Storia di ordinario degrado e inciviltà nel quartiere Libertà / Lazio

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Sono tanti i problemi di questa città, ma da uno scorcio di essa si possono già intuire alcuni tristi aspetti , tanto della popolazione,
quanto delle istituzioni che la amministrano.
La Zona è quella di Piazza Don Bosco; quartiere residenziale, prospiciente Via Libertà, arteria principale della città.                              Le immagini parlano da sole e raccontano di un giardino lasciato in stato di degrado dall’amministrazione pubblica, quindi pieno di insidie e pericoli, per i bambini che vi giocano, gli anziani che potrebbero goderne e i giovani che vi si riuniscono.                          Quindi assistiamo a vialetti rotti e pieni di buche, blocchi di marmo staccati staccati dalle aiuole, illuminazione spesso guasta e discontinua e piante abbandonate. A tutto questo si aggiunge lo stato di assoluta fatiscenza e estrema pericolosità dei marciapiedi di Piazza Don Bosco al di là della carreggiata stradale circostante il giardino, ad esempio davanti al civico 10 e dall’altro lato davanti i civici 3 e 5.

Opposta ad una amministrazione distante e distratta, quasi incurante e disinteressata al bene pubblico e alla sicurezza dei cittadini, c’è spesso una popolazione altrettanto distratta e purtroppo, spesso incivile che sporca senza sosta, quasi a voler sfidare la RAP che si dimostra sempre discontinua se non addirittura assente e purtroppo le immagini delle vie limitrofe alla piazza lo dimostrano.

Via Massimo D’Azeglio, via Imperatore Federico e via Marchese di Roccaforte.

Una cosa è certa, ogni giorno c’è un nuovo motivo, una nuova emergenza per giustificare il mancato ritiro della spazzatura, la mancata pulizia del giardino.
Tutti si domandano: ma se ci fossero maggiori controlli sia su chi deve lavorare per il bene pubblico, sia su chi sporca e non ha alcun rispetto per il prossimo?

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2 Thoughts to “Storia di ordinario degrado e inciviltà nel quartiere Libertà / Lazio”

  1. Irexia

    Purtroppo questo stato di cose è tale da anni. Tutto ciò che è sottolineato dall’articolo e dalle foto che lo corredano fanno emergere la fruizione di quello spazio comune da parte di soggetti che non hanno idea di cosa significhino le parole “comune” e “società”.
    Con il mio intervento, però, voglio aggiungere un’osservazione su quelli che considero errori di progettazione che limiterebbero comunque il corretto godimento di questo spazio anche se tutto fosse pulito e la gente rispettosa di se stessa e degli altri, e cioè: le radici delgi alberi di Pino (evidentemente specie arborea non adatta all’arredamento urbano) che rompono i marciapiedi sollevando i mattoncini che lo compongono e l’aver pensato ai percorsi in mattoncini con un ulteriore dislivello rispetto il marciapiede in cemento (si vede bene nella prima foto, quella grande sopra il titolo), anziani, mamme con passeggini, soggetti con difficoltà a deambulare con grande difficoltà possono farsi un passeggiata o sedersi su una panchina, eppure prevedere ab origine nessun dislivello oppure oggi, ex post, degli scivoli, non mi sembra cosa difficile da pensare e realizzare…
    La civiltà si vede anche dalle piccole cose…

  2. danyel

    Città da quarto mondo .. lo dico sempre!! E proprio in questo momento, in cui dovrebbe esserci quanto meno più igiene .. Che vergogna!

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