Mobilita Palermo intervista Giusto Catania

Spread the love

Dopo qualche anno di assenza, torniamo ad intervistare Giusto Catania, tornato a presiedere la poltrona di assessore alla mobilità.

Ci sembrava giusto dunque, dopo anni di immobilismo, sondare il terreno per capire le intenzioni del professore Catania.

Buonasera Assessore Catania

Lei è stato l’ultimo assessore della giunta Orlando prima della riconferma, tanto criticato e non riconfermato dalla prima giunta.

Mi preme sottolineare che sono stato l’unico insieme a Barbara Evola ad essersi messo nuovamente in gioco alle elezioni politiche e a aver ottenuto la poltrona a sala della lapidi con la mia lista di sinistra comune.

Uno dei suoi cavalli di battaglia é stato il tram, adesso si sta iniziando il nuovo percorso per le linee tram, la sua posizione in merito é cambiata? Pensa che le nuove linee siano fondamentali?

Continuo a pensare che il tram sia strategico per lo sviluppo della mobilità sostenibile della città di Palermo, il tram è un opera importantissima e il suo sviluppo porterà una capillarità del trasporto pubblico di massa. Penso che le nuove linee siano fondamentali e per questa ragione sono molto impegnato per accelerare le procedure e arrivare entro il 2020 ad appaltare le tre nuove linee di tram che serviranno per migliorare non solo la mobilità della città, ma la vivibilità nel suo complesso. Il tram è un mezzo di trasporto ecologico, silenzioso, puntuale e che in tutte le grandi città d’Europa attraversa il centro della citta con risultati soddisfacenti in termini di miglioramento del tempo di spostamento e della qualità dell’aria

È stato fortemente criticato per l’attuazione di percorsi ciclabili promiscui come le corsie di via Libertà sopra i marciapiedi. E, come visto su via Maqueda, la promiscuità genera conflitti sociali. Cambierà metodo adesso?

È vero ho lavorato in passato all’attuazione di piste ciclabili promiscue proprio perché in realtà la conformazione della nostra città è una conformazione con delle strade pensate esclusivamente per le macchine e pensate esclusivamente per i parcheggi di superficie, quindi ho tentato di inserire questo nuovo elemento culturale, di iniziare a ragionare sulla necessità di produrre spostamenti attraverso un mezzo ecologico, attraverso la mobilità dolce e di usare molto la bicicletta. È chiaro che in città siamo ancora molto indietro su questo percorso perché la bicicletta viene usata solo nell’1% dei casi degli spostamenti casa-lavoro e questo credo che sia un grave problema per la nostra città a cui dobbiamo rimediare quindi le mie scelte di istituire delle corsie ciclabili in percorso promiscuo sono state determinate da un lato dalla conformità delle nostre strade, dall’altro lato sono stati dei percorsi che intendevano introdurre un percorso di innovazione culturale nella nostra citta per iniziare ad utilizzare la bicicletta come mezzo di spostamento.
Non è stata una scelta voluta quella di costruire percorsi ciclabili promiscui, spesso sono stato costretto dalle condizioni, io ho sempre pensato che è bisogna continuare a costruire percorsi ciclabili, del resto abbiamo pianificato la costruzione di circa 100km di piste ciclabili della nostra città, questa non è una questione di metodo, è solo una questione di necessità e sono state le prime che sono state realizzate perchè era piu facile farlo, adesso siamo nelle condizioni di iniziare a pensare a delle piste ciclabili su percorsi protetti e delle corsie riservate.

È stato anche l’assessore che ha fortemente voluto la pedonalizzazione di piazze storiche e l’istituzione della ZTL. Le aree pedonali soffrono la scarsità di arredi urbani e i varchi videocontrollati della Ztl sono insufficienti. Quale la linea che seguirà? Vuole anticiparci qualche intervento?

Abbiamo fatto nel mio primo mandato da assessore alla mobilità 140.000mq di aree pedonali, credo che sia un grandissimo successo e credo è il segno di un percorso che va nella direzione della vivibilità e del miglioramento delle condizioni della nostra città anche dal punto di vista economico, le piazze pedonalizzate all’inizio sono state osteggiate, cosi come è stata osteggiata l’istituzione della ZTL, torno a fare l’assessore con i cittadini che chiedono nuove pedonalizzazioni, chiedono di estendere la ZTL anche nelle fasce notturne, evidentemente il cambiamento difficile che è stato prodotto negli ultimi anni è cominciato a passare e i cittadini palermitani hanno iniziato ad apprezzare le aree pedonali e la limitazione del traffico veicolare privato.
In questo momento ci sono solo cinque varchi che sono video controllati, sono gli stessi che c’erano due anni e mezzo fa quando siamo partiti ed è certamente un mio obiettivo quello di far si che il sistema di video controllo dei varchi sia completato nel più breve tempo possibile con ulteriori 17 telecamere.
Rispetto all’arredo urbano è importante che sia stato istituito un assessorato al decoro perché sentiamo la necessità di ripensare il sistema di arredo anche delle piazze pedonali.

