La storia del cassonetto palermitano

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Il cassonetto a Palermo ha una vita propria, è un essere vivente.

Durante una giornata riposa, boccheggia con il coperchio all’insù, mangia, si riempe, si strafoga di sacchetti, si gira, si sposta. Alle volte, quando c’è freddo, si accende un fuoco per riscaldarsi.

Sa essere cortese, quando si defila per far spazio a un’auto che non trova parcheggio, ma anche generoso quando permette ai poveri di frugare dentro di se alla ricerca di qualche oggetto utile.

Ci sono cassonetti vanitosi che, nemmeno il tempo di nascere, si tatuano addosso tante scritte e disegni. Poi ci sono quelli “artisti”, che si lasciano ammirare in certe strade mentre provano coreografie tutti messi di fianco.

I più sportivi li vedi ruotare e capovolgersi con estrema facilità.

I palermitani li amano, non c’è che dire. Giornalmente gli portano tanti doni come frigoriferi, materassi, armadi e televisori. Peccato, ai cassonetti manca solo la parola per ringraziarli.

Ma come tutti gli esseri viventi, invecchiano. La vecchiaia è brutta si sa, le forze cominciano a mancare e c’è bisogno di qualche aiutino. Il tempo logora il pedale e per aprire il coperchio c’è bisogno di un intervento che gli conficca un paio di bastoni nei giunti. Dopo qualche tempo le ruote non deambulano più bene, il cassonetto a fatica si trascina su se stesso prima di crollare.

Riguardo la foto quando era nato: era bello, muscoloso e solare. Pulito come non mai e con tanta voglia di essere utile. Adesso non c’è più. Qualcuno lo ha “cremato” sulla strada, forse era la sua ultima volontà. Gli altri non si sa che fine facciano.

Del cassonetto non rimane più niente….anzi si. Rimane l’affetto dei palermitani, che continuano a lasciargli doni laddove aveva vissuto tutta la vita.

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A Palermo, il cassonetto dell’immondizia è sinonimo di sporcizia, degrado e inciviltà, quando (ricordiamocelo) dovrebbe essere uno strumento di servizio come tanti, che espleta la sua funzione così come fa un semaforo o un palo della luce.

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20 Thoughts to “La storia del cassonetto palermitano”

  1. mediomen

    Bravo, mi piace. E vorrei aggiungere
    Tante volte ti aspetta alla fermata dell’aitobus, e quando scendi ti accoglie affettuosamente salutandoti con il coperchi aperto facendo sentire con l’odore il suo affetto.
    http://i671.photobucket.com/albums/vv77/mediomen/immondizia.jpg

  2. Tinnirello Salvatore

    Bravo, mi piace. E vorrei aggiungere
    Tante altre volte stando vicino tra di loro amici a volte inseparabili, (Indifferenziata, Vetro, Plastica e Cartone) fanno da separé per farti stare nell’intimità e consentirti di fare in piena riservatezza un improvvivo bisognino sul marciapiedi al riparo di occhi indiscreti.

  3. A Palermo servono rimedi alternativi.
    Il cassonetto va tenuto all’interno dei condomini, negli scantinati, e portato fuori una volta ogni X giorni.
    Qui a Monaco di B. si fa cosi’, e funziona alla grande. Non esistono cassonetti per strada, con conseguente pulizia esemplare della stessa.
    E’ chiaro che se si parla di cassonetto, parliamo di rifiuti organici.
    La raccolta differenziata relativa a vetro e plastica si fa fuori. Quella relativa alla carta sempre all’interno dei palazzi stessi.
    Gli elettrodomestici e i vari rifiuti ingombranti possono essere portati in centri di raccolta, gratuiti. Ce ne sono tanti, sono efficienti e ti regalano le piantine per cio’ che porti. Verde in cambio di rifiuti…
    Dimenticavo, qui se non rispetti le regole ti fanno multe che ti fanno pentire amaramente del tuo misfatto. E per risalire ai trasgressori, guardano dentro l’immondizia.

    Giusto per non stare solo a lamentarci, tanto cosi’ facendo, non abbiamo mai ottenuto nulla. Servono nuove regole, da copiare da chi sa essere civile e sa vivere in una comunita’.
    Anche le bestiole lo sanno fare, ma non la maggior parte degli animali palermitani, altrimenti detti panormousari con la p minuscola.

