Sferracavallo | Quando verrà abbattuto l’ecomostro?

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L’ecomostro di Sferracavallo è l’emblema delle storie insensate che fanno parte della nostra isola, sono passati ben 30 anni e quella struttura oscena per il paesaggio e pericolosa per la sicurezza dei cittadini è ancora in piedi.

Edificato in una zona portuale e di alaggio (e cioè per attracco di imbarcazioni da diporto) di Sferracavallo (borgata marinara di Palermo), chiamata “Zotta”.
L’edificio è stato realizzato come centro di primo soccorso in caso di incidenti in mare, non è mai entrato in operatività poiché non aveva i requisiti di sicurezza idonei per svolgere i servizi per i quali era stato progettata.
Nello stesso periodo ne è stato edificato uno simile a Terrasini che attualmente è attivo.
A motivare la costruzione delle due strutture di soccorso furono gli incidenti aerei verificatisi tra gli anni ’70 e ’80, e in particolar modo quello del 23 dicembre del 1978 in cui, per errore umano, un DC9 dell’Alitalia impattò in mare 3 km a Nord dell’aeroporto.
In questi trentanni, ovvero dalla sua ultimazione, la struttura, proprio perché non è entrata mai in funzione, è stata vandalizzata e distrutta da continui saccheggi e oggi è il punto di ritrovo di teppisti e spacciatori.

Negli anni tante associazioni hanno cercato invano di ottenerne la concessione ma non è stato possibile in quanto poteva essere adibita soltanto per le operatività di pubblica sicurezza.

Oggi l’edificio, oltre al persistere dei problemi di messa in sicurezza, è pericolante e la struttura portante è gravemente compromessa. Il tetto, ormai distrutto dalle intemperie (le tegole sono quasi tutte divelte), non protegge dalle infiltrazioni piovane e le solette interne sono quasi tutte compromesse. I muri interni sono stati completamente vandalizzati.

Per i motivi sopra descritti, non v’è possibilità alcuna di essere recuperata, né tanto meno una che possa giustificare un oneroso finanziamento pubblico per l’eventuale manutenzione di una struttura esposta ai moti ondosi e alla salsedine.

Per questo motivo l’unica soluzione possibile è l’abbattimento, affinché si possa riqualificare la zona dal punto di vista igienico-sanitario ma anche per decoro ambientale.

Le ultime notizie risalgono a fine 2016, quando a seguito di una riunione presso il dipartimento Ambiente tenutasi il 27 aprile 2016, si era palesata la volontà dell’Amministrazione marittima nel procedere alla demolizione del manufatto e, vista la mancanza di risorse finanziarie per procedere, si era richiesto al provveditorato interregionale opere pubbliche per la Sicilia e la Calabria di attivarsi per la redazione della documentazione tecnico-amministrativa occorrente ed all’espletamento delle successive procedure amministrative finalizzate alla demolizione dell’immobile.

Ma da allora nulla si è più mosso e l’eco-mostro è sempre nello stesso posto, ma più gli anni passano, più la struttura si deteriora.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=KDjr8Q_Glwc&w=560&h=315]

Ringraziamo Simone A. per le foto

Lo vogliamo abbattere?


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15 Thoughts to “Sferracavallo | Quando verrà abbattuto l’ecomostro?”

  1. cosiminuccio

    sono ovviamente d’accordissimo con l’abbattimento del cosidetto “ecomostro” ma dalle foto e da quanto si vede di presenza non credo che la vicina rimessa in lamiera enorme sia da meno e quindi vada quanto meno ridimensionata e regolamentata, vero è che possibilmente dà lavoro a persone del luogo in numero “n” ma è anche vero che non si può tollerare alla stregua dell’ecomostro.

  2. @Cosiminuccio, hai ragione nel dire che vicino la struttura, chiamata ecomostro, ne sia presente un’altro, di ecomostro, che potrebbe essere benissimo ridimensionato, lo vuole il buon senso. Hai torto, e mi scuso se mi permetto, quando dici che si possa considerare alla stregua dell’edificio in questione e per un semplice motivo: quello che chiamiamo ecomostro è una struttura in calcestruzzo e poggia sulla scogliera (inutile ripetere quanto sia diventato pericoloso), l’altro è un capannone in lamiera che può essere ridimensionato e/o smontato quando… si potrà attuare il buon senso.
    Chi gestisce il capannone ha avuto una concessione demaniale, ed è parere di tutti che abbia una dimensione esagerata in rapporto al lavoro di rimessaggio che svolge. In inverno, mi pare che le imbarcazioni siano portate altrove e, pertanto, non si capisce il motivo per il quale debba avere questa abnorme dimensione.
    In ogni caso, caro Cosiminuccio, stiamo affrontando quello che riteniamo un problema che, qualora riuscissimo a risolverlo, daremmo un segnale di speranza a tutta la comunità.

  3. Athon

    Mentre nell’agrigentino, nel trapanese e un po’ anche nel catanese, ormai da un paio d’anni, nonostante difficoltà e ostruzionismi, si procede a liberare le coste e i centri urbani da ecomostri ed edifici fuori legge, grazie ad un paio di sindaci balzati agli onori della cronaca nazionale per la determinazione e l’impegno profusi in tal senso, nel palermitano continua fondamentalmente a non muoversi foglia. Da evidenziare comunque che altrove un ruolo fondamentale è stato svolto dalle procure, premuratesi di lanciare ultimatum “minacciosi”, di breve scadenza, ai sindaci delle aree interessate.

    1. Kowalski

      Assolutamente d’accordo con te che qui in città, davvero, non si muove una foglia e che nella zona sud-est dell’isola c’è più “movimento”, ma devo dire che sul lungomare Cristoforo Colombo, a Villagrazia di Carini, anche se lentamente, hanno abbattuto davvero tante case abusive costruite letteralmente sulla spiaggia. Basta dare un’occhiata quando si va verso l’aeroporto.