Sono in corso numerosi progetti PON METRO, molti dei quali riguardano proprio l’assessorato che presiede, in che modo si vedrà l’impronta di Giusto Catania? Dove pensa che vadano spesi maggiormenti i fondi pubblici?

I progetti del PON METRO stanno andando avanti e alcuni incominceranno ad andare presto a chiusura, penso l’importante progetto che consentirà di avere le paline elettroniche alle fermate dei bus, il sistema di telecontrollo degli autobus che servirà ovviamente a migliorare il sistema di trasporto e il sistema su gomma nella nostra città.

In attesa della realizzazione dei grandi parcheggi e del loro finanziamento, attorno al Centro Storico ci sono aree poco sfruttate. Parcheggio Cairoli e parcheggio Basile ad esempio. Al suo predecessore avevamo chiesto più volte di prolungare l’attuale navetta express fino alla stazione centrale per dare una mano alla Ztl, e proponendo un’ulteriore navetta per Cairoli.
Pensa di poter attuare queste proposte?

Abbiamo investito moltissimo sul progetto dei parcheggi limitrofi al centro storico penso al parcheggio Basile che fino a qualche tempo fa era vuoto, adesso andando a vedere lo stesso è pieno di bus extraurbani, grazie a scelte operate tre anni fa che hanno trasformato il parcheggio in un HUB per i bus extraurbani. Credo vada fatta un ragionamento generale sulla navetta per il centro storico (navetta express) perchè saremo nelle condizioni da qui a poco di modificare l’assetto di circolazione del centro storico perche tra le proposte che sto iniziando ad attuare c’è la proposta del nuovo senso di circolazione su via Roma e l’estensione dell’area pedonale di via Maqueda e del Cassaro quindi è chiaro che con questi due assi stradali sarà limitato il traffico veicolare privato lungo questi due assi stradali e quindi con il doppio senso di circolazione su via Roma si modificheranno completamente i percorsi delle navette.

Siamo ancora in attesa della terza corsia su viale Regione Siciliana, Giusto Catania annullerà l’ordinanza esistente o dará finalmente il via libera alla segnaletica?

Era un ordinanza ferma da due anni, con un indirizzo chiaro anche dal consiglio comunale, ed è stata una delle prime cose che ho fatto.
La circonvallazione sarà a tre corsie e subito dopo Pasqua partiranno i lavori che si completeranno ad Agosto. Un lavoro lungo che servirà da un lato ad asfaltare mettendo in sicurezza viale Regione Siciliana e servirà anche ad apporre la segnaletica sulla strada più importante della nostra città

Biglietto unico: la questione oramai è di competenza regionale. Il Comune di Palermo, l’assessorato, le partecipate, cosa stanno facendo, cosa possono fare?

Il biglietto unico è sempre stato di competenza regionale, più e più volte abbiamo chiesto di inserire questo tema nel contratto di servizio con le ferrovie. Riteniamo che sia importantissimo il biglietto unico, riteniamo che con l’avvio del passante ferroviario e dell’anello insieme all’estensione della rete tramviaria diventa fondamentale avere il biglietto unico e su questo serve un grande investimento della regione che capisca che questo tema è fondamentale per tutti i cittadini palermitani.

Le recenti vicende societarie della Tecnis Spa sui cantieri in città stanno determinando ritardi e criticità sulle strade. Qual è la posizione ufficiale che il Comune di Palermo intende prendere rispetto a queste vicende che, inevitabilmente, penalizzano la città e i cittadini. Darete un ultimatum o attenderete che le vicende facciano il loro corso?