  4. surferman

    Caro Luca S.
    Palermo non è Monaco di Baviera e inoltre non tutti stanno nei condomini. Che fa gli infiliamo il cassonetto dentro casa?
    Ogni giorno la mattina passo da Via Laudicina e vedo cassonetti mezzi vuoti e cumuli di rifiuti per terra (a volte vedo così tanti mobili che neanche un mobilificio forse produrrebbe in così grande quantità). Il problema è la cultura, in generale, della pulizia che non è di casa da noi…..

  5. thesearcher

    Ottimo intervento!
    La condizione dei cassonetti a Palermo è semplicemente vergognosa.
    Io sono sempre per tappezzare la città di telecamere.
    Penso che in un piano a più vasto respiro di controllo del territorio, il Comune potrebbe anche creare un network di telecamere e alcune di queste collegate in Wi-Fi, Wimax o anche LTE con crittografia WPAv2 e implementando tutta una serie di modalità di sicurezza e shielding in modo da poter monitorare alcune aree della città per beccare gentaglia, vandali, scippatori, criminali, scaricatori di frigoriferi, ecc ed elevare conseguentemente multe salate, appunto come suggerisce Luca S.
    Considerando l’inciviltà del palermitano, vi sarebbere un numero sufficiente di violazioni e conseguenti multe da coprire il costo e normalizzare il comportamento della cittadinanza a livelli civili sufficienti nell’arco di 3-4 anni.
    Le soluzioni ci sono, è la volontà e le idee che mancano…
    ma perchè non lo faccio io il Sindaco??

  6. Fulippo1

    I cassonetti ormai sono una metodologia di raccolta rifiuti passata e strapassata.
    Sono concordo pienamente con Luca S., in città che sono molto più grandi di Palermo i cassonetti non esistono più, l’organizzazione della raccolta rifiuti è efficentissima.

    Qui stiamo cominciando con “Palermo Differenzia” ma ancora la qualità dell’organizzazione lascia molto a desiderare, e sopratutto ancora sono poche le zone servite da questo servizio.
    Ma già guardare le strade delle zone senza cassonetti e tutta un altra cosa, e a dire il vero è anche più comodo, io lavoro in zona De Gasperi, e per buttare i rifiuti non devo far altro che scendere sotto casa, come tutti nei palazzi e nelle attività della zona, la sera i cassonetti vengono messi in strada e la mattina ritirati.

  7. toto castiglione

    @ surferman
    Io Vivo a Cracovia, Polonia. Non certo Monaco di Baviera o Oslo. Anche qui i cassonetti non sono un problema. Semplicemente non esistono! Lo stoccaggio dei rifiuti in attesa che l’azienda (privata) per la raccolta di rifiuti li ritiri, è compito dei cittadini. Condomini, case private, palazzine, poco importa, i rifiuti sono tuoi e tu te li devi tenere finche non te li vengono a ritirare. Questa storia che la “munnizza” va buttata nei cassonetti in strada è una cosa che ho visto solo in Italia e Spagna. Oltretutto se non sei contento del servizio che la tua azienda per la raccolta ti propone, puoi cambiarla e passare ad un’altra. Qui non esiste che il comune si debba fare carico di questo servizio. Di conseguenza esiste un libero mercato, con concorrenza, dove i prezzi vanno al ribasso, e di “Tarsu” si paga una bolletta irrisoria ad un privato. Se l’azienda non ti propone la differenziata, avrà più problemi nello smaltire i rifiuti in discarica, e i suoi costi di gestione dei rifiuti saliranno, e cosi i suoi prezzi. Morale della favola, le aziende virtuose che gestizcono bene i rifiuti hanno prezzi bassi e molti clienti, le altre falliscono o si devono adeguare. Strano che in Italia i comuni continuino a gestire il problema dei rifiuti…Forse perché in questo modo la malavita può lucrare sulle varie emergenze rifiuti e il cittadino pigro può continuare a trattare i rifiuti come un problema non suo…

  8. Caro surferman
    io capisco che e’ tutto difficile a Palermo, ma se si comincia sempre con il dire “che da noi questo non e’ possibile perche’ …” allora non si va da nessuna parte. E infatti non si va da nessuna parte.
    Come dice Fulippo1, in tantissime grandi citta’ i cassonetti non e’ esistono piu’. I condomini si sono adeguati alle nuove regole, cosa che sembra sempre impossibile a Palermo, ogni qualvolta si parla di un cambiamento.
    Parliamo di pedonalizzazioni, e si sollevano cori di no perche’ Palermo non ha un sistema di trasporto pubblico efficiente.
    Parliamo di cassonetti nei condomini, e si sollevano cori di no perche’ a Palermo manca la cultura e bla bla bla.
    Insomma, a Palermo non si puo’ far nulla.
    Che dire, Tomasi di Lampedusa aveva ragione.
    E del resto, si parla parla parla parla e riparla, ma le cose restano sempre uguali.
    Quante volte al mio rientro a Palermo sento dire: ah, li’ si’ che e’ un altro mondo, o quante volte sento dire che e’ tutto uno schifo a Palermo, da gente appena tornata da un viaggio. Le stesse persone che poi ti dicono che nulla funziona e potra’ mai funzionare a Palermo.
    E’ la nostra testa che non funziona, fine!
    E Palermo, come dici tu, non sara’ mai nemmeno come le attuali citta’ del terzo mondo, che ormai sono anni luce piu’ avanti nelle nuove zone residenziali…

  9. @toto castiglione
    Qui e’ esattamente la stessa cosa. E quindi puoi confermare a chi non e’ convinto che il sistema funziona egregiamente…
    Piccola nota: si paga una piccola quota nel condominio per avere questo servizio di pulizia, che ripeto, funziona egregiamente.
    E se qualche condomino butta il frigorifero, risalgono a lui immediatamente! Fine della storia, e multa indimenticabile!

  10. thesearcher

    @toto castiglione
    Anche in Inghilterra ci sono i cassonetti, sebbene solo in alcune aree residenziali, e comunque sono riposti all’interno di casupole, le chiamo così, integrali all’edificio o separate.
    La tua precisazione sul servizio privato mi trova d’accordo dato che secondo me lo sfascio che vediamo ogni giorno in questa città come in altre soprattutto nel meridione è dovuto a questa gestione pubblica dei servizi che invece dovrebbe essere devoluta alle imprese private.
    In Italia esiste questa bramosia dell’esclusività di certi servizi da parte del pubblico e anche una certa disinformazione sui temi della liberalizzazione dei servizi che, tra le altre cose, molti associano alla privatizzazione selvaggia. Ma non è così.

    Proprio per quello che hai detto, l’impresa più efficiente ti fa pagare meno e dovrebbe essere così. Non solo, quell’impresa, nell’ambito di contratti di servizi chiari e oggettivi nel perseguimento dello scopo, è stata messa su da capitali privati che, invece di investire nel mattone come fanno molti da noi, sono stati impiegati per soddisfare un’esigenza sociale. In questo modo, l’azienda assume gente qualificata, produce reddito, questo viene tassato e chi ne giova è la società e il territorio.

    Nel nostro caso invece si creano aziende stipendifici che servono solo per collocare amici e parenti e nella maggior parte dei casi gente che aspetta solo lo stipendio a fine mese, vuoi perchè l’amico del politico non ne sa una mazza di come gestire un’azienda rifiuti, vuoi perchè non c’è incentivo a farla funzionare decentemente, dato che i soldi arrivano sempre per appianare i deficit e i debiti.
    Inoltre, anche i sindacati, nel bene e nel male, sfruttano questo sistema di sfascio per raggiungere i loro obiettivi nel perseguimento di politiche di assunzioni che sono fuori dalla realtà e che non hanno alcuna rispondenza all’esigenze di organizzazione e efficienza di quelle stesse aziende.

    Insomma, una matassa difficile da sciogliere perchè questo è il paese dei mille caporali ma delle responsabilità di nessuno.

    Io penso che tutti i servizi pubblici dovrebbero essere liberalizzati e auspico la fine di questo quasi-monopolio della PA locale nel gestire servizi che rendono il tutto lo schifo che vediamo oggi.