      1. Athon

        È positivo che a Villagrazia di Carini qualcosa abbia finalmente iniziato a muoversi. Sarebbe bello che si generasse un effetto domino perchè le coste della provincia di Palermo, sia verso Trapani che in direzione Messina, sono tra le più deturpate dell’intera Sicilia.

        1. Kowalski

          Triste verità, purtroppo.

  4. Orazio

    Mah… non mi pare un ecomostro… è una normale edificazione a servizio di un porto.

    1. fabio77

      Diciamo che è piuttosto un ecomostriciattolo…

    2. marcus

      Condivido. Il fatto che non sia stato completato è fruito è un discorso, ma è normale edificio inserito in un contesto portuale.
      Non esistendo una definizione da dizionario mi rifaccio al buon Wiki: “”Ecomostro” è un termine colloquiale utilizzato nel linguaggio giornalistico italiano per indicare un edificio o un complesso di edifici considerati gravemente incompatibili con l’ambiente naturale circostante, prevalentemente riguardo all’impatto visivo.”

      Mi sembra che non ci siamo !

    3. @Orazio, non ti pare un ecomostro? Ma lo hai visto da vicino? Hai avuto modo di vedere le foto e il video dello stesso articolo?
      Il Mare entra da tutte le parti, è sede di teppisti e spacciatori, è un pugno nell’occhio e rovina l’aspetto paesaggistico del golfo di Sferracavallo. Come fai a dire che non sia un ecomostro?

      1. Orazio

        Si ma tranquillo, tutto ok.. un bivani ecomostro… Mi fanno tenerezza quelli con 100 account…. peccato si capisca.

        1. Beh mi fa piacere che tu abbia capito chi scrive ma non ho 100 account, solo tre per il momento e, tra l’altro, non mi sono mai nascosto.
          Simone Aiello.

          1. Orazio

            Sia chiaro, per come è messo si abbatta pure…

  5. punteruolorosso

    l’edificio sarebbe stato utile, ma adesso è inutile e dannoso. quindi si proceda all’abbattimento.
    quanto a sferracavallo, le opere da fare sono il prolungamento di via nicoletti sul posteggio di via fattori e su via del tritone. il prolungamento di via catullo verso la stazione, con il parcheggio. marciapiedi e illuminazione in via palazzotto. rimozione del pennello a mare e nuovo impianto di sollevamento di fondo verde.
    pedonalizzazione della piazza. passeggiata panoramica fra via plauto e la rotonda degli autobus.

  6. friz

    ….non entro nel merito se sia o non sia un ecomostro, dico solo che da un punto di vista architettonico fa cagare…
    ….se una cosa simile fosse nata in prossimità di Bellolampo magari per raccogliere o selezionare la spazzatura la struttura andrebbe “benissimo”, anche se ovviamente non avrebbe la forza di rivalutare quella zona…. ma una cosa simile fatta sul mare è follia pura… ma ringraziando Dio sta cadendo a pezzi da sola e quindi prima o poi sarà abbattuta… il problema non è che stia cadendo a pezzi, il problema è che è di una banalità sconcertante…. qui non stiamo parlando di Arte… stiamo parlando di una Cosa che sembra disegnata da un mastro muratore… anzi, no… perchè certe volte i mastri hanno talento, sembra disegnata da un mezzo braccio muratore…. qui stiamo parlando dell’ennesimo caso di sperpero di danaro pubblico….
    Dobbiamo capire che se vogliamo fare del Mare la nostra forza non ci possiamo permettere di costruire proprio sul mare costruzioni banali ed infantili… infatti sembra la casetta dei tre porcellini contenuta nelle illustrazioni di certi libri di favole….
    I francesi avrebbero mai costruito un edificio simile nella costa Azzurra? ….io ne dubito, ma se lo hanno fatto, significa che anche loro hanno fatto una boiata…. e di certo staranno provando a rimediare…..
    Se vogliamo rendere anche Sferracavallo una zona con una migliore capacità di attrazione turistica ci dobbiamo pensare mille volte prima di costruire qualcosa…. e se viene costruito qualche edificio deve essere BELLO ed avere un alto valore ARTISTICO….
    ….SAREI CURIOSO DI SAPERE CON QUALE SINDACO E’ NATA QUELLA CAGATA DI COSTRUZIONE….
    …..io dico che se al posto di quel sindaco ci fosse stato l’ex sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi, malgrado i suoi tantissimi difetti, ora al posto di quella SCHIFEZZA ci sarebbe un edificio disegnato da un GRANDE ARCHITETTO…. con la conseguente valorizzazione di tutta quella zona di Sferracavallo….
    Dove voglio arrivare?
    A Palermo siamo in tanti che ci siamo stancati della mediocrità della nostra classe politica…. la Sicilia è stata la terra di Pirandello, Sciascia, Guttuso….. e purtroppo è finita nelle mani di una classe politica pessima e vecchia…
    …e qui apro una parentesi….. la VECCHIAIA è una condizione dell’anima che nulla ha a che vedere con l’età anagrafica…. Ad esempio Camilleri, pur avendo circa 90 anni, a mio avviso è giovanissimo e fa bene a continuare a lavorare… Orlando invece, a circa 70 anni, a mio avviso è vecchio, è farebbe bene ad andare in pensione….

    P.S …..c’è qualche speranza di vedere abbattuto il palazzo Brancagel alla Cala? ….c’è qualche persona illuminata in questa giunta che voglia risarcire i proprietari del palazzo e radere al suolo l’ecomostro della cala?
    Oppure, ormai che sono stati eletti, se ne strafregano?
    Purtroppo temo di conoscere la risposta….

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