Dove non ci sono i controlli, solo i cittadini possono “salvare” un’area pedonale?

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Gestire è sicuramente più difficile che creare. A Palermo almeno.

Non è la prima volta che vi raccontiamo di provvedimenti a cui non sono seguiti dei fatti. Grazie all’utente G. Bellomare facciamo un salto a Piazza Rivoluzione dove da tempo è stata istituita un’isola pedonale delimitata da dissuasori, proprio davanti a due famosi locali. Ebbene, a differenza di altre spazi , questo perimetro non è mai divenuto veramente pedonale perchè qualche settimana dopo l’istituzione, le cose non erano più al loro posto.

Evidentemente a qualcuno il dissuasore da fastidio e pensa bene di spostarlo. Come segnala l’utente, i vigili difficilmente intervengono (o rispondono).

Purtroppo non è il primo caso. Sembra che questi interventi di pedonalizzazioni secondarie (rispetto all’asse Maqueda ad esempio) risulteranno vincenti solo se il contesto sociale (composto da residenti e commercianti) lo accetterà e lo proteggerà di buon grado. Un concetto nobile che a Palermo risulta difficile da applicare in maniera univoca. Ad oggi servono ANCHE i controlli.

Piazza Rivoluzione 3

 

Ci eravamo occupati ad Agosto 2015 di questa piazza e scrivevamo:

A differenza di Piazza S.Anna, dove l’apposizione di idonei arredi urbani hanno reso efficiente il provvedimento, qui si è nuovamente ricaduti nell’errore di sperare nelle buone intenzioni di certi palermitani che nel frattempo non hanno perso tempo a manifestare la propria arroganza e lanciare messaggi di opposizione all’amministrazione.
Ancora una volta l’annuncio di telecamere a salvaguardia di queste aree è stato disatteso poteva essere lo strumento che avrebbe scongiurato questi episodi ricorrenti di anarchia attraverso provvedimenti seri, duraturi, lungimiranti.
In un vaso rimovibile da sole due braccia forzute non vediamo nulla di serio, duraturo e lungimirante. Se da una parte non è possibile piantare idonei dissuasori sul basolato storico, gli arredi installati fra la GAM e piazza S.Anna dimostrano che è possibile fare dei buoni interventi…

Segnaliamo dunque questa situazione ancora una volta al Comune.

Salve,

In allegato foto che documentano la sistematica violazione dell’area pedonale di piazza Rivoluzione da parte di auto e moto durante un normale sabato sera, oltre all’inciviltà dei cittadini, che hanno pensato bene di spostare i blocchi di delimitazione in cemento per garantirsi l’accesso nella suddetta piazza. Polizia municipale assente (e chiamate al centralino senza risposta).

Piazza Rivoluzione 2

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21 Thoughts to “Dove non ci sono i controlli, solo i cittadini possono “salvare” un’area pedonale?”

  1. Potrebbero i cittadini qualora venissero ascoltati dalla pubblica amministrazione.
    Innumerevoli PEC inviato al comando della Polizia Municipale, al Sindaco, al suo gabinetto ed all’ URP del Comune sia su questo fenomeno che altri. MAI nessuna risposta o intervento.

  2. Lio

    ma se chi vive o lavora li quella isola pedonale non la vuole perchè lasciarla a tutti i costi???
    per deprezzare ancor di più immobili gia dal valore basso???
    per far chiudere quelle poche attività commerciali rimaste???
    ma siete davvero convinti che qualche metro quadrato di isola pedonale possa essere in qualche modo utile???
    non è ormai entro la già inutile ZTL, che senso ha aggiungere altre forme di restrizione???

