Zone blu | Amat pronta a lasciare il controllo: “servizio in perdita, troppe tasse”

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Cimino: nostro obiettivo e’ raggiungere pareggio di bilancio, taglieremo inefficienze


 

L’Amat è pronta a fare un passo indietro sul controllo della sosta tariffata, le cosiddette zone blu.

La decisione è al vaglio dell’amministratore unico di Amat Michele Cimino che ieri ha riunito i dirigenti per fare il punto sullo sviluppo del piano di risanamento e mettere in pista, di conseguenza, un percorso virtuoso, con l’obiettivo di eliminare le diseconomie in alcuni servizi, creare efficienze e raggiungere il pareggio di bilancio.

Nel caso della sosta tariffata, all’azienda, che ha come entrate soltanto i proventi dalla vendita delle schede parcheggio, ogni anno il Comune chiede il pagamento di Tosap e Tarsu sugli stalli di sosta.

“In sostanza – dice Cimino – il sottile margine di guadagno dato dalla vendita delle schede parcheggio, che serve a mantenere in equilibrio il servizio di controllo sulle zone tariffate, viene oltremodo eroso delle imposte sul suolo pubblico e sui rifiuti. Su questo argomento – precisa Cimino – l’azienda ha acceso diversi ricorsi per incoerenza dell’imposizione fiscale, essendo il Comune il socio unico di Amat. E’ urgente e opportuno aprire una discussione con il Comune, spero nei prossimi giorni, per risolvere definitivamente questo problema, altrimenti saremo costretti a rilasciare il controllo delle zone blu”, conclude l’amministratore unico di Amat.

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17 Thoughts to “Zone blu | Amat pronta a lasciare il controllo: “servizio in perdita, troppe tasse””

  1. friz

    ….è assurdo… i cittadini vivono il continuo proliferare di strisce blu come un abuso di potere… un abuso di potere nato con Cammarata e sviluppatosi, contrariamente a quanto promesso in campagna elettorale, con Leoluca Orlando negli ultimi 7 anni…. i cittadini vivono le strisce blu come l’ennesima tassa che rompe le scatole… e poi oggi scopriamo che questa tassa non aiuta le casse dell’Amat, ma le danneggia… questa è una situazione folle…
    La soluzione è semplice…. eliminare tutte le strisce blu di Palermo… dalla prima all’ultima… del resto considerando i servizi e la qualità di vita a Palermo, le tasse sono già sufficientemente alte….
    Considerando la qualità della vita, a Milano le tasse sono giuste, ma a Palermo sono alte… alte in considerazione del basso livello dei servizi pubblici…

    1. peppe2994

      Le cose sono sempre più complesse di come appaiono. Intanto i residenti non pagano, questo è un aspetto chiave. In tutta Europa invece non è così.

      È vero che il comune chiede questi soldi, ma per come escono rientrano, perché sono soldi che il comune comunque poi rigira ad AMAT secondo quanto pattuito dal contratto di servizio.
      Poi ogni tanto si effettuano gli aggiustamenti necessari, come l’ultimo. Amat non deve pagare queste tasse, ed in cambio stralcia decine di milioni di euro di crediti vantati dal comune.

      C’è un equilibrio. È così da sempre. Questo tipo di notizie sono da prendere con le pinze, perché dietro son sempre gli stessi soldi che girano quando e dove serve tra le partecipate del comune.

      1. friz

        ….capisco il tuo ragionamento, ha una sua logica… ma a mio avviso dovremmo ritornare alla semplicità delle cose… tenere ciò che ha senso ed eliminare tutto il superfluo… dovremmo capire di cosa realmente ha bisogno la cittadinanza…. di certo la gente è stufa di qualsiasi forma di tassazione, diretta o indiretta… tutti vorremmo una città più vivibile e “certe cose” appaiono come sovrastrutture… a mio avviso questo “cartello di carta” sta in piedi solo per dare lavoro agli ausiliari del traffico, ma non migliora la città… se vogliamo dare lavoro, ed io non sono contrario, dovremmo assumere artisti di talento per abbellire la città… sia in centro sia in periferia…. perché purtroppo sia in centro sia in periferia la città in molti casi è trascurata da un punto di vista estetico… in alcuni casi Palermo è molto brutta…. ci vorrebbero nuove sculture per abbellire periferie degradate…… ci vorrebbero restauratori… ci vorrebbero artisti capaci di fare mosaici…. murales…. architetti per sistemare una serie di cose…. artigiani…. decoratori…. ecc… questo denaro non sarebbe denaro buttato ma alla lunga porterebbe ad attrarre tanti turisti, arricchendo Palermo…
        Questa è una città che non ha MAI conosciuto una primavera, ed occorre un cambio di rotta… non possiamo rimanere per sempre in pieno inverno…

