Mercato Ballarò, parte l’area di libero scambio delle merci

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Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa del Comune di Palermo circa le nuove aree individuate per il mercato dell’usato (e del rubato) nei pressi del mercato di Ballarò.

Area di libero scambio delle merci all’interno del quartiere Albergheria come risorsa regolamentata e prototipo da riproporre in altre parti della città; questa l’innovazione portata dal provvedimento del 2 aprile 2013 con cui il Sindaco ha individuato due aree da dedicare al commercio e al baratto dell’usato: la zona A che si estende tra la via Ritiro S. Pietro, la via Corrado Avolio e la via Tommaso De Vigilia e la zona B tra la via Giovanni Grasso, la Piazza S. Pasquale ed “area di sedime”. Queste due aree saranno attive dalle 8 alle 14 ogni venerdì, sabato e domenica per un mese, in via sperimentale.

L’Ordinanza sindacale fa parte di un percorso avviato già lo scorso anno dalla Giunta che aveva incontrato i cittadini della zona, alcune associazioni, rappresentanti dei commercianti: nel corso degli incontri era emersa la necessità di regolamentare le aree cittadine preposte alla vendita e al baratto dell’usato.

“L’attività svolta all’Albergheria – si legge nel provvedimento – ha assunto caratteristiche tali da divenire punto di riferimento cittadino per coloro che intendono disfarsi di oggetti usati”, ma tale attività si è sempre più estesa “provocando disagio ai cittadini della zona e disagi alla circolazione”.

Il Sindaco ha quindi individuato le due aree, auspicando che ciò possa dare la “la possibilità a quanti vogliano vendere in modo regolare di farlo all’interno di aree ben precise, senza arrecare disturbo ai residenti e scoraggiando comportamenti o atti non in linea con la legge”.

Al termine di questo primo periodo si procederà ad una valutazione dell’esperimento e quindi ad una sua proroga con eventuali modifiche che tengano conto dei risultati raggiunti.

 


Auspichiamo che l’istituzione di quest’area dedicata al libero scambio dell’usato (e del rubato), possa essere accompagnata da severi controlli  volti a reprimere il commercio abusivo e la compravendita illegittima di oggetti  rubati (biciclette, telefoni, fotocamere, ricambi auto/moto),  che non fanno altro che alimentare la microcriminalità. 

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17 Thoughts to “Mercato Ballarò, parte l’area di libero scambio delle merci”

  1. fabdel

    te lo spiego io come funzionano le cose a ballarò: io ti do una coltellata e tu mi dai 2 rimacinati e 3 etti di sasizza

  2. salvu85

    libero scambio?! e chi paga affitto e tasse? ah già gli onesti sono figli di nessuno…

  3. Orazio

    Una bella bomba atomica coreana li no vero?

  4. thesearcher

    La Finanza non ci va mai, i vigili quando gli pare e piace…questa ordinanza sarà puntualmente disattesa, altro che regolamentazione.
    La polizia municipale chiuderà un occhio anzi due come al solito e tutto rimarrà lo stesso…e il Sindaco quando dice, come riportato, “scoraggiando comportamenti o atti non in linea con la legge” ma dove pensa di vivere?? Ma vive a Palermo o in Austria?? Ma si sente quando parla??

  5. ligeiro

    siamo proprio al fondo del barile!!! che schifo… a questo punto ci facciamo un bel contratto comunale ai parcheggiatori abusivi e via!!!! viva la tunisia!!!!!

  6. KINGDOM

    ecco un altro provvedimento-scandalo di questa scandalosa amministrazione pubblica, degna senza dubbio della precedente amministrazione cammarata. meno male che u’ papà ra gesip il sindaco lo sapeva fare. . .

  7. KINGDOM

    purtroppo non siamo degni dell’europa e dell’italia. siamo una città africana

  8. Fabio G.

    Potrei sapere che tipo di soluzione alternativa proporreste? La situazione mi pare abbastanza intricata, e sicuramente di non facile risoluzione. Sinceramente a me non viene in mente nulla, e l’ordinanza è già qualcosa. Davvero, che proporreste?

  9. pikacciu

    Orlando a casa!

  10. Fabio G.

    Oh, piano con le proposte, ad uno ad uno sennò mi confondo…

  11. ingegnerem

    Scusa Fabio G., dove vivi? Sei mai stato al “mercatino” dell’Albergheria?

    E’ il regno incontrastato della ricettazione e dell’illegalità. Ben venga un’ordinanza che istituisce un’area di libero scambio, però si dovrebbero prevedere i seguenti punti:

    – pagamento dell’occupazione, anche occasionale, del suolo pubblico, perché poi qualcuno dovrà ripulire l’area dopo il mercatino e questo incide sulle finanze comunali;

    – un regolamento che prevede cosa si può e cosa non si può vendere (animali vivi di specie protette, merce rubata, ecc.);

    – prevedere la presenza costante di almeno due vigili urbani nei giorni di svolgimento del mercato;

    – divieto assoluto di svolgimento dell’attività in giorni ed orari non consentiti, con sanzioni per chi trasgredisce;

    Ora ti sfido ad andare all’Albergheria in un giorno qualsiasi diverso da quelli previsti dall’ordinanza e non trovare disattesi tutti i punti che ho elencato.