    1. giacomo176

      Non mi trovi d’accordo. Chi vive e lavora lì non decide proprio un tubo. Se così fosse, non si sarebbe mai fatta la pedonalizzazione di piazza Sant’Anna, di piazza S. Domenico e della via Maqueda. E’ l’amministrazione comunale a decidere (semmai confrontandosi con i residenti, quello sì, ma la decisione finale spetta a chi ha avuto il mandato di governare la città). Poi smettiamola con sto disco rotto sui presunti danni della ZTL alle attività commerciali, incluse quelle di piazza Rivoluzione. Se le 8 auto parcheggiate dentro l’area pedonale girano un po’ alla ricerca di un posto lì dove è consentito, che lo trovino o no, stai tranquillo che il QVivi e i locali attigui non falliscono di certo, anzi. Piazza Rivoluzione sarebbe un gioiello se solo la si rispettasse (e dico piazza Rivoluzione per dirne una, dato che di gioielli del genere Palermo è piena zeppa).

      1. Lio

        sempre facile dare lezioni di civiltà, progresso, educazione civica dove non devi ne vivere ne lavorare, dove al massimo passi 1 volta l’anno a fare una passeggiata come se fossi un turista

        1. giacomo176

          Tu stesso hai detto nel tuo primo commento che si tratta di “qualche metro quadrato di isola pedonale”. Vorresti dirmi che un’area così limitata distrugge il tessuto commerciale di tutta la zona o rende la vita impossibile ai residenti? Io continuo a pensare che è impossibile che lo faccia, anzi, tutto il contrario, può solo contribuire a rendere la zona un poco più vivibile. E se non si vende nulla là intorno non è certo per l’area pedonale o per la ZTL, ma perché il mercato immobiliare è fermo ormai da mesi (se non anni). Un’area pedonale può solo essere di beneficio per chi vende, credimi.

          1. Lio

            ma intanto li ci vai mai???
            nn è la sola isola pedonale in zona c’è anche qualche stradina o vicoletto dove hanno messo il divieto di transito, in pratica nn riesci a circolare li che appena entri devi ritornare in via roma, io nn ne vedo nessuna utilità se non quella di far girare a vanvera le auto (creando più inquinamento…)
            i negozi che frequentavo lì ora stanno chiudendo se nn hanno già chiuso.
            vuoi dire che è colpa della crisi?? Ok ma nn capisco l’esigenza di dargli il colpo di grazia….

          2. giacomo176

            In quella zona ad essere pedonali sono piazza Sant’Anna, piazza Rivoluzione, piazza Croce dei Vespri e piazza S. Francesco con il tratto della via Paternostro antistante la focacceria (questo anche per rispondere a quella che immagino fosse una domanda retorica, ovvero se vado mai lì). Per arrivare in piazza Rivoluzione si può accedere da piazza Borsa (percorrendo la via Calascibetta), da via Alloro o da via Cantavespri (e le auto non possono certo girare a vanvera a piazza Rivoluzione, dato che l’unica cosa che puoi fare lì è fare un giro con l’auto intorno alla fontana del Genio); per uscire, basta immettersi in via Garibaldi e da lì o andare in via Roma (come dicevi tu), o tirare dritto fino in via Lincoln oppure svoltare in via Castrofilippo direzione Magione. Come vedi, le alternative non mancano. Mi sorge il dubbio, a questo punto, che sia tu quello che non conosce bene la zona e i sensi di marcia. Detto questo, i negozi che frequentavi lì chiudono per ragioni che nulla hanno a che fare con l’istituzione di 3 zone pedonali in 3 piazze adiacenti. E resta il fatto che nei posti civili del mondo le piazze come piazza Rivoluzione, Sant’Anna, S. Francesco e Croce dei Vespri vengono pedonalizzate affinché la gente possa fruirne raggiungendole a piedi. Se a lei non piace, la sua opinione è rispettabile, ed è libero di frequentare altre zone della città (tipo centri commerciali e affini, dove arriva, parcheggia, si infila in un ambiente artefatto con l’aria condizionata, guarda le vetrine e poi torna a casa).

          3. Lio

            Bravo Giacomo, ti do un 8++ in “lettura di google map”. resta il fatto che io nn mi ci trovo e tu si.

          4. giacomo176

            Caro Lio, non è necessario consultare Google Maps. Si suppone che uno che a Palermo ci vive conosce le strade e i loro nomi; se poi ci passa regolarmente, come faccio io, conosce anche il senso di marcia (informazione accessibile peraltro a chiunque grazie al supporto della segnaletica verticale). Detto questo, e anche per andare oltre la tua ironia da quinta elementare, condivido la conclusione, ovvero che io mi ci trovo e tu no, e mi pare un sacrosanto diritto di entrambi.

