitto in sè, dato che i mezzi in questione hanno fermate intermedie e se un tram ne ha di puù ravvicinate, la metro ne ha di più rarefatte ma con lievi “digressioni” rispetto l’asse di via roma avremmo l’effetto di coprire in maniera eccellente un pezzo maggiore di città e centro che non solo la via citata..
      Dissento un po’ dal desiderio del tram con i fili: ammetto che stando a Milano mi sono abituata un po’ a vedere i cavi dei tram ma non mi entusiasma per niente vedere dall’incrocio tra via Torino e via orefici il cielo sopra piazza duomo o quello in direzione castello, spartito dai fili dei mezzi. Milano non può farne a meno perché ha una storia di trasporto ferrato cittadino che non ha mai interrotto quindi usa le tratte mai dismesse da decenni, noi dobbiamo ricominciare da capo e ritengo che dobbiamo farlo nel senso della modernità, gentile e non chiassona: non lo vedrei come un pugno negli occhi ma come una modernizzazione di via Roma, un “ritorno al futuro” di questa zona di città che è storica ma non vecchia, stratificata ma non sepolta, insomma come ogni cosa eterna, adeguata in ogni tempo, e con un tram senza fili ricontestualizzeremmo il centro rendendolo vivibile e accessibile.

      1. Irexia

        Oh! A proposito di souvenir quantomeno discutibili… Chissà che non si apra un dibattito in città e nelle sedi appropriate…
        https://palermo.gds.it/articoli/cronaca/2020/10/23/souvenir-mafiosi-esposti-nei-negozi-di-palermo-lindignazione-di-rita-dalla-chiesa-54e757c3-bdb2-49d8-9fb2-b6c879ca7269/

  2. Complimenti per l’articolo: ben scritto, con dettagli tecnici, spunti di riflessione e proposte con soluzioni.

    L’unico contributo che posso apportare è questo ragionamento: se molti dei negozi vengono sostituiti da Amazon, forse bisogna pensare a tutte le attività e prodotti che Amazon non può fornire, per esempio prodotti bio a km zero, fiori e piante, artigianato, botteghe varie (ad es. per riparare bici), etc.

  3. cirasadesigner

    articolo scritto benissimo, credo che la vera rinascita di questo asse passi innanziturro dalla modifica sulle superfici commercili in modo da attrarre i grandi marchi per ora rilegati solo nei CC e che si debba tornare a valorizzare certi qualrtiri e vie che facevano della loro specificita la loro forza, Via Calderai, Via Divisi, la Fiera vecchia… ci sono tanti margini per una rivoluzione urbana che non potra prescindere dalla pedonalizzazione dell’asse.

  4. belfagor

    Via Roma nasce dal progetto dell’ ingegnere Felice Giarrusso che nel 1885 la inserisce nel “ Piano regolatore di risanamento di Palermo” (noto come “Piano Giarrusso”).
    Chi l’ha progettata aveva in mente, oltre il “risanamento” di alcuni quartieri , quello di creare una strada celebrativa e residenziale e anche un asse di servizi e di transito verso le zone settentrionali della città.
    Nella realtà via Roma non è mai stata una strada celebrativa e residenziale , ma fondamentalmente un asse commerciale e di transito.
    Nel dopo guerra diventò la strada dove venivano a fare “shopping” soprattutto le persone della provincia.
    Ecco perché ,dopo la creazione dei centri commerciali ( soprattutto FORUM), cominciò a declinare : l’istituzione della ZTL ha acuito una crisi già esistente .
    Secondo un recente censimento, sono ben 138 le vetrine ‘spente’ su entrambi i lati della strada che si sommano ai 41 sportelli degli istituti bancari che hanno chiuso.
    Se anche la Rinascente dovesse chiudere, come appare probabile, sarebbe un ulteriore colpo all’economia della zona, danneggiata peraltro dai tanti cantieri ancora aperti.
    Confcommercio parla di via Roma come di “un cimitero commerciale a cielo aperto“, affermazione poco felice, soprattutto a Palermo, ma che dà l’idea dell’abbandono e del declino economico di tale strada .
    Confcommercio ha rilanciato la battaglia contro la ZTL e per la soppressione degli articoli 5 e 6 del Piano Urbanistico Commerciale (Puc) ormai obsoleto e in palese contrasto con le successive direttive regionali , nazionali e europee (gli articoli 5 e 6 sono quelli che impediscono l’apertura di medie strutture di vendita con una superficie superiore a 200 metri quadrati) però tali provvedimenti da soli non basterebbero per rilanciare via Roma.
    Infatti senza la creazione di parcheggi la strada continuerà ad essere un “ cimitero commerciale” con e senza ZTL.
    Chi investirebbe infatti in una zona priva di parcheggi?
    Tra l’altro l’assenza di parcheggi condiziona negativamente anche le attività culturali ,per esempio quello del Teatro Biondo.
    Ben venga la ZTL ma creiamoi parcheggi e potenziamo i servizi pubblici,.