Il comune di Palermo, l’amministrazione e tutti i cittadini sono vittime di questa vicenda della Tecnis. Le responsabilità sono esclusivamente da ricercare sulle scelte delle ferrovie e sulle responsabilità del governo nazionale che su questa vicenda ha cincischiato troppo noi come comune di Palermo abbiamo chiesto più volte un chiarimento su questa vicenda, il sindaco ha perfino chiesto la recessione del contratto è chiaro che sono penalizzati tutti i cittadini palermitani e l’amministrazione comunale.
Adesso è arrivato il momento di fare chiarezza su questa vicenda perché quest’opera è importantissima per il miglioramento del sistema della città di Palermo, della viabilità e della vivibilità.

Adesso che si è nuovamente insediato, in generale, ci dica quali sono gli interventi che in maniera assolutamente prioritaria si prefigge di realizzare nel suo mandato.

Il mio mandato si continuerà a caratterizzare per la costruzione della città ecologica, una città che dovrà rinunciare sempre di più ai veicoli privati, investendo moltissimo sul trasporto pubblico, sulle biciclette, sulle nuove pedonalizzazioni, cambiando le abitudini e gli stili di viti perché pensiamo sia fondamentale a raggiungere l’obiettivo che ci siamo dati nella redazione del PUMS che stiamo realizzando. Nel PUMS prevediamo uno split modale verso il trasporto pubblico e verso le biciclette con l’obiettivo di arrivare al 2030 con lo spostamento di circa il 50% dei viaggiatori su autobus e bici, in questo momento il TPL è utilizzato solo per il 12%, le biciclette solo dall’1% della popolazione.
Tra i temi che stiamo curando vi è anche la revisione del piano della sosta tariffata della città di Palermo perché è un piano di qualche anno fa e che va rivisto
Infine stiamo lavorando con Amat anche sulla modifica di alcuni percorsi dei bus che tengano conto anche del passante ferroviario e quindi con delle fermate proprio in corrispondenza delle nuove stazioni del passante ferroviario.

Post correlati

18 Thoughts to “Mobilita Palermo intervista Giusto Catania”

  1. saverioragusa

    Risposte molto, troppo evasive, non capisco perché concedere un’intervista per poi rispondere così. La parte più “comica” è stata quella della risposta alla richiesta di migliorie nell’arredo delle aree pedonali, come se fosse qualcosa di incredibile da attuare. Non parliamo invece della risposta al biglietto unico, è vero che dipende dalla regione, ma non c’e assolutamente volontà da parte di nessuno di attuarlo

  2. punteruolorosso

    comunque le intenzioni sembrano buone.

    1. Metropolitano

      le sue “intenzioni” sono buone ? Mah, se uno contraddice queste parole, gli voti contro.

