La giunta comunale vuole riqualificare l’area nei pressi della foce del fiume Oreto

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Poco più di 13 milioni di euro per interventi di rinaturalizzazione della foce del fiume Oreto e della costa limitrofa. Sono quanto richiesto dalla Giunta comunale alla Regione, a valere sui fondi comunitari del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2013-2020, con una delibera approvata giovedì sera.

Dopo il progetto da 5 milioni approvato definitivamente a giugno, sempre con fondi comunitari, ma della Rete “Natura 2000”, per la sistemazione del bacino fluviale con interventi più spiccatamente legati alla riqualificazione dell’ambiente acquatico e delle sponde, il Comune si attiva quindi per completare la progettazione, con un intervento complesso che riguarda lo sbocco a mare del fiume.

La linea della costa interessata dagli interventi andrà dal porticciolo di Sant’Erasmo, a completamento e integrazione del recente intervento di recupero, fino allo Stand Florio.

“Dopo aver individuato i finanziamenti necessari per intervenire sullo stato del fiume – afferma il Sindaco Leoluca Orlando – il Comune si è attivato per un ulteriore importante passo verso il totale recupero dell’Oreto, per restituirlo il più possibile al suo stato di corso d’acqua naturale, combattendo gli scarichi abusivi e progettando interventi per la tutela e la fruizione sostenibile. Ora un nuovo progetto, per il quale contiamo di poter accedere ai fondi comunitari da impegnare entro la fine dell’anno, per completare un intervento storico per la nostra città. Un intervento, che unito a quelli per la depurazione delle acque, permette sempre più di guardare al futuro di una Palermo che riscopre il mare e la sua fruizione”.

Tutta l’area della foce del fiume, viene ricordato nella relazione di accompagnamento, è stata utilizzata impropriamente come discarica di inerti a partire dal secondo dopoguerra, determinando un consistente avanzamento della linea di costa che solo negli ultimi 20 anni circa è leggermente arretrata per l’azione erosiva del mare.

L’area è oggi in gran parte inutilizzata e versa in stato di semi abbandono, anche per la presenza di rifiuti affioranti dal terreno, residui del vecchio utilizzo a discarica, nonché per la presenza di manufatti di tipo industriale ormai abbandonati, fra cui una vecchia fabbrica di mattoni, un deposito di carburanti ed un rimessaggio.

L’area presenta inoltre una situazione di rischio, anche se non elevatissimo, di tipo idrogeologico, tipica delle zone limitrofe alla foce dei fiumi. Il progetto si propone quindi di partire proprio dalla rimozione delle principali criticità presenti, quale precondizione per un intervento di rinaturalizzazione.

In sintesi, gli interventi si concretizzeranno con la dismissione dei manufatti precari e di tutti gli edifici in contrasto con il valore naturalistico dell’area, con una serie di interventi di mitigazione del rischio idraulico e di contenimento dell’erosione costiera; la rigenerazione naturalistica del suolo.

A questi si accompagneranno degli interventi di decoro urbano e per il miglioramento della fruibilità dell’area, con la sistemazione di Piazza Tumminello e del marciapiede antistante lo Stand Florio.

Saranno quindi abbattuti complessivamente 16 edifici prospicienti il mare, si procederà poi alla sistemazione e al consolidamento del suolo con la realizzazione di un muro di contenimento paraonde.

Un successivo intervento, grazie al supporto di una équipe di biologi, geologi, architetti e geotecnici, sarà finalizzato alla rigenerazione del suolo, tramite impianto di nuova vegetazione compatibile con le condizioni geologiche e climatiche del sito.

Infine un intervento specifico sarà destinato alla definizione di Piazza Tulumello, antistante il recuperato porticciolo di Sant’erasmo, che ha oggi l’aspetto di uno slargo asfaltato non definito, con aree pedonali residuali ed alcuna opera “coerente con le sue valenze storico paesaggistiche” legate alla limitrofa Villa Giulia e allo stesso porticciolo.

Nel complesso, l’intervento ha un costo previsto di 13,3 milioni di euro, di cui 8,2 per i materiali lavori e 5,1 per spese accessorie.

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14 Thoughts to “La giunta comunale vuole riqualificare l’area nei pressi della foce del fiume Oreto”

  1. belfagor

    Finalmente qualcosa si muove, rimangono però tanti dubbi legati non solo ai tempi ( i bandi dovrebbero essere assegnati entro il 2020 ) .
    I finanziamenti ci sono , forse anche i progetti ma ciò non significa niente.
    Altre opere sono rimaste sulla carta a causa della burocrazia.
    Speriamo che questa volta il sindaco Orlando ci stupisca. Ne saremo felici.

