Lavoratori “abbandonati” da AMAT: abbonamenti rescissi, anzi no

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Un fulmine a ciel sereno. Diversi lavoratori si ritrovano impossibilitati a rinnovare l’abbonamento per un servizio utilizzato da tanti cittadini che cercano di privilegiare il mezzo pubblico a quello privato.

Nella stessa giornata abbiamo ricevuto più di una segnalazione e ve le riportiamo integralmente per spiegarvi il problema:

Gentile redazione di Mobilita Palermo,  vi segnalo un disservizio notevole da parte dell’Amat. Insieme a tanti colleghi ho usufruito dell‘abbonamento in convenzione Grandi Strutture,  €45 per tre mesi su 4 linee. Adesso Amat ha disdetto tutte le convenzioni,  ancorché sul sito vengano ancora pubblicizzate. Ritengo che scoraggiare i cittadini lavoratori (soprattutto quelli che devono recarsi in ztl per lavoro) ad usufruire dei mezzi pubblici sia una scelta discutibile. Inoltre penso che l’incasso da abbonamento,  anche se in convenzione,  sia comunque un ricavo sicuro per l’azienda. Non capisco questa politica commerciale. L’abbonamento mensile senza convenzione è improponibile: 32€ su tutte le linee, quando il lavoratore fa sempre lo stesso percorso e pertanto non è interessato a tutta la rete evidentemente. Qual è la logica?

Dello stesso tenore la denuncia pervenutaci da R. Boscaino:

Gent.le redazione, vi contatto per segnalare che in data odierna mi sono recato ad un punto AMAT per il rinnovo del mio abbonamento trimestrale (lavoratore grandi strutture – abbonamento a 4 linee al costo di 45€) riscontrando l’impossibilità di procedere al rinnovo in quanto AMAT avrebbe rescisso tutte le convenzioni. Ritengo che tale decisione unilaterale dell’azienda, in un contesto di mobilità ancora problematico, gravi particolarmente sui cittadini, soprattutto su coloro che lavorano in territorio interessato da Ztl. Segnalo altresì che AMAT pubblicizza ancora tale abbonamento sul proprio sito, che ritengo il canale istituzionale di comunicazione con l’utenza.

Spero in una vostra segnalazione della problematica a supporto della mobilità fruibile per la nostra città ed in favore di chi i mezzi pubblici li utilizza e soprattutto li paga!
Di sicuro c’è una totale mancanza di comunicazione diretta con l’abbonato, di preavviso, di qualsiasi buon senso per non penalizzare oltre modo una categoria di cittadini.
Una gestione veramente scadente e assurda dell’abbonato che si vede tradito oltre che “abbandonato” .
Riscontriamo soltanto una circolare emessa da AMAT a riguardo:
«Con la presente si comunica che Amat sta valutando la sostenibilità finanziaria dell’abbonamento “Grandi Strutture”. In ogni caso, sono garantiti l’emissione e/o il rinnovo di tale titolo fino al 30/06/2019, termine in cui questa Azienda si riserva l’opzione di rimodulare o eliminare del tutto tale tipologia di abbonamento dal proprio piano tariffario. Pertanto, rinnovi e/o emissioni dovranno avvenire entro e non oltre il 31/03/2019».
Confermiamo anche noi che sul sito di AMAT è ancora visibile e presente questa tipologia di abbonamento, con tanto di modulo da poter compilare. Dunque, oltre a inserire un avviso apposito sul sito ufficiale, sarebbe stato doveroso “congelare” quella tipologia di abbonamento.
Mostriamo tutto il nostro imbarazzo, nel 2019, nell’assistere ad episodi del genere, nell’era dei social e della comunicazione istantanea. Confidiamo in una pronta risposta da parte dell’azienda nel merito della vicenda.
Mentre però scriviamo, sembra che l’azienda convocherà le parti in causa per ripristinare a Palermo gli abbonamenti per le grandi strutture.

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11 Thoughts to “Lavoratori “abbandonati” da AMAT: abbonamenti rescissi, anzi no”

  1. Orazio

    Non sono addentro alla problematica ma 15 € al mese mi sembra davvero un costo irrisorio, incompatibile con qualsiasi politica aziendale da parte di chicchessia, non solo di AMAT.