  5. peppino1234

    Il tram va fatto CON I FILI !!!! diversamente verra’ fuori una cosa che fa schifo.

    1. Normanno

      Tra poco circoleranno per Palermo umanoidi che confonderai con uomini veri e tu sei ancora fermo ai fili del tram?
      Se c’è un vantaggio del fatto che i tram che si dovevano introdurre negli anni 70 o 80 a Palermo verranno introdotti nel 2023 è che saranno tecnologicamente avanzati senza fili ma io direi anche quasi senza la necessità di un autista e tu pensi ai tram della mia giovinezza?

      1. peppino1234

        scusami se la penso diversamente, ma io ho sempre odiato il futurismo e la modernita’ a tutti i costi che corrisponde ad un peggioramento sostanziale di ogni cosa: nei centri storici non solo metterei i tram coi fili, ma anche tram piu’ piccoli di questi moderni che sono treni metropolitani sulla strada: tram a 2 o massimo tre casse e pur moderni tecnologicamente, ma con carrozzeria simile a quelle d’epoca che non cozzerebbe con i palazzi e monumenti.

        1. Normanno

          Naturalmente ognuno è libero di possedere una propria visione estetica della realtà.
          Io, forse perchè sono un ingegnere prediligo l’innovazione tecnologica.
          Penso anche che Palermo risolverà i suoi problemi di trasporto urbano e di igiene ambientale quando i processi saranno tutti automatizzati senza personale se non umanoidi o robot.
          Niente personale amat o rap tranne controllori di processo e qualche aministrativo,perchè allora finalmente il servizio sarà lo stesso del nord italia perche la tecnologia sarà lo stesso,sino a quando ci saranno autisti( anche se sono pochi e questo non è colpa loro)netturbini e vigili urbani palermitani Palermo non sarà mai Europea.Certo poi rimarrà il problema dei tantissimi panormosauri che infestano la città ma chissà che non si possa modificarli geneticamente e finalmente avere cittadini che non sporcano le strade,che paghino il biglietto dell’autobus e che non devastino i mezzi.se qualcuno pensa che questa sia fantascienza si sbaglia perche quello che ho scritto avverrà prima di quanto possa pensare
          Il mio intervento è chiaramente provocatorio ma c’è sempre un fondo di verità nelle provocazioni

          1. punteruolorosso

            è una bella provocazione, ma qua si pone il problema dello smaltimento delle batterie, costoso e dannoso all’ambiente. ma l’aspetto ambientale on è il principale. mi piacciono di più i fili per motivi estetici. molte delle foto fatte in giappone ritraggono il cielo delle città solcato da tutti quei fili, una selva di fili elettrici e telefonici. questi fili sospesi da una casa all’altra li ho anche visti nei paesini della bellissima e misteriosa valle del reno, dove si porducono i migliori vini di germania. anche la nostra era una città di fili.
            che ne dite di rimettere il filobus in alcune strade?
            ci starebbe una cannonata, ed è anche ecologico.