    1. Irexia

      Completamente d’accordo, speriamo che entro fine anno 2020 si riesca a portare a termine tutti gli adempimenti necessari per non farci sfuggire questa occasione…

  2. punteruolorosso

    l’altro ieri sono stato allo stand florio, l’architettura è bellissima e mi ha sorpreso il gusto con cui è stato fatto il giardino, con tantissimi cespugli mediterranei, palme, gelsomini…
    rimane il muro che impedisce il contatto col mare. speriamo che con questi lavori venga giù il muro, e che dal museo mare memoria viva e dallo stand florio ci si possa direttamente affacciare e bagnare. più avanti c’è quell’altro edificio sotto al livello della strada. come si chiama? è stato murato, se non sbaglio. non penso che verrà rimesso su con questi lavori. sarebbe un bellissimo edificio.
    per quanto riguarda il mare, andrebbe dragato il porticciolo di sant’erasmo e rivisto il fondale davanti alla foce, pieno di detriti.
    su sant’erasmo l’abbiamo già detto, ci vorrebbe un attraversamento pedonale fra la borgata e il porticciolo. riqualificare i marciapiedi non basta, quella strada è percorsa ogni giorno da centinaia di camion.

  3. belfagor

    Caro punteruolorosso.
    L’edificio, di fronte al San Paolo Hotel e all’ospedale Buccheri , è l’ex Agrumaria Corleone: costruito nel 1915 da Salvatore Corleone , era nata come fabbrica per l’estrazione di succhi naturali dagli agrumi .
    Il succo della polpa era destinato alla Chimica Arenella, stabilimento che ne estraeva il citrato di calcio per poi trasformarlo in acido citrico .
    La fabbrica e stata abbandonata negli anni 60.
    Si tratta di un interessante esempio di archeologia industriale che da decenni è ridotta a discarica e punto di ritrovo di senzatetto , tossicodipendenti e malintenzionati.
    L’ex agrumaria Corleone si trova in pessime condizioni ma , teoricamente, possiede delle grandi potenzialità .
    Se recuperato strutturalmente , riqualificando l’ aree di pertinenza, potrebbe essere un ottima occasione di sviluppo per attività turistiche e commerciali.
    L’edificio appartiene al demanio marittimo: nel 2019 è stata messa al bando, per assegnarla in concessione temporanea a privati.
    In questa parte della Costa sud ci sono diverse opere di interesse storico e artistico da recuperare ( per esempio ex Solarium ,il Bastione di Sant’Erasmo , la Casina del Principe di San Giacinto , e l’ex Pastificio Virga, che qualcuno voleva trasformare in …. case popolari ) oltre la realizzazione del “famoso” Parco dell’Oreto.
    Stiamo pagando anni di inerzia colpevole da parte delle istituzioni pubbliche che solo ora, sembra, si stanno………….. “ svegliando”.
    .

    1. Irexia

      Chiedo a te che sembri avere una risposta circa le vestigia storiche della nostra città. Ieri volendo vedere lo stato dei luoghi di via Messina marine ho notato questa facciata di un palazzo che presenta un accesso in parte occluso da superfetazioni, almeno una terrazza con balconata le cui colonnine sono ormai sparite, e 3 apeture al piano primo ciascuna delle quali con un piccolo timpano: sai mica di cosa si tratti? Ecco il link su maps:
      https://www.google.it/maps/@38.1057729,13.3879467,3a,75y,210.84h,94.27t/data=!3m6!1e1!3m4!1snoGWlSX1P3Y0k9dKMjNSQw!2e0!7i13312!8i6656

      Grazie per la risposta 🙂

      1. belfagor

        Si tratta della villa Larderia . Fu costruita da Francesco Moncada principe di Larderia alla fine del 700
        Sembra che sia stata abitata fino agli anni 70-80 . Fu abbandonata perchè pericolante .
        Oltre che sorgere di fronte al mare di Romagnolo, aveva due terrazzini da cui si poteva ammirare il golfo di Palermo.
        Oggi è in condizioni di assoluto degrado.
        Purtroppo tale villa ha fatto la fine di molti edifici, alcuni pregevoli, della costa sud , vandalizzati e lasciati al degrado per decenni.