  3. friz

    …..leggo questa intervista ed ho conferma di quello che ho sempre pensato: in questa città siamo Mal Governati… io non dico che orlando o catania siano persone cattive, dico solo che non sono persone in grado di risolvere i tanti problemi di questa città, e per questa motivo, la mia speranza è che possano fare un gesto di altruismo nei confronti di Palermo e che si possano dimettere per favorire l’ascesa politica di chi magari potrebbe essere più capace… vorremmo al governo di Palermo gente in gamba capace di rilanciare in maniera Seria la città…. vorremmo gente capace di guardare lontano…
    Vorrei toccare quattro punti:
    1) Il centro storico di Palermo ha Grandissime potenzialità, ma purtroppo penso che sia probabilmente il centro storico più Degradato di tutta Europa… in tante sue parti CADE A PEZZI… in certi casi sembra appena uscito dalla seconda guerra mondiale…. basta fare una lunga passeggiata a piedi per capirlo… per tutti questi motivi sarebbe opportuno fare Pedonalizzazioni di Qualità, (stile Via Magliocco o via Principe di Belmonte) e non perseverare con Pedonalizzazioni Low Cost, stile giusto catania per intenderci… il centro Storico di Palermo ha Bisogno di Grande Bellezza… ed eventualmente anche di essere arricchito con statue nelle sue zone più degradate….
    …..sì…sì… è vero… giusto e leoluca orlando hanno pedonalizzato molte strade, ma più che pedonalizzazioni sembrano strade chiuse al traffico… gli consiglio di fare un salto in Irlanda o in Svezia per capire cosa è una Pedonalizzazione di Qualità… purtroppo il fatto che giusto catania sia così orgoglioso delle loro “pedonalizzazioni” mi fa temere che vogliano continuare con cagate come quelle fatte in piazza borsa… anonime e insignificanti…
    2) Girare a Palermo a piedi, o in macchina, o in bicicletta, è comunque difficile, perchè la superficie è intasata, in altre parole non c’è sufficiente spazio… infatti spesso i marciapiedi risultano stretti… in certi casi non c’è spazio per fare piste ciclabili…. e in molti casi le strade nelle ore di punta sono intasate dalle macchine… in situazioni analoghe, in altre città del mondo, si è compreso che l’unica Soluzione era quella di scavare sotto terra per decongestionare la superficie… scavare per fare la Metropolitana… quello che hanno incominciato a fare a Londra più di 100 anni fa, andrebbe fatto oggi a Palermo… ma purtroppo a Palermo abbiamo giusto Catania ed Orlando che hanno fermato l’Iter per costruire la Metropolitana Automatica e che al contrario hanno preferito puntare Tutto sul Tram… rispetto la loro scelta, ma a me (e non solo a me), la loro scelta sembra una Stronzata Colossale!
    3) Viale Regione Siciliana avrebbe bisogno di Investimenti Seri… e l’ultima cosa di cui avrebbe bisogno è la terza linea di vernice…. capisco che fare una linea di vernice in più sia molto più facile ed economico per un sindaco, ma non si possono “scaricare” la soluzione dei problemi seri sempre al sindaco successivo… anche orlando e giusto catania dovrebbero iniziare a trovare la soluzione per realizzare le opere più importanti e più costose…. non possono fare sempre e solo le “opere” low cost…
    …..e sempre su questo argomento aggiungo un paio di cose… in campagna elettorale, per captare voti, orlando e company avevano promesso anche altri Sovrappassi Pedonali su Viale Regione Siciliana… e il raddoppio del ponte Corleone… e Lo svincolo di Via Perpignano… ci potrebbe dire il “buon” giusto catania quando inizieranno le opere in questione? ….perchè ripeto… la terza striscia di bianco la saprebbe fare pure un bambino… ma le opere Serie quando inizieranno?
    …..ci potrebbe dire il “buon” giusto catania perchè Palermo non ha una tangenziale esterna come in tante altre città?
    4) …..giusto catania ci potrebbe spiegare in che modo ha intenzione di ridurre il traffico delle macchine a Palermo? ….perchè girare in macchina a Palermo (sia per i palermitani, che per i turisti) è un delirio… …..solitamente nelle altre città del mondo con frequenti ingorghi stradali si cerca di scavare sotto terra facendo la Metropolitana per “alleggerire” la superficie… in altre parole di solito nelle città con molti ingorghi stradali, si investe sulla Metropolitana e si evita di investire nei Tram… giusto Catania ci potrebbe spiegare come mai a Palermo hanno deciso di fare il contrario? Giusto Catania ci può spiegare perchè lui insieme ad orlando hanno di fatto bloccato la MAL (la Metropolitana Automatica che nelle intenzioni programmatiche avrebbe dovuto unire via Messina Marine fino a Mondello)? Giusto Catania non si sente in colpa per avere bloccato un’opera simile che avrebbe potuto risolvere tanti problemi alla nostra carissima Palermo?????????????

  4. belfagor

    Ci troviamo di fronte al solito “assessore alla mobilità” che nel suo precedente mandato si oppose al completamento dello Svincolo di Brancaccio e che non ha mai creato dei veri parcheggi che dovevano supportare la ZTL. E’ lo stesso assessore che ha creato “ 100 Km di piste ciclabili” poco sicure e non a norma e che poi si lamenta perché : “la bicicletta viene usata solo nell’1% dei casi degli spostamenti casa-lavoro “.
    E’ lo stesso assessore che ha ridotto gli autobus dalla periferia al centro per “sostenere” il tram. E’ lo stesso assessore che non ha voluto che si trovassero delle soluzioni alternative alla Circonvallazione . E’ lo stesso assessore che pensa di creare zone pedonali con quattro vasi e qualche panchina e ora dichiara : “è importante che sia stato istituito un assessorato al decoro perché sentiamo la necessità di ripensare il sistema di arredo anche delle piazze pedonali”.
    Il limite dell’assessore Catania è quello di affrontare un problema serio e complesso , come la mobilità cittadina , senza un preparazione specifica ( è un professore di materie letterarie) , in maniera ideologica e rifiutando le critiche costruttive e i suggerimenti. Ma soprattutto senza un progetto . Per esempio come pensa di risolvere il problema dei mezzi pesanti che dal porto devono raggiungere le autostrade e viceversa?

