Il molo trapezoidale del porto di Palermo si rifà il look: aggiudicati i lavori

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L’autorità di sistema portuale del mare di Sicilia Occidentale (AdSP) ha affidato i lavori di riqualificazione del molo trapezoidale al Porto di Palermo a un raggruppamento temporaneo di imprese: Conscoop di Forlì e Operes Srl di Santa Venerina, in provincia di Catania. Il valore della gara di appalto è di quasi 24 milioni e mezzo.

Nell’ambito del processo, ormai in atto, di riqualificazione del fronte a mare portuale urbano, l’Autorità portuale di sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale di Palermo ha stabilito di procedere con un’opera di complessiva riqualificazione dell’area del Molo Trapezoidale. Il progetto si connota eminentemente come un progetto volto a riattivare dinamiche in grado di “ripopolare” funzioni e usi questo importante tratto della costa urbana della città.

Quest’area subirà nel corso dei prossimi anni, coerentemente con il Piano Regolatore portuale significative modificazioni volte sia al miglioramento dell’offerta di servizi per i corcieristi che per la collettività.
In questa porzione di waterfront portuale si definisce quell’area denominata, dalle nomenclature degli studi per la redazione del PRP come „Porto Spugnoso“, luogo cioè di interazione tra la città e il porto in cui le funzioni portuli si ibridano con quelle più propriamente urbane.
Il Molo Trapezoidale di Palermo è un emblema della “crisi di coppia” che ha caratterizzato dal dopoguerra ad oggi le relazioni tra il porto e la città.
Come un paradigma il Molo trapezoidale raccoglie e mostra tutte le assenze, gli errori e le gravi amnesie che hanno portato alprogressivo allontanamento del mare dalla vita quotidiana della città.
Sul Molo trapezoidale sono stati commessi gravi errori avviatisi nel 1923 con la nefasta decisione di procedere alla demolizione del Castello a Mare al fine di dare spazio alle attività portuali.

Il sedime del Castello venne così occupato da una serie scomposta di edifici, sorti in assenza di uno strumento che ne regolasse uno sviluppo organico e lungimirante e che hanno generato un paesaggio confusionario, degradato e poco funzionale.
Alla fine degli anni’80 furono realizzate sulla banchina nord due grandi gru, destinate alla movbimentazione e stoccaggio di rinfuse secche. Scelta anche questa scellerata dal punto di vista paesaggistico aggravata dall fatto che le stesse non furono mai effettivamente utilizzate.
Queste due gru, in stato di abbandono, sono state recentemente demolite per scelta dell’Autorità di Sistema Portuale stante anche la condizione di pericolo che rappresentavano per l’incolumità pubblica.
Risanare questa condizione di caos urbanistico e funzionale e di obliterazione della storia, è divenuto nel corso dell’ultimo decennnio un obiettivo strategico dell’Authority. I primi interventi volti alla risoluzione di queste ferita furono avviati nel 2009, a seguito degli scavi e dei lavori di restauro, voluti dalla Soprintendenza e dall’Autorità Portule di Palermo che portarono alla demolizione di migliaglia di metri cubi e alla definizione del primo nucleo, tutt’oggi esistente, del Parco Archeologico del Castello a Mare di Palermo.
Questo intervento in uno con quello coevo di rigenerazione del porticciolo della Cala, avviarono, nei fattiil processo di rigenerazione del waterfront urbano portuale.
Coerentemente con le previsioni del PRP (Piano Regolatore portuale) e del PITP (Piano intergato di trasfrotmazione portuale) che meglio specifica, disegnandole nel dettaglio le scelte strategiche e urbane di quest’area, sono stati avviate, con differente processo tecnico amministrativo, le demolizioni di tutta l’area del trapezoidale, che è stata liberata da tutta quella serie di incongrui manufatti prima descritta. Il progetto definitivo allegato alla presente relazione, definisce e approfondisce le scelte di pianificazione riportandole al livello architettonico.

Schermata 2021-03-27 alle 15.54.48

Il progetto per la riqualificazione del Molo Trapezoidale persegue gli ebiettivi individuati dal PITP in accordo con le pervisioni dimensionali e funzionali prescritte dallo strumento.