          2. punteruolorosso

            è una bella provocazione, ma qua si pone il problema dello smaltimento delle batterie, costoso e dannoso all’ambiente. ma l’aspetto ambientale on è il principale. mi piacciono di più i fili per motivi estetici. molte delle foto fatte in giappone ritraggono il cielo delle città solcato da tutti quei fili, una selva di fili elettrici e telefonici. questi fili sospesi da una casa all’altra li ho anche visti nei paesini della bellissima e misteriosa valle del reno, dove si porducono i migliori vini di germania. anche la nostra era una città di fili.

      2. punteruolorosso

        le batterie sono inquinanti, i fili sono romantici

  6. katonmars

    Grazie per l’articolo, sono molto d’accordo su quanto scritto. Vivo in provincia e ricordo che fino ai primi duemila, fare shopping significava per la mia famiglia andare in Via Roma, adesso si va al grande centro commerciale e su questo l’impatto della ZTL c’entra poco. Voglio notare una cosa, c’è un grande feedback negativo quando una saracinesca chiude, non solo per l’attività in sè ma anche per i negozi che stanno accanto. Demoralizza il commerciante ancora aperto, allontana i clienti per l’immagine complessiva che quel tratto di strada offre, produce disaffezione. Il comune dovrebbe imporre, magari contribuendo direttamente, al look delle vetrine temporaneamente dismesse. Basterebbe coprirle con teli esteticamente piacevoli (paesaggi o scorci di Palermo o della Sicilia) inserendo una scritta “next opening” o “ci vediamo presto”, o cose del genere. E’ un’operazione non costosa, di decoro e avrebbe un importante effetto psicologico. E’ chiaro che un ritorno al passato è impossibile, non credo riapriranno facilmente futuri negozi di abbigliamento o scarpe. Punterei sui servizi alla persona. Potrebbe essere un asse dedicato alla cura della persona e alle attività sociali: cliniche, centri estetici, palestre, attività di co-working, sale letture e così via. Lì Amazon (ancora) non ci arriva. My two cents.

  7. Continuo a non capire questo fetish per il tram con i fili. Come se non avessimo già abbastanza inquinamento visivo lungo altre vie della città.
    Non posso che condividere quanto detto da Normanno in merito al tram e da Punteruolorosso per quel che concerne il turismo: bisogna smetterla di pubblicizzare un’immagine della Sicilia tutta coppole e padrino, fa vomitare questo strizzare l’occhio alla mafiosità quando abbiamo tanta di quella bellezza architettonica e artistica da valorizzare e far apprezzare.

    Complimenti per l’analisi sviluppata nell’articolo, finalmente una visione a tutto tondo e non le solite relazioni casuali (e non causali) sulla trasformazione di via Roma. Che si incoraggino gli investimenti, insieme al trasporto pubblico, mantenendo la ZTL.

  8. Orazio

    Via Roma è nata come strada di attraversamento a seguito di sventramento, proprio come il Rettifilo di Napoli (Corso Umberto I) e come quello collega la stazione ferroviaria con il centro città.

    Una strada del genere quindi è difficile da pedonalizzare (perché viene meno la funzione primaria, in mancanza di alternative) e proprio per questo difficilmente potrà essere commerciale. Perchè l’Europa insegna che al di fuori dei centri commerciali moderni il commercio vive laddove non ci sono auto, si respira aria pulita e si può camminare rilassati. Centri commerciali naturali, li chiamano, tutti senza auto. Quello del parcheggio è solo un falso problema.

