Allagamenti Circonvallazione, gli interventi in corso e le soluzioni

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Palermo – In questi giorni abbiamo letto un pò di tutto in merito i recenti allagamenti in città e più in particolare lungo determinati tratti della Circonvallazione. Esperti più o meno qualificati che l’indomani indossavano i panni di esperti in piste ciclabili e viceversa, o chi con soluzioni in tasca riempiva il web di informazioni  e argomentazioni molto discutibili. Una giungla dove dar spazio a libere interpretazioni.

Oggi preferiamo dare parola a chi realmente ha le competenze e conoscenze, affinché possa divulgarsi una sana e corretta informazione. Affinché la gente abbia la consapevolezza vera e propria del problema e dei rischi ma soprattutto delle soluzioni. Perché anche la “politica” deve nutrirsi di scienza e conoscenza altrimenti diventa demagogia e incoscienza.

E come abbiamo fatto in passato  in un precedente articolo , riportiamo una relazione dell’Ing. F. Marineo, noto esperto in ingegneria idraulica a Palermo. Ci viene spiegato il perché durante le avverse condizioni meteo si allaga spesso questa zona ma soprattutto cosa si sta facendo per porre “rimedio”.

Opere di protezione idraulica di prossima realizzazione. 

Qualche giorno dopo l’evento alluvionale del 15 luglio, sembra utile informare che in atto sono in corso tre interventi che sicuramente contribuiranno, una volta realizzati, a migliorare significativamente la situazione, intercettando parte dei deflussi superficiali che provengono dalle zone di monte. Tutti e tre gli interventi avranno certamente una notevole efficacia per quanto riguarda la protezione idraulica di via Leonardo da Vinci e di piazza Einstein.

È in corso (stato: aggiudicazione provvisoria) la gara per l’appalto dei lavori del collettore sudorientale che si originerà all’incrocio via Uditore – via Leonardo da Vinci, dove è previsto il primo pozzo di immissione nella galleria che costituirà il collettore profondo.

Il secondo pozzo è previsto in via Nazario Sauro e su esso si devieranno parte delle acque di piazza Einstein che in atto, imboccano il collettore di via Leonardo da Vinci a valle della Circonvallazione.

Nelle figure (stralci dalle planimetrie del progetto esecutivo in gara) le due aree la cui fognatura recapiterà integralmente nei pozzi che saranno realizzati.

collettore palermo
Collettore Palermo
collettore palermo
Collettore Palermo

È in fase finale (stato: verifica della progettazione) l’iter di approvazione del progetto esecutivo delle opere per la “Razionalizzazione delle fognature della zona compresa tra la via Castellana e il Canale Passo di Rigano con l’eliminazione dei relativi scarichi fognari nel canale”.

La rete in progetto drenerà un ampio settore urbanizzato e parte dei soprastanti versanti di monte Cuccio, tenuto conto della presenza del Canale Luparello (figura tratta dal progetto esecutivo).

collettore palermo
collettore palermo

Gli scarichi indicati nel titolo del progetto sono quelli di piccola entità, relativi a sole acque nere, a servizio delle abitazioni che, confinate tra il canale e la via Roccazzo, non possono scaricare a gravità nel collettore esistente lungo questa via, trovandosi a quota inferiore.

Con la realizzazione delle opere, l’intera rete (per acque miste: nere+meteoriche) recapiterà in un grande manufatto di sfioro che in occasione delle piogge scaricherà la portata, con modalità adeguate, nel Canale Passo di Rigano. Il manufatto è localizzato in adiacenza alla via Leonardo da Vinci nell’area prossima al fabbricato della stazione “Uditore” di quella che doveva essere la ferrovia Palermo Lolli – Camporeale.

In tempo asciutto le acque reflue di origine domestica proseguiranno verso la fognatura a valle e raggiungeranno quindi il pozzo 1 di via Leonardo da Vinci prima indicato.

È in corso la gara (stato: scadenza termini di presentazione 27 luglio p.v.) per la progettazione degli “Interventi di manutenzione canali di maltempo e sistemazione degli argini del Canale Passo Rigano”. Nell’ambito di tali interventi è prevista la realizzazione di una vasca di laminazione delle piene, localizzata lungo il Canale Luparello all’altezza di via Villini S. Isidoro.

