Una buona mobilità dolce non rimuove le librerie di strada

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Palermo – E’ notizia di queste ultime ore che l’Assessorato Attività Produttive abbia intimato ai titolari delle librerie/bancarelle la rimozione di tutte le strutture in quanto “ravvicinate alla pista ciclabile (!!) e rappresentando un  pericolo per i pedoni.

Fin dalla loro realizzazione avevamo ampiamente criticato la scelta  di realizzare le corsie ciclabili sui marciapiedi, proprio perché la promiscuità aumenta i conflitti fra pedoni e ciclisti. La vicenda della corsia ciclabile di via Maqueda dovrebbe insegnare qualcosa. E pertanto il pericolo non è certo rappresentato da librati e librerie, punto di aggregazione socio-culturale, bensì una corsia sopra un marciapiede.

Diciamo che sono molto più pericolose le bacheche pubblicitarie installate dal Comune lungo il medesimo tratto.

Siamo contrari alla rimozione delle librerie per i motivi fin qui indicati e auspichiamo il ritiro del provvedimento. Ricordiamo che proprio su via Libertà non sono mancate le nostre proposte (già accolte) nell’ambito del progetto della nuova tranvia. Piuttosto è lo spazio alle auto che andrebbe sottratto, e non di certo ai pedoni.

 

 

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11 Thoughts to “Una buona mobilità dolce non rimuove le librerie di strada”

  1. Orazio

    Nulla da aggiungere alla chiara e sintetica esposizione.

  2. newpa

    Nulla da aggiungere, a parte lo sgomento nel sapere di essere governati da incapaci ed incompetenti. Rendere ciclabile una zona dedicata da sempre a pedoni e tra questi anche bambini. Magari se succede qualcosa è colpa di un bambino che è andato a sbattere sulla bici. Vergognatevi!!!

    1. Orazio

      Magari anche no. In Europa i bambini nascono molto più che in Italia e vivono a stretto contatto con le bici, in Italia nascono molto meno ma sono ampia materia di discussione.

      Ovunque ci sono piste ciclabili anche sui marciapiedi e sui marciapiedi ci sono pur ei bambini (più che in Italia). Però i bambini di Palermo sarebbero speciali.

      Una cosa è dire che le bancarelle non sono un problema, un altro è fare diventare un problema le bici.

    2. Orazio

      Definizione da manuale copiata e incollata dal primo sito che ho trovato: “i percorsi ciclo-pedonali o promiscui fanno confluire su una infrastruttura comune pedoni e ciclisti, mantenendo un buon grado di protezione rispetto al traffico motorizzato, ma tendono a mettere in conflitto pedoni e ciclisti, annullando il vantaggio del percorso riservato soprattutto nei casi in cui ambedue i flussi, pedonale e ciclabile, siano intensi.”

      I bambini citati a sproposito lasciamoli perdere.

  3. belfagor

    Caro Antony
    Prima di tutto vorrei ringraziarti per aver riportato una delle tante”perle” di questa “amministrazione” comunale ( lo ammetto , la notizia mi era colpevolmente sfuggita). La motivazione di tale “intimazione” è veramente grottesca “la rimozione di tutte le strutture in quanto “ravvicinate alla pista ciclabile (!!) e rappresentando un pericolo per i pedoni.”
    Anch’io sono contrario alla rimozione di tali librerie/bancarelle ( ammetto che ne sono un frequentatore abituale) e auspico il ritiro del provvedimento.
    Ma soprattutto ritengo ridicola ( e pericolosa) tale “pista ciclabile”.
    P.S. Comprendiamo che comprare e leggere libri ( nuovi o usati) è un atto “sovversivo” . Un popolo che legge , si informa e ragiona con la propria testa può essere pericoloso. per il potere Forse all’’Assessorato Attività “Produttive”, gradiscono i bei roghi di libri di qualche regime passato? La distruzione e la messa al bando di libri ha una lunga e oscura storia e l’esempio forse più famoso, ma non l’ unico, è quello appunto dei roghi di libri avvenuti il 10 maggio 1933.
    Non penso che l’assessore alle attività “produttive” aspiri a entrare nella storia.

