Coronavirus |Chiusi i negozi, ecco quali rimarranno aperti

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Riportiamo integralmente il D.p.c.m. del 11 Marzo 2020 inerente le misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale.

 

…..Su proposta del Ministro della salute, sentiti i Ministri dell’interno, della difesa, dell’economia e delle finanze, nonché i Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dello sviluppo economico, delle politiche agricole alimentari e forestali, dei beni e delle attività culturali e del turismo, del lavoro e delle politiche sociali, per la pubblica amministrazione, e per gli affari regionali e le autonomie, nonché sentito il Presidente della Conferenza dei presidenti delle regioni;

DECRETA:

  1. Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 1, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso alle sole predette attività. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
  2. Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto. Restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedali garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
  3. Sono sospese le attività inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti) diverse da quelle individuate nell’allegato 2.
  4. Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi.
  5. Il Presidente della Regione con ordinanza di cui all’articolo 3, comma 2, del decreto legge 23 febbraio 2020 n. 6, può disporre la programmazione del servizio erogato dalle Aziende del Trasporto pubblico locale, anche non di linea, finalizzata alla riduzione e alla soppressione dei servizi in relazione agli interventi sanitari necessari per contenere l’emergenza coronavirus sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro della salute, può disporre, al fine di contenere l’emergenza sanitaria da coronavirus, la programmazione con riduzione e soppressione dei servizi automobilistici interregionali e di trasporto ferroviario, aereo e marittimo, sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali.
  6.  Fermo restando quanto disposto dall’articolo 1, comma 1, lettera e), del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 e fatte salve le attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza, le pubbliche amministrazioni, assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 e individuano le attività indifferibili da rendere in presenza.
  7. In ordine alle attività produttive e alle attività professionali si raccomanda che:
  • sia attuato il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;
  • siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;
  • siano sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione;
  • assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;
  • siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali;
  •  per le sole attività produttive si raccomanda altresì che siano limitati al massimo gli spostamenti all’interno dei siti e contingentato l’accesso agli spazi comuni;
  • in relazione a quanto disposto nell’ambito dei numeri 7 e 8 si favoriscono, limitatamente alle attività produttive, intese tra organizzazioni datoriali e sindacali.

 

 

Allegato 1

COMMERCIO AL DETTAGLIO
 
Ipermercati
Supermercati
Discount di alimentari
Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari
Commercio al dettaglio di prodotti surgelati
Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici
Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2)
Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati
Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4)
Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico
Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari
Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione
Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici
Farmacie
Commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica
Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati
Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale
Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici
Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia
Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento
Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini
Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet
Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione
Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono
Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici

 
 
Allegato 2
Servizi per la persona
 
Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia
Attività delle lavanderie industriali
Altre lavanderie, tintorie
Servizi di pompe funebri e attività connesse

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20 Thoughts to “Coronavirus |Chiusi i negozi, ecco quali rimarranno aperti”

  1. Metropolitano

    #IORESTOACASA

  2. omega

    #IONONDISINFETTOILVIRUSPERCHELALCOLESPARITODALLACIRCOLAZIONE

    1. Metropolitano

      #iorestoacasa
      ma dicevano “fermiamoci oggi e restiamo a casa per poi riabbracciarci domani”
      Nun sugno frocio.
      #IONONSONOFROCIO
      😀

      1. punteruolorosso

        c’è molta ipocrisia sugli abbracci. per quanto mi riguarda, scarseggiavano anche prima del virus.

        1. Metropolitano

          Concordo con te sul fatto che scarseggiavano, ma ormai la gente è sfiduciata. Solo i buonisti dicono che è tutto allarmismo e dobbiamo volerci “troppo bene”. Io direi rispetto reciproco ebbasta. E’ quanto bastava per far girare la società.

      2. Orazio

        Volevi essere simpatico ma risulti pietoso. Vergognati.

        1. lazarus

          Per me è stato un po spiritoso, cioè non provo ne simpatia ne pena. Poi ognuno ha il suo punto di vista e soprattutto il proprio senso dell’umorismo.

          1. punteruolorosso

            già, poteva fare di meglio ma chista è a zita. a quanto pare la fermata dell’anello non interessera più piazza sant’oliva, quindi le utenze di quel rione dovranno chiedere un passaggio in macchina a metropolitano.

          2. Metropolitano

            Diciamo che ho avuto un po di senso dello humour, ma i sinistroidi rosiconi non ne hanno mai. 😀

  3. I cantieri sono aperti o chiusi?

    1. punteruolorosso

      era già difficile mandarli avanti in tempi normali

  4. loggico

    finalmente una buona notizia…

  5. Normanno

    Ma non si potrebbe attrezzare parte degli ampi spazi della chimica arenella per i ricoveri dei malati lievi o medi lasciando agli ospedali solo la parte dei malati gravi di polmonite con terapia intensiva?

  6. Normanno

    Quando tutto sara finito bisognerà fare una seria riflessione :a) sulla sanità pubblica (oggetto di maldestri tagli negli ultimi anni) e su quella privata ,b) del fatto che la sanità sia di competenza delle regioni e non dello stato c) del fatto che non abbiamo una produzione italiana autosufficiente di dispositivi di protezione individuali(mascherine e apparati per la terapia intensiva) a costo di mettere dazi a tutto il resto del mondo per motivi di sicurezza nazionale visto che al momento opportuno ognuno se li tiene per se e la produzione non deve essere tutta al nord,una parte al nord una parte al centro una parte al sud d) che bisogna creare tre hub di terapia intensiva di almeno 1500 posti letti una al nord (Milano) una al centro (Roma) ma una anche al sud (Palermo o Catania) perche le migrazioni di massa con gli aerei dell’aeronautica non si posso fare quindi se la prossima volta l’epidemia parte dal sud sarà una strage!

