La storia legata ai luoghi del passato |Tu c’eri?

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Con questo post vogliamo rievocare il passato, parlando sempre della nostra città. Anzi più che per “parlare”, per farvi parlare.

Questa immagine risale ai primi anni 80 e in primis ci preme dare il giusto riconoscimento al gruppo “Palermo di una volta“, da dove abbiamo prelevato questo splendido scatto d’epoca.

Riconoscete il luogo dove ci troviamo? 

Quelle montagne russe dovrebbero aiutarvi decisamente. Ma per aiutarvi, vi mostriamo un altro scatto ancora, che dissuaderà gli ultimi dubbi.

foro italico2

(prelevata dal gruppo “Palermo di una volta” – i diritti sono del rispettivo autore)

Si, siamo nel litorale palermitano, al “Foro Italico“, dove un tempo non esisteva “il litorale”. Era un luogo di divertimento, una cittadella della giostra all’aria aperta dove i palermitani si riversavano soprattutto la sera.

Soltanto salendo sui giochi più imponenti come le montagne russe o la ruota panoramica i bambini potevano scoprire per la prima volta cosa ci fosse al di là di quella muraglia luminosa. Oggi forse sarebbe fin troppo scontato dire che tutto “faceva schifo”, ma possiamo rassicurarvi che ci sono anche tanti nostalgici che hanno svariati ricordi legati a quel posto. Ed è normale che sia così.

Per cui, vogliamo mettere da parte un attimo giudizi e confronti, per lasciare spazio ai ricordi e ai vostri racconti.

Quali storie vi evocano queste immagini? Com’era la città e i cittadini in quegli anni?


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35 Thoughts to “La storia legata ai luoghi del passato |Tu c’eri?”

  1. Orazio

    Troppo scontato dire che “faceva schifo”. Lo dicono i depressi cronici, gli stessi che per esempio dicono che fa schifo lo stadio al centro, fa schifo il mercatino sotto casa, fanno schifo tutti i posti dove la gente sta assieme.

    Non faceva schifo, era un posto dove la gente di Palermo stava assieme. Senza particolare rimpianto, ma ce ne fossero di posti d genere in una citta’ di 800.000 abitanti dove non si sa nemmeno dove poter passeggiare…

  2. pierfra63

    Era un posto magico per noi bambini e ragazzi! Solo tenuto male e caotico, come la maggior parte delle cose buone in questa città! Dico solo che a Copenaghen, in pieno centro, esiste uno dei parchi divertimento più belli e grandi d’europa, il “Tivoli”. Sarebbe bastata un pò di organizzazione (parcheggi, licenze, autorizzazioni, orari, ordine, pulizia, etc…) cose a molti panormosauri sconosciute, per avere anche noi un bel parco divertimenti cittadino, e per di più sul mare!!!

    1. Athon

      Sarà pure scontato, ma faceva schifo sul serio. Mi sono fermato un attimo a riflettere e francamente non avverto alcuna traccia di rimpianto. I miei ricordi? Il caos e una sconcertante puzza di fognature.

      Il waterfront di Palermo è di per sé bello, anche se si potrebbe fare di meglio, e di gran lunga. Un parco divertimenti come quello degli anni ’80 impedirebbe a Palermo di aprirsi generosamente allo sguardo di chi arriva via mare. Sarebbe un obbrobrio, come lo era quello di una volta.

      Capisco che l’articolo intende soltanto sollecitare ricordi e aneddoti legati al luogo, senza giudizi di sorta. Tuttavia la puzza di fognatura si impone con prepotenza nei miei ricordi, e in questo risulta inevitabilmente implicito un giudizio.

  3. cirasadesigner

    Era come del resto tutte le cose fatte a Palermo, solo mal pensato e mal gestito, ma non possiamo certo dire che non fosse frequentato.
    Mi collego con chi prima di me ne metteva in luce gli aspetti positivi e di chi parla del Tivoli, ma si potrebbero fare tanti altri esempi in Europa e nel mondo di Luna Park in centro.
    Palermo ha bisogno di buoni pianificatori, capaci di fare ritornare la città a quegli splendori che le dovrebbero appartenere.
    Il sacco di Palermo degli anno 60/70 ha catapultato la città in un periodo buio che potrebbe essere cancellato se solo si applicassero regole certe che consentirebbero di portare avanti svariati progetti. L’economia rende i territori attraenti. Si dovrebbe ripensare alla Fiera del mediterraneo, di dovrebbe pensare ad un offerta turistica che faccia di Palermo un polo attrattivo nel bacino del Mediterraneo… Ma per questo ci vuole volontà prima e capacità dopo.

