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11 Thoughts to “”

  1. punteruolorosso

    aspettiamo di vedere se funziona. come dici tu, belfagor, la casina è già bella e andata. e l’edificio di padre messina non è questo grande capolavoro. quindi ben venga utilizzarlo. semmai bisognerebbe pensare a un sottopassaggio per le auto lungo tutto il foro italico e la cala, in modo da non dover attraversare quell’orribile strada. sant’erasmo avrà il suo porto, ma per raggiungerlo si dovrà fare attenzione ai camion

    1. belfagor

      Hai ragione .
      Il sottopassaggio temo che sia un opera… fantascientifica, per l’attuale “amministrazione”.
      Figurati che da anni i cittadini chiedono un semaforo all’incrocio tra il Foro Italico e Via Tiro a segno, ma sembra che tale installazione non sia una “priorità”.
      Vorrei riproporti un articolo pubblicato su “ MOBILITA PA “ il 24/05/2016 dal titolo “ VIA TIRO A SEGNO/FORO ITALICO, IL SEMAFORO CHE VERRA’”

      “Chi percorre il FORO ITALICO, alla fine della strada si trova di fronte a uno degli incroci più caotici e pericolosi della città, quello con VIA TIRO A SEGNO. Da anni si parla di istituire un semaforo , tutti si dicono d’accordo ma alla fine …. niente semaforo.
      Proprio di fronte a tale incrocio c’è la sede dell’AMG, l’ azienda partecipata comunale che si occupa dell’installazione e della manutenzione degli impianti semaforici della città, ma nonostante questo niente.
      In attesa che si trovino questi benedetti soldi o la volontà politica (cosa un po’ più complicata), chi attraversa tale incrocio, a piedi o in auto, lo fa a suo rischio e pericolo.
      Qualcuno ha proposto in alternativa l’istituzione di una rotonda, anche molto economica,con un cordolo e dei vasi con qualche pianta, anche spelacchiata, per esempio uno di quelle che vengono piazzate a delimitare le isole pedonali. Ma anche da questo orecchio l’amministrazione è sorda.
      A quanto sembra il fatto che ogni giorno in tale incrocio ci sono incidenti, non basta. C’è il sospetto che i nostri amministratori vogliono il morto. Infatti da noi se non c’è una vittima l’amministrazione non si muove.
      Tra l’altro la zona ha una triste nomea , infatti nel passato qui avvenivano dei “popolari” spettacoli di “autodafè” o atti di fede, in cui l’inquisizione e l’amministrazione celebrava il trionfo del bene sul mare grazie a dei “bei roghi” , in cui si bruciava qualche eretico (famoso è lo “ spettacolo” avvenuto il 7 aprile del 1724).
      In attesa della vittima sacrificale, da offrire alla nostra amministrazione, anche senza il rogo, prima di attraversare tale incrocio affidiamoci a qualche Santo, ma uno bravo però.
      P.S. Dimenticavo, l’automobilista che supera indenne tale incrocio, forse per la felicità di essere ancora sano e salvo, accelera il proprio mezzo di locomozione, poco importa se si tratta di una moto , un ape o un TIR.
      Il problema e che dopo tale incrocio c’è una curva pericolosa (quella di VIA PONTE DI MARE) , resa ancora più pericolosa dal fatto che qualche” intelligentone” posteggia il proprio furgone o camion proprio in curva, in barba al divieto di sosta,, limitando la visuale.
      Francamente, visto che pretendere il rispetto del limite di velocità o il divieto di sosta e di sorpasso in questa città è impresa impossibile, forse un dissuasore potrebbe “contenere la gioia” di questi automobilisti a pigiare il pedale dell’acceleratore.”

      Forse oggi, con la riqualificazione del Porticciolo di Sant’Erasmo, tale problema verrà affrontato e risolto. Ma siamo poco ottimisti.
      Un “amministrazione” che non è capace di far spostare una pompa di benzina figuratevi se può installare un …..semaforo!!!!!.