    1. Orazio

      Prima li criticavi perchè la cultura non si mangia e non produce ordine (riferimento alla capitale culturale) adesso li tacci di sovversione perchè vogliono spostare due bancarelle di libri, insomma, un po’ di normalità di giudizio non guasterebbe.

  4. belfagor

    Credo proprio che l’assessore Marino,invece di promuovere le “attività produttive” , cerca in tutti i modi di rendere ancora più povera , non solo culturalmente questa città.
    Chi si oppone a tale provvedimento “cervellotico” non sono solo i “provinciali analfabeti” ma anche diversi esponenti della sua “maggioranza”. Per esempio il capogruppo del Pd al consiglio comunale di Palermo, Dario Chinnici, ha così commentato tale “intimazione”
    “Sfrattare i librai da via Libertà è un errore, specie se la motivazione è che la loro presenza sia in conflitto con le corsie ciclabili: sono semmai le corsie ciclabili che vanno tolte dai marciapiedi, come peraltro chiedono anche le associazioni e i cittadini. Le corsie ciclabili sui marciapiedi creano una promiscuità tra pedoni e ciclisti che è veramente pericolosa, come ha dimostrato anche il caso di via Maqueda da dove sono state tolte le corsie per le due ruote . Le associazioni si sono già opposte a questo provvedimento, posizione che condividiamo: il Comune torni sui suoi passi”.
    Oltre all’ amico Anthony Passalacqua anche Chiara Minì di Fiab Palermo Ciclabile , si è dichiarata contraria a questo provvedimento “Non è questo il modo di promuovere la mobilità ciclabile, men che meno mettendo un limite di 10 chilometri orari. Le bici vanno sulla strada, non bisogna togliere spazio ai pedoni, peraltro con una corsia che è al centro del marciapiede con lampioni, pensiline e totem del Comune. Le piste ciclabili non possono iniziare e finire all’improvviso, senza alcun collegamento”.
    Speriamo che al prossimo rimpasto di giunta si tenga conto di tali “perle” assessoriali.

  5. piero68

    Tutti sono tenuti a rispettare il Codice della Strada,dal pedone al Tir con rimorchio.Allora mi chiedo,se a terra sono disegnate delle striscie che delimitano una pista ciclabile,perche’ i pedoni che hanno a disposizione il resto del marciapiedi, invadono sistematicamente la pista?

  6. belfagor

    “In una città come Palermo, inondata di spazzatura e di acqua piovana, collezionista di lampioni spenti e di strade dissestate, davvero le bancarelle di libri allestite da anni in via Libertà costituiscono un pericolo tale da doverle rimuovere? Sì, perché l’amministrazione municipale le considera pericolose per i pedoni dato che sugli stessi marciapiedi sono state tracciate le piste ciclabili.
    Ora, se le bancarelle sono pericolose dovrebbero esserlo anche le panchine di marmo, i paletti di ghisa, i cartelloni pubblicitari di legno. Vogliamo rimuovere pure quelli?”
    Massimo Lorello “REPUBBLICA .it Palermo” 13/01/2019

  7. belfagor

    “Tranciati i fili elettrici di terra dell’impianto luce delle tre bancarelle di libri in viale Libertà, a Palermo. I librai hanno chiesto l’intervento dei carabinieri e sono riusciti comunque ad accendere l’impianto.”
    GDS 17/0!/19
    P.S. Dopo l’intimazione dell’’Assessorato Attività Produttive del Comune ecco arrivare un alto tipo di “intimazione”
    Dobbiamo pensare che queste librerie-bancarelle non sono solo un “pericolo” per i pedoni e i ciclisti

  8. se68

    Bisognerebbe avere, semplicemente, il coraggio di eliminare una fila di strisce blu, in via Libertà così come in altre strade, per delineare una rete di, vere, piste ciclabili…I posti auto mancanti? Sottoterra..come in tutte le città normali.

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