    1. peppe976

      La questione non è il prezzo ma l’atteggiamento di un’azienda di servizi pubblici che dall’oggi al domani, senza neppure comunicare la cosa all’utenza tramite proprio sito internet rescinde delle convenzioni in modo assolutamente unilaterale. Si parla tanto di mobilità sostenibile, di lotta all’inquinamento, di incentivo all’utilizzo dei mezzi pubblici e la risposta dell’azienda di servizio pubblico qual è? Da oggi non potete più fruite di un abbonamento in convenzione? Sarebbe stato più serio in primo luogo un maggior preavviso e poi la definizione di una nuova tariffa ma assicurando continuità al servizio che è la cosa principale per l’utenza. Ma questi signori hanno idea di cosa significhi il danno d’immagine per un’azienda che tra l’altro annaspa quotidianamente tra mille problemi? Invece di fare la guerra a chi i mezzi li paga sarebbe più serio far pagare tutti, stante il fatto che gran parte dei fruitori ad oggi viaggia letteralmente gratis…

    2. Ciao Orazio
      , secondo me occorre fare un ragionamento più ampio. Amat è emanazione del Comune e dovrebbe fornire servizi ai cittadini. Nella logica di istituzione della ztl è necessario che il trasporto pubblico da/verso la ztl sia incentivato. In quei 15€ che io pago, che sembrano pochi, c’è una mia scelta, detto sinceramente anche scomoda perché non è un servizio di lusso, a favore della comunità alla quale evito l’inquinamento della mia auto, che dovrei altrimenti utilizzare, pagando in pass che mi autorizza ad inquinare in ztl (?), per andare al lavoro. Evito di occupare un parcheggio, lasciando il posto libero a chi effettivamente non può usare il mezzo pubblico per età o necessità. In più, fai conto che è un abbonamento per lavoratori : si tratta di due corse al giorno per 20 giorni al mese, in un autobus che il più delle volte è un carro bestiame, spesso si rompe, è pieno di gente che non paga ed è per di più maleducata. Il prezzo è commisurato al servizio ed in più è una scelta che va a beneficio della comunità e dell’ambiente. Soprattutto è un incasso sicuro, anche se non vado al lavoro, è pagato. L’amat perde così una buona fetta dei pochi viaggiatori paganti.

  2. Irexia

    Nell’articolo si parla di convenzioni: quindi l’AMAT ha delle convenzioni con le grandi aziende per cui il cittadino utente paga 45€ e l’azienda datore di lavoro dell’abbonato paga una differenza?

  3. Bé si effettivamente €.15,00 mensili è un po poco se poi l’azienda deve far quadrare i bilanci.
    Perché non ripristinare i vecchi abbonamenti per i lavoratori non residenti, €.20,00 mensili 4 linee + tratti comuni, 101 – 107. Ovviamente un ottimo incentivo è estenderli anche ai lavoratori residenti a Palermo.
    E poi, controlli controlli e sempre più controlli.

  4. Specifico le caratteristiche dell’abbonamento grandi strutture. Le grandi strutture sono grandi aziende con più di 50 addetti. Si tratta di sedi di banche, Telecom, ecc. Immaginate tutta questa massa di gente che entra in ztl, perché la sua sede di lavoro è lì, con i mezzi propri, pagando il pass. La fine del senso della ztl. Questi lavoratori, che debbono necessariamente entrare ed uscire dalla ztl due volte al giorno per 20 giorni lavorativi al mese, vengono incentivati a rinunciare alla comodità dell’auto facendogli un prezzo vantaggioso sul mezzo pubblico. Non è un viaggiare comodo, cercate di capire. È un sacrificio del cittadino viaggiante a beneficio della comunità. Gli abbonati poi sono gli unici che pagano, praticamente. Prendete l’autobus per una settimana e vi renderete conto se 15€ al mese per salire sull’autobus in ora di punta sono un prezzo congruo.

  5. huge

    Leggere che un abbonamento mensile di €32 è improponibile è ridicolo e fa cadere le braccia a terra. Meno di 8€ a settimana. Ma stiamo scherzando?????????
    La gente PRETENDE di usare i mezzi pubblici gratis e poi si lagna che non funzionano. E grazie al c… verrebbe da dire.

    Scommetto che questa stessa gente poi va in giro con telefonini pagati chissà quante centinaia di euro, da cambiare assolutamente ogni anno, e con un abbonamento mensile di 30/40€… quello va bene. Quello non è improponibile.

    Pretese ridicole.
    Spero vivamente che l’AMAT non reintroduca queste ridicole convenzioni.
    Questo non significa incentivare il servizio pubblico, ma distruggerlo con tariffazioni assurde che non garantiscono il minimo indispensabile perché l’azienda possa sopravvivere.

