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12 Thoughts to “”

  1. danyel

    Insomma, la situazione è disastrosa! … E si va avanti così da decenni … come si fa ad invertire la rotta?

    1. Irexia

      Progettazione, stanziamento fondi, indizione di bandi, aggiudicazione.
      Ah, dimenticavo la condicio sine qua non: la reale volontà di risolvere i problemi!

  2. peppe2994

    Grave errore nell’articolo. Catania si raggiunge in 2h 50 min.

    Si potrebbe discutere a lungo e su tante cose, ma la priorità deve essere quella delle provinciali. Perché se le province non esistono più, affermazione ad oggi non vera, allora anche tutte le sue competenze devono essere trasferite. Questo non è stato fatto in tutta Italia.

    Quindi speriamo che il sig. Toninelli, il paladino del lavoro, che non dorme la notte per lavorare stando alle sue dichiarazioni, al posto di chiacchierare come fa troppo spesso metta in atto quello che dice, perché se tutte le provinciali passassero all’ANAS non ci ritroveremmo con certe situazioni che si trascinano da sempre. L’ANAS ha operai e mezzi di proprietà in grado di effettuare ripristini ordinari e banali in tempi rapidi. Le province no.

    1. belfagor

      Il dato è tratto da un documento redatto dal CIUFAR cioè dal comitato pendolari.
      Secondo il monitoraggio realizzato da tale comitato pendolari su 76 treni osservati il 16 novembre 2018 , il ritardo accumulato è stato di 34 ore e 35 minuti. Più di un giorno, una media di 27 minuti a viaggio .
      Le linee prese in considerazione dal report del Ciufar sono la Messina-Catania-Siracusa, la Catania-Palermo, la Messina-Palermo, l’Agrigento-Palermo e la Modica Caltanissetta. “La storia dei ritardi oramai si ripete in continuazione in questi ultimi mesi, da quando sono cambiati gli orari a settembre – dice Giosuè Malaponti del comitato dei pendolari -. Guasti ai locomotori, ritardi dovuti a problemi tecnici dell’infrastruttura, piogge e frane sono spesso le cause dei disservizi”.
      Nel dettaglio, lungo la Messina-Catania-Siracusa sono stati monitorati 18 treni, 984 minuti pari a 16 ore e 24’. Sulla Catania-Palermo monitorati 15 treni per un ritardo di 666 minuti pari a 11 ore e 6’. Sulla Messina-Palermo monitorati 14 treni per un ritardo di 75 minuti pari a 1 ora e 15′. Sulla Agrigento-Palermo monitorati 24 treni. Ritardo: 277 minuti pari a 4 ore e 37’. Sulla Modica-Caltanissetta monitorati 5 treni Ritardo: 73 minuti pari a 1 ora e 13’.

      1. peppe2994

        Dai su, serietà.

        Il montaggio di un giorno non fa testo. In tale data inoltre si trascinavano ancora i disagi per il maltempo con i treni a velocità ridotta in via precauzionale.

        Hai scritto una fesseria bella grossa.Questo sottolinea come spesso si parte per la tangente a criticate senza conoscere neanche ciò della quale si parla.

        1. belfagor

          IL FATTO QUOTIDIANO 23/04/2015
          Sicilia, sos trasporti: 397 treni al giorno (2300 in Lombardia) tra guasti, ritardi e promesse mancate

          l crollo del viadotto Himera sulla Palermo-Catania ha spezzato in due l’isola. Dove, per non viaggiare su gomma, bisogna affidarsi a un rete ferroviaria costretta all’improvviso (e nonostante il lavoro di Trenitalia) a recuperare un gap di un secolo con il resto del Paese. Tanto che per percorrere i 265 chilometri che separano il capoluogo da Ragusa ci vogliono quasi otto ore: più o meno come prendere un aereo e arrivare a New York
          di Giuseppe Pipitone

          Tempi biblici, percorsi disegnati tra la fine dell’Ottocento e il regime fascista, e solo un treno ogni tre che arriva in orario a destinazione. Descritto da sempre come una roba da terzo mondo, battuto fino agli anni Novanta dalle vecchie littorine diesel……
          ….sull’isola circolano ogni giorno 397 treni su 1.378 chilometri di linea ferrata in una regione che è considerata la più estesa d’Italia: solo per fare un paragone, in Lombardia ogni giorno si muovono 2.300 convogli. In più c’è la questione legata alle linee: i binari non sono mai stati ammodernati. Ed è per questo motivo che oggi qualsiasi piano di rilancio è destinato ad infrangersi su quelle rotaie nate negli anni ’30.
          “Dal 2010 si parla del famoso progetto Frecciarossa: 30 milioni di euro per ammodernare la linea Palermo-Catania, e portare la percorrenza a 2 ore e 25 minuti. Ma niente di tutto questo è avvenuto”, dice Giosuè Malaponti del coordinamento pendolari siciliani.

