TRAM| Nuovi rendering e modifiche, verso la gara d’appalto…

Spread the love

Palermo – Si è svolta stamani, a Palazzo delle Aquile, la conferenza stampa di presentazione del progetto definitivo delle nuove linee tramviarie per le tratte  A, B e C.
Erano presenti all’incontro con la stampa, tra gli altri, il Sindaco Leoluca Orlando, l’assessore alla mobilità urbana Giusto Catania ed i progettisti del raggruppamento RMG di Palermo.


Il progetto di ampliamento dell’esistente sistema tranviario costituisce il naturale completamento fisico della rete all’interno dell’area fortemente urbanizzata e consegue gli obiettivi di interconnessione della rete esistente – costituita da due terminal (Stazioni Centrale e Notarbartolo) che connettono alle periferie sud (linea 1) e ovest (linee 2, 3 e 4) della Città Metropolitana – di significativo aumento della popolazione servita e di collegamento con i principali poli di attrazione culturali, storico ambientali, sanitari, commerciali e amministrativi della Città.

Il progetto, prevede anche la riqualificazione di alcune piazze importanti


I collegamenti:


Tratta A – Stazione Centrale – Villa Sofia

Tratta B – Stazione Notarbartolo – Giachery

Tratta C – Stazione Centrale – Calatafimi

 
I  numeri:

Popolazione servita: 230.800 unità

Nuovi chilometri senza linea di contatto aerea: 24,20

Nuove fermate: 48

Nuovi terminal: 3 (Balsamo, Croce Rossa, Giachery)

Nuove sottostazioni elettriche: 6

Adeguamento svincoli stradali: 3 (Einstein, Calatafimi, Basile)

Tunnel tramviari: 2

Parcheggi di interscambio: 7 (Don Bosco, De Gasperi, Libertà, Ungheria, Boiardo, Giulio Cesare e Francia) per un totale di 2237 posti auto. Quattro di essi rientrano in uno specifico finanziamento regionale destinato alla realizzazione di nuovi parcheggi fuori dal Centro Storico.


Cosa accadrà adesso?

Il progetto definitivo andrà adesso al vaglio del Ministero delle Infrastrutture e del Consiglio superiore dei lavori pubblici, e che avrà 45 giorni di tempo per esprimersi. Si passerà successivamente alle ultime verifiche procedurali prima di inviare l’intero progetto in gara, probabilmente già la prossima primavera.

L’attuale progetto costituisce la prima parte dell’ancora più ampio progetto per il completamento delle linee tranviarie cittadine che prevede, non appena saranno disponibili le risorse, il collegamento della parte Nord della città -tratta E (Viale Strasburgo, ZEN, Mondello) e Tratta G (Sferracavallo), Tratta D (Bonagia e ospedali Civico e Policlinico) e, infine, Tratta F del lungomare del centro storico.

Alcuni rendering del progetto definitivo.

Rispetto al precedente progetto sono state apportate ulteriori migliorie a piazza Giulio Cesare, corso Tukory, svincolo Calatafimi e rotonda Einstein.

Nei prossimi giorni pubblicheremo gli approfondimenti proprio su queste aree che sono state oggetto di modifiche.

L’ingresso di via Roma

CESARE

 

Il giardino lineare lungo via Libertà (tratto Castelnuovo-Croci)

LIBERTA' 4

 

Corso Tukory, tratto centrale

TUKORY 3

 

Post correlati

25 Thoughts to “TRAM| Nuovi rendering e modifiche, verso la gara d’appalto…”

  1. punteruolorosso

    belle le jacarande. spero che soi sbrighino. mi piace anche l’acqua al centro di via libertà

  2. unaltronicola

    Speriamo in bene.

  3. giuseppe83

    Il rendering fa riferimento alla palermo post apocalittica che ne vedrà la ricostruzione successiva alla distruzione da parte di un meteorite che spazzerà via tutto, compreso gli abitanti… e anche i politici quindi

    1. peppe2994

      Ti consiglio di guardare con più attenzione i rendering. Noterai che non sono previste statue in oro massiccio o simili.
      Soltanto pavimentazione, alberi panchine e forse qualche muretto.