    2. Sacrosante parole condivido del tutto la sua opinione grazie.

  2. augustedupin

    Eh ma poi si rinuncia al voto degli addetti al controllo. Pochi giorni fa non ricordo quale consigliere comunale o assessore di che schieramento, ha proposto di eliminare le 2 ore tra le 14 e le 16 di sosta gratuita perché, secondo costui, sarebbero un favore ai soliti “grossi ristoratori”. E inoltre tale eliminazione consentirebbe di “stabilizzare” un certo numero di persone. In altre parole, altri voti. In primo luogo, dovrebbe fare i nomi dei ristoratori grossi che, riuniti presumibilmente in lobby, presserebbero per queste due ore di parcheggio gratuito. In secondo luogo, credo che il favore sia a tutti i cittadini in genere, me compreso, che magari, anziché andare dal “grosso ristoratore” voglio andare a prendermi un gelato in uno qualsiasi degli esercizi, anche piccoli, che tengono su il centro della città, e non solo il centro. In terzo luogo, mettesse la faccia, se ne è capace, sul problema dei parcheggiatori abusivi, che sono dei poveri disgraziati in mano ad un racket perfettamente organizzato (altrimenti si scannerebbero per i posti migliori, giusto?). Da ultimo, veda un po’ di copiare Trapani: oggi se parcheggio in viale Campania non ho la minima idea di dove comprare i tagliandi. Rischio peraltro la multa mentre vago, magari a luglio, mendicando un ticket nei bar o tabacchi della zona. A Trapani esiste il c.d. “preavviso”: torni alla macchina e trovi un biglietto, che ti dice che l’addetto ripasserà entro un quarto d’ora, e se trova l’auto parcheggiata, la multa.

  3. Orazio

    Comunque probabilmente il problema è anche che quasi mai gli operatori passano, il controllo è scarso o inesistente, la gente tende a non fare il biglietto, a differenza delle zone APCOA costantemente presidiate.

    1. Metropolitano

      Le zone APCOA appartengono ad una azienda privata ergo è normale che facciano pagare il parcheggio.

  4. Metropolitano

    Ci sono i parcheggi dedicati: sotto il tribunale, Via Basile, Via Nina, etc;
    Sapevo che prima o dopo finiva così. La gente non vuole farsi fregare, nè dai posteggiatori abusivi né con il pizzo da pagare a Ollanno pure per quindici minuti.
    #primalitalia

  5. augustedupin

    Anni fa torno alla macchina dopo aver trovato, a fatica, il biglietto, e vedo due ausiliari che avevano già compilato la multa. A questo punto, essendo io presente, ho chiesto di verbalizzare. Risposta: “noi non possiamo verbalizzare”. Bene, faccio io: “chiamiamo una pattuglia di vigili o di carabinieri, e verbalizziamo, è un mio diritto, visto che sono presente”. Panico. Uno dei due chiama l’ufficio, spiega la situazione, la risposta è sorprendente: “soprassedete”. Hanno stracciato la multa. Così non funziona: sempre per restare a Trapani, è pieno di macchinette, e dove ti giri ti giri, vedi comunque un ausiliario.

  6. Metropolitano

    Trapani è molto più piccola, ma ad ogni modo non serve fare multa ai cittadini che non commettono infrazioni a meno che ci sia il segnale di divieto di sosta. Le zone blu sono solo un disperato tentativo di far soldi grazie alle esigenze dei cittadini. Io non posteggio mai li e nei negozi vicini a casa mia il problema del posto manco si pone, basta andare a piedi o usare i mezzi pubblici. Gli ausiliari traffico dovrebbero essere indirizzati verso le regole severe sul codice della strada, non per estorcere denaro ai cittadini che si scordano di apporre o di aggiornare il grattino. Parassitismo.

  7. rasputin

    Correggo l’utente che ha scritto che i residenti non pagano, infatti il “pizzo” è di 10 euro all’anno, somma alla portata di tutti ma sempre pizzo è…senza trascurare il fatto del rinnovo che è veramente allucinante. Invece penso che le strisce blu verrebbero digerite un po’ meglio dai cittadini se fossero equilibrate al 50% con altrettante strisce bianche nella stessa strada come fu detto da Cammarata e ripetuto in campagna elettorale da Orlando (anzi aveva detto che in alcune strade sarebbero state cancellate, sic) non si capisce perché le cose dette dai politici e che poi non sono seguite dai fatti scompaiono nel dimenticatoio e nessuno dei consiglieri comunali ha l’ardire di ricordarle.