  4. Saro Panormo

    Ricordo che spesso la domenica pomeriggio era quasi un appuntamento fisso: con mamma e papà si andava al foro italico per fare qualche giro sull’autoscontro e mangiare un pò di torrone, per un bambino era la felicità assoluta!!

  5. Kowalski

    Mio padre ci portava spesso, ricordo che ero troppo piccolo per provare alcune giostre, tipo il go-kart con pista circolare e le “montagne russe”, queste ultime negate perché, a dire di mio padre, una ragazzina era caduta ed aveva perso…..la testa. Nel bene e nel male era comunque un parco divertimenti molto frequentato e punto di riferimento per ogni famiglia con figli piccoli. Per ciò che riguarda la mia personalissima opinione, lo preferisco così com’è oggi il Foro Italico, anche se è ovviamente migliorabile, molto migliorabile…

  6. belfagor

    Noto da parte di qualche amico la nostalgia per quei tempi. Non disperate, a poco a poco si sta tornando a quei “bei tempi”. Sono tornati i Rom, è tornato , anche se per poco e solamente durante il festino, il Luna Park. Bisogna avere fede e vedrete che tutto ritornerà come ai bei tempi di Ciancimino.
    P.S. Chiaramente scherzavo ma non quando sostengo che c’è il tentativo di far tornare il Foro Italico ai “bei tempi”. Recentemente un alto funzionario comunale a chi gli chiedeva a gds perché non si recuperava Porta dei Greci, ormai trasformato in una buia “latrina”, blaterava strane giustificazioni. Sarebbe stato più onesto rispondere ” Porta dei greci come tutto il Foro Italico non è una priorità di questa amministrazione”

  7. Metropolitano

    Si, io c’ero. Bei tempi, mio padre mi ci ha portato una volta su quella ruota. Quelli venuti dal 1990 al 1999 avranno abbastanza invidia nel vedere questa foto per non aver vissuto i tempi, mentre i 2000 manco se lo sognano.

  8. Palerma La Malata

    Bella scelta di articolo che ha toccato le nostre corde emozionali, come dimostrano tutti i commenti lasciati prima di me.
    Dovreste/dovremmo più spesso scrivere anche dei nostri lati psicologici associati ai luoghi che abbiamo frequentato e frequentiamo per oltrepassare la solita, trita e ritrita barriera del burocratico dell’infrastrutturale e del funzionale.
    I Luna Park sono garanzia di divertimento e adrenalina naturale per la maggior parte delle persone e oggi, Palermo senza un Luna Park è una città più triste.

    1. Palerma La Malata

      …e mentre sto scrivendo q,ui sto ascoltando questo pezzo che per musica, atmosfera e parole si adatta perfettamente al mio ricordo del Luna Park della Marina. E lo condivido: https://www.youtube.com/watch?v=7jMlFXouPk8

  9. ligeiro

    il sacco di palermo è stato l’inizio della fine… tutt’ora in corso

  10. punteruolorosso

    bei ricordi. i rom erano più verso il mare. non ricordo che dal luna park si vedessero.

  11. se68

    ….ebbene si, faceva schifo. Ma il punto è che, nonostante l’imbellettamento attuale, il sto continua a fare schifo.
    Lo “schifo” ( scusa Orazio la mia depressione) deriva dalla mancanza di consapevolezza. Chi, tra i palermitani conosce l’origine di questo posto? pochi. Lo ricordo: il “lungomare del Foro Italico odierno, l’immensa spianata ricoperta a balbettante prato, deriva dagli sfabbricidi dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, inopinatamente gettati a mare, lì, davanti il fu lungomare di Palermo. Oggi la conseguenza è che il mare si è allontanato…… ed il preesistente rapporto con la cortina edilizia stravolto. La soluzione Orlandiana? ricoprire il tutto a prato…risultato? il mare continua ad essere lontano ed il posto ameno. Eppure in altre città, per luoghi così problematici ricorrono ad uno strumento semplice semplice: il concorso internazionale di architettura. Ma il nostro sindaco “lo sa fare” sconosce ,aimè, il termine.