    1. peppe976

      L’abbonamento trimestrale per i dipendenti di grandi aziende ha lo stesso costo di quello over 60 e studenti e non è esteso (ovviamente) a tutta la rete ma a sole 4 linee proprio perché funzionale al raggiungimento del luogo di lavoro (per cui è chiaro che chi ne fruisce utilizzerà esclusivamente le linee utili a raggiungere il posto di lavoro). Quello a 32€ è esteso all’intera rete, per cui, se vogliamo, ancora più “oneroso” per l’azienda in quanto il fruitore può utilizzare qualunque mezzo senza alcuna limitazione. Ciò posto a mio avviso è comunque scorretto da parte di una sola controparte di un contratto (in quanto la convenzione è di fatto tra due controparti) rescindere lo stesso senza il debito preavviso e senza predisporre adeguata informativa all’utenza. Come ho scritto nel mio commento precedente nulla impediva ad AMAT di definire nuove tariffe, ma è certamente scorretto il comportamento che ha assunto. Infine vorrei fare presente che questo abbonamento ha comunque un costo commisurato alla qualità dell’offerta proposta perché, a titolo esemplificativo e certamente non esaustivo, il sottoscritto per raggiungere la propria sede di lavoro in via Roma (in zona ZTL) da via Leonardo da Vinci impiega 50 minuti al mattino ed un tempo indefinito nel pomeriggio (si tratta di ben 4,5 km!!). Sarebbe certamente più comodo, veloce e inquinante fare l’abbonamento al parcheggio di piazzale Ungheria.

  6. Orazio

    Rispondo alla cortesissima lilli boscarino. Le tue considerazioni non fanno una piega, dicevo solo che se AMAT è chiamata ad agire da impresa il costo di 15 € è irrisorio. Vuol dire che nessuno poi dovrebbe lamentarsi se il Comune deve sborsare un sacco di soldi per riequilibrare inconti dell’azienda.

  7. friz

    ….15 euro è carissimo per SOLE 4 linee…. faccio il paragone con Milano… tu a Milano pagando 35 euro al mese ti puoi vendere la macchina ed usare Solo i mezzi pubblici, ma a Palermo non lo puoi fare…. a Milano puoi utilizzare qualsiasi linea metro, qualsiasi autobus, e qualsiasi tram in città con soli 35 euro mensili… con la differenza che il servizio autobus milanese è mille volte migliore del servizio autobus palermitano… se a Milano nella fermata dell’autobus c’è scritto che l’autobus passa ogni 5 minuti, e supponiamo che debba passare alle 11 e 5, al 100% passerà alle 11 e 5…. e se per motivi tecnici, magari per un guasto, l’autobus non può passare, nella tabella luminosa presente nella fermata viene indicato ESATTAMENTE dopo quanti minuti passerà l’autobus successivo… inoltre loro hanno una rete della metro che ti copre l’intera città, il che significa che danno la possibilità al “cliente” di risparmiare tantissimo tempo, perchè non occorre essere degli scienziati per capire che la metro, non incrociando passaggi pedonali ed incroci, può garantire un servizio molto più veloce rispetto ad un tram o ad un autobus… inoltre non dobbiamo scordare che la Metropolitana milanese è una Vera Metro… in altre parole significa che nelle ore di punta passa ogni 2 minuti… a Palermo… lasciamo perdere, dai… a Palermo non abbiamo una Metro, malgrado qualche Cretino abbia avuto la fantasia di posizionare delle M nelle fermate del treno…
    ….ma se invece paragono Palermo con una città meno “virtuosa” di Milano, la situazione non cambia… ad esempio a Roma, città più complicata di Milano, comunque per 35 euro mensili puoi usare ogni autobus, ogni tram e anche la Metropolitana (che non è un granchè, ma almeno hanno tre linee)… quindi, comunque, 15 euro per 4 linee di autobus mi sembra un Furto… una Rapina in banca… roba da terzo mondo, non certo roba europea…

  8. monchey

    Che bel privilegio che era l’abbonamento a 15 euro al mese! Perché non estenderlo a tutti? Così il centro storico è libero di parcheggi, non si inquina ed il prezzo è commisurato al servizio: veicoli che si guastano, trasporti con grandi quantità di persone, maleducazione di chi li utilizza e sicuramente non ci saranno più i non pagatori. Ma poi 32 euro non ‘ che è tanto: poco più di 1 euro al giorno! Lo stipendio non basta mai…

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