Il fenomeno delle scritte sui muri non risparmia nemmeno una delle chiese più belle di Palermo

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Ripartiamo da una segnalazione/sfogo di un utente che ci ha inviato questi scatti, per parlare un attimo delle scritte sui muri.

Sebbene non ci sia un quartiere esente da questa problematica, questa volta lo spray colorato è finito sulle pareti della Chiesa di Santa Caterina, nella centralissima Piazza Bellini.

Non solo hanno deturpato con scritte demenziali pseudo proletarie anarchiche le tante facciate degli edifici storici del Cassaro e di via Maqueda ma persino la Chiesa di Santa Caterina 5 metri dalla sede del Comune di Palermo,dove risiedono Sindaco ed assessori,oltre che il capo dei Vigili.

Condividiamo lo sdegno per un gesto così ignobile, che denota ancora poco rispetto del bene pubblico da parte di quelli che probabilmente sono dei giovani ignoranti. Ma vogliamo allargare la riflessione.

Immaginiamo che un pò tutti si siano chiesti come questi (e altri) individui si siano avventurati sui muri della Chiesa non curanti di essere beccati in flagrante o registrati dalla telecamere. In effetti è qualcosa che definiremmo un mix tra incoscienza e spavalderia. In realtà vale la pena soffermarsi un attimo: solitamente queste “operazioni di scrittura” avvengono la notte quando c’è meno gente in giro e gli spazi pubblici si svuotano. Ciò che ci domandiamo è: possibile che in una piazza così centrale, a fianco del Palazzo di Città e sicuramente dotata di telecamere di controllo, non si riescano ad utilizzare i filmati per risalire agli autori di fenomeni del genere?

E allora ci vengono in mente anche gli episodi avvenuti anche sui sovrappassi pedonali in viale Regione Siciliana, dove le telecamere sono visibili a tutti i passanti, oppure alla statua di Ruggero Settimo proprio davanti il Teatro Politeama. Raramente abbiamo appreso notizie di sanzioni o pene agli autori di questi episodi e cominciamo a pensare che quest’ultimi siano oramai coscienti dell’assenza della pena o dell’incapacità di infliggerla da parte degli organi preposti.

Ci piacerebbe ancora una volta capire quali sono i problemi che impediscono una procedura più veloce e certa per reprimere fenomeni del genere.

 

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12 Thoughts to “Il fenomeno delle scritte sui muri non risparmia nemmeno una delle chiese più belle di Palermo”

  1. newpa

    Se fosse solo questo lo schifo, forse si potrebbe porre rimedio, ma purtroppo forse non ci si siamo resi conto che Palermo è precipitata verso l’abbandono totale e tutti fanno ciò che più piace, con l’assenza delle istituzioni. Siamo nell’anarchia totale! Non serve truccarci il viso quando siamo tutti sporchi. L’episodio delle scritte è il massimo è come se andassero a rubae in una caserma. Povera Palermo!!! Dove sono le istituzioni, dov’è il Sindaco? La smettano di fare festicciole domenicali bloccando la cittá e piste ciclabili, che non servono a niente se non a giustificare che le abbiamo anche noi e comincino a lavorare seriamente.

    1. gnazzino70

      Sulle piste ciclabili l’hai scafazzata, io le utilizzo e altri come me, secondo te le strade servono solamente alle automobili? Se invece venissero multate non stop le auto parcheggiate in seconda/terza fila specie sulle corsie preferenziali? ma anche questa mia risposta al tuo commento è andata off topic

  2. fedeledisantarosalia

    x newpa
    Il Sindaco e gli assessori vivono nei palazzi del potere danno cittadinanza a gente solo per pubblicita'(Goffredo Fofi, Gino Strada ….) che a Palermo non ci vivrebbero nemmeno una settimana dallo squallora che avvolge questa bellissima citta’,abbandonata da tutti.
    Basta farsi un giro persino nel percorso Arabo-Normanno e vedere scritte su edifici storici persino da poco recuperati, persino scritte sulla balaustra della Cattedrale,e’una vergogna,ho scritto varie volte ad un famoso Assessore del Comune di Palermo per questo sconcio,sapete la risposta ?
    lei (IO SAREI ) e’fascista vorrebbe uno stato di polizia Palermo e’una citta’ dove ogni essere umano e’ libero !!!!!

    1. abcdefgh

      Purtroppo tanti non capiscono che NON SIAMO LIBERI….siamo sotto una DITTATURA, esercitata dai PREPOTENTI, LADRI (che se entrano in casa vanno OSSEQUIATI perche’ per lo stato sono sacri e guai a toccarli), SCIPPATORI e mascalzoni di vario genere. Ripeto la cosi’ detta liberