Palermo 2019: il giardino di Piazza Don Bosco

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Oramai l’obiettivo dichiarato è rendere Palermo “europea” entro il 2019, al di là della nomina di Capitale della Cultura.

Sottolineando le varie disfunzioni amministrative, ciò che rimarchiamo con questi scatti di Pigiman è che TANTO lavoro andrà fatto anche e soprattutto con la città e con i giovani, per gettare “nuove” basi culturali.

La società è fatta anche di questi episodi e la cultura del “rispetto” sembra essere del tutto assente visto come trattiamo la nostra città.

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Dato che sarà difficile (o impossibile) cambiare le teste dei più grandi, è obbligatorio per questa generazione provare a raddrizzare il tiro a partire dai bambini e dalle scuole.

Se i padri sono stati abituati a vivere nel pattume, nel degrado e nel menefreghismo, gettando qualsiasi cosa dal finestrino o dal balcone di casa, è DOVERE nostro cercare di cambiare qualcosa nel nostro piccolo educando i nostri figli e nipoti.

E l’amministrazione ci dica come si muoverà in tal senso, perchè anche questa è CULTURA 2019

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7 Thoughts to “Palermo 2019: il giardino di Piazza Don Bosco”

  1. saverioragusa

    Ma queste foto in confronto alla situazione di qualche settimana fa non sono niente,c’era l’era alta un metro che invadeva a momenti i vialetti e l’immondizia si era accumulata in mezzo all’era rendendone impossibile il recupero

  2. lorenzo80

    Beh… Nella prima foto, a onor del vero, il cestino è pieno e nessuno lo ha svuotato, significa che la gente comunque la carta ha tentato di buttarla nel posto giusto. Sulle altre foto stendiamo un pietoso velo.

  3. kersal

    Ora ri-inizierà a lavorare(??) la Gesip. Che ne dite di monitorare e denunciare qualora ricominciassero a NON lavorare?

    Certo prima occorrerebbe sapere le ore che devono lavorare…

  4. cirasadesigner

    Fa veramente male al cuore vedere certe cose. Vi racconto una cosa che mi è successa qualche giorno fa. L’ultima volta che sono venuto in Sicilia, agli inizi di aprile ho conosciuto una coppia di ragazzi che andavano in vacanza per una settimana in Sicilia e abbiamo fatto il volo parlando di cosa avrebbero dovuto vedere visto che mi avevano chiesto qualche consiglio. Di ritorno dal loro viaggio, ci siamo visti qui a Bruxelles per un caffè e mi hanno raccontato del loro viaggio in termini entusiastici. Erano stati a Terrasini, Enna, Piazza Armerina, Ragusa Ibla, Siracusa, Etna Taormina, Palermo Piano degli Albanesi… Diciamo che come giro non è male, tutto perfetto, tutto da rifare… ma… Il ma stava nella sporcizia di Palermo. Sono rimasti sbalorditi da quello che hanno visto e lo hanno paragonato all’India… Ecco cosa raccontano poi di noi… Queste immagini sono lo specchio della città. Ci sta gente che sta pure attenta, altrimenti i cerini non sarebbero pieni, ma se poi nessuno li svuota, si svuotano da soli in questo modo. Penso che se non si da una svolta alla situazione dell’AMIA il risultato sarà sempre peggiore. Vadano a cercare i responsabili in casa, li portino dove meritano di stare, perché Cammarata , Alioto, insomma la famosa “Banda Bassotti di Palermo”dovrebbero godere del trattamento dei Pagliarelli o dell’Ucciardone, ed invece se la spassano “fottendosene” di ciò’ che hanno lasciato in giro, anzi dichiarando che non si sentono responsabili di nulla. Eppure in quegli anni a spese della collettività andavano a mangiare a sbafo aragoste a Dubai

  5. State tutti tranquilli. Da oggi i dipendenti GESIP, tutti quanti, torneranno al lavoro. Una forza di 1800 dipendenti circa.
    A loro spettera’, tra tanti altri, il compito della pulizia dei giardini, del mantenimento del verde pubblico.

    PS: All’autore del post mi permetto di consigliare di tener d’occhio questo giardino…non si sa mai, magari tra una settimana sara’ splendente, considerata la nota dedizione al lavoro degli operai GESIP.

  6. Filippo B.

    da una parte l’inciviltà dlla gente, dall’altra la mancanza di un sistema di pulizia che funzioni ad hoc.
    I cestini pubblici mancano spesso, o sono in mionor numero, in alcuni luoghi andrebbero puliti almeno una volta al giorno se non 2, e questa situazione in parte ha abituato “l’indigeno” a gettar dove capita.. così nei giardini come nei marciapiedi.. poi per essere “europei, i cestini dovrebbero essere sempre 3: carta, plastica/vetro e indefferenziato.. ed in certi luoghi li sostituirei con i bidoncini piu capienti..

  7. Pantera di Bellolampo

    Ciò che volevo documentare, con le foto che ho inviato, era non solo l’assenza di un servizio costante di pulizia (una volta a settimana potrebbe andar bene?) ma soprattutto che è la gente a doversi far promotrice del rispetto della propria città!
    Se il cestino pubblico è pieno non ci lascio la bottiglia sopra e non incastro il pezzo di carta come fosse una sfida a tetris. Tutti possiamo essere volano di civiltà. Sia le istituzioni sia i privati.
    Dato che cartacce e lattine sono di chiara origine rosticciera/pasticciera, il noto bar antistante potrebbe, con dei cartelli, invitare i propri clienti ad assumere un comportamento civile. Non mi identifico nei commenti di una Palermo sporca e non voglio essere complice di questa inciviltà.
    Basta poco che ce vò…

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