        1. Irexia

          Molte grazie! Dopo che tu hai scritto il nome ho potuto fare delle ricerhce e ho trovato un articolo su balarm che riporta una foto risalente al ’65:
          https://www.balarm.it/news/quel-rudere-in-via-messina-marine-a-palermo-non-tutti-sanno-che-e-villa-larderia-59797
          Negli anni ’80 si decise per l’abbattimento, ma, visto che non è stato portato a termine, secondo te sarebbe fattibile (in un’ottica un po’ visionaria in cui la zona fosse recuperata con un lungomare decente, un mare balneabile e un fiume Oreto protetto in un omonimo parco) costuire un edificio da destinare a civile abitazione che ne riproponga le fattezze, insomma avere un palazzo residenziale che riporoponga la facciata, terrazze comprese?

          1. belfagor

            Non sono un tecnico ma penso che ciò sarebbe possibile.
            Per esempio Palazzo Lampedusa , la “ casa” tanta amata da Giuseppe Tomasi di Lampedusa, prima della ricostruzione , era ridotta a un cumulo di macerie.
            Se vogliono costruire “ ex novo” il villino Deliella , simbolo del “ sacco di Palermo” , perché non ricostruire villa Lardera che, oltre che garantire un panorama stupendo, almeno è ancora in piedi .

  4. friz

    Speriamo non sia la solita presa in giro… negli anni passati hanno promesso mari e monti e fino ad oggi non hanno fatto nulla o quasi…. ricordo che tre anni fa, in campagna elettorale, avevano promesso che a breve avrebbero messo il basolato in via Maqueda e in Corso Vittorio… ma ad oggi neanche una pietra… tre anni fa dicevano che stavano partendo i lavori per il lungomare di Barcarello… e invece ad oggi cade ancora a pezzi…. e dicevano anche che il Parco Turrisi era ormai stato finanziato…. e ricordo che circa 6 anni fa si parlava di trasformare la Favorita in una nuovo Central Park e la costa sud nella nuova Mondello…. insomma, negli anni passati hanno raccontato un mare di balle…… non vorrei che anche in questo caso, come in passato, fossero le solite promesse da mercante per manipolare le menti deboli e disinformate…. la mia impressione è che ormai Orlando ha il timore di essere sfiduciato e quindi ha ricominciato, nel vano tentativo di accogliere consensi, a promettere cose a destra e sinistra, come ai “bei tempi” della campagna elettorale….
    Spero di sbagliarmi, ma visti i precedenti… direi che hanno già ampiamente dimostrato di avere una certa tendenza a raccontare bugie…

  5. Binario

    In questi giorni il Comune sta richiedendo somme di denaro a destra e a manca. Si son svegliati o …

  6. punteruolorosso

    https://www.blogsicilia.it/palermo/tutela-biodiversita-risorse-per-40-milioni/581695/

    qua risulta che la regione ci sta mettendo 5 milioni. quindi? si riparte?