  7. Normanno

    A Palermo la chimica Arenella potrebbe diventare l’hub del sud con annessa ricerca sulle malattie infettive e sulle complicanze polmonari

  8. Normanno

    i centri di ricerca dovrebbero essere tre :Sacco di Milano,Spallanzani di roma,e Imi (istituto per le malattie infettive di Palermo) . Orlando e Musumeci saranno in grado di portare avanti la candidatura della Sicilia o ci toccherà come sempre la scelta tra viaggiare intubati o morire?

  9. Orazio

    Condivido il post di Normanno nel senso che occorre dare un taglio netto con i tagli alla sanità pubblica. E’ da circa 30 anni che si stressa questo settore che oggi è ridotto all’osso mentre la sanità privata è semplicemente una truffa, tant’è che in quest’ambito di crisi non sta avendo alcun ruolo, che sia uno.

    Ed inoltre la regionalizzazione della sanità è un’emerita stupidaggine portata avanti per accontentare le varie leghe del nord ma sta oggi mostrando tutti i suoi limiti, diciamo che non ce n’eravamo resi conto del tutto finora. Con la scusa di moralizzare hanno ammazzato un sistema ma i cosiddetti moralizzatori del nord dovrebbero riflettere sul loro Formigoni, ex presidente della Regione Lombardia, condannato in via definitiva per aver preso mazzette proprio in campo sanitario.

    1. punteruolorosso

      non m’intendo di sanità, e mi sa che la regionalizzazione è stata fatta anche sulla scuola.

  10. Irexia

    Sono molto contenta di leggere nei commenti di chi mi ha preceduta che ci si sta finalmente rendendo conto che il sistema pubblico (scolastico e sanitario, entrambi regionalizzati, sì, per rispondere a punteruolorosso) è stato gestito talmente male da poi proporcelo come ontologicamnete fallimentare (i tagli non sono stati solo maldestri)!
    Le strutture pubbliche come scuole, ospedali e università hanno come finalità offrire un servizio alla generalità dei richiedenti, ricchi o poveri che siano, e non il profitto, gli utili, il guadagno come invece il privato (tutto lecito, si badi, non c’è alcuna denuncia in quanto scrivo); le strutture pubbliche che prestano servizi si mantengono con le imposte e con il pagamento delle tasse: ecco perché oggi ci stiamo finalmente accorgendo quanto danno l’evasione fiscale ci fa e sia da combattere senza tregua.
    I privati fanno pronto soccorso o vaccinazioni?
    Nelle strutture private vengono portate le vittime di incidenti, di reati, di tragedie?
    No.
    Sono anni che assistiamo ai tagli dei fondi alla sanità pubblica per dirottarne parte alla sanità privata convenzionata, che ovviamente costa di più perchè deve ricavarne un margine di profitto (lecito, lo ribadisco), con il risultato di averne sempre meno per quella pubblica che così peggiora le sue prestazioni, quindi la Regione sposta ancora più fondi verso quella privata convenzionata e così via in un circolo vizioso, come un cane che si morde la coda.
    Quando i politici, di destra, dicono che è meglio la sanità privata (e lo stesso vale per le scuole e univerità) con strutture sempre pulite, luminose, scintillanti e all’avanguardia, dichiarano sotto le righe che al primo posto, nella scala dei valori, c’è il denaro, e solo poi la salute o l’istruzione, le persone insomma.
    Spero che il cielo di carta si sia squarciato per tutti noi, e che la luce che filtra oggi resti visibile anche quando saremo usciti da questa situazione di emergenza, quando saremo tornati alla normalità.

    1. punteruolorosso

      buongiorno irexia, son d’accordo su tutto quello che dici. va detto che le privatizzazioni sono state fatte da tutti, destra e sinistra, e che c’è una parte della sinistra che ha interessi nella sanità privata di alcune regioni, come del resto ne hanno la chiesa e i partiti di centro-destra, lega inclusa. le responsabilità politiche della lega ci sono. la scusa della moralizzazione, come diceva orazio, è servita a creare sistemi di potere politico-imprenditoriale su scala locale. la lega si spaccia per novità , ma è sempre stata uguale a se stessa, si tratta dell’unico partito rimasto dalla prima repubblica.
      non c’è niente di male nel guadagnare qualcosa. sono contento se qualcuno guadagna e offre un servizio, ma per qualche motivo le cose non stanno funzionando per come dovrebbero. non sono un esperto e non saprei dire il perché, ma la sensazione è questa.
      il forte declino della scuola pubblica e della sanità sono innegabili. mi chiedo allora cosa non sia andato per il verso giusto.
      spesso su questo sito si è attaccato il tram, dicendo che costa un sacco di soldi di tasse dei cittadini. che così diventa una palla al piede, che i bus sono meglio ecc.
      anche la gestione di una metro costerebbe un bel po’.
      una volta, a un giornalista che gli chiedeva come mai le ferrovie fossero sempre in perdita, andreotti rispose che era normale che le ferrovie fossero in perdita, e che le perdite fossero compensate dalle tasse dei cittadini, che sarebbe stato immorale risparmiare sulla sicurezza, e sul servizio dei pendolari.
      quindi eviterei di attaccare un’opera pubblica, come su questo sito e su rosalio si fa con il tram, solo sulla base dei conti.

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