Lo strano caso dei nostri palasport

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È sicuramente un destino travagliato quello che accomuna i due maggiori Palazzetti dello Sport della nostra provincia, il Palasport di Fondo Patti a Palermo e il Palazzetto “Marzio Tricoli” di Cefalù. Entrambi attesi per anni dai cittadini ma abbandonati e dimenticati dalle istituzioni.


La storia della struttura di Fondo Patti è ormai ultradecennale. Costata circa venti miliardi di lire, inaugurata nel 1999, ha ospitato le attività di varie squadre di pallavolo, pallacanestro e arti marziali del panorama cittadino, oltre a decine di concerti di artisti italiani ed internazionali.
Nell’aprile del 2008 l’inizio del calvario: una forte ondata di maltempo rovina il tetto, causando danni per circa 200 mila euro. Ma nessuno fa nulla. Il Palazzetto resta abbandonato a se stesso.
Se il maltempo aveva causato danni contenuti, l’incuria e i vandali devastano la struttura in modo irrimediabile.
Mancando parte del tetto, gli interni restano esposti alle intemperie; priva di sorveglianza, la struttura diviene casa per senzatetto e facile bersaglio dei ladri, che smontano bagni, impianti elettrici ed idraulici, sedili.
Nel 2016 qualcosa si muove: viene presentato infatti, di concerto fra governo nazionale, Comune e CONI, il progetto di 5 milioni per il recupero del Palazzetto.
Viene aggiudicato l’appalto e a febbraio 2017 finalmente parte il cantiere. Dopo meno di un mese, un colpo di scena: una delle ditte coinvolte nei lavori riceve un’interdittiva antimafia, quindi si blocca tutto.
I lavori vengono affidati alla ditta seconda classificata nella gara d’appalto e il cantiere riparte ad aprile 2017.
Si parla di sei mesi di lavori, ne sono passati otto.
Aspettiamo e speriamo.

A lieto fine invece la storia del PalaTricoli di Cefalù: costato circa 8 milioni di euro, viene inaugurato nel 2011.
A gennaio 2014 il maltempo danneggia il tetto, che viene riparato con un intervento provvisorio.
Nel gennaio 2015 la cosa si ripete, ma stavolta i danni al tetto rendono la struttura inagibile.
Nel marzo 2016, un’ondata di scirocco aggrava ulteriormente i danni alla copertura, al punto che il parquet resta scoperto ed esposto al maltempo.
Il PalaTricoli sembra destinato a seguire la sorte del “fratello maggiore” di Palermo, anche perché l’ente proprietario della struttura, cioè la Provincia Regionale di Palermo, dopo la riforma delle Province vive una fase di transizione che, in pratica, non consente di progettare ed eseguire i lavori che servirebbero al Palazzetto.
Le società sportive che utilizzavano la struttura sono costrette a cercare altre sistemazioni in giro per la provincia. Fra queste il Real Cefalù, che gioca nella serie B di calcio a 5, che emigra a Termini Imerese per allenamenti e partite.
Ma i suoi giovani dirigenti non si arrendono: bussano a tutte le porte dell’ormai ex Provincia, tormentano funzionari e segretari, portano il caso del PalaTricoli all’attenzione della stampa nazionale. Dopo mesi di tentativi, la loro passione e la loro perseveranza pagano: miracolosamente si trovano i fondi per riparare almeno il tetto.
Per sistemare il parquet, sono proprio i ragazzi della dirigenza del Real Cefalù a mettere mano a chiodi, martelli, listelli e vernice.
A novembre 2016 il lieto fine: il PalaTricoli torna parzialmente agibile e a disposizione delle società sportive della cittadina normanna.
Sperando che il 2018 ci porti novità per il Palasport di Fondo Patti, non resta che augurarci che in futuro il maltempo risparmi queste strutture che sembrano estremamente delicate…
Scherzi a parte, speriamo in una maggiore attenzione da parte delle Amministrazioni responsabili di queste strutture, che rappresentano delle oasi nel deserto della nostra impiantistica sportiva.

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4 Thoughts to “Lo strano caso dei nostri palasport”

  1. huge

    Quindi dopo la ripresa dei lavori ad aprile scorso, seppur in ritardo con i tempi previsti, al Palazzetto di Fondo Patti si continua a lavorare?

    1. Valerio

      Se non ricordo male, l’appalto era limitato alla sola copertura. Gli altri lavori dovrebbero essere appaltati successivamente.
      Spero di sbagliarmi. In ogni caso la situazione dell’impiantistica sportiva e’ la dimostrazione lampante che qui da noi quel poco che viene fatto (discutiamo di un palazzetto di meno di 5mila posti), viene poi abbandonato…

  2. punteruolorosso

    urge un sopralluogo. si parlava di fare la cittadella dello sport, insieme al diamante.
    tutta la zona è al momento raggiungibile solo con rari autobus o in macchina. le piste ciclabili non esistono.

  3. se68

    Il palazzetto di Palermo è piccolo ma bello, vale la pena recuperarlo.
    Quello di Cefalù un obbrobrio architettonico avallato dall’ex sindaca ( architetto !!??) Vicari…….andrebbe, per me, demolito seduta stante.

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