      O forse abbiamo visto rendering diversi…

      1. giuseppe83

        Capisco il tuo disappunto… però facci caso, tutto è al proprio posto, non c’è una carta per terra, tanto verde e alberi dai colori davvero suggestivi… infine le persone sembrano vivere in armonia con la città. Non è Palermo credimi ; )

  4. Metropolitano

    Se fanno il collegamento Calatafimi-Centrale si risolve pure il problema delle auto in sosta selvaggia sul cordolo AMAT di C.so TUKORY oltre a poter collegare le due stazioni Notarbartolo e Centrale.

  5. Dahfu

    Avanti tutta! L’unica perplessità mi sorge per la pedonalizzazione totale di via Marchese di Roccaforte. Avrei posto il tram sulla destra lasciando circolare le auto a sinistra. Qual è l’alternativa per il traffico veicolare? Per il resto chiudere il più possibile il centro città alle auto. Palermo diventerà ancora più bella. Sarà uno spettacolo. Mi viene in mente il centro di Amsterdam con i suoi tram efficienti e sempre pieni di turisti e cittadini. Questo progetto non esclude la MAL sulla quale non abbiamo perso le speranze. Sempre che il governo centrale ci dia i soldi che ci spettano.

    1. renard

      Secondo il progetto il traffico veicolare andrà spostato su via Massimo D’Azeglio.

  6. belfagor

    L’assessore comunale alla Mobilità urbana, Giusto Catania, nel corso della conferenza stampa a Palazzo delle Aquile ha dichiarato :” I lavori per la realizzazione delle tre nuove linee del tram di Palermo inizieranno quando saranno conclusi quelli riguardanti l’anello ferroviario”
    Appare evidente che, se l’assessore Catania ha detto la verità, i lavori del tram inizieranno tra qualche anno cioè quando la sua Giunta sarà un lontano ricordo.
    Ecco perché abbiamo seri dubbi che il progetto delle nuove linee tranviarie farà la stessa fine dei tanti progetti incompiuti (Sottopasso di via Perpignano, il raddoppio del Ponte Corleone, il Collettore fognario sud-orientale, lo Svincolo di Brancaccio , la Variante Tratta B Notarbartolo-La Malfa, il prolungamento viario di Viale Francia e Via Ugo La Malfa ecc. ecc. )
    Progetti non solo mai completati e realizzati ma di cui si sono persi anche i finanziamenti.

    1. Dahfu

      Secondo il cronoprogramma annunciato per l’anello dopo il subentro della D’Agostino i lavori in superficie dovrebbero durare ancora 12 mesi. Poi altri 18 in sotterranea. Dunque i lavori del tram potrebbero partire tra un anno come da programma. Poi è chiaro che i se e i ma sono sempre dietro la porta. Poi se c’è anche chi porta “attasso”…

    2. unaltronicola

      Di quali progetti si sono persi i finanziamenti?

    3. huge

      La campagna anti amministrazione Orlando di Belfagor continua senza sosta.
      Solamente che, come di solito capita a chi fa campagna ideologica, mishcia capre con cavoli.
      Uno, la variante alla tratta B non è un’incompiuta, ma si sta lavorando e dovrebbe aprire l’anno prossimo.
      Due. Sul collettore fognario il comune non ha responsabilità, visto che i problemi erano legati alle ditte impegnate nei lavori, che comunque stanno andando avanti (lo vediamo in via del Guardione e in via Roma).
      Tre. Ponte Corleone e sottopasso Perpignano. Anche qui le responsabilità del comune sono limitate, visto che non è colpa sua se le ditte sono fallite. E parliamo di opere di 20 anni fa, per cui l’attuale amministrazione ha l’unica colpa di non avere ripreso in mano i progetti (ma i soldi non ci sono e vanno fatte scelte). A meno che Belfagor non pensi che i soldi si crescano sugli alberi.
      Dell’elenco sopra l’unica vera colpa dell’attuale amministrazione è il mancato (a oggi) prolungamento di via Francia. SIS ha lasciato il cantiere del passante e il Comune non ha aperto bocca con RFI sulle opere accessorie, lavandosene colpevolmente le mani.

      Questo per chiarire come stanno i fatti, al di là della propoganda di Belfagor.