  7. BELFAGOR

    COSTA SUD : DA RILANCIO EPOCALE A ….
    Il tema del recupero della costa sud è da anni , per quello che poteva valere , nei programmi di tutte le amministrazioni che si sono succedute in questi 30 anni ma sinora senza alcun risultato
    Ricordiamo la famosa promessa elettorale “ Faremo la costa sud una nuova…..Mondello” per capire quanto valessero tali promesse.
    Anche la Giunta Lagalla aveva promesso che ,prima o poi, questo mare sarebbe stato restituito alla città.
    Sembrava che finalmente ,dopo tanti decenni, era giunto il momento delle concretezze.
    Ma la decisione del governo nazionale ,di centro destra, di stralciare le somme, ben 220 milioni, per l’intera rigenerazione urbana della Costa Sud sembrava aver posto fine a questo sogno.
    Ma sembra che anche senza questi soldi qualcosa si muove.
    Sono stati…… “trovati” 70 milioni per finanziare e mandare a gara 4 progetti e precisamente il parco a mare dello Sperone, il lungomare della Bandita, la foce del fiume Oreto e il parco Libero Grassi .
    Come ha spiegato l’assessore Andrea Mineo, 60 milioni arriveranno direttamente dai fondi Pnrr, mentre altri 10 milioni dai fondi Por Fesr (Programma operativo regionale).
    Però bisogna fare presto : mancherebbe ormai solo il parere del Comitato tecnico scientifico dopo di che si potranno mandare a gara i 4 progetti di riqualificazione.
    Secondo l’ assessore gli uffici sono al lavoro per l’ultimo step, poi la Zes (Zona economica speciale) farà da stazione appaltante.
    L’ assessore Mineo rassicura sull’ultimo passo da compiere: «È stata una corsa di 12 mesi iniziata da zero ma adesso aspettiamo il parere del Comitato tecnico scientifico ( CTS) e poi andremo in gara».
    Cioè l’ assessore conferma ciò che da anni sospettavamo e che fino a 12 mesi fa eravamo a ….zero.
    Anche l’ assessore Maurizio Carta, che fra le deleghe ha anche quella all’Urbanistica, appare ottimista : “Corsa sud. Una corsa contro il tempo, contro la burocrazia inefficiente, contro la scarsità di risorse, contro il degrado, contro lo scetticismo, contro la rassegnazione, contro, contro, contro… ma soprattutto ‘per’: per la Costa Sud, per la riconquista del mare, per la dignità dei quartieri periferici, per una nuova idea di città, per i palermitani, per i turisti, per, per, per… Corriamo tutti insieme la Corsa Sud, perché dalla costa sud sorge il sole della nuova Palermo”
    P.S : Speriamo bene: rimane però il rammarico di aver perso ben 220 milioni che fino a pochi mesi fa sembravano destinati all’intera rigenerazione urbana della Costa Sud, dalla foce del fiume Oreto alla Bandita.
    Purtroppo non siamo “alla vigilia di una possibilità epocale: far tornare la Costa Sud di Palermo a come ancora la ricordano tanti palermitani” come annunciò il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, intervenendo pochi mesi fa al convegno “Costa Sud–Turismo ecosostenibile” , ma ci dobbiamo accontentare.
    Meglio un brodino che……niente .

  8. FF

    Con i 150 milioni di differenza, quali sono i progetti che non vedranno attuazione? Salvo reperimento di altre coperture finanziare.

    Questa mattina mi chiedevo se il Comune, magari con l’avallo della stessa Regione (per quanto non competente), non potesse chiedere 50 milioni tra quelli tolti per poter mandare a gara la realizzazione del raddoppio del ponte Corleone visto che il progetto è pronto (a quanto dice Varrica) e che i lavori penso possano finire per il 2026. Almeno provarci eh.

  9. BELFAGOR

    CHE FINE HA FATTO IL PROGETTO DEL RECUPERO DELLA FOCE DELL’ ORETO?
    Da più di 20 si parla del recupero e della creazione di un parco sulla foce del fiume Oreto : tante promesse ma senza, però, avere mai dato vita a qualcosa di concreto.
    A sbloccare la situazione fu, nel 2018, il secondo posto nella classifica dei Luoghi del Cuore del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano
    Fu un “duro” colpo per “l’amministrazione“ comunale di Palermo che si trovò un contributo economico di 65.000 euro che il FAI aveva messo a disposizione a favore di interventi per la salvaguardia del Fiume Oreto, da spendere entro il 2023.
    Ma i nostri “amministratori” di allora, poco interessati all’ argomento, dopo le solite promesse alla fine passarono la “patata bollente” al futuro sindaco.
    Il 17 maggio 2023, presso la sede istituzionale del Palazzo delle Aquile, si svolse un incontro volto a impegnare il contributo economico di 65.000 euro del FAI .
    Sembrava che finalmente qualcosa si stava muovendo.
    La riqualificazione della Foce del Fiume Oreto rientra nei 4 progetti Pnrr, per un importo complessivo di 54 milioni di euro.
    Nel mese di novembre 2023 il commissario straordinario del Governo , Carlo Amenta, dichiarò : “Adesso, si andrà in Consiglio comunale per la delibera di approvazione della variante . Contiamo di andare in gara entro fine anno, così da riuscire a partire con i lavori per il mese di giugno 2024. Da lì, ci vorranno circa due anni per completare gli interventi e donare ai palermitani una parte della città abbandonata, ormai, da troppo tempo».
    Ma il commissario straordinario forse era troppo ottimista, infatti il Consiglio comunale e i consiglieri, troppo impegnati a litigare ,a cambiare schieramento e a fare i “salti banchi”…..non hanno trovato il tempo di approvare la delibera entro il 31/12/23.
    Ciò significa che il progetto si è ….”affumato”?
    Speriamo di no ma l’ assordante silenzio che è calato sull’ argomento non è un buon segnale.

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