    1. Normanno

      Siamo di fronte all’unico assessore che ha pedonalizzato la via maqueda,il cassaro la discesa dei giudici eccetera con la forte opposizione dei posteggiatori abusivi dei panormosauri,del partito democratico senza volere citare la sua personale e che sta cambiando il volto del centro storico.Il suo precedessore l’assessore Carta,grande luminare dell’urbanistica non ha pedonalizzato neanche il cortile di casa sua e abbiamo perso solo molto tempo con lui,sul suo successore cioè l’assessore Riolo stendo un velo pietoso. Da ingegnere sostengo che meglio un laureato in lettere che si impegna e che ha una visione della città che tanti colleghi ingegneri e architetti che producono solo fumo e chiacchere. Idee,impegno e progetti e una visione complessiva della città,questo è necessario per Palermo.

      1. belfagor

        Caro ingegnere, la ringrazio per la sua risposta . Nessuno vuole negare che l’assessore Catania ha il grande merito di aver intrapreso la politica delle pedonalizzazioni però ho messo in evidenza alcuni limiti e criticità della sua azione amministrativa. Non basta pedonalizzare il centro storico ma bisogna creare tutte quelle infrastrutture per supportare tale scelta. Non mi sembra che l’assessore Catania, anche in questa sua intervista , ha spiegato concretamente come vuole migliorale la mobilità cittadina.
        Per esempio il trasporto pubblico , nonostante il tram, non è migliorato. Vi sono dei quartieri periferici che hanno visto depotenziato tale servizio. Inoltre il problema dei parcheggi rimane e non mi sembra che l’assessore abbia proposto la creazione di nuovi parcheggi o ci ha spiegato cosa vuole fare per potenziare quelli esistenti .
        Poi c’è il grande problema dei mezzi pesanti che dal porto devono arrivare in autostrada o che devono attraversare la circonvallazione. Anche in questo caso l’assessore non mi sembra ha proposto soluzioni alternative. Lei forse sa che i TIR devono percorrere via Messina Marine o via Buonriposo ( due strade assolutamente inadeguate ) per raggiungere la Circonvallazione e le autostrade.
        Poi c’è l’annoso capitolo “ Svincolo Brancaccio” . Appena ritornato Orlando a Palazzo delle aquile, il nuovo assessore alla mobilità Liborio Giuffrè dichiarava:“Stiamo cercando di capire come si può fare, in modo che a settembre( 2012) venga aperto. Manca solo un 5% dei lavori per poter riaprire la rampa dello svincolo lato nord”
        Il 20/09/12, in occasione della conferenza “Palermo: mobilità e trasformazioni urbane” l’Ing. Salfi dell’Ufficio Traffico del Comune di Palermo illustrò la situazione fino a quel momento. Entro la fine dell’anno avrebbe dovuta essere bandita la nuova gara d’appalto per il progetto stralcio lato mare. Questo stralcio era già finanziato. I lavori per il completamento dell’opera, secondo quanto riferito dall’Ing. Salfi, avrebbero richiesto complessivi 8 mesi. Perciò , se tutto andava bene, lo svincolo di Brancaccio, lato mare, sarebbe stato inaugurato entro l’estate 2013.
        Poi , nel maggio 2014 ,arrivò l’assessore Catania è ….tutto sfumò.

    2. Metropolitano

      Eppure ai Palermitani Orlandiani e ai PDioti tutto sto schifo che hai descritto te, a loro piace assai e va bene così.
      Contenti loro…

    3. Orazio

      … è lo stesso assessore che ha allargato a gomitate il buco dell’ozono, è lo stesso assessore che ha fatto la pipì in acqua a Mondello, tutto queste cose agli Orlandiani e ai PD piacciono ma ai Rinaldiani e agli esperti della Minnulata* non passano inosservate. 🙂

      * granita

  5. peppe2994

    No scusate, quando ha parlato di trasporto pubblico mi sono messo a ridere, per non piangere si intende.

    Ma l’assessore lo sa com’è messa l’AMAT ? Pochi bus in giro, il pomeriggio ancora meno, principalmente per carenza di personale. I pochi rimasti sono chiamati a fare miracoli, incluso il lavorare due festivi su tre, invece che uno su tre come un tempo.

    Balle spaziali sul trasporto pubblico, quando non sono neanche in grado di indire un concorso.