      1. belfagor

        La campagna anti amministrazione Orlando di Belfagor continua senza sosta “Sul collettore fognario il comune non ha responsabilità, visto che i problemi erano legati alle ditte impegnate nei lavori, che comunque stanno andando avanti (lo vediamo in via del Guardione e in via Roma).”
        Questo per chiarire come stanno i fatti, al di là della propoganda di Belfagor.

        Da “ Repubblica” del 15/10/2019
        Palermo, il crac Sikelia ferma i cantieri di collettore fognario e policlinico
        L’ultima tegola – nel cuore della città già funestato dai ritardi dell’appalto dell’anello ferroviario – è lo stop ai lavori del nuovo collettore fognario, quello che ha chiuso l’incrocio tra via Roma e via Amari, rivoluzionando e sconvolgendo, la viabilità. Spariti gli operai, sparite le ruspe, restano solo i disagi. Il cantiere finanziato dal Comune: la ditta Sikelia, che gestiva l’appalto insieme con la Tecnis, la stessa dell’anello, ha presentato richiesta per il concordato preventivo davanti al tribunale fallimentare di Catania.
        Da “IlSicilia.it” del 15/10/2019
        Il Comune di Palermo, che per l’Anello Ferroviario si è sempre difeso giocando la carta di essere “soggetto beneficiario dell’opera” in mano a Rfi, qui non avrebbe alibi. Nell’appalto integrato del Collettore fognario “Sistema Cala” – che ha un valore di 26 milioni di euro, denominato di «Disinquinamento della fascia costiera dall’Acquasanta al fiume Oreto» – infatti il Comune è “stazione appaltante”.
        I cantieri nella centralissima via Roma, all’incrocio con via Guardione, rischiano ora di rimanere incompiuti. Una città sventrata in pieno centro, con residenti e attività commerciali che hanno subito per anni notevoli disagi, senza vedere alcun beneficio.

        1. Orazio

          Quindi se la ditta appaltante fallisce o meglio cerca di evitare di fallire con un concordato preventivo la colpa di chi è? Ma di Orlando, ovviamente…. 🙂 Bravo Belfagor, questo vuol dire argomentare. Battiamo le mani a Belfagor.

          Boh????

          Poi se lo dice Il Sicilia punto it che non ha alibi… notoriamente parliamo di testata al servizio della verità. Trallallero Trallallà. 🙂 (pure rima fa).

          Ridiamo per non piangere, viene davvero voglia di scappare da questo loop in cui vi siete rinchiusi alcuni di voi. Lasciamo stare i mononeuronici, ma tu, Belfagor… boh?????

          1. belfagor

            Caro Orazio, ho solo riportato una notizia. So bene che in questa vicenda il Comune di Palermo , che rispetto ai lavori del passante ferroviario è “stazione appaltante” cioè finanziatore dell’opera, forse qualche responsabilità ce l’ha. Che i lavori andavano a rilento lo dimostra il fatto che siamo ancora al 60 % dell’opera ( dovevano essere completati nel 2018 e poi prorogati al maggio 2020). Perciò non si è trattato di un evento “imprevedibile”.
            Forse avrò un solo neurone funzionante ma in questo caso temo di essere in buona compagnia.
            Ma al di là dei disaggi alla viabilità ci sono fatti più gravi. Molto commercianti hanno chiuso o rischiano di chiudere e inoltre ben 30 operai hanno perso il posto di lavoro.
            Il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo ha dichiarato : “Chiediamo un tavolo di confronto per capire quale sia la posizione del Comune di Palermo e della società. Non vorremmo che oltre al danno ci sia anche la beffa della rescissione contrattuale dell’opera. Il tempo di ripartire con un nuovo appalto e aggiudicare a una nuova società i lavori di esecuzione – passerebbero tra i due e i tre anni – sarebbe devastante.”
            E non mi venite a dire che purtroppo a Palermo gli appalti non si possono fare. Il caso del Porticciolo di Sant’ Erasmo è emblematico. L’opera è stata progettata, appaltata e realizzata in soli 10 mesi. Ma in questo caso l’ente appaltante era l’Autorità portuale e non il Comune di Palermo.

          2. Orazio

            Non mi riferivo a te in fatto di neurone, credo sia chiaro. Certo il Comune di fronte ai ritardi avrebbe dovuto rescindere il contratto con tutto il seguito di conseguenze, compreso bandire nuovamente la gara. Il fatto è che se la ditta va in crisi il Comune non c’entra niente.