      1. punteruolorosso

        interessante il discorso sulle vittime sacrificali. il tratto di sant’erasmo è il più pericoloso di tutto il lungomare. l’ho percorso spesso in bici, ma immagino un bambino o a un anziano che dalla borgata voglia raggiungere il mare, che è a due passi. i semafori sparsi sul lungomare non vengono sempre rispettati, alcuni automobilisti o motociclisti imprecano al singolo pedone che cerca di attraversare. si tratta di una tangenziale del mare, che parte da via giafar e arriva al porto. camion e traffico diretto al centro. inquinamento che si somma a quello delle navi. non va meglio dall’altro lato, con via sampolo, via imperatore federico e via montepellegrino invase dai camion.
        mi chiedo perché non chiedere che tutto questo traffico pesante e non venga messo in tunnel, almeno in corrispondenza del lungomare.

  2. Orazio

    Certo il sottopassaggio é un’opera fantascientifica per questa amministrazione, certo quella precedente l’avrebbe realizzata se fosse durata ancora oppure magari l’avrebbe realizzata la iena portatasi a sindaco, o Ferrandelli, questo è poco ma sicuro. E’ questa amministrazione che non realizza il tunnel che a molti di noi piacerebbe molto. 🙂 Cattivoni che sono. 🙂

    Della serie: quando un discorso serio deraglia dalla tastiera.

  3. belfagor

    Il Prof. Maurizio Carta il 20/07/2018 ha pubblicato sul suo sito FACEBOOK la seguente notizia:
    «Approvato dopo 10 anni il Piano Regolatore Portuale di Palermo!
    Sono orgoglioso da cittadino di una città che torna al suo mare prima che da progettista della nuova città liquida. Grazie alla visione, tenacia e competenza di Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale.
    Un pensiero grato ad Antonio Bevilacqua che nel 2008 a quel piano ha creduto promuovendolo e portandolo a compimento.
    Grazie a tutti coloro che con me hanno lavorato perché oggi questo progetto sia la base per il futuro di una parte importante della città, dell’intera città. Da oggi Palermo è di nuovo una città liquida!»

    Il Prof. Carta , con semplicità e senza polemiche diede una notizia importante che naturalmente gli “organi di informazione “ cittadini hanno quasi ignorato.
    Eppure dietro tale notizia c’è una storia “esemplare” che MOBILITA PALERMO aveva seguito e descritto in due articoli ( LA GUERRA DEI PORTICCIOLI) .

    RIASSUMIAMO LA VICENDA :
    Nel lontano 8 Luglio 2008 viene presentato il PRP ,cioè il nuovo Piano regolatore del porto.
    Tale piano non viene elaborato dal Comune ma dall’Ente Porto che ,di fronte al consueto immobilismo dell’amministrazione di Palazzo delle Aquile ( sindaco Cammarata), decide di intervenire nominando una commissione, guidata dal Prof. Maurizio Carta che stila il “Waterfrontpalermo: un manifesto-progetto per la nuova città creativa”.
    Alla presentazione del PRG il presidente dell’Ente Porto di allora, Ing. Bevilacqua dichiara:
    ” I lavori, alcuni dei quali già in corso, termineranno in tempi brevi, massimo dieci anni. Il progetto è incentrato sull’identificazione di Palermo come scalo turistico, affiancato dal porto di Termini Imerese per buona parte del traffico merci. Il piano prevede anche la creazione di un Parco archeologico urbano nel Castello a Mare, la costruzione di un porticciolo turistico a Sant’Erasmo, il recupero della Cala, mentre una parte dell’approdo Acquasanta verrà dedicato alla cantieristica minore.”
    Infine, il problema del traffico sarebbe stato risolto grazie alla costruzione di una galleria sotterranea :
    “ L’integrazione della viabilità proposta dal nuovo PRP di Palermo con il sistema dell’accessibilità alla scala urbana prevede una nuova viabilità carrabile portuale legata al traffico commerciale, fortemente interconnessa con la viabilità esterna che, collegandosi direttamente tramite una galleria con la circonvallazione di Palermo, libererà la via Messina Marine e la via Francesco Crispi dai mezzi pesanti che oggi congestionano i principali accessi al porto”.
    Per quanto riguarda i finanziamenti il Presidente Bevilacqua dichiara” 100 milioni di euro sono già pronti per essere investiti.”.
    Che il Presidente dell’Ente Porto fosse troppo ottimista lo dimostra il fatto che dovranno passare ben 3 anni ( novembre 2011) prima che tale piano venga approvato dal Consiglio Comunale .
    Ricordiamo che allora il sindaco era Diego Cammarata , che non è stato un buon sindaco, tutt’altro, ma almeno era consapevole dei suoi notevoli limiti e lasciava ad altri il compito di progettare e realizzare opere fondamentali per la città.
    Nel 2012 ritorna sindaco ( per la quarta volta) Leoluca Orlando Cascio che come primo atto fa revocare, dal nuovo consiglio comunale, il PRG approvato solo qualche mese prima dal vecchio consiglio.
    E perché il sindaco Orlando vuole revocare il PRP, che pure è un buon piano?
    Secondo lui ,l’approvazione del piano regolatore del porto è avvenuta senza il parere preventivo della Regione Siciliana.
    Cioè il sindaco non entra nel merito delle cose proposte nel PRP, anche perché non ha un piano alternativo, ma evidenzia alcune presunte anomalie dell’iter burocratico , e cioè “ manca il parere preventivo della Regione”.
    Inizia così uno scontro violentissimo , tra ricorsi e controricorsi, su cui voglia far calare un velo pietoso.

