Nei luoghi dei Beati Paoli

 Uno dei brani più significativi del famoso libro “ I BEATI PAOLI” è quando due “misteriosi uomini intabarrati…piegarono per la Piazza del Monte di Pietà e tirarono via per la strada delle Lettighe, fin presso la Chiesa dei Canceddi, ossia dei vetturali, volgarmente intesa col nome di Santa Maruzza: ivi si fermarono. Dopo aver costeggiato la chiesa ed essere entrati per un “vicolo nero e misterioso”poterono accedere nell’antro sotterraneo dove questa famosa setta di “vendicatori” teneva le sue tenebrose adunate”.

Lo scrittore Luigi Natoli in modo mirabile porta il lettore nel covo dei Beati Paoli.

Ma chi erano questa setta di “vendicatori”?

Pare abbia operato tra i secoli XVI – XVII e, forse, XVIII, continuando l’azione di una più antica setta, conosciuta come “I Vendicosi”. Uno dei primi a parlare ufficialmente dell’esistenza dei Beati Paoli fu il Marchese di Villabianca, nei suoi Opuscoli palermitani, considerandoli sicuramente estinti ed etichettandoli come uomini scellerati, dei brutali assassini che andavano in giro di notte commettendo omicidi.

Il nome “Beati Paoli”, probabilmente deriva dall’errata italianizzazione del siciliano Biat’i Paula, ovvero Beato di Paola, con chiaro riferimento a S. Francesco di Paola, difatti, secondo la tradizione, i membri della setta andavano in giro travestiti da monaci per rifugiarsi nelle chiese e carpire informazioni preziose da utilizzare nelle loro riunioni notturne. La descrizione dei luoghi , fatta dal Natoli, ci permette facilmente di individuare tali luoghi. La Chiesa dei Canceddi “volgarmente intesa col nome di Santa Maruzzaè la CHIESA DI S. MARIA DI GESU AL CAPO meglio conosciuta come SANTA MARUZZA DEI CANCEDDI, che si trova a Piazza Beati Paoli ( come vedete non possiamo sbagliarci). E il “vicolo nero e misterioso” non è altro che il Vicolo degli Orfani.

L’origine di tale chiesa non è ben nota. La prima testimonianza scritta della sua esistenza si trova in un documento notarile del 1489.
Nel 1509 la chiesa apparteneva alla “Confraternita dei Negri” che “presero a censo” un terreno posto davanti alla chiesa, allo scopo di poter ingrandire in futuro la chiesa. Nel 1548, visto che la confraternita aveva cessato la sua attività,il Senato palermitano decise di affidare la chiesa all’Ordine dei fanciulli orfani. Mala chiesa non doveva essere di loro gradimento tanto che nel 1577 la lasciarono e si trasferirono nell’attuale Chiesa di S.S. Cosma e Damiano che si trova nella stessa piazza.
La Chiesa passò allora alla Congregazione dei “canceddi” e cioè dei portatori di animali da soma che trasportavano mercanzie nei “canceddi” (grandi ceste). La chiesa originale non doveva essere gran che tanto che iI confrati nel 1610 decise di ricostruirla completamente, salvando solo alcuni affreschi della vecchia chiesa.
Al di sotto della chiesa i confrati costruirono una cripta da adibire alle loro sepolture. Questo lavoro fu facilitato dal fatto che la zona era piena di grotte e cunicoli artificiali, facenti parte dell’antiche catacombe di Porta D’Ossuna, che si estendeva sotto quasi tutto il rione del Capo. Abbiamo perciò tutti i dati per comprendere perché in questa zona nacque e si sviluppo la storia o la “leggenda” dei Beati Paoli.

Il luogo “segreto” delle loro presunte riunioni è stato identificato in una grotta sotterranea sotto la chiesa di S. Maria di Gesù, detta di Santa. Maruzza, accessibile soltanto da due parti, dall’odierna via Beati Paoli, dove al n. 45 abitava il giurespedito G.B. Baldi, oppure dal vicino vicolo degli Orfani, a lato della chiesa.

Nella Chiesa di Santa Maruzza , possiamo ammirare i due affreschi che furono salvati quando si decise di ricostruire il nuovo edificio religioso.Una si trova in una nicchia ricavata nello spessore del muro sinistro . Si tratta dell’effige, dai tratti bizantini,della “Vergine del Riparo” , chiamata così perché la Madonna è raffigurata col manto aperto, sotto il quale sono dipinti”, o forse dovremmo dire erano dipinti, Pontefici, Re, Cardinali, Regine e Nobili, protetti da tale manto. Più sotto si notano alcuni fanciulli , probabilmente gli orfani che un tempo erano ospitati in tale edificio. Sempre sul lato sinistro si può ammirare un bellissimo affresco della Santa Vergine, di pregevole fattura. Purtroppo tali opere sono in pessime condizioni e temiamo che tra non poco non rimarrà più niente. Scompariranno come sono scomparsi , sempre se sono mai esistiti, i Beati Paoli

 

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