In estrema sintesi le scelte spaziali e morfologiche perseguite sono riassumibili nei seguenti punti riportati nella relazione a corredo del PITP:
1. dare continuità alla passeggiata sulla Cala estendendola sino alla parte terminale del Molo Trapezoidale in stretta sinergia spaziale con il parco archeologico;
2. liberare le aree del sedime del Castello a Mare per garantirne la valorizzazione e la fruibilità attraverso la musealizzazione dell’intero perimetro e la realizzazione di un lago urbano che ne sottolinei lo storico rapporto con l’acqua;
3. generare spazi attrattivi di qualità capaci di accogliere funzioni miste (servizi alla nautica, ristorazione, parchi e giardini, tempo libero e sport) sia per potenziare la nautica da diporto che per estendere la dotazione di servizi per il tempo libero della città;
4. rispettare la dotazione da standard delle aree di sosta e parcheggio, minimizzandone l’impatto visivo.

Saranno 4 le aree interessate dai lavori

– La passeggiata che connette la promenade della Cala all’area di progetto

Il tratto di banchina che definisce, lato nord la passaggiata della cala attualmente fruibile, sarà prolungato oltre il confine che attualmente la limita, in corrispondenza dell’accesso all’area del Castello a Mare. La nuova passeggiata manterrà, lato mare, la medesima quota della passeggiata esistente, la porzione retrostante, adiacente all’edificio E6 (destinato ad ospitare attività commerciali), sarà riconnessa alla quota (superirore di circa 1m) della banchina di riva del molo trapezoidale. Tale variazione di quota è dovuta all’attuale diffrenza esistente tra la quota della banchina e quella realizzata per il posizionamento delle due gru scaricatrici oggi dismesse. Al fine di mantenere invariata la quota della banchina lato mare, una porzione della stessa , verrà raccordata tramite una gradinata alla banchina di riva e la differenza di quota sarà bordata da una lunga seduta, intervallata ad aiole .
La passeggiata, in tutto il suo percorso manterrà invariata la tipologia della pavimentazione e si uniformerà per la scelta degli arredi e dei componenti a quella della Cala, in una logica di continuità che vuole essere esaltata.
Nello specifico è stata prescelta per le pavimentazioni esterne in pietra una pietra di tipo calcareo spessore 4 cm. Nel tratto rettilineo parallelo alla banchina di riva del molo trapezoidale, sono state previste delle aiole e la piantumazione di plamizi. Questi, evidenzieranno una scansione spaziale della passeggiata delimitando la porzione della passeggiata utilizzabile dai mezzi di servizio o di soccorso che potranno percorrerla, vedi paragrafi successivi. La passeggiata sarà essenzialmente ad uso ciclopedonale il traffico veicolare sarà regimentato secondo un preciso regolamento che consentirà l’accesso dei mezzi unicamente in alcune finestre temporali nell’arco della giornata e unicamente apersonale autorizzato. Sempre nel tratto parallelo alla banchina di riva, la passeggiata è
limitata dal lato del Castello dalla stecca commerciale dell’Ed. E8 mentre lato mare dalla sequenza dei baretti.

Schermata 2021-03-27 alle 16.01.14

– Il Parco archeologico, che definisce, all’interno dell’area delimitata dalle vestigia delle mura del castello il sedime dell’originario castello a mare della città (indicata in planimetria con il colore verde)

Coerentemente con quanto realizzato nel 2009 e da allora fruibile, sarà realizzata la prosecuzione del parco archeologico i cui perimetri sono definiti dalla sagoma, svelaa delle mura perimetrali del castello, scampate alla nefasta demolizione del 1923.Il Parco sarà del tutto pedonale e completato da arredo urbano e spazi attrezzati. Verrà estesa all’intero perimetro la sezione che attualmente caratterizza il tratto delle mura già sveltao lato Cala. Le mura come già accennato, poggeranno su un primo piano su cui sarà allettato uno strato di ghiaia a piccola granulometria oltre la quale si realizzerà un percorso pedonale in decking che consentirà di passeggiare tra le mura del castello e il limite del lago urbano. Gli interventi di restauro archeologico che si renderanno necessari una volta ultimate le opere di scavo saranno effettuati, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza archeologica, in coerenza con il parere rilasciato . All’interno del Capitolato e del Computo metrico saranno indicate le relative somme a disposizione. Le alberature di pregio, esistenti, presenti nell’are del sedime del Castello saranno mantenute invariate. L’intervento di restauro archeologico sarà, in ogni caso, del tutto analogo a quello effettuato sulla contigua porzione delle mura già svelate e oggetto di intervento alcuni anni or sono.