  8. belfagor

    Le “strisce blu” sono uno dei tanti argomenti “opachi” di questa amministrazione comunale.
    Quando nel 2012 si insedio, Orlando manifestò la volontà di abolire le strisce blu ( che erano cresciute notevolmente durante la Giunta Cammarata) e di rispettare l’art. 7 del codice della strada. Purtroppo, appena insediato il sindaco cambiò idea.
    Ma cosa stabilisce tale articolo ?.
    L’art. 7 comma 1, lettera f del Codice della strada dà ai Comuni la possibilità di “stabilire, previa deliberazione della giunta, aree destinate al parcheggio sulle quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma da riscuotere mediante dispositivi di controllo di durata della sosta”.
    Però tali “aree di parcheggio “ devono avere una serie di caratteristiche tecniche e strutturali, fra la quali (ma non solo) il fatto di essere ubicate fuori dalla carreggiata;
    In parole povere, il Comune non può trasformare dei normali parcheggi, ai margini della carreggiata, in parcheggi a pagamento
    .Le cosiddette “Zone Blu”, ovvero gli stalli di sosta a pagamento istituiti ai margini delle strade cittadine deputate allo scorrimento del flusso veicolare, sono di fatto giuridicamente illegittime.
    Perciò il 95% delle strisce blu sarebbero irregolari.
    Inoltre i Comuni non possono ampliare il numero dei parcheggi delle strisce blu a proprio piacimento solo per fare cassa .
    Infatti ,sebbene motivate, le strisce blu devono essere sempre e comunque proporzionate a quelle bianche.
    Perchè Orlando ha cambiato idea e ha continuato con la politica di Cammarata ?
    Perchè attorno al business delle strisce blu, ruotano forti interessi economici e posti di lavoro, inoltre la situazione dei conti pubblici comunali è molto critica.
    Infatti anche se si continua a parlare del fatto che le “strisce blu” servono a risanare i conti dell’AMAT , la verità è un altra .
    Con il pagamento del parcheggio delle strisce blu l’AMAT incassa ben 3 milioni, cifra ragguardevole se si pena che dal solo pagamento dei biglietti arrivano solo 6,3 milioni e dalla ztl “appena” 2,4 milioni ( dati del bilancio AMAT 2017) .
    Gran parte di tale incasso va al Comune per il pagamento di TOSAP e TARSU.
    In sostanza il guadagno dato dalla vendita delle schede parcheggio, oltre che a pagare gli ausiliari viene eroso delle imposte sul suolo pubblico e sui rifiuti.
    Recentemente la commissione tributaria provinciale ha accolto due ricorsi presentati dall’ AMAT contro il comune di Palermo, che a fine 2017 ha chiesto alla sua partecipata il pagamento della Tosap, ossia la tassa per l’occupazione del suolo pubblico.
    IL Comune ha presentato un conto di ben 11,3 milioni all’AMAT perche , con i parcheggi a pagamento, cioè le zone blu, ……. occupava il suolo pubblico ( sob !!!)
    La tesi , a dir poco originale, di Palazzo delle Aquile era che l’Amat , in quanto società per azioni , dai parcheggi a pagamento ricava dei profitti.
    Peccato che il Comune ha dimenticato di essere l’azionista unico dell’AMAT e le strisce blu le ha istituite proprio il Comune.
    Logicamente la commissione tributaria ha respinto tale richiesta perché :
    “Il comune di Palermo – si legge nella sentenza – dispone della società come di una propria articolazione interna e essa non è altro che una ‘longa manus’ della pubblica amministrazione, al punto che l’affidamento pubblico mediante ‘in house contract’ neppure consente di configurare veramente un rapporto contrattuale intersoggettivo”.
    E dal momento che Amat gestisce il servizio per conto del Comune, non deve pagare la Tosap.
    Inoltre le strisce blu sono un importante bacino dove attingere voti .
    Proprio per risanare i “disastrati conti dell’AMAT” ( cioè del Comune) qualcuno ha avuto una “brillante” idea : è infatti pronta un’ordinanza comunale per abolire la fascia libera dalle 14 alle 16 ed estendere l’orario della sosta tariffata.
    In un comunicato dell’AMAT si spiega che “ la decisione di potenziare il servizio della sosta tariffata è legata all’assunzione di nuovi ausiliari “.
    In parole povere, per risanare i “disastrosi conti dell’AMAT” si aumenta le ore di sosta tariffata e si assumono ….. nuovi ausiliari del traffico.
    COMPLIMENTI !!!!!!