    2. giacomo176

      Ah dimenticavo… ma poi in base a quale principio un’area pedonale ridurrebbe il valore degli immobili? Stai scherzando, spero.

      1. Lio

        be io nn ci andrei mai a vivere, forse io da solo sono troppo poco per abbassare la media???

    3. giacomo176

      Ah, dimenticavo… ma poi in base a quale principio un’area pedonale ridurrebbe il valore degli immobili? Stai scherzando, spero.

    4. punteruolorosso

      Tu rappresenti il panormosauro medio. Sei in maggioranza in città. Del resto siamo quelli che siamo, è passato poco tempo dalla distruzione di villa deliella sostituita da un autolavaggio. Pieno sostegno a Giacomo.

      1. Lio

        hai citato una cosa che nn c’entra nulla, sei la classica persona che fa il solito insalatone di fatti vari per rafforzare discorsi che sostanzialmente hanno scarso valore.

  3. Athon

    I dissuasori dovrebbero essere fissati in modo da risultare inamovibili. D’altra parte ritengo che trovare soluzioni alternative per assicurare i dissuasori al suolo senza rovinare il basolato non sia un problema insormontabile.

    1. Lio

      senza dubbio cavalli di frisia e filo spinato!!!

  4. In tutte le città del mondo in area pedonale le case aumentano il loro valore e le attività prosperano. A Palermo accade il contrario?

    1. kersal

      A Palermo accade il contrario perchè le pedonalizzazioni non seguono alcun criterio. Studiando urbanistica impari che prima di rendere pedonale un’area (ma anche prima di cambiare il senso di una via) occorre effettuare uno studio su tutta l’area circostante (per km) e sugli effetti che produrrebbe. Inoltre, poichè l’area pedonale riduce gli stalli di sosta, deve essere effettuato uno studio, ed eventualmente un potenziamento, delle aree a parcheggio.
      Infine, va garantita la possibilità di raggiungere tali luoghi coi mezzi pubblici.
      Voglio ricordare che l’auto è sicuramente un mezzo abusato a Palermo, ma è anche per moltissimi, uno strumento di lavoro che la struttura urbanistica di Palermo non ti consente di abbandonare.
      Il Comune di Palermo, tuttavia, non effettua MAI alcuno studio propedeutico con il risultato di creare delle aree che non sono nulla tranne che un fastidio; e la dimostrazione è il fatto che una volta istituite vengano abbandonate a se stesse, senza alcun controllo di PM.
      La stessa analisi la si può effettuare con le piste ciclabili che, fatte come le hanno fatto, violano TUTTE le norme del Codice della Strada e del Decreto Ministeriale N. 557 del 30/11/1999.
      A tal proposito so che un consigliere comunale (credo Alotta) abbia fatto un’interrogazione per chiedere uno dei documenti FONDAMENTALI per potere realizzare le piste ciclabili in città: il progetto. Nessuna risposta ricevuta.

      1. Mi trovi assolutamente d’accordo sul fatto che il Comune di Palermo ed i suoi tecnici siano, a quanto pare, incapaci di pianificare con criterio alcunchè, dalle aree pedonali alle piste ciclabili ai parcheggi e cosi via… ma occorre anche amkmmetttere

  5. Fulippo1

    Sono d’accordo sulla questione pianificazione. In questo caso la pianificazione, è stata fatta per metà. L’isola pedonale funzionerebbe probabilmente se organizzata e progettata come si deve.
    In merito al presunto danno che potrebbe arrecare la pedonalizzazione in questione, tutte sciochezze. Proprio per questo è bene che sia il comune a decidere su questo genere di provvedimenti.

  6. fabio77

    Se la Polizia Municipale non ha personale a sufficienza per controllare, si installi un sistema di videosorveglianza, in maniera tale da individuare e punire severamente i colpevoli.

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