        2. Metropolitano

          Un altro sindaco avrebbe sbloccato molti impasse o comunque si sarebbe interessato per mandare avanti qualche opera ancora ferma per il bene dei cittadini, perché ovviamente prima vengono loro, cioè noi.
          Pochi ma buoni non capiscono che ormai la figura politica di Orlando è anacronistica, retrograda, inefficace, per una Palermo del 2000. Anzi 2020. Servono rimedi drastici ma questo si vedrà con un’altra amministrazione. I Palermitani ormai sperano che questo sindaco muoia o si dimetta, così lasci spazio alla figura politica sostitutiva, preferibilmente che segua una linea dura, determinata ed efficace senza dover attendere ancora altri due anni e mezzo, durante i quali nulla cambierà.

    4. Metropolitano

      Hai pienamente ragione. E’ palese la necessità del completamento delle altre infrastrutture, ma finora Orlando non ha fatto completare ne avviare alcuna di queste opere. Svincolo Brancaccio, Sottopasso Perpignano e Raddoppio Corleone, zero ! Considerando che nemmeno il semplice rifacimento della segnaletica delle corsie di entrambe le carreggiate è stata fatta da Ottobre scorso. Per quanto riguarda il Passante, tutto fermo come undici anni fa, ma ancora incompleto. Per i nuovi tram ci vorranno anni, mentre le linee esistenti ci sono grazie ai lavori avviati nel 2007, dodici anni fa. L’unica grande opera portata a termine finora nel nuovo millennio, a parte il sottopasso viario e pedonale Leonardo Da Vinci nel lontano 2004, quindici anni fa, sostitutivo della rotonda di piazza Einstein.
      Con Orlando opere bloccate (1994 la sopraelevata, svincolo Brancaccio, Ponte Corleone e Sottopasso Perpignano (per il fatto mai sbloccato della Cariboni) Passante FS, niente più centri commerciali quali IKEA, Decathlon, niente centro direzionale regionale e niente stadio nuovo. E ovviamente niente nuova tangenziale considerata l’opposizione alla sopraelevata nei primi anni novanta. Questa c’è e per lui va bene, e questa ci teniamo. E se per lui va bene…. va bene a “tutti”. Ironicamente parlando, perché per tutti è inteso tutti coloro che seguono la linea disfattista e inerte di Orlando. Senza contare le contniue violazioni alla legge sulla Sicurezza, relativa ai porti bloccati per proteggerei confini Statali sulle acque territoriali. Insomma UN DISASTRO !!
      Ergo, concordo con te; la speranza di vederle completare è riposta in un’amministrazione seria e che segua una linea dura o completamente diversa dal #sindacolosafare (.it). Magari succede che sul finire del mandato ci mette impegno quando ormai è appunto troppo tardi, ma solo per metterci la faccia e far credere che “sta facendo” qualcosa per sbloccare alcune questioni rimaste aperte lungo quasi tutto il suo mandato.
      La gente è ormai consapevole di non essere nelle mani di nessuno o peggio in cattive mani e stupidamente, oppure stranamente, alcuni ancora lo sostengono nonostante la pochezza e l’indolenza di quest’amministrazione, che si lamenta pure che in provincia di Catania non accolgono la spazzatura proveniente da Palermo. Dovevano pensarci prima. Adesso Palermo rischia di diventare un’altra Roma a tal proposito.

      Se uno ci mette la faccia, deve prima di tutto metterci il cuore.