    P.S. : se per caso quando vai dovessi trovare esposta la mia bici elettrica con batterie al litio marca Esperia rubatami poco tempo fa, batti un colpo 😉

  12. Fabio G.

    INGEGNEREM, a che cosa sia dovuto il tuo tono non lo ho capito (anche se il tuo nick me lo suggerisce :-)), mi pare di essere intervenuto in maniera assolutamente tranquilla e pacata. Io ho chiaramente detto che non mi viene in mente nessuna soluzione, ma gli altiri commenti che ho letto sono solo una serie di “schifo”, “a casa”, “abbruciatili tutti”, “radiamo al suolo l’Albergheria” e via così: non è che siano proprio costruttivi e migliori del mio. Siccome rispondere è cortesia, ti dico che vivo a Ballarò, e lo so perfettamente quale situazione si è venuta a creare. So anche che l’aumento delle dimensioni di questa specie di mercato è stato repentino e incredibile, e probabilmente bisogna anche capirne il motivo prima di qualsiasi giudizio e prima di invocare Kim Joung-un.
    Intanto fare un’ordinanza significa prendere atto che c’è un problema, e mi pare strumentale lamentarsi di questa cosa. Che sia migliorabile è tutto un altro paio di maniche.

  13. salvu85

    sinceramente penso che si sbagli anche soltanto a voler pensare di dare regole in modo da “mettersi apposto” a sta gente, il libero scambio di merce di dubbia provenienza non deve esistere, o meglio, non deve esistere sin quando, io e te, se apriamo un punto vendita in regola, sei soggetto a tremila controlli dalla polizia municipale, sin quando paghi affitto, inps, inail, irpef, iva, tares, tosap e poi a questi tizi è permessa l’illegalità ma regolamentata pure! sinceramente penso: libero scambio un corno!

    qual’è la proposta? ci sono già i mercatini rionali in città, quegli ambulanti sono in regola (o almeno la maggior parte) e pagano le tasse e un affitto del posto; l’istituzione di un mercato permanente dovrebbe avere le stesse regole di quelle già esistenti (se non altro anche solo per un senso di rispetto agli ambulanti dei mercatini), dei ferrei controlli sulla provenienza delle merci, e un’area ben delimitata (quel mercatino si sta espandendo in maniera esponenziale, sono già su 2 marciapiedi del corso tukory, tra un pò arrivano a mettersi anche a piazza indipendenza)… poi forse si potrebbe anche parlare anche di aree di libero scambio

    e vogliamo parlare anche di tutta sta gente che in cerca delle cose da andare a vendere in questi mercati tiran fuori cartoni e sacchi dai cassonetti che si riversano sulla strada? bisogna regolamentare anche questi?

  14. Salvo68

    Secondo me, il mercatino di Ballarò ha un suo ruolo sociale ed ecologico, permettendo il riuso di merce che altrimenti verrebbe buttata alimentando l’abnorme spreco tipico della nostra società di consumi e consentendo ad alcune decine di palermitani di non ingrossare le file della criminalità organizzata. Detto questo, non è assolutamente accettabile che tale mercatino si svolga nell’illegalità e senza regole provocando notevoli disagi agli abitanti del quartiere. In tal senso penso che il provvedimento del Comune, a condizione che sia accompagnato da controlli severi ed efficaci, vada nella giusta direzione

  15. thesearcher

    @Salvo68
    Ma siccome di controlli severi ed efficaci non ce ne saranno di sicuro se non quelli soliti di facciata i primi giorni, stai pure certo che quanto annunciato sarà matematicamente disatteso.
    Dimmi come ci si può affidare a un controllo e al rispetto di una norma in una città dove non c’è una cosa fatta in modo legale o a norma…

  16. Fabio G.

    Allora, a me pare evidente che ci sia chi, come me e pochi altri, apprezza l’idea di un tentativo di regolamentazione; altri, la maggioranza, che invece vorrebbero fare tabula rasa di tutto, in nome di non ho capito bene quale principio di uguaglianza (non dico che sia un principio sbagliato, dico SOLO che io non lo ho capito bene). Ed è oggettivamente inutile cercare di mettere d’accordo le due visioni, che sono divergenti nei principi di base: scale di valori radicalmente differenti, non c’è niente da fare. Ognuno ha le proprie idee, nè migliori nè peggiori delle altre (beh, si fa per dire).
    Salutamu

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