– La grande Piazza, terminale della passeggiata, caratterizzata dalle grande aiole circolari, e confinante con il contiguo lago urbano città (indicata in planimetria con il colore rosso)

Di fronte all’edificio della conference hall (E1-E2) si apre una piazza pavimentata nella medesima pietra calcarenitica di tutto l’intervento e caratterizzata dalla presenza di tre
grandi aiole circolari. Sulle quali verranno piantumati alberi e arbusti. Questa grande piazza sarà compresa tra l’invaso del bacino portuale a est e il lago urbano a ovest. Nella Piazza, è previsto il sistema della raccolta delle acque piovane e il conseguente raccordo delle pendenze è evidenziato negli elaborati degli impianti. Una porzione della grande piazza si estende nel cortile dell’edificio della Conference hall. Le viste renderizzate dell’elaborato A9 illustra, contestualizzandole le scelte di dettaglio morfologiche e materiche.

Schermata 2021-03-27 alle 16.01.20

– Il lago urbano , che borda le mura del castello e la passeggiata a questo perimetrale città (indicata in planimetria con il colore blu)

Coerentemente con quanto previsto dal PITP, il progetto prevede la realizzazione di un lago urbano di oltre 6000 mq ed una profondità di circa 1m. Questo costituirà una importante attrattiva urbana, sarà infatti possibile navigarlo a mezzo di piccole barche a remi e costituirà uno spazio pubblico del tutto innovativo. Oltre a questa funzione destinata all’ozio urbano, il lago assolve ad una importante funzione paesaggistica riproponendo una grande massa di acqua davanti le ritrovate vestigia del Castello a Mare. Il Lago urbano sarà dotato di sistemi di filtri e ossigenazione tali da mantenere l’acqua limpida. Aspetti questi ultimi che saranno approfonditi dal progetto esecutivo degli impianti e che verrà condiviso con gli uffici della Soprintendenza non appena ultimato. Nei tratti non corrispondenti alle banchine, posti in prossimità delle mura del Castello, il lago sarà perimetrato da muretti in c.a. rivestito in pietra calcalrea. Un approfondimento della tipologia di funzionamento del lago sotto il profilo impiantistico e alla sua tiplogia strutturale è contenuta negli elaborati e nelle relazioni specialistiche cui si rimanda. Nei particolari costruttivi rappresentati nelle tavola A 16.2, si evincono i dettagli architettonici relativi ai perimetri e alle paratie. Il percorso pedonale parallelo allo sviluppo delle mura del castello lato mare è caratterizzato da due fasce di pavimentazione distinta. Una prima fascia è realizzata in ghiaia di fiume a granulometria variabile bianca, in continuità alla quale, è presente un percorso pavimentato in decking.
L’accessibilità del percorso perimetrale alle mura del castello, è garantito da un sistema di rampe e scale in grado di riconnetterlo sul versante sud e su quello nord alla quota della banchina e della via Patti.
In corrispondenza dell’edificio E8 il dislivello tra la quota della passeggiata e quello dell’cqua del lago urbano è mediata da una gradinata, che funge anche da sistema di sedute che guardano verso le mura del castello. Queste saranno pavimentate in pietra e saranno rese accessibili da un sistema di rampe con pendenza uguale o inferiore all’8%, al fine di garantire la piena accessibilià a tutte le tipologie di utenza.

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19 Thoughts to “Il molo trapezoidale del porto di Palermo si rifà il look: aggiudicati i lavori”

  1. punteruolorosso

    tutto molto bello. la grande novità è il lago.
    la crisi di coppia non sarà risolta da questi lavori. serve una seduta psicologica in più, da destinare allo stradone che divide la coppia. su questo stradone passano molti camionisti arrapati, provocano continui problemi di gelosia.
    questo progetto sembra molto più interessante di quello di valle 3.0 per il porto turistico, che sembra andare nella direzone opposta: la costruzione di una specie di aeroporto falcone e borsellino fra la città e il mare. si dovrebbe anche lì liberare spazi e creare superfici pedonali, ma i signori delle crociere vengono prima.

    1. punteruolorosso

      “ma i signori delle crociere vengono prima” significa che si è scelto di dare la precedenza alle esigenze crocieristi, fregandosene dei cittadini

      1. peppe2994

        Potresti spiegarti leggermente meglio ?