    1. Orazio

      La sede stradale comprende la carreggiata cioè la parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli + le eventuali aree destinate alla sosta collocate a lato della carreggiata. Le strisce blu palermitane, come quelle di tutto il mondo, dove sono anche di altri colori, essendo fuori del flusso della circolazione ma a lato della strada, sono – sotto questo aspetto – perfettamente legittime. Checchè ne possano dire avvocati di parte ed eventuali giudici di pace.

      La vicenda delle tasse, si, è paradossale, se AMAT dovesse pagarle sarebbe solo una enorme partita di giro.

      1. magick

        È vero quello che dici, però è anche vero che in base al D.M. del 5-11-2001 la carraggiata è “delimitata da strisce di margine (segnaletica orizzontale)”; lo stesso D.M. definisce la fascia di sosta laterale come “adiacente alla carreggiata, separata da questa mediante striscia di margine discontinua e comprendente la fila degli stalli di sosta e la relativa corsia di manovra”. Infatto in tutto il mondo gli spazi con gli stalli di sosta sono delimitati da una linea discontinua più larga degli stalli stessi per consentire le manovre. In mancanza della segnaletica orizzontale (che ovviamente è presente in tutto il mondo a delimitare non solo le corsie di sosta, ma anche quelle percorrenza e svolta) che delimiti le corsie di sosta, ritengo che queste possano intendersi come facenti parte della carreggiata.

        1. Orazio

          Il problema è che in Sicilia e quasi ovunque in Italia la carreggiata non è correttamente delimitata con la segnaletica orizzontale.

          In Francia, in Germania, in Olanda, in GB, ma anche in Romania, le carreggiate (e pure la mezzeria) sono ben delimitate anche nelle strade secondarie e di campagna. Da noi no, hai voglia a tagliare fondi, si taglia pure la sicurezza, non dico la decenza.

      2. belfagor

        Caro Orazio, come hai giustamente accennato, se i giudici di pace hanno sempre dato ragionane ai cittadini che si sono rivolti a loro per farsi annullare le multe forse una ragione c’è.
        Secondo quanto riferisce lo studio legale Vasta
        “In realtà la legge prevede due requisiti:1) aree fuori dalla carreggiata;2) e che consentano la sosta senza intralciare lo scorrimento del traffico.
        Quindi, per fare un esempio, uno slargo delimitato da un cordolo che lo separa dalla strada di scorrimento può essere sicuramente adibito a parcheggio a pagamento, mentre i bordi delle strade mai (a meno che non siano stati ricavati cordoli di protezione all’inizio e alla fine). Risultato: il 95% delle strisce blu è irregolare!”.
        Tenendo conto da quanto esposto, molti giudici , non solo di pace, hanno accolto i ricorsi annullando le multe a danno dei cittadini: a onor del vero, c’è anche da dire che ogni giudice effettua un’interpretazione autonoma della legge, quindi non è detto che tutte le sentenze convergano verso il medesimo risultato.
        Però esiste una recente sentenza di un Tribunale amministrativo “11 gennaio – 10 febbraio 2017, numero 95 emessa dalla seconda sezione del Tar della Liguria” che chiarisce il problema.
        Per aumentare i parcheggi a pagamento, spiega la sentenza, occorrono ragioni ben precise, ponderate sulla base di particolari esigenze urbanistiche o di traffico, come ad esempio la viabilità nei centri storici.
        Se invece tale motivazione non sussiste e la decisione del Comune è dettata dalla semplice volontà di rimpinguare le casse cittadine, allora l’ordinanza è da considerarsi illegittima e, conseguentemente, anche la sanzione amministrativa comminata a chi ha parcheggiato sulle strisce blu.
        Infine ,sebbene motivate, le strisce blu devono essere sempre e comunque proporzionate a quelle bianche.

        1. Orazio

          Non capisco come gli stalli impediscano il flusso se colorati di blu e invece non lo impediscano se colorati di bianco.

          Ho parlato di “eventuali” giudici di pace, non è che comunque i giudici di pace siano giudici che fanno giurisprudenza.

          La sentenza del TAR ligure cassa il provvedimento del comune per carenza di motivazione ma non entra ovviamente nel merito della reale situazione dei fatti. Dice solo che il provvedimento non era supportato da adeguata motivazione.

          Tra l’altro il fatto che esistano particolari condizioni di traffico, quindi che esista un valido motivo e che questo venga esplicitato nel provvedimento, consente ai Comuni pure di non lasciare posti di sosta liberi, e questo l’ha ribadito la Cassazione.

          Insomma, laddove ci sono le strisce blu, a Palermo, le condizioni ci sono tutte per non consentire la sosta libera.

          Non ho notizie di tutte queste sentenze a Palermo, quanto al giudice di pace giudica secondo equità fino a € 1.100 e non secondo legge, quindi non può esser preso in considerazione come giurisprudenza di legittimità

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