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La presenza di questa vasca realizzerà una significativa protezione idraulica, alleggerendo le portate nel Canale Passo di Rigano e rendendolo quindi idoneo allo smaltimento di maggiori portate provenienti dal bacino a valle.

Nella figura, tratta dai documenti di gara, è evidenziata la zona di via Leonardo da Vinci (rosso e arancio) in atto classificata a rischio idraulico per esondazione del Canale Passo di Rigano. Su questa area la realizzazione della vasca potrà esercitare una riduzione del rischio.

Si tratta quindi di tre interventi i cui effetti avranno notevole efficacia per quanto riguarda piazza Einstein via Leonardo da Vinci, sia a monte che a valle della Circonvallazione.

Al momento non sono in corso interventi specifici, con analoghe finalità, riguardanti viale Michelangelo e il sottopasso di via Lazio.

Ricordiamo che poco a monte di questo nodo viario esiste il Canale Mortillaro, affluente del Canale Passo di Rigano. Il Canale Mortillaro ha origine dalle pendici a monte delle borgate di Mortillaro e Cruillas ed è completamente tombato nel tratto urbano. Esso quindi non riceve più i deflussi superficiali conseguenti alle piogge, intercettati dalla rete fognaria, nei limiti delle attuali capacità dei collettori esistenti. La acque di pioggia eccedenti tali capacità trovano nelle strade le uniche vie di deflusso.

collettore
collettore

Come si vede dalla significativa figura tratta dai documenti di gara degli “Interventi di manutenzione canali di maltempo e sistemazione degli argini del Canale Passo Rigano”, i canali che costituiscono il “Sistema Passo di Rigano” hanno visto ridotto il loro bacino alle sole superfici montane non urbanizzate, evidenziate in figura con le relative curve di livello. Il “bianco” che accompagna i canali verso valle (la figura riporta il corso del Passo di Rigano sino all’altezza circa della via Sampolo) evidenzia come nelle aree urbanizzate la rete fognaria (artificiale) abbia preso il posto della rete idrografica naturale. Ciò comporta che i deflussi che in origine trovavano recapito nei canali, adesso proseguono verso valle, nei collettori o defluendo in superficie in caso di insufficienza di questi.

Inoltre, la possibilità che una parte significativa dei volumi idrici di pioggia potessero essere smaltiti per infiltrazione naturale nei terreni è stata drasticamente ridotta per effetto delle impermeabilizzazioni (strade, tetti, ecc.) conseguenti a una urbanizzazione che definire selvaggia anche sotto questo aspetto è riduttivo. Ciò contribuisce a mantenere elevate le portate che si incanalano lungo gli assi viari, nella maniera che ormai tutti sappiamo.

Una città che si sviluppa senza riguardo per il suo territorio oltre che brutta è pericolosa.

Appare comunque opportuno, in relazione agli eventi del 15 luglio, sottolineare ancora una volta, come del resto è stato opportunamente fatto dai tecnici più qualificati, che si è trattato di piogge eccezionali, statisticamente associabili a tempi di ritorno dell’ordine di da 100 a 200 anni, quindi con bassissima probabilità di accadimento.

Le fognature urbane sono progettate, con riferimento alle normative vigenti, per tempi di ritorno molto più contenuti. Soltanto per i collettori, i manufatti e gli impianti più importanti si fa riferimento a tempi di ritorno di 50 anni: il collettore sud orientale è stato dimensionato per questo tempo di ritorno. I collettori fognari ordinari sono progettati per tempi di ritorno da 10 a 30 anni.

Infine, resta sempre valida la necessità, urgente, di dotare tutti i sottopassi, non soltanto quelli del viale Regione Siciliana, di impianti di allerta in grado di segnalare il pericolo, sino alla interdizione degli accessi, direttamente asserviti a livelli idrici nel sottopasso opportunamente individuati. Questa misura di prevenzione dovrebbe essere intesa come uno standard progettuale.

 

 

 

 

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21 Thoughts to “Allagamenti Circonvallazione, gli interventi in corso e le soluzioni”

  1. loggico

    tutto bellissimo, ma
    il grosso del problema parte dallo stesso viale regione siciliana..
    io vi invito ad andare a vedere il pezzo fra il sottopasso del “motel agip” e il sottopasso di via belgio…
    anche ieri ho notato che la terra invade le corsie…
    non ci sono ne marciapiedi ne paratie ne protezioni
    Non c’è niente!! come urlerebbe la signora Angela

    quando piove la terra scivola verso la carreggiata ed ottura i tombini ed il gioco è fatto!!
    se non potete andare guardate google street view

    si vede chiaramente, si possono fare tutte le opere ma se non proteggi il sedime stradale succedera sempre che si allarga

    ps ho notato due grandi assenti in questi giorni..