        1. punteruolorosso

          peppe, mi spiego ma hai già capito. guardando ai numerosi rendering pubblicati dallo studio valle 3.0, si assiste all’esatto opposto di quello che viene dichiarato nelle intenzioni. la cucitura fra la città e il mare non dovrebbe passare, a mio avviso, dalla costruzione di rampe, tettoie bianche e squadrate in metallo, muri e nuovi edifici lungo tutto il recinto del porto. edifici che nascondono definitivamente la vista del mare dalla strada e trasformano porto di palermo in uno scalo ad esclusivo uso dei crocieristi in arrivo e in partenza. i palermitani si ritroveranno una specie di hub aeroportuale davanti al mare, con check-in e club mille miglia.
          avrei interrato tutta la via crispi e creato una grande terrazza pedonale libera da orpelli e dalle brutture architettoniche contemporanee che si vorrebbero costruire. vorrei che il politeama fosse una piazza “marina” da cui si possa raggiungere l’acqua senza dover azionare nessun semaforo, senza dover attraversare nessun cancello, nessuna bolgia di auto e camion. anziché su una nuova schiera di costruzioni lungo il fronte a mare, insisterei sugli assi mare-monti come canali di ingresso di “aria salmastra” verso il centro della città. vanno rimossi tutti gli ostacoli e creati dei percorsi come il passio. il mare sarebbe molto più vicino. invece qua mi sembra che si stanno aggiungendo complicazioni architettoniche senza risolvere il vero problema, che è il traffico pesante e non su via crispi. si parla di ponti pedonali in vetro e cazzate del genere. non siamo a oslo o a stoccolma. da noi è bello passeggiare all’aria aperta. gli stessi svedesi sarebbero d’accordo con me. le svedesi non so.

          1. peppe2994

            Ok, personalmente è una delle idee più assurde che abbia mai sentito, ma rispetto la tua visione.

            Quel che si può dire è che quanto hai illustrato è in esatta controtendenza con il resto del mondo. Dobbiamo distinguere tra restituire il mare alla città ed un porto. Il mare lo restituisci, con il progetto di riqualificazione del molo trapezoidale in continuità con la cala ed il foro italico. Un porto invece deve avere i servizi. Non capisco neanche quale sia questa vista del mare, visto che al massimo si avrebbe la vista su navi tanto grandi da non lasciar passare neanche il sole su via E.Amari.

            Per il discorso via Crispi, questo sì che non c’entra assolutamente nulla. L’area di competenza del porto si ferma al cancello d’ingresso, per cui qualunque proposta che mischi via Crispi con gli interventi al porto è priva sia di nesso logico e burocratico che di fondamento.

            Ultima cosa, quello che per te è un problema, l’ostruzione del mare, rappresenta un inestimabile vantaggio per il mercato crocieristico. Pochissimi porti possono vantare una simile comodità. Nel mediterraneo praticamente nessuno, il che è fantastico, ma al solito si fatica a capire le potenzialità che si anno, ma il dottor Monti lo ha fatto. Ha siglato con Costa ed MSC un accordo ventennale per la concessione dei moli.

          2. punteruolorosso

            @peppe, rispetto la tua opinione. mi auguro soltanto che non si facciano schifezze. se guardi le foto di inizio novecento ti rendi conto che, prima della guerra e della costruzione del nuovo porto, via crispi e il vicino borgo santa lucia erano una bellezza che altrove avrebbero saputo salvaguardare. da noi no. guarda qui

            https://www.pinterest.de/pin/540150549033600836/

            e adesso paragona questo equilibrio di paesaggio, architettura e urbanistica con il disegno di valle 3.0

            questione di gusti.

            e capisco che non si può riportare il lungomare a quello che era prima, ma almeno ci si potrebbe provare. giusto trasformare il molo trapezoidale, e sono contentissimo che le gru siano state buttate giù, stavano per fare una porcata anche lì.

            se ci sono tutti queste iniziative è solo per un motivo: soldi. è un motivo legittimo, ma ricordiamoci bene che nessuno ci ha mai regalato niente, regalano a se stessi i guadagni delle crociere e a noi ci riempiono gli occhi di lamiere squadrate lucidissime.
            non ho niente contro i soldi, ma stiamo attenti a non farci abbindolare.

    2. Orazio

      Non è che ciò che accade è bello/giusto/apprezzabile, per il solo fatto che accade. Non è che uno è bravo perché asseconda il senso di rotazione del mondo.

