Mobilità sotenibile a Palermo: TPL dall’indagine 2014

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Ecco il secondo articolo conclusivo sulla mobilità sostenibile in Italia condotta come indagine del 2014 con dati statistici del 2012 e 2013 su 50 città italiane, tra cui Palermo e come grandi città siciliane Siracusa, Messina e Catania.

Il tema delle analisi effettuate lega il TPL, trasporto pubblico locale, a nuove forme di mobilità sostenibile quali il car sharing e il bike sharing (to share dall’inglese condividere) . Questi sistemi di trasporto sono da pensare e progettare secondo la logica di intermodalità integrandoli con i parcheggi di interscambio urbano e con l’uso del mezzo privato.

Come insegnano le nozioni di economia spicciola dove si incontrano domanda e offerta nasce il mercato e ciò vale anche per il TPL.

Palermo rispetto l’offerta di trasporto risulta schiacciata da dei dati molto bassi di 2.23 5posti*km/ab Considerate che Milano ha un valore di 14.229 posti*km/ab (la città italiana in cui è possibile un’intermodalità ). Genova che su per giù ha la stessa popolazione urbana di Palermo ha un valore che è il doppio ovvero di  4.871 posti*km/ab. Ciò ci fa capire come l’offerta sia sottodimensionata e insufficiente.

Per quanto riguarda la domanda il numero di passeggeri/abitanti è pari a 42,87 contro un valore di Genova di 236,73 e 689 di Milano.

Un sistema di trasporto efficace ha bisogno anche di nodi idi interscambio dove poter lasciare l’auto o il mezzo privato e passare ad un’altra modalità di trasporto. Il numero di stalli di interscambio/1.000 autovetture circolanti è di 7,14 rispetto un valore pari a 19,68 per Genova e adidrittura 154,95 per Venezia pero vvi motivi di organizzazione della città.

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A ciò fa da contraltare la presenza in città di un gran numero di parcheggi a pagamento, definiti come zona Blu, la cui cifra risulta di 48,50 stalli ogni 1000 veicoli circolanti.

Importante sul panorama della mobilità sostenibile è l’indagine sul car sharing e bike sharing. In realtà a Palermo non sono ancora esistenti le bici in condivisine , ma come già sappiamo Amat sta lavorando ad un progetto già finanziato per introdurre 37 cicloparcheggi in città con parecchie bici.

Nelle città italiane in cui è stato introdotto come oche Torino e Milano il servizio ha avuto un vero boom di abbonati e utilizzatori rispettivamente con 22.700 e 24.000 (dati al 2013).

E’ utile però leggere il grafico sull’estensione delle piste ciclabili a Palermo, infrastuttura necessaria per la ciroclazione delle bici in città, è di 0,32 km/ab*10000 (al 2012). Dato ben lontano da Bolzano, Padova, Ferrara, Forlì, Modena e R. Emilia  che vanno da 4,9 ad 11,5 km/ab*10000.

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L’introduzione del bike sharing per buona prassi dovrebbe essere legato ad una buona progettazione di un sistema di piste ciclabili che in realtà il PGTU prevede.

Per quanto riguarda il car sharing rispetto i dati riportati nell’indagine (Istat 2013) il servizio a oggi ,2015, è assolutamente migliorato in termini di flotta e utenti e in numero di stalli disponibili. Infatti fa parte dello stesso progetto del bike sharing l’ampliamento del car sharing con il raddoppio dei parcheggi e delle vetture e l’introduzione del car sharing con mezzi elettrici.

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In generale rispetto il trasporto pubblico locale, l’Italia è molto indietro rispetto standard e paramenti europei. Si investe poco sulla mobilità sostenibile e sui traposti pubblici, ciò si ripercuote sul tasso di motorizzazione e la densità di motocicli e veicoli nelle nostre città (vedi precedente articolo).

La crisi economica ha fatto contrarre i consumi e ciò anche per quanto riguarda i carburanti, la vendita di autovetture e i chilometri percorsi . Questa inversione di tendenza dopo il boom degli anni 60 del XX secolo potrebbe essere una risorsa per ripensare le città e i modi di muoversi.

In questi anni inoltre Palermo dopo un gap di 30 anni, si sta dotando di infrastrutture di trasporto pubblico di massa quali il passante ferroviario, l’anello ferroviario e il sistema tranviario. Ciò unito all’introduzione di un biglietto unico e al miglioramento di efficienza ed efficacia di gestione aziendale del sistema potrebbe tra tre-4 anni  far migliorare gli indici statistici sul TPL e magari rendere qualitativamente più vivibile la nostra città.

 

fonte  Aa. Vv. “La mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città. Edizione 2014

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One Thought to “Mobilità sotenibile a Palermo: TPL dall’indagine 2014”

  1. punteruolorosso

    un’analisi spietata e veritiera. siamo indietro di 30anni come infrastrutture…e come testa. ne abbiamo dato prova con le proteste contro il tram, definito dannoso e antiestetico, e con il pretestuoso risveglio ambientalista del politeama. ma dov’erano i fighetti con gli striscioni quando ci rifilavano lo sblocca-italia delle trivelle in mare? quando ci sbattevano in faccia il muos? quando renzi parlava di due inceneritori e di un deposito di scorie nucleari in sicilia? al mare in una città senza speranza.

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