  2. Orazio

    Io propongo invece una cosa: quando piove devono bloccare tutto in modo che nessuno ci cada dentro.

    E quando scampa facciano degli acquapark. Come al solito Orlando e Catania non capiscono le cose più evidenti. 🙂

    A parte lo scherzo, non riesco a non maledire quelli che hanno gestito Palermo fino alla Primavera e hanno speculato sull’edilizia e sull’abuso del suolo.

    E sempre a parte lo scherzo, si parla di canali di gronda, a Catania, dove quando piove è molto peggio, è da 40 anni che se ne parla e ne hanno realizzato solo metà.

  3. Binario

    Il collegamento tra i due pozzi come verrà effettuato?

  4. belfagor

    Non sono un esperto ma da questo articolo ho capito che, nell’ipotesi più ottimistica, ci vorranno anni o forse decenni affinché tali opere vengano realizzate .
    Inoltre, visto che il peccato originale fu la scelta scellerata di rinunciare alla sopraelevata e puntare sui sottopassi
    ( stranamente nessuno indica chi fu quel ” genio” che decise ciò), per ora dovremmo continuare a convivere con tali sottopassi .
    Allora dobbiamo cercare soluzioni alternative , poco costose e di facile realizzazioni.
    Tra le tante soluzioni proposte quella che mi sembra attuabile sarebbe dotare i sottopassi di appositi pozzetti di raccolta acque, all’interno dei quali collocare dei sensori di allagamento collegati in remoto.
    Non appena l’acqua raggiunge un certo livello, scatta automaticamente l’’allarme e si accendono i semafori che debbono essere collocati un centinaio di metri prima degli svincoli per permettere di accedere alle strade laterali della Circonvallazione.
    Gli automobilisti – che comunque vanno informati con cartelloni appositi – una volta che il semaforo è rosso si immettono nelle strade laterali.
    Magari si creerà un po’ di traffico: sempre meglio che infilarsi in un sottopassaggio sotto la pioggia dal quale gli automobilisti rischierebbero di uscire a nuoto o anche di…… non uscire.
    Ripetiamo , si tratta di una soluzione temporanea : per realizzare questo sistema non servono grandi finanziamenti ma un po di buona volontà .
    Ribadiamo: non è la soluzione definitiva.
    Ma siccome questa storia degli allagamenti dei sottopassaggi va avanti da almeno un decenni ( dal 2013 ogni anno i sottopassi si sono allagati al primo temporale ) e nessuno fino ad ora ha fatto nulla, né ci sono state sanzioni per i responsabili , in attesa che il Comune si decida ad intervenire seriamente a elimini il problema almeno si evitano i rischi per le persone.
    Ma temo che per i nostri ” amministratori” ciò non è ” una priorità “

    1. peppe2994

      Quanto proponi certamente aiuta sul fronte sicurezza, ma il disagio permane. Proprio in virtù dei tempi lunghissimi, si potrebbe pensare ad un sistema di raccolta con pompe per portare l’acqua dall’altro lato della strada.

      Tanto non si fa mai nulla, piccola o grande che sia l’opera in questione.

  5. loggico

    caro belfagor scrive sempre quel T D M di loggico dovrebbe essere il primo pensiero ed invece non è neanche l ‘ultimo..
    quello che è successo fa un lato rafforza il mio pensiero..
    dall’altro appuro quanto i due compari sono Eletti e protetti dal Cielo..
    nonostante tutto pure stavolta ne sono usciti puliti puliti..
    il piccolo non ha dovuto manco spendere una parola..
    e cosi continuano col bene placido e una garanzia Divina…

    primo impegno rimettere la ZTL e riattivare le strscie blu..
    importantissimo!!!

    io mi sono arreso, ho perso e devo ammainare bandiera bianca perche non ci son più speranze.. e qui cito indegnamente il dottor Caponnetto..
    è finito tutto!!!
    hanno vinto loro

    Ho capito che puo succedere il cataclisma ma i due che compari resteranno la..
    anzi io nel 2022 darei al piccolo gia la fascia di sindaco, Honoris causa !!!
    quali elezioni??!?!
    perdita di tempo e di denaro..