    1. punteruolorosso

      c’era un vecchio progetto di un canale fra porto sant’erasmo e la cala che ripristinasse la linea di costa originaria e di un tunnel per il traffico.
      http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/05/15/centanni-di-progettiecco-la-storia-infinitadel-mare-perdutoPalermo08.html
      la strada è pericolosissima. sarei anch’io per un riavvicinamento del mare. in alternativa, il prato si potrebbe trasformare in un giardino di macchia mediterranea con delle collinette alberate al posto delle vasche che si riempiono di spazzatura.

      1. friz

        Ciao Punteruolorosso… ho letto l’articolo… mi è sempre piaciuta l’idea del tunnel per la cala e per il Foro italico…. ma mi piace di meno l’idea di abbassare la quota stradale collegando le aree soprastanti con passaggi a ponte… se si deve fare una cosa, si deve fare bene… nel migliore dei modi… altrimenti è meglio aspettare tempi migliori…
        Probabilmente non abbiamo il sindaco adatto per interventi di questo tipo, ma il giorno in cui avremo il sindaco che ci crede, il lavoro verrà fatto bene, senza compromessi architettonici… credimi vorrei tanto che Orlando mi dimostrasse che mi sbaglio su di Lui, ma è improbabile che ciò possa avvenire…. presumo che il pensiero di Orlando sarà quello di tentare di fare il tram e di assumere i precari…. non credo che ci sia molto altro… ah… dimenticavo… probabilmente cercherà di migliorare le sue pedonalizzazioni low cost… perchè di certo comprende che via Maqueda e corso Vittorio hanno bisogno di una pavimentazione seria…
        P.S …..se dipendesse da me riprenderei sia l’idea del tunnel per rendere tutto pedonale… sia l’idea del canale navigabile esterno….
        P.S2 ….ovviamente se mai verrà fatto il tunnel la mia speranza è che in superficie tutto rimanga pedonale… cioè senza tram… altrimenti sarebbe sempre una pedonalizzazione a metà… oppure, ma capisco che per molti la sto sparando grossa, il tram lo metterei anche sotto terra… che ci posso fare se mi piacciono le soluzioni PERFETTE???

    2. Orazio

      Saresti potuto arrivare alla da me condivisa ipotesi di ripristinare lo stato dei luoghi alla situazione precedente alla II guerra mondiale senza metterla polemicamente in relazione col il loro assetto in tempi piu’ recenti.

      Quelli sono mega-progetti, la creazione di un prato e’ uno dei tanti modi di sfruttare un luogo che comunque esiste.. Rapporto: 1/1.000.000.000 .

      Senza il tuo tanto vituperato sindaco li ci sarebbe il nulla. In attesa di riavvicinare il mare meglio il prato.

    3. Athon

      se68, non si capisce se ritieni che oggi il posto faccia schifo oppure sia ameno. Sostieni entrambe le cose, ragion per cui o non conosci il significato della parola “schifo” oppure quello della parola “ameno”. Suona quasi sarcastico che tu concluda scrivendo che, ahimè, il nostro sindaco ignori un termine.

  12. se68

    Athon, vero, ho sbagliato termine…intendevo anonimo. Chiedo umilmente venia…
    Tuttavia, se non riesci a capire il senso di ciò che ho scritto….bé, è un problema tuo.

  13. se68

    ..inoltre, quando affermi che il waterfront di Palermo è “di per sè bello”, stai facendo del sarcasmo, o cosa?
    Per tua informazione il waterfront di Palermo è notoriamente uno dei più degradati d’Italia, proprio per la negazione sistematica della vista del mare con cancellate, villette abusive, discariche, cartelloni pubblicitari, edilizia fatiscente, baracche, etc, etc….ma forse vivi in un altra città. Pertanto, ti ribadisco, visto che non ti è chiaro abbastanza, che, si, anche la zona “imbellettata” del Foro italico mi fa schifo, perchè non adeguatamente sfruttata. Il cosidetto “parco della salute” costituisce l’ultimo obbrobrio palermitano, l’ennesimo esempio di come si sfruttano gli spazi pubblici (malissimo) in questa città. E’ per te verosimile che in questo breve tratto di lungomare ( già compromesso dallo stravolgimento della linea di costa) convivano: un “parco della salute” recintato con una “graziosa” ringhiera bianca e arricchito con campetti in erba sintetica, una insondabile zona, anch’essa recintata destinata al depuratore.. un prato per lo più spelacchiato con gli arredi sistematicamente distrutti..infine, una specie di porticciolo puzzolente con pompa di benzina di contorno..Ti ricordo che nelle città normali tali spazi vengono progettati ( utilizzando i concorsi..non da zio vicè dell’ufficio tecnico del Comune) come un unicuum..non a pezzettini. Ma da noi la prassi sembra essere questa. ( vedi villa costa divisa da una cancellata dal “roseto” di viale campania)
    Ma, evidentemente, a te ed al tuo sindaco, tutto ciò piace. Problemi vostri.