    5. belfagor

      Da “ MOBILITA PALERMO del 27 mar 2018 “Le grandi incompiute di Palermo: al danno la beffa “
      Nel dicembre 2016, l’allora Primo ministro Renzi e il sindaco Orlando hanno siglato il “Patto per Palermo” che prevedeva l’erogazione di 764 milioni per opere di miglioramento della città.
      Era certamente una importante e bella notizia.
      Nella realtà i nuovi finanziamenti erano solo 322 milioni, il resto erano somme già stanziate e mai utilizzate dal Comune e che però solo in parte potevano essere recuperate. Ciò è molto importante per capire il pasticcio che si è verificato dopo.
      Tali nuovi fondi non erano vincolanti e potevano perciò essere spesi dal Comune per quelle opere che si ritenevano prioritarie. Gran parte di questi nuovi finanziamenti il Comune li ha destinati alla realizzazione di nuove linee di Tram ( circa 98 milioni) e per un nuovo restauro del Teatro Massimo ( 22 milioni).
      Solo 4 milioni (4.663.954,51 per la precisione) furono destinate al Sottopasso Perpignano, e 5,3 per il “Raddoppio del Ponte Corleone”, cifre chiaramente insufficienti.
      Dall’assessorato comunale alle Infrastrutture giustificarono tali scelte con il fatto che tali cifre dovevano aggiungersi ai vecchi finanziamenti e proprio per questo si disse :«si attendono verifiche da Roma sui fondi ex Agensud». Cioè si sperava di recuperarli. Purtroppo ciò non è stato possibile. Lo stesso assessore Arcuri ha ammesso: “Abbiamo fatto un tentativo di recuperare le somme con il ministero delle Infrastrutture, ma il tentativo è andato a vuoto“.
      Il Comune pensò di dirottare le risorse stanziate dal “Patto per Palermo”per il Sottopasso di Via Perpignano per il raddoppio del Ponte Corleone ” che ha la priorità visto lo stato in cui versa oggi».
      Ma tale strategia “alternativa” presenta un “piccolo problema”. Per il raddoppio del Ponte di Corleone ci vogliono 21 milioni :, come pensava il Comune di completare tale opera con soli 9,8 milioni?
      Inoltre, dirottando i fondi residui sul Ponte Corleone, appariva evidente che il progetto del Sottopasso Perpignano veniva accantonato definitivamente.
      Ma c’è il rischio che nemmeno il raddoppio del Ponte di Corleone sarà possibile realizzarlo.
      I fondi del “ Patto per Palermo” vengono erogati a condizione che vengano spesi entro DICEMBRE 2019 perciò il rischio di perdere questi fondi (e quindi l’opera) è molto forte.
      In un articolo pubblicato su“ Mobilita Palermo “ dal titolo emblematico :“ Il bando per il Ponte Corleone prossimo alla pubblicazione, ma è una corsa contro il tempo” si esprimevano fondate preoccupazione.
      E che queste preoccupazioni non erano campate in aria lo dimostra il fatto che durante la seduta del Consiglio comunale del 13/03/2018 il consigliere di maggioranza, Sandro Terrani (capogruppo di Mov139) lanciò l’allarme “Apprendendo dello stato di gravità rispetto allo stato di degrado avanzato in cui versa il ponte Corleone….si chiede l’immediata convocazione in Aula dell’assessore per fare chiarezza sulla stabilità della struttura e lo stato di avanzamento degli interventi previsti”.
      Il 14/03/2018 l’assessore ai Lavori pubblici, Emilio Arcuri, convocato urgentemente a Sala delle lapidi, confermò ai consiglieri comunali che gli interventi sul Ponte di Corleone – che mostra evidenti segni di degrado- sono ancora al palo. “Non sono ancora stati fatti i calcoli“, ammise candidamente l’assessore.
      Il 22/02/2019 in un articolo su MOBILITA Palermo da titolo “ Si sbocca l’appalto per il raddoppio del ponte Corleone” finalmente si annunciava che era stato bandito un appalto, però l’importo a base di gara era di……1.156.829,39 Euro . Chiaramente si trattava di un primo appalto, di cui però si sono perse le tracce.
      Lo stesso articolo metteva in evidenza che “ il costo iniziale era di 14 milioni di euro, mentre oggi ne servono 21 “
      Infatti dopo tale bando, che scadeva nel mese di aprile ( 2019) si sarebbe dovuto fare un secondo bando, quello più corposo e impegnativo, relativo invece ai lavori di riqualificazione del ponte esistente, per un importo di circa 17 milioni di euro, cofinanziati dal Patto per Palermo.. Purtroppo anche di questo bando si sono perse le tracce
      Come scrisse l’amico HUGE “Senza proroga ci possiamo scordare i finanziamenti.
      Quest’appalto si chiede ad aprile. Prima di decretarne il vincitore immagino arriviamo a maggio, se non a giugno. Al netto di ricorsi bisognerà poi rielaborare il progetto. Almeno un paio di mesi? E forse sono troppo ottimista. Presentato il nuovo progetto, andrà analizzato e, se tutto è ok, approvato dalla stazione appaltante… siamo già a fine anno. Poi bisognerà preparare la gara d’appalto per i lavori veri e propri, più il periodo in cui la gara sarà aperta, almeno 3/4 mesi. Decisione e affidamento, un altro paio di mesi almeno… diciamo che se tutto andasse di lusso i lavori potrebbero essere affidati per fine 2020. E questo senza ricorsi o problemi nella redazione del nuovo progetto. Fate un po’ voi. Altro che scadenza tassativa del 31/12/2019. E infatti Arcuri mette già le mani avanti..”