    1. Normanno

      E’ chiaro che bisogna assumere gli autisti altrimenti gli autobus non marciano da soli, ma visto che credo lei sia molto informato sull’argomento le voglio porre un quesito:Ha idea di quanti autobus circoleranno a Palermo quando saranno completate le tre (non le sette) linee del tram già finanziate e progettate che tra tre anni manderanno in pensione il 101,102,103 eccetera.Ci vorranno 100,200 o trecento autobus per garantire il servizio?Non è un semplice esercizio per appagare la curiosità perchè se bisogna assumere giovani autisti che dopo tre anni di assunzione vanno in soprannumero non si gestirebbe certo bene la cosa pubblica.Penso che una programmazione sulle assunzioni di nuovo personale vada fatto su una prospettiva di almeno cinque anni con una rigorosa programmazione , ma ci vogliono numeri precisi Lei li possiede per caso?

      1. peppe2994

        Questa domanda ha poco senso, perché non è ben chiaro cosa si intenda per “garantire il servizio”.
        Un autobus ogni 20 minuti ? Ogni 10 ? Il centro, ovunque ?

        L’AMAT non ha mai fatto alcun tipo di programmazione, perché i fondi ricevuti da comune e regione sono sostanzialmente imprevedibili, sia nella somma che nel periodo di erogazione, nonché eternamente soggetti a tagli.
        Il fatto è solo uno, ovvero che dai 400 autobus del 1990 siamo passati a 180 bus nel 2019, al mattino e quando va bene.

        In merito al come eventualmente le tre linee future influiranno sui bus, trovo utile ricordare quanto successo con l’ultima rimodulazione in seguito alle prime 4 linee. Paventata come una gran cosa, si prometteva il potenziamento delle linee restanti, ed altre sciocchezze simili, ma si è trattato di un semplicissimo taglio e basta. Il personale dei bus è passato sui tram e fine.
        Non vi è ragione per pensare ad un miglioramento del servizio su gomma in seguito a nuove linee tram. Il problema soprannumero non si pone sia per quanto ho scritto, si passa da un mezzo all’altro senza criticità, sia per i pensionamenti costanti.

        1. Normanno

          E’ impossibile far funzionare bene qualunque azienda senza una programmazione valida e vivendo praticamente alla giornata come mi pare di capire secondo le sue parole succederebbe all’AMAT.IL comune di palermo sostanzialmente hai conti in ordine (a differenza di tutte le grandi città italiane) quindi può fare una programmazione finanziaria,si conoscono i tracciati delle tre linee del tram (abbiamo visto su questo sito dettagliati rendering ) , si puoi ipotizzare che entro tre anni persino il passante ferroviario e il funesto anelletto riusciranno ad andare a regime,quindi non bisogna essere scienziati della NASA per fare un piano stabilendo quanti autobus devono circolare,in quale tratte e con quali intervalli temporali per poter fornire un servizio ritenuto adeguato agli standard europei(questo dovrebbe essere il parametro),da questo consegue tutto,piano del personale piano degli investimenti sui mezzi,piano delle manutenzioni eccetera,se questo non si vuole fare è inutile da parte del comune lamentarsi delle aziende e disegnare amministratori unici come se fossero dei grandi manager perchè senza programmazione e senza obiettivi precisi sono solamente dei burocrati o dei passacarte non certamente dei manager ed è anche inutile prendersela con i dirigenti e con i lavoratori delle aziende stesse.Il comune fissi gli obiettivi dica che Palermo vuole e che Amat vuole e poi deleghi ad amministratori,dirigenti e lavoratori per raggiungere gli obiettivi prefissati.

  6. gnazzino70

    Ad oggi, a seguito dello sciagurato taglio alle linee amat, non esiste, ripeto non esiste un collegamento Bus tra Mondello e sferracavallo, quello che era effettuato dalla line (9)36 e pensare che veniva utilizzato anche per portare gli alunni del quartiere all’unica scuola media esistente, quella di via Cerere… ma di cosa parliamo

  7. danyel

    Giusto Catania? Mamma mia … già solo a sentirlo …

  8. Marco888

    Egregio Assessore Catania,
    chi le scrive, nonostante abbia studiato architettura, non è un urbanista e non si occupa di politica – se non per il fatto che la politica, volente o nolente, riguarda comunque la nostra vita –. Da questo punto di vista posso comunque dire che, per ideologia, appartengo esattamente alla sua stessa area, dato che più a sinistra non esiste niente.

    Le scrivo invece in qualità di indefesso camminatore palermitano: dal 2004 mi muovo quotidianamente ed esclusivamente a piedi percorrendo un minimo di 5 km al giorno; oppure in bicicletta per i tragitti più lunghi: ad esempio per andare a mare, a Mondello o a Sferracavallo. A volte, se sono molto stanco o se piove a dirotto, non disdegno i mezzi pubblici.