    1. punteruolorosso

      condivido il giudizio negativo sulla frammentazione e sulle cancellate. l’impianto di sollevamento è un cantiere da anni, ma nessuno sa cosa ci faranno quando sarà ultimato. forse lo recinteranno? e a sant’erasmo c’è bisogno di bonifica e rimodulazione.
      il prato del foro italico è attualmente in pessimo stato. nel 2000, ai tempi della prima piantumazione, era una bella novità. poi italo rota. poi il degrado.
      le vasche non mi sono mai piaciute. si riempiono di rifuti.
      si potrebbe “affondare” l’intero ripascimento riportando la linea di costa allo stato originario. oppure un canale.
      l’intero tratto che va dalla foce dell’oreto al castello a mare va visto come un percorso unico. al momento non c’è nulla del genere. anche il castello a mare potrebbe essere lambito dalle acque tramite un canale. è immerso nei detriti con cui hanno fatto il molo trapezoidale. sarebbe bello distruggere quest’ultimo e riportare il mare dov’era.

    2. Athon

      Quando affermo che il waterfront di Palermo è di per sé bello, dico sul serio. Basta arrivare via nave per rendersene conto. Per waterfront intendo l’insieme architettonico che è possibile ammirare dal mare, quindi l’aspetto della città osservata da chi si trova al largo e procede avvicinandosi. Lo si può sempre migliorare, ma è bello davvero. È vero pure che ci sono grossi difetti, in primis il palazzo Brancagel e le strutture del mercato ittico, ma l’insieme comunque colpisce positivamente. Il punto che ho voluto sottolineare è che Il parco divertimenti degli anni ’80 nascondeva la città.

      Diverso è il caso dei tanti dettagli, quelli che elenchi ed altri, che è possibile cogliere soltanto in situ, sulla terraferma. In questo caso si parla di lungomare.

      Ad ogni modo sono d’accordo sul fatto che, in generale, occorrerebbero poderosi interventi.

  14. francescovozza

    Quel luogo l’ho vissuto anch’io negli anni 70 e in parte negli 80 e anche se un un bambino vede tutto bello e luccicante, la realtà è che era un luogo degradato, pericoloso, privo di leggi e abbandonato dallo stato.

    Vorrei ricordarvi che:
    1) Le giostre erano totalmente abusive, non pagavano alcuna imposta comunale e si erano insediate approfittando della inesistenza del comune e di una certa contiguità con le famiglie mafiose della Kalsa.
    2) Lo sgombero fu difficile e lungo, i giostrai protestarono davanti la sede del comune, furono compiuti atti violenti e una parte della città si schierò a favore dei giostrai.
    3) Al di là dei nostri ricordi fanciulleschi, patinati e spensierati..quel posto era senza regole…scippi e furti di auto avvenivano ogni sera…erano anche molto frequenti le liti e le “faide familiari”.
    4) Di fronte le giostre, l’ingresso sinistro di porta Felice era occupato per tutta la sua lunghezza da un enorme fioraio abusivo, imparentato con i giostrai….la sua “attività”, bloccava totalmente l’accesso alla piazza e lo sgombero fu effettuato contestualmente allo quello dei giostrai; in pratica quel posto era una sorta di far west colonizzato da una grande “e pericolosa” famiglia.
    Quindi prima di parlare di “luogo maraviglioso, posto magico” e dare del depresso a che invece ricorda con lucidità la vera situazione di quel postaccio, conterei fino a 10.
    Ricordo inoltre che dopo il lavoro di riconquista del territorio e ripristino della legalità da parte del comune, quella zona si riempì di gente fino a sera, venne aperta la passeggiata delle cattive e la popolazione si riprese un posto da sempre degradato ed insicuro.

    1. Athon

      …E il tutto pervaso da una mefitica puzza di fognature.

      Francescovozza, hai dato l’esatta risposta alla domanda “Com’era la città e i cittadini in quegli anni?”. C’è ancora tanto da fare per migliorare la città, ma la Palermo di oggi per fortuna è già cambiata rispetto quella degli anni ’80.