    Giovedi 29 giugno 2017 il TAR di Palermo mette fine su tale annoso,e sotto molti aspetti poco edificante, conflitto.
    “- I giudici della prima sezione del Tar di Palermo (presieduta da Calogero Ferlisi, consigliere Aurora Lento, estensore Roberto Valenti), hanno accolto il ricorso presentato dall’Autorità Portuale, assistita dall’Avvocatura dello Stato di Palermo, dando il via libera al piano regolatore del Porto di Palermo”.

    In parole povere la sentenza del TAR Palermo conferma che tale opposizione del Comune ( cioè dell’attuale sindaco) era priva di fondamenti giuridici , cioè si basava sul……nulla:
    Infatti il TAR ricorda nella sentenza che :
    “non risulta che la Regione Siciliana che non è parte del presente ricorso ma che è certamente unica titolare del relativo potere, cui compete anche l’approvazione in via definitiva dello strumento programmatorio approntato dall’autorità Portuale di Palermo, abbia mai sollevato innanzi la Corte Costituzionale questione di conflitto di attribuzioni nei confronti dell’Amministrazione statale avverso il decreto ministeriale 2005 che ha fissato i contorni della circoscrizione dell’Autorità Portuale di Palermo”.
    Nel frattempo il 28 giugno 2017 l’allora Ministro dei Trasporti Graziano Delrio ( governo Gentiloni) nomina il Dott. Pasqualino Monti nuovo Presidente dell’autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale.
    Una delle prime cose che il nuovo Presidente Monti fa è stato quello di ripresentare il PRP del Prof. Maurizio Carta e approvarlo.
    Da allora le uniche opere pubbliche realizzate o progettate a Palermo ( escludendo il tram) sono state quelle del nuovo PRP.
    E il dott. Monti lo ha fatto non con “ annunci” ma con le ruspe che in più di due anni – tanti ne sono trascorsi dall’insediamento del nuovo presidente – hanno radicalmente trasformato il panorama portuale, e non solo.
    La riqualificazione del Porticciolo di Sant’Erasmo è la dimostrazione che :
    “Non parole, ma fatti. Non solo progetti, ma immediata esecuzione delle opere”.
    Tra gli obiettivi del PRP c’è anche la valorizzazione di tutta la costa palermitana:
    «Il PRP – si legge nella relazione del prof. Carta – agisce in sinergia con la pianificazione strategica della città al fine di attivare nuovi progetti urbani per alcune aree limitrofe di grande interesse e soggette alla pianificazione comunale: il Centro Storico come grande sistema complesso in fase di rigenerazione, il Foro Italico, la foce dell’Oreto e l’ex Deposito Locomotive di Sant’Erasmo, l’ex Gasometro, il Borgo Vecchio, il Carcere dell’Ucciardone e l’area Sampolo-Mercato Ortofrutticolo, la ex Manifattura Tabacchi e la borgata dell’Acquasanta, l’Ospizio Marino e la Tonnara Florio, la ex Chimica Arenella e la borgata.”
    Tutte queste aree sono individuate dal PRP come “Aree di trasformazione” per il complessivo progetto di rigenerazione del waterfront e” e quindi, dell’intera città.
    Ci sono voluti più di 10 anni per ribadire un concetto che era chiaro a tutti.
    In questi anni la città è stata bloccata e privata di uno strumento fondamentale come il Piano Regolatore del Porto di Palermo ( PRP). Abbiamo perso finanziamenti pubblici e privati, posti di lavoro e possibilità di sviluppo.
    E tutto questo per …..nulla.