      Personalmente, da viaggiatore incallito, trovo il turismo crocieristico assolutamente insostenibile. E capisco la posizione di punteruolo. Degli interessi economici (che a Palermo portano solo briciole, ma al Porto soldi e alle compagnie milioni) sinceramente non ho particolare interesse.

      Facciano quel che vogliono ma non ci prendano per i fondelli. Culto della personalità incluso.

      1. peppe2994

        E ci sta personalmente non gradire le crociere, ma è un settore in crescita costante (tralasciando ovviamente il covid), quindi o si tenta di attrarre la nave che passa oppure andrà in un altro porto, ed a perdere sarà solo la città.

  2. Dahfu

    Devo confessare che anch’io all’inizio ho storto il naso per il progetto Valle.
    Poi mi sono chiesto quale fosse l’idea di fondo. Oggi il porto è un luogo avulso dallo spazio urbano, accessibile solo ai viaggiatori. Da quello che si vede dai video-rendering circolanti, le terrazze dovrebbero servire a proiettare almeno visivamente un collegamento spaziale tra la città ed il mare che, in ogni caso, oggi è inesistente dalla via Crispi. Se queste terrazze riusciranno ad essere al servizio della città oltre che dei crocieristi lo scopriremo presto. Se non sarà così, probabilmente avrà avuto ragione Punteruolo e forse si sarebbe potuta evitare tutta questa cubatura sul waterfront. Se viceversa, come auspico, la città entrerà dentro il porto con vista terrazzata sul mare, allora l’idea potrebbe avere un senso. Riagganciando socialmente il porto alla città, potrebbe consentirsi quello spazio socio-economico diffuso che attraverso il molo trapezoidale e la cala giungerà sino al porticciolo di Romagnolo. Ottime premesse per il recupero della costa sud, vera scommessa-premessa di grande sviluppo turistico nel mediterraneo per la nostra meravigliosa città.

  3. peppe2994

    Neanche il tempo di pubblicare una notizia che esce subito la successiva.
    Domani verranno presentati i lavori da 35 milioni per il molo Piave che inizieranno ad Ottobre 2021.
    La frase di Monti “Restituiremo il mare ai palermitani” dovrebbe essere abbastanza tranquillizzante sui dubbi assolutamente leciti inerenti la fruibilità delle strutture.

  4. belfagor

    Questa notizia la vorrei confrontare con “l’annunzio” dato dall’assessore Prestigiacomo dell’inizio dei lavori del vicino sottopasso di via Crispi .
    I lavori del sottopasso , parzialmente chiuso il 6 maggio 2019 dopo il distacco di alcune parti in cemento, è stato aggiudicato un anno fa ( febbraio 2020) ma solo nei primi di febbraio 2021 il Comune “avrebbe firmato” il contratto.
    Tutti si aspettavano che , dopo la firma, i lavori sarebbero iniziati , invece …… NIENTE!!!!!!
    Ma questo contratto è stato firmato?
    Da una parte l’Autorità portuale che in due-tre anni sta trasformando il volto del porto , dall’altra parte un comune che, in 30 anni , sta…….. mandando in malora una città .
    Il Molo Trapezoidale di Palermo è l’ emblema della “crisi di coppia” che sta caratterizzato le relazioni tra il porto e la città.
    Da una parte una città che si sta profondamente rinnovando e che sta restituendo ai palermitani il mare: dall’altra parte una città degradata , sporca e abbandonata al suo destino .

    P,S, Mentre il presidente Monti parla di Palermo come di una grande città e della sua volontà di “ restituire il mare ai palermitani”, invece Orlando ……..
    Due giorni fa è stata pubblicata , su Repubblica” un intervista al sindaco .
    C’è una frase, all’inizio dell’articolo, dove Orlando confessa che “ …. il suo sport preferito è da sempre “parlare male dei palermitani”
    COMPLIMENTI !!!

  5. Normanno

    Clonate il presidente Monti e con la copia facciamolo sindaco di Palermo! Abbiamo assoluto bisogno di un city manager che sviluppi progetti (Fiera,Arenella,Tram,basolato di via maqueda eccetera) e li realizzi in tempi brevi non dei soliti stucchevoli discorsi della politica e delle sue eterne promesse non realizzate! Fortunatamente il porto di Palermo è un pezzo importante della città ed è gestita da una persona competente!