      .

  7. danyel

    Palermo: la città dei migliaia di rendering …. mai realizzati!
    Tutto bellissimo come al solito, ma poi sappiamo come va a finire!

    1. Metropolitano

      Ma certo, perché Ollanno ci mise la faccia, ma non l’anima. Che la sua è grigia.
      Questi rendering servono sempre a farsi un’idea di come devono venire, ma non fanno illudere nessuno ormai.

    2. peppe2994

      Certo che lo sappiamo, con il tram completo e funzionante esattamente come per le tre linee attuali.

      1. Metropolitano

        Quei lavori sono frutto di iter burocratici e lavori della decade precedente. Stavano perdendo i fondi ma poi li hanno riacchiappati, ed era solo il 2005. Poi nel 2007 li avevano avviati e nel 2012 erano gia in fase di completamento, poi completati e attivati tre anni dopo.

  8. Luzco

    Immagino come il legalissimo e gradevolissimo “Mercatino del baratto” che dona quel tocco esotico tra c.so Tukory e Ballarò sarà integrato nel progetto. Dal rendering non si nota nulla. Non potremmo certo rinunziarvi, quella zona RINATA a colpi di murales variopinti e con un ridente mercato di cose pregevolissime non può vederlo abolito! Sarebbe una tragedia!

  9. vicchio65

    Al di là delle considerazioni minime dei soliti detrattori e degli scettici (che sono gli stessi che dicevano che le attuali linee non si sarebbero mai fatte…) e la consapevolezza che, comunque, si arriva sempre “in ritardo” (ma a questo siamo purtroppo abituati: piano pedonalizzazione, piano traffico, piano servizi, piano…piano…piano…) la mia opinione è che si stia lavorando, finalmente, ad una idea nuova della città in cui la mobilità, diritto costituzionale, si articola con la mobilità di massa e non quella individuale, concetto ormai da tempo antidiluviano ed insostenibile nelle grandi città.
    Vedo una città pedonale, con buoni (spero ottimi) servizi di mobilità comune, nella quale (come dappertutto) non ci si sposta in auto per andare “a fare la spesa”, “a fare la visita”, “a fare la passeggiata”, “ad accompagnare i nonni”, ma ci si sposta con i mezzi pubblici, così come avviene in tutte le città e senza inscenare “tragedie greche”. Quando ci sarà una necessità impellente ed assoluta di usare la macchina, lo si potrà fare, con i costi ne derivano, ma proprio valutando la REALE NECESSITA’! O forse i problemi delle famiglie palermitane sono diversi da quelle dei milanesi?
    Non sono un alieno: anch’io utilizzo molto (anche troppo!) l’auto oggi, ma solo perché se uso il mezzo pubblico non ho idea di quando arriverò a destinazione! E da quando c’è il tram (molto limitato oggi, ma è già qualcosa) con la sua sede protetta e le tabelle degli orari ho la certezza di arrivare. La frequenza è un problema, ma non insormontabile: se so che passa ogni ora mi organizzo di conseguenza, mentre se prendo l’autobus non so quanto prima devo partire! La frequenza aumenterà di certo, dopo l’utilizzo del mezzo pubblico sarà inderogabile.
    Non sarà bella come nei rendering? Ce ne faremo una ragione, e comunque si può sempre migliorare in corso o alla fine, ma FACCIAMO!
    P.S.: nello specifico, mi piace la soluzione per il Ponte Calatafimi. Una rotonda classica magari sarebbe stata più intuitiva, ma da sempre c’è il problema dello spazio a disposizione. Spero che sia stata progettata bene, non ho le competenze per dirlo.
    Saluti a tutti

Lascia un commento