          Ed è proprio la linea Palermo-Catania quella su cui puntano Regione e Ferrovie dopo che il crollo del viadotto autostradale ha spezzato in due l’isola. Pochi giorni dopo l’interruzione dell’autostrada, Trenitalia annunciava trionfalmente l’arrivo di due nuovi treni per collegare le città. “Il provvedimento anticipa di qualche settimana un più consistente potenziamento dei collegamenti tra i due capoluoghi che, previsto per dicembre, sarà invece avviato entro la fine di aprile”, spiegavano da Trenitalia, aggiungendo poi che “dal capoluogo alla città etnea bastano 2 ore e 59 minuti e viceversa 3 ore e 9 minuti: al costo di 12 euro e 50 centesimi”. I due nuovi treni, in pratica, si candidano a battere tutti i record di percorrenza su quella tratta, dato che secondo il portale di Trenitalia, per raggiungere Catania da Palermo occorrono da un minimo di 3 ore e 18 minuti a un massimo di ben 5 ore e 58 minuti.
          P.S. L’articolo è stato scritto 4 anni. Allora mediamente ” dal capoluogo alla città etnea bastano 2 ore e 59 minuti e viceversa 3 ore e 9 minuti” anche se nella realtà ” sempre secondo il portale di Trenitalia, per raggiungere Catania da Palermo occorrono da un minimo di 3 ore e 18 minuti a un massimo di ben 5 ore e 58 minuti. ”
          Da allora, secondo i passeggeri pendolari , la situazione non è cambiata.

          1. peppe2994

            Ma che scherzi ? Sbagli a riportare il tempo di percorrenza dei treni e continui a postare articoli a caso ?
            Magari te ne metto uno pertinente. Le statistiche di Trenitalia sulla puntualità dei treni in Sicilia in tutto il 2017:
            http://www.fsnews.it/cms-file/allegati/fsnews2014/2018_01_15_Dati_2017_corse_regionali_Sicilia.pdf

  3. Palerma La Malata

    Ministro Toninelli, ma quale “emergenza”?
    Questa è una situazione che c’è da sempre, 40 anni, 50, 60, non è emersa ieri o l’altro ieri e conseguentemente non può essere definita, tecnicamente, “emergenza”.
    E’ invece la “normalità” di quest’isola.

    1. bottarisali

      E’ curioso come molti uomini si fanno largo per arrivare al governo e a prendere poltrona, in questo caso al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti senza prima conoscere la situazione e lo stato dei trasporti delle varie regioni. Questa la dice lunga sul risultato futuro di Toninelli per la Sicilia: un buco nell’acqua.

  4. sicciaroto

    Caro Musumeci e caro Toninelli, i siciliani si aspettano meno chiacchiere e più fatti concreti.
    Vedremo ,fra un anno,cosa sarete riusciti a realizzare per le strade della nostra isola.

  5. Irexia

    Sono perfettamente d’accordo con l’autore dell’articolo e con i dubbi che solleva.
    La Sicilia non ha affatto bisogno di straordinarietà ma di banale e ovvia ordinarietà. I fondi si stanziano; gli appalti si bandiscono, i ricorsi al TAR sono ammessi in tempi molto brevi (30 giorni dall’aggiudicazione); i cantieri si aprono e si chiudono al termine dei lavori: soltanto qua rimangono a metà, aperti per sempre lasciando voragini o palazzine che non si sa che fine debbano fare…
    Commissario straordinario? Per superare le leggi? No, grazie!
    I soldi ci sono? Allora Roma non deve fare alcuna inieizione!
    Tra l’altro vorrei ricordare che la Sicilia è regione a statuto speciale, sulla cui utilità neanche mi soffermo a discutere…

  6. Orazio

    Precisiamo che il treno da Pa a Ct e viceversa impiega 2 ore e 50 minuti e non 3 ore e 40 minuti. Questo per le sei coppie di treni giornalieri.

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