    1. belfagor

      Caro Loggico.
      Ciò che scrivi è ingiusto.
      Il nostro sindaco e il taciturno assessore alla mobilità hanno sempre in mente, nei loro pensieri, il bene e la sicurezza dei cittadini
      Infatti ,. mentre la città si sta lentamente e faticosamente riprendendo dall’emergenza coronavirus e dal disastro del 15 luglio . il primo provvedimento che il Comune attuerà per aiutare la città a uscire da questa situazione è quello di …… RIPRISTINARE , DAL 3 AGOSTO, I PARCHEGGI A PAGAMENTO E LA ZTL.
      Un altro “lampante” esempio di “grande attenzione” di questa giunta ai problemi della città e ai disagi economici dei suoi cittadini.

  6. giumer

    Quella strada è una trappola per topi, non esistono vie di fuga, quel giorno ero li, per fortuna prima che arrivasse la seconda e intensissima precipitazione, in molti siamo riusciti a uscire da quella strada infernale percorrendo in controsenso la rampa di accesso che c’è subito prima del sottopasso Leonardo da Vinci direzione CT, personalmente ho trovato riparo un una traversa di via Leonardo da Vinci. Ho sentito il sindaco parlare di mancata allerta meteo e conseguente mancata apertura delle paratie da parte del comune per far defluire l’acqua, com’è possibile che riusciamo a telecomandare dei robot su Marte e non riusciamo ad aprire automaticamente delle paratie in caso di emergenza come è stato quel giorno.

    1. Binario

      Riescono a telecomandare i robot su Marte.

    2. peppe2994

      Perché il sindaco non sa di che parla e si arrampica sugli specchi come meglio può per nascondere i fallimenti del comune che non ha mai realizzato un impianto fognario adeguato.

      1. peppe2994

        Certo, per completezza c’è da dire che le colpe partono ancora più in alto, dal commissario regionale. Nelle amministrazioni efficienti dovrebbe esserci una interlocuzione massima e proficua con tutti gli altri uffici.

  7. Orazio

    Ringrazio Anthony per l’articolo che definirei “di servizio” in quanto informa partendo da voci competenti e fatti veri.

    Ma siccome la discussione poi deraglia per opera di tic (comporta)mentali e compulsioni qualunquistiche a ripetere, mi permetto di aggiungere che le opere sono di competenza (e in fase di più o meno avanzata realizzazione) del “COMMISSARIO DI GOVERNO (si scusi l’uso del maiuscolo) contro il dissesto idrogeologico nella Regione siciliana ex legibus n. 116/2014 e n. 164/2014” – C.F. 97250980824 – Piazza Ignazio Florio, 24 – 90139 Palermo – tel. 091 9768705 – mail:[email protected]:[email protected]

    Sarà un duro colpo per qualcuno capire che Orlando e Catania non c’entrano. Ho messo pure indirizzi e contatti, così, tanto per… 🙂
    – sito web: http://www.ucomidrogeosicilia.it I.2) Tipo di amministrazione
    aggiudicatrice: Ministero o qualsiasi altra autorita’ nazionale.

    1. belfagor

      Caro Orazio, ciò che dici è vero ma il commissariamento per il rischio idrogeologico fu deciso perché le amministrazioni comunali ( Cammarata e Orlando) non avevano fatto nulla.
      Quella che tu consideri una scusante è invece un atto di accusa pesante.
      Innanzitutto perché il commissariamento viene deciso dopo che è stata evidenziata la TOTALE INERZIA dell’amministrazione comunale nel realizzare opere fondamentali come il collettore fognario.
      Che poi il commissariamento del Comune ,per ciò che concerne il rischio idrogeologico, non ha prodotto neanche l’inizio dei lavori per opere programmate da tempo è purtroppo vero.
      Ma non credo che , senza il commissariamento, il Comune avrebbe realizzato tali opere.
      Ricordiamo che la ‘macchina’ amministrativa comunale è assolutamente inefficiente .
      Infatti non si riesce a bandire una gara di appalto di semplice progettazione, (sulla Circonvallazione quelle bloccate sono due, relative a svincolo Perpignano e ponte Corleone); dove non si riesce a concludere i lavori dello svincolo di Brancaccio , dove non si riesce a produrre un PUMS che venga ritenuto accettabile dal Ministero dei Trasporti; dove non si riescono ad ottenere finanziamenti nemmeno per opere ritenute essenziali, come il Tram; dove non si riesce ad asfaltare . persino duecento metri di strada, per esempio Via Bennici .
      Un Comune che non riesce a fare tutto ciò non può lamentars se viene commissariato

      1. Orazio

        Non è esattamente così. Le leggi di riferimento hanno commissariato tutte le opere relative alla mitigazione del rischio idrogeologico ed in tutta Italia. Non a Palermo.