    P.S. Sabato 28/09/2019 , mentre assistevo ,all’alba, al meraviglioso concerto per piano al Porticciolo di Sant’Erasmo, insieme a migliaia di cittadini palermitani , ho pensato a cosa sarebbe stata città se quel piano fosse stato realizzato 10 anni fa.
    Abbiamo perso 10 anni per ,,,,,, niente.

    1. punteruolorosso

      grazie belfagor. tanto lavoro da fare. il porto commerciale rimane, per il momento, a termini imerese. quando lo spostano? quando restituiranno la vista del mare da via crispi, abbattendo muretti e casupole di servizio al porto?
      il tunnel fa parte del prp approvato?
      parco libero grassi, mammellone di romagnolo, bandita…

      1. belfagor

        Queste opere previste dal nuovo Piano regolatore del porto.( PRP) non sono “fantascientifiche”.
        Per realizzarle ci vogliono soldi ma soprattutto VOLONTA’ POLITICA.
        Quando nel lontano 8 Luglio 2008 venne presentato il nuovo PRP c’erano i soldi ma non la volontà politica , Infatti ci vollero ben tre anni affinchè il Consiglio Comunale l’approvasse .
        Poi la “ nuova” amministrazione comunale ha bloccato per ben 5 anni l’attuazione di tale PRP . Oggi il nuovo Presidente dell’autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale sta lavorando con grande impegno, nonostante parte di quei 100 milioni stanziati allora si sono persi ( certamente non per colpa sua).
        Il fatto che ha ripresentato il PRP del Prof. Carta è la dimostrazione che , almeno da parte sua, la volontà di attuare tale piano c’è . Purtroppo deve tener conto dei finanziamenti che si sono persi e dalle solite “resistenze” della vecchia politica.
        Il fatto che non è stato spostato il distributore di benzina da Piazza Sant’ Erasmo è la dimostrazione di ciò.
        Mentre il Porticciolo di Sant’ Erasmo rinasce il Porticciolo della Bandita ( che è rimasto di competenza del Comune) è abbandonato al degrado e alla sporcizia come anche il Parco Libero Grassi e la foce del fiume Oreto, certo non per colpa del dott. Monti .
        Per quanto riguarda il problema del traffico di Via Messina Marine e Via Francesco Crispi, il nuovo PRP prevede “una nuova viabilità carrabile portuale legata al traffico commerciale, fortemente interconnessa con la viabilità esterna che si collegherà direttamente, tramite una galleria , con la circonvallazione di Palermo”
        Purtroppo non sappiamo se i finanziamenti ,che nel 2008 c’erano ,ci sono ancora.

        1. punteruolorosso

          dove sono finiti i soldi?

  4. friz

    Ciao Punteruolo rosso…. quello che tu sogni, e cioè un interramento della strada che attraversa la cala e il foro italico, sarebbe un’ottima cosa… ma avrebbe senso solo se la superficie fosse totalmente pedonale… ma se si levassero le macchine per poi mettere il tram in fin dei conti la barriera tra mare e città continuerebbe a sussistere…. oltretutto, se ci tieni a quel tunnel, dovresti cominciare smuovere le acque oggi… perché se vi passerà sopra il tram dubito che più lo bloccherebbero per realizzare un interramento della strada…
    …ma la domanda è un altra… ….una cosa simile si potrebbe realizzare? A mio avviso si potrebbe fare, ma ci vorrebbe un sindaco visionario, molto intelligente, molto in gamba….e qui invece abbiamo solo Orlando, giusto Catania e gli altri 5 anni… in altre città, come Napoli, sindaci con le Palle, hanno finanziato delle linee metro e delle stazioni metro che sono costate 100 volte di più di quanto costerebbe un simile tunnel….
    Punteruolorosso dovresti fare sentire la tua voce oggi… così, con il prossimo sindaco già se ne parlerebbe… sul fatto che una cosa simile la possa realizzare Orlando (detto Pinocchio), scordatelo…. Orlando può realizzare solo le cose Facili, come appunto il Tram… niente di più…

    1. friz

      ….c’era un errore creato dal correttore automatico…
      Riscrivo: Orlando, Giusto Catania e gli altri 5 nani…. e ovviamente è una metafora e non sto parlando di altezza fisica….

    2. Metropolitano

      I lavori dei tram sono stati avviati nel 2007, e dubito che per ora si facciano le nuove linee.

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