  9. cirasadesigner

    Un articolo ben scritto ed argomentato che alla fine rischia di diventare una partita tra i sostenitori dei fili o delle batterie…
    Cerchiamo di essere più pertinenti all’argomento.
    Credo che il problema sia di tutt’altra natura, sociologia, economica e commerciale e la Via Roma debba essere studiata a dovere per risolvere queste problematiche che ne stanno carattterizzando il suo delino.
    La necessita dei parcheggi è indubbia, ma se poi i palermitani non li utilizzano, serviranno a ben poco, vedasi il parcheggio al Tribunale che di certo non è servito per liberare la via Volturno, perche poi tanto i vigili non passano e 50 cent al posteggiatore sono meglio dei 2€ all’ora al posteggio.
    Se invece si facesse rispettare l’ordine e sopratutto si immaginasse anche che il fruitore della Via Roma possa anche arrivare da lontano utilizzando il mezzo pubblico, eviteremo di costruire cattedrali nel deserto, fermo restando che sono per la realizzazione di almeno 3 parcheggi che possano coprire l’asse viario, uno a Piazza Giulio Cesare dove tar le altre cose è previsto, uno dovrebbe trovarsi all’altezza delle Poste e l’altro lo penserei a Piazza Sturzo…
    Detto questo dobbiamo convincerci che la città debba liberarsi da questo carico veicolare eccessivo, basterebbe usare il passente per chi viene da fuori citta, dei parcheggi scambiatori per poter lasciare la macchina gratuitamente ed utilizzare il mezzo pubblico che ci porterebbe a destinazione in pochi minuti. prima il tram e poi, se si convincono, una bella MAL… Viva Palermo e santa Rosalia!!!!

  10. Orazio

    Nella vicenda di via Roma è pure da considerare l’interesse speculativo della proprietà immobiliare. Preferiscono tenere chiuso piuttosto che abbassare i canoni di affitto (vedi la vicenda Inarcassa-Rinascente). In questo modo distorcono il mercato e danneggiano l’interesse collettivo. Questo a proposito di certo capitalismo deteriore che va di moda ma che a mio avviso è talmente predatorio da far rimpiangere la pianificazione comunista.

    Ripeto: il problema parcheggio è in buona parte un falso problema. Vedi La Rinascente, sempre piena e con un posteggio privato a pagamento chd contiene solo un paio di auto.

  11. loggico

    dobbiamo solo resistere, alla fine non manca molto, tutto il peggio del peggio del peggio del peggio del peggio del peggio si levera dalle pallle e finalmente ci potremo riprendere anche via roma con tutto il suo splendore e i negozi finalmente aperti e pieni di gente
    resistete palermitani !!!!
    ps vorrei sapere quanti anni hai perche io mi ricordo una realta ben diversa, da bambino palermo era tutta li.. tutta!!
    manca poco, mai perdere la speranza!!!

    1. punteruolorosso

      sì, quella strada era un’altra cosa. c’erano i sanpietrini che facevano scassare gli autobus, e a un certo punto furono tolti. c’era un traffico pazzesco, la gente andava a comprare nei negozi che oggi non ci sono più. non erano negozi cari, ma avevano lo stesso cose di una certa qualità. la vucciria era ancora un mercato, le varie torrefazioni facevano tutto quel fumo, ognuna a un’ora diversa. c’erano i panifici, che di questi tempi vendevano i biscotti di san martino, i venditori di caldarroste, le cartolerie, i negozi di scarpe…
      ora tutto questo sembra finito, o prossimoa una fine.
      non so che dire, è un’epoca strana.

  12. Irexia

    Mi accodo ai commenti di chi esprime parere favorevole all’articolo che anallizza la crisi dei questa via sotto molteplici apsetti visto che non è intervneuta da un momento all’altro ma è stato un lungo e lento decadimento. Da frequentatrice universitaria della zona mi colpì proprio l’assenza di negozietti di prossimità forse dovuti alla presenza dei mercati storici, ma secondo me non sono completamente sovrapponibili: mancano panifici, minimarket, macellai, anzi no, carnezzieri, (ricordo solo quelli halal), edicole, fruttivendoli negozi vari… E’ questo che a mio parere ha generato il declino di questa zona! I soli negozi rimasti, per lo più di scarpe, mi sembravano avere merce scadente oppure essere vecchi, non al passo con i gusti del tempo