        La colpa (però) è di Orlando. 🙂

  8. loggico

    io per questi di lavoro vengo sottoposto a visite di natura psicologica ogni anno… ad oggi risulta dagli esami che sono sano e siccome faccio un lavoro particolare vengo anche attenzionati circa la mia condotta morale…
    io sono questo..
    io cito fatti ben precisi verificabili in qualsiasi momento
    il fango è ancora lì.. alla prima pioggia pronto a scivolare nella carreggiata..
    si tratta di fango…

  9. loggico

    ma poi citi uno da manco si è degnato di dire una parola…
    succede il cataclisma, ne parlano pure in Tanzania e manco ti presrnti e dici almeno mi dispiace..
    un cinni futti niente!!
    gia si era allagato…un cartello..un avviso via ama.. una maggiore manutenzione.. decine di morti ogni anno.. migliaia di incidenti..
    strada ignorata!!

    Non c entra niente?????
    tutta palermo contro
    e scrivi non c entra niente??
    ma va va

  10. Orazio

    Davvero conosco uno che si è trovata l’acqua in casa al sesto piano, entrava dal tubo di scarico del condizionatore collegato alla grondaia del palazzo che non riusciva a smaltire tutta l’acqua che scorreva.

    La colpa è di Orlando. 🙂

    1. peppe2994

      Certo, perché il problema non è di oggi, ma si protrae da sempre e non dobbiamo certo limitarci a guardare il caso limite di viale Regione che è un estremo. Mezza città si allaga ad ogni temporale. Si allaga oggi come prima del commissariamento.

  11. loggico

    ci vuole in coraggio da leoni, aggrapparsi al nulla…
    il fango è evidente… lo si vede chiaramente!!

    1. Orazio

      Si da leoni da tastiera. O da fermata AMAT sotto il sole. O da bancarella di pesce a Ballarò.

  12. BELFAGOR

    PIOVE: GOVERNO LADRO?
    E’ bastata mezz’ ora di pioggia per allagare mezza città .
    I sottopassaggi della circonvallazione si sono riempiti di acqua e detriti e le strade di molti quartieri sono diventati dei laghi.
    Il copione, come sempre, si è ripetuto: intere zone allagate, fogne scoppiate, alberi caduti e auto in panne
    E dopo il danno iniziano le polemiche.
    Gli orfani e le vedove del vecchio sindaco sono in prima fila ad attaccare la nuova amministrazione mentre i seguaci del nuovo sindaco sostengono che in meno di un mese non si possono risolvere i tanti problemi lasciati da Orlando.
    Purtroppo le elezioni anticipate ( nazionali e regionali) non hanno certo aiutato Lagalla.
    Dopo i furiosi litigi alcuni nuovi assessori, invece di mettersi a lavoro , hanno deciso di ripresentarsi come candidati e perciò sono di nuovo in campagna elettorale.
    Un pessimo esempio di scarso senso di responsabilità.
    Per alcuni la politica non è un modo per dare un contributo alla propria città ma semplicemente un mezzo per avere più potere: in parole povere si privilegiano i propri interessi a quelli della collettività.
    Tale discorso vale anche per alcuni consiglieri dell’ opposizione.
    Bisogna dare atto al nuovo sindaco e a qualche assessore ( Carta) di cercare di smuovere le acque putride della politica cittadina ma non basta .
    Il sindaco chiede tempo e pazienza, perché i tanti problemi non si possono risolvere con la bacchetta magica, però sembra solo.
    Molti assessori non si sono nemmeno fatti vedere nei loro assessorati e l’ opposizione sembra ….latitante.
    Di sicuro, da questo momento in poi, non si potrà più incolpare Leoluca Orlando Cascio di…… immobilismo.

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