  11. piero68

    L’opinione di Luca S. mi sembra molto condivisibile ed il servizio di raccolta rifiuti da lui descritto e vissuto personalmente, un esempio da seguire. Non vedo perche’ i cassonetti debbano stare per strada e perche’ a Palermo non si possano importare modelli cosi’ civili ed efficienti.Interessante anche il punto di vista di Toto’ Castiglione, specie in relazione all’affidamento ai privati della raccolta.Non vedo perche’, io cittadino, pago le tasse e non devo avere in cambio i servizi. In italia le tasse servono solo a finanziare lo Stato e gli enti locali, che li disperdono in mille rivoli, senza darti nulla in cambio. Liberalizziamo.

  12. piero68

    Una domanda per Luca S.:ma come fanno a risalire al trasgressore attraverso l’immondizia?

  13. Filippo B.

    Ai cassonetti palermitani alla maggior parte il 70% del loro contenuto appartengono a rifiuti dei negozianti, tra cui probabilmente alcuni non pagano neanche la tassa sui rifiuti, e spessissimo scatole di cartone neanche pressate e lasciate “a cubo” occupando piu spazio del dovuto.. a me è capitato sempre trovare queste generi di situazioni basti notare anche la foto messa nell’articolo, ma chi è l’interlocutore che comunica con loro in questo ambito per trovare la soluzione civile uguale al resto del mondo?. poi a completare l’opera la gente ignorante ma quella è piu difficile farlo capitare..

  14. xemet

    @Filippo B.

    l’interlocutore dovrebbero essere i Carabinieri con una bella multa e dununcia visto che e’ anche facile spesso risalire al proprietario del contenuto degli scatoli guardanod cio’ che e’ scritto fuori. Anche io spesso ho visto cataste di scatoli sul marciapiedi in prossimita’ dei negozi e mi chiedo se quetso sia normale.

  15. Filippo B.

    @xemet

    lasciamo perdere le forze dell'”ORDINE” a Palermo.. in città civili durante il pattugliamento in giro città intervengono subito e anche in modo autoritario e quasi arrogante per semplici gesti tipo una doppiafila o una piccola discussione tra due soggetti, mentre qui almeno chè non ci sia un’ operazione in codice passeggiano tra l’inciviltà in modo indifferente perchè non sanno farsi rispettare mostrando a quei soggetti ignoranti di aver quasi paura di loro. finchè non ci sarà questa inversione dei ruoli questa città rimarrà sempre tale..

  16. David

    Davvero un articolo azzeccatissimo.
    La condizione dei cassonetti palermitani è scandalosa in qualunque quartiere. Nella foto ad esempio siamo in un quartiere di pregio del centro.
    La verità è che si dovrebbe superare il concetto del cassonetto e passare alla raccolta differenziata porta a porta eliminando tutti i cassonetti in città, tranne rare eccezioni.
    A Napoli entro il 2013 passerà al porta a porta l’interà città. Se lo hanno fatto loro possiamo anche noi.

  17. PANORMOSERIO

    Se vogliamo una città più pulita, (non mi riferisco soltanto ai rifiuti…..), l’unica soluzione è quella di intervenire sulle nuove generazioni: insegnare ai bambini l’educazione ed il rispetto verso gli altri, evitando che da grandi diventino panormosauri.
    Quando il panormosauro si è già sviluppato, cercare di educarlo è come estirpare una quercia a mani nude: provate a parlare di raccolta differenziata a coloro i quali abbandonano i rifiuti accanto le campane del vetro…. c’è il rischio che vi alzano anche le mani.
    BUON NATALE A TUTTI.

  18. @piero68
    Guardano dentro i sacchetti, cercano tracce da scontrini e chiedono ai vicini.
    Investigano, e qui il vicino ti accusa senza problemi se trasgredisci…se in qualche modo violi le regole del vivere civile.

  19. fabdel

    ora capite perchè palermo è la città con il minor numero di presenze negli alberggi (villa igea addirittura chiude per alcuni mesi)? non ci viene piu nessuno qui. ambiente ed economia affogate dalla sporcizia che i cittadini stessi creano

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