  13. danyel

    Una delle più belle strade di Palermo .. maestosa, monumentale … con cui la stessa via Ruggero Settimo, che però è la strada In dello shopping, non può competere … Tuttavia il declino è inesorabile .. io non so quale sia la soluzione sinceramente, se adesso chiude pure un marchio come “La Rinascente” è finita!! Si dovrebbe trovare il modo di attirare lì imprenditori e marchi importanti .. ma come?

  14. vicchio65

    Vivi complimenti per l’articolo, Antony, per la lucidità e l’obiettività con cui l’hai scritto.
    Purtroppo, come al solito, si finisce a divagare sui “fili” o su non meglio indentificati/identificabili “alla fine non manca molto, tutto il peggio del peggio del peggio del peggio del peggio del peggio si leverà dalle palle” che non riesco neanche a definire, che hanno comportato il mio distacco sempre maggiore da questa community che già da un po’ ha preso le brutte abitudini dei “social”. Ma questo è un problema mio…
    Io di Via Roma ricordo i grandi negozi come Spatafora o Torregrossa, e tu hai tratteggiato l’errore strategico per hanno chiuso. L’avversione verso qualsiforma di chiusura al traffico è l’altra faccia di questa incapacità ad essere imprenditori dei nostri storici “padroni d’azienda”. I centri commerciali sono stati solo l’ultima goccia, e neanche tanto potente al confronto di altre città come Catania.
    Il passaggio generazionale del commercio c’era già stato con il passaggio al franchising, ed io che ho i capelli bianchi, ricordo quanta avversione c’era già allora da parte dei nostri “capitani d’azienda”.
    Questo è; questo abbiamo. È inutile chiedersi oggi se la pedonalizzazione avrebbe salvato quelle aziende storiche.
    I nuovi progetti per la via, se realizzati come spero, possono far ripartire la macchina. A mio parere, non dobbiamo avere troppa paura della “prima generazione” di negozi low cost; anche a me, ovviamente, spiace vedere via Maqueda com’è e pensare come potrebbe essere, ma è una fase. Posso solo sperare che il mancato ribasso delle locazioni sia nell’ottica della rivalutazione della strada che, una volta realizzata, potrebbe portare all’apertura di negozi di standing più elevato.
    Non dimentichiamo che l’”era del web” è ormai storia: i negozi web stanno tornando ad aprire i punti fisici.

  15. friz

    Condivido molti concetti espressi in questo articolo, però vorrei puntualizzare una serie di cose:
    …..è vero che il commercio on line ha ridotto il commercio tradizionale…. però è anche vero che nelle città ricche in giro per il mondo ci sono delle strade iper affollate dove la gente quasi fa la fila per comprare qualcosa (ovviamente non mi riferisco al periodo “covid”, perchè non fa testo)…. ed è anche vero che prima del covid, mentre già Via Roma era in forte declino, i centri commerciali palermitani (Forum, La Torre e La Conca D’Oro ad esempio) tutto sommato non andavano male, infatti venerdì e sabato erano sempre pieni di gente….
    Fatte queste puntualizzazioni ribadisco che condivido quanto hai scritto!
    A questo punto mi chiedo quale possa essere la soluzione… a mio avviso, la “soluzione” proposta da Orlando, e cioè quella di fare il Tram su via Roma, non è una soluzione valida… io piuttosto penso che attualmente Via Roma, soprattutto per chi vive in periferia, appare difficilmente raggiungibile… a mio avviso per rilanciarla bisognerebbe creare la metropolitana e prevedere almeno due Bellissime fermate su via Roma…. in quel modo la zona di via Roma diventerebbe raggiungibile in maniera veloce anche dalle periferie, infatti il tram fa troppe fermate, è troppo lento, e non incoraggia chi vive in periferia a muoversi verso il centro cittadino… purtroppo, volenti o nolenti, viviamo in un’epoca dove il tempo è danaro…
    Inoltre sono contrario al tram nel centro della città perchè penso che se via Roma fosse servita dalla Metropolitana, a quel punto si potrebbe anche benissimo pensare di pedonalizzarla, e di conseguenza, senza macchine e senza tram, potrebbe diventare, con un bel bel progetto, una delle vie più Belle di Palermo, forse in assoluto la più Bella…. ma perchè ciò avvenga ci vuole tanto spazio e tanto verde….. e quindi in altre parole non si dovrebbe sprecare spazio regalandolo inutilmente al tram….
    Buona domenica a Tutti!