    Mi rivolgo a Lei per supplicarla di ponderare bene le prossime decisioni del governo cittadino sulla mobilità sostenibile, in particolare per ciò che riguarda l’ampliamento della rete tranviaria che coinvolgerebbe tutto l’asse Libertà fino ad arrivare a Mondello.
    Sia ben inteso che non sono affatto contrario al tram, sono però contrario ai progetti malfunzionanti e agli inutili sprechi.

    Facciamo un passo indietro.
    Perché ben 3 linee tranviarie fanno capolinea a Notarbartolo?
    Ovviamente perché c’è la stazione!
    Per questo i capolinea stanno lì invece che a Lennon/Giotto, importante nodo di interscambio Amat.
    Eppure sarebbe stata la scelta più naturale se si fosse pensato di integrare le linee tranviarie con i circuiti degli autobus.
    In realtà il disegno era quello di integrare il tram con le corse della ferrovia metropolitana. Ma così di fatto non è stato perché, e questa è una precisa responsabilità della politica cittadina, ad oggi non si è ancora trovata un’intesa tra Amat e FS per l’adozione di un biglietto unico tram-metro.

    Per tutta risposta e per rendere sensata la presenza del capolinea tram a Notarbartolo si è spostato da Lennon a Notarbartolo anche il capolinea della linea 102. Infatti all’arrivo delle vetture fa bella mostra di sé un cartello che descrive “l’interconnessione delle stazioni” del cosiddetto “Sistema tram” che è basata esclusivamente sulla linea 102 che collega le stazioni Notarbartolo e Centrale.

    Ora, progettare il capolinea dei tram a Notarbartolo invece che a Lennon è costata una sensibile riduzione della carreggiata sul ponte Notarbartolo. Ma questo, come da premesse, a me non dovrebbe importare più di tanto. Dispiace invece moltissimo la soppressione di una fermata autobus, l’eliminazione di una panchina, la costrizione a un percorso lungo e farraginoso per i pedoni (specie per i disabili) e soprattutto l’eliminazione della pista ciclabile che percorreva il ponte.

    Non conosco la sua opinione, Assessore, ma la mia idea di mobilità sostenibile è fondata su una specie di graduatoria delle priorità.
    Prima di tutto gli spostamenti pedonali, ovvero marciapiedi sani e precorsi diretti per le categorie più deboli come anziani, disabili, o indigenti che non possono permettersi mezzi propri o abbonamenti ai trasporti pubblici.
    In secondo luogo piste ciclabili, ovvero percorsi separati da marciapiedi e carreggiate che possano permettere a chi si sposta con questo mezzo ad emissioni zero di percorrere in sicurezza (la propria e quella dei pedoni) lunghi tratti e non solo per fare una semplice passeggiata.
    Al terzo posto metterei i mezzi pubblici. Tutti i mezzi pubblici: tram, autobus, metropolitana, taxi.
    Alla fine della mia graduatoria ci sono le auto. E sì, anche quelle, per quanto personalmente non ne faccia utilizzo, è innegabile che esistano e che siano tante a Palermo come a Parigi, Budapest, Londra, Milano, ovvero anche in città pur provviste di avanzatissimi sistemi di mobilità sostenibile.
    E immagino che per tutto questo dovrebbe esserci un piano urbanistico per così dire “olistico”.

    Torniamo all’ampliamento del sistema tranviario.
    Quando alla fine dell’800 Gaetano Almeyda progettò Viale della Libertà, probabilmente aveva negli occhi e nel cuore il lavoro che aveva fatto Haussmann con i boulevard parigini. A questo amore probabilmente dobbiamo questa magnifica promenade cittadina con i suoi controviali alberati nonché l’ingresso del Teatro Garibaldi (anche quello progettato dall’Almeyda) che cita visibilmente l’Arc de Triomphe de l’Étoile della Ville lumiere.
    Ed è proprio per questo genere di cose che Palermo è veramente unica in Europa con i suoi stili che vanno dall’arabo al liberty, passando per il barocco e il neoclassico.
    Ora, la mia preoccupazione, anche guardando al recente passato, è che, pur di attuare un progetto di mobilità sostenibile, si peggiori una pregressa, storica e di fatto ancora più sostenibile mobilità.
    Ma soprattutto per cosa? Per allungare la linea tranviaria fino a Mondello?
    Cioè, quest’opera chilometrica e costosissima (sia per costruzione, che per uso che per manutenzione) per un tragitto stagionale?
    Per facilitare gli spostamenti pubblici sull’asse Libertà, l’unico asse attualmente ben assistito dalle corse del 101?
    Oppure per sopperire la mancanza di una rete organica tram-metropolitana?