      1. francescovozza

        Meno male che anche tu ricordi la vera situazione 😉
        Capisco che non è facile mantenere le distanze con i ricordi d’infanzia…

  15. se68

    punteruolorosso, è vero, sarebbe bello riportare i mare “più dentro”. Sarebbe un ottimo tema e spunto per un concorso di progettazione con l’obiettivo di rivedere tutto questo tratto di costa. A dire il vero, la cosa più sensata a questo punto sarebbe estendere il linguaggio già adoperato ( egregiamente) per la Cala..ma figuriamoci se Orlando è pronto ad ammettere che il progetto della Cala è una delle poche opere contemporanee degne di una città come Palermo. Lui inaugura roseti con aiuole a forma di stella…

    1. punteruolorosso

      il concorso internazionale andrebbe fatto. il centro storico non ha accesso diretto al mare. bisogna attraversare una strada percorsa da camion e incivili. oltre a riqualificare la striscia di costa va rivisto il rapporto del centro storico con il mare. una pedonalizzazione è quindi d’obbligo. e una nuova viabilità ne è la premessa.
      gli spazi sono enormi, il foro italico non è una tangenziale. deve tornare ad essere passeggiata.

      1. friz

        Condivido… ma occorre la mano di un grande architetto… non necessariamente famoso, ma necessariamente GRANDE… non il solito raccomandato di turno…

    2. francescovozza

      Il roseto è un progetto della giunta di Cammarata che oltretutto si era bloccato; Orlando l’ha solo completato ed inaugurato

  16. se68

    condivido al 100%..
    inoltre, Orlando ( non è un’ossessione la mia, è solo che lui è il Sindaco..) parla sempre della riqualificazione della costa Sud ( con quale metodo poi è un mistero) escludendo, in apparenza, il Foro Italico ( includendo S.Erasmo, Cala e molo trapezoidale) . Come se tali luoghi non fossero bisognosi di riqualificazione ( a parte ovviamente la Cala già oggetto di un interessante progetto).
    In realtà, hai detto bene tu, l’area del molo trapezoidale e del Castello a Mare costituiscono, a mio avviso, uno dei siti con maggiori potenzialità della città.
    Peccato che l’Ente Porto a suo tempo non se ne sia occupato..

    1. friz

      Condivido anche io molte cose da te scritte… c’è ancora moltissimo da fare in quella zona… e la cosa assurda è che quella è una delle parti della costa palermitana che si presenta meglio… ma resta il fatto che il porticciolo di Sant’Erasmo cade a pezzi…. poi c’è il palazzo Brancagel… un mercato ittico che andrebbe resa al suolo per essere sostituito da qualcosa di decente… un depuratore delimitato da cancellate…. un parco della salute che ha orari di apertura ridicoli, invece, in una grande città dovrebbe essere sempre aperto…h24…. e sarebbe meglio che non ci fossero ringhiere… ….sì, il canale artificiale sarebbe una cosa SUPER… e sarebbe importante anche mettere sotto terra la strada che attraversa la cala e il Foro Italico… etc… etc…

    2. Orazio

      @ se68
      … non lo è ma lo sembra… si vede che ti lasci trascinare la mano… su Mobilita fino a non molto tempo addietro si discuteva senza paranoie e retropensieri, ognuno con le proprie idee, poi gli effetti negativi di internet libero hanno colpito e colpiscono forte pure qui. Nella fattispecie va di moda la caccia da tastiera al sindaco. Quanti leoncini… vedo che almeno tu sei diverso. 🙂

      @francescovozza
      condivido che era gestito male o non gestito. Era la frecciatina contro i no-festa, no-party, no-stadio, no-opere, no- cantieri, no-concerti, no-tutto, era con loro che l’avevo.

  17. se68

    francescovozza,
    Orlando poteva benissimo provare a cambiare questo assurdo progetto……

    1. francescovozza

      Su questo sono daccordo con te….certo bisognerebbe conoscere la situazione relativa all’appalto…in ogni caso io avrei preferito modificare il progetto…un roseto per la cura che ne deriva e la perizia che chiede…non mi pare la cosa ideale per i nostri sfasciatissimi giardinieri comunali.

  18. se68

    ..se oggi ce lo ritroviamo sul groppone, è anche sua la responsabilità.

  19. Cavolo se me lo ricordo, accanto l’ottovolante c’era anche la ballerina, il tagada e la casa di king Kong. E quello che voi chiamate schifo, a me manca tantissimo.

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