    1. punteruolorosso

      amico friz, il tram è il mezzo con cui è nata via roma all’inizio del secolo scorso. poi fu levato, e la strada si riempì di macchine. strade larghe come via roma non si prestano al piccolo commercio e alla gastronomia, ma a grandi negozi e magazzini.
      solo la densità, e non la monumentalità che è propria di via roma, favorisce bar e negozi. vicoli, piazzette ecc., sono molto più a misura d’uomo di quanto non possa essere la colossale via roma, che è sempre stata un grande asse di scorrimento dalla stazione alla città nuova. scelta sbagliata, che ha cancellato una buona parte del centro storico, ma che ha comunque regalato alla città un nuovo motivo urbanistico di grande pregio, agganciandola al gusto europeo di quegli anni.
      nel gusto europeo di quegli anni c’era appunto il tram. dal punto di vista fiologico andrebbe ripristinato. siamo molto attenti alla filologia soltanto quando restauriamo i vecchi palazzi nobiliari, non mostrando nessun riguardo verso quella patina di antico che è il risultato delle stratificazioni delle varie epoche, spesso cancellata con un colpo di intonaco impermebile color ocra. un vero oltraggio. ci scandalizziamo dei panni stesi, dei fili del tram, e di tutto quello che è vita. stiamo andando anche noi verso la musealizzazione del centro storico in senso turistico.
      immaginare una via roma con tanti alberi, fontane, giochi d’acqua ecc. è lecito e anche bello, ma la vocazione della strada non è quella, non lo è per motivi urbanistici. la forzatura produrrebbe ulteriori vuoti, storpiature e spreco di spazio.
      son d’accordissimo con te sulla metro, che andrebbe fatta da via oreto a mondello sotto a via roma. oppure, visto che in via roma si prevede il tram, sotto a via maqueda.

      1. friz

        Ciao Punteruolorosso… malgrado la simpatia che ho per te, non condivido quanto hai espresso nel tuo precedente commento… il passato è passato e non lo si può ricreare oggi…. il tram originario che c’era a Palermo 100 anni fa, era, esteticamente parlando, radicalmente diverso dai moderni e banalissimi tram moderni, che purtroppo non hanno alcuna ambizione estetica (o almeno i Bombardier di Palermo non ne hanno)… in ogni caso, anche i tram moderni più belli, visti in altre parti del mondo, a mio avviso sarebbero comunque fuori luogo in via Roma…. certo, li puoi mettere come hanno fatto in qualche altra città, ma il contrasto estetico rimane fortissimo…. quasi un pugno in un occhio…
        La situazione cambia del tutto quando si parla di metropolitana…. infatti, essendo le stazioni della metro sotto terra, per assurdo puoi permetterti di creare una realtà stilistica anche radicalmente diversa e magari con un gusto estetico contemporaneo, per il semplice motivo che non vedi allo stesso momento il sottosuolo e la superficie…. o vedi l’uno o vedi l’altro…. quindi si potrebbe benissimo avere “l’Antico” in superficie e il “Contemporaneo” sotto terra….
        Buona domenica!

  16. Binario

    E con questo virus sarà ancora peggio. Mi piacerebbe conoscere i proprietari dei locali chiusi.

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