    Non lo so. Spero abbiate considerato i pro e i contro.
    Io, se fossi un Assessore, preferirei portare a casa grandi risultati politici con pochissima spesa (e non parlo solo di quella economica ma anche di quella ai danni del tessuto socio-urbanistico): biglietto unico tram-autobus-metropolitana, autobus elettrici e frequenti, vere piste ciclabili (come quelle di Via dell’Olimpo), marciapiedi bonificati dalle innumerevoli buche, semplificazione dei percorsi per i pedoni.

    Ora, forse la Comunità Europea non finanzia questo genere di cose. Va bene, amen. Non importa. Quello che importa è mantenere la bellezza che il passato ci ha generosamente lasciato e contemporaneamente rendere moderni e sostenibili gli spostamenti.
    O no?

    La saluto cordialmente, sperando che tenga conto di questa mia opinione e che non ricorrerà alla riduzione del discorso politico al mero derby nemico della contentezza vs. radical chic, atteggiamento che invece caratterizza così grettamente la nostra comune parte ideologica avversa.

    Con osservanza,
    Marco Castagna

    1. belfagor

      Caro architetto, concordo pienamente con lei che la mobilità sostenibile è fondata su una specie di graduatoria delle priorità.
      -Prima di tutto gli spostamenti pedonali, ovvero marciapiedi sani e precorsi diretti per le categorie più deboli come anziani, disabili, o indigenti che non possono permettersi mezzi propri o abbonamenti ai trasporti pubblici. Aggiungerei anche le madri che portano a spasso i loro bambini nei passeggini.
      -In secondo luogo piste ciclabili, ovvero percorsi separati da marciapiedi e carreggiate che possano permettere a chi si sposta con questo mezzo ad emissioni zero di percorrere in sicurezza (la propria e quella dei pedoni) lunghi tratti e non solo per fare una semplice passeggiata.
      -Al terzo posto metterei i mezzi pubblici. Tutti i mezzi pubblici: tram, autobus, metropolitana, taxi.

      Purtroppo a Palermo le priorità sono altre
      Nel maggio 2018 , durante un audizione in consiglio comunale i dirigenti della RAP ammisero che “ la manutenzione di strade e marciapiedi a Palermo era solo un miraggio”.
      In base al contratto di servizio stipulato con il Comune di Palermo, la Rap ogni anno dovrebbe effettuare una precisa quantità di interventi . Purtroppo i dati sono sconfortanti.
      Nel periodo che va da agosto 2016 a dicembre 2017, per quanto riguarda gli interventi per la gestione delle strade ( riparazione buche , asfaltare tratti di carreggiata ecc.ecc.) su 566 mila metri quadri previsti, era stata effettuata la manutenzione di soli 193 mila metri quadrati , pari al 34 % del programma.
      Ancora più disastrosa la situazione dei marciapiedi, infatti sui 42mila metri quadri di manutenzione dei marciapiedi previsti, quelli realmente realizzati erano stati solo poco più di 3mila, pari appena al ….9%..
      La situazione era così drammatica che i consiglieri e i dirigenti della RAP ammisero che a Palermo :
      “una strada viene messa a posto ogni 22 anni e un marciapiede ogni 70 anni”.
      Per il dirigente Rap dell’area Manutenzione, tale situazione era da imputato ad una preoccupante carenza di personale: “Negli anni precedenti, per esempio, per la manutenzione strade la società disponeva di tre squadre per un totale di dodici persone, mentre oggi per questo servizio sono all’opera solo …….quattro operai”.
      ( Sembra che quasi tutto il personale di Manutenzione Strade è stato trasferito al TMB di Bellolampo o alla raccolta Differenziata…con quali persone si rifanno le strade?)
      E’ cambiato presidente alla RAP ma la situazione non è mutata.
      Nel mese di Ottobre 2018 , appena insediato alla RAP, il Presidente Giuseppe Norata ha detto chiaramente che :
      “ la manutenzione stradale dovrebbe essere tolta dal contratto di servizio. Fintanto che c’è, però, l’azienda è tenuta a farla.”

  9. Metropolitano

    Quante belle parole da uno di colore rosso fuoco.

Lascia un commento