  6. Normanno

    IL PORTO E’ UNA PARTE IMPOROTANTE DELLA CITTA’ non un posto dove partono e arrivano le navi! Tra l’altro Palermo tra i suoi innumerevoli vantaggi ha anche quello che a differenza di Genova e Napoli ha il porto a cinquecento metri (distanza uscita porto piazza politeama) e quindi è praticamente in centro città. Solo noi abbiamo il porto in centro citta e il mare dei caraibi a venti minuti dal centro! Peccato che questa città sia abitata da molti palermitani con il prosciutto negli occhi!

    1. punteruolorosso

      per l’appunto, si deve insistere sulle direttrici mare-monti come assi di penetrazione del mare in città. piazza politeama sorge su una di queste direttrici ed è per me una piazza di mare. me ne sono accorto durante il lockdown, all’indomani della chiusura di via amari alle auto fin dopo i lavori dell’anello. murare il porto con una serie di tettoie e di edifici squadrati significa marcare ancora di più la linea di divisione oggi rappresentata dal muretto e dagli sfasci del vecchio porto.

  7. Sono d’accordo con te Normanno ,il Presidente Monti lo vedrei benissimo come Sindaco di questa città ,pur non essendo Palermitano di nascita ha immediatamente carpito le potenzialità di questa nostra amatissima città, l’ottima posizione geopolitica e strategica nel mediterraneo ,la sua multiculturalità che la rendono unica al mondo; è possibile che questa città ha trovato il suo massimo splendore ogni qualvolta che è stata guidata da uno straniero? Federico II ,Ignazio Florio, poi l’obblio, adesso Pasqualino Monti in pochi anni realizza con fondi europei ciò che nessuno in 30 ha saputo fare. Proviamo a far girare questo nome ,perchè in città qualcuno pensa che è merito di OLLANDO!

    1. punteruolorosso

      pasqualino monti come federico secondo? andiamo bene…

  8. Orazio

    Ho viso e rivisto il video con animazione del progetto, pubblicato da Repubblica. In concreto si tratta di edificare una sorta di mega-piastra ad un piano fuori terra che ospiterà uffici e centri servizi e da cui si dipartiranno le passerelle per l’imbarco dei passeggeri. Vorrà dire che se oggi da via Amari, si vede il mare domani non si vedrà, se oggi da via Crispi si vede un muro di cinta e qualche edificio basso domani si vedrà una barriera edificata.
    Non trovo elementi di particolare entusiasmo in tutto ciò nè lo stile mi sembra particolarmente pregevole, si tratta di strutture uguali ovunque, non mi risultano particolari sforzi progettuali nel senso della novità o della bellezza.
    Capisco che è una scelta conseguenziale alla necessità di gestire decorosamente i flussi passeggeri (per lo più crocieristici) ma parlare di bellezza… ecco, di bello non ci trovo proprio nulla se non il fatto che nell’animazione non c’è immondizia nè ci sono strade dissestate e gli alberelli sono potati come se fossimo a Berna.

    1. punteruolorosso

      sembrano le villette a schiera di fronte allo zen2, con l’aggravante che quelle non coprono il mare. moduli squadrati, tutti uguali, ripetuti a distanze regolari per tutto il tracciato del porto. la vista da via crispi è mortificata da una sequenza di lamiere, il verde sembra in perfetto stile garden center. immagino che per i pavimenti utilizzeranno degli orribili detersivi dolciastri, e che certi crocieristi olandesi si lasceranno dietro una scia di deodoranti maschili da fare schifo.
      dal video s’intuisce che molte di queste terrazze non saranno nemmeno pubbliche, ma ad esclusivo uso dei crocieristi, che a questo punto definirei direttamente crociati. verranno a cercare il sacro graal, ma troveranno la munnizza.
      auguro tanto successo allo studio valle 3.0, che con la complicità del dott. mari e monti e il benestare del comune sta imponendo alla città un’opera mai condivisa e mai sottoposta a un dialogo con la cittadinanza.
      a proposito di dott. mari e monti: già con sant’erasmo l’ha abbastanza scafazzata. il porticciolo, rivestito con materiali troppo sottili, non ha superato la prova del martello. la scalinata è a pezzi, il molo se l’è portato il mare. unica cosa positiva: la fruibilità. comunque il fondale è una pattumiera, il dragaggio non è stato fatto e il problema dell’interramento del porticciolo non è stato risolto (bisognerebbe fare una diga dal lato del fiume oreto)

  9. se68

    Questo…”rifarsi il look” proprio non si può sentire.
    Per favore, utilizzate altri termini, quali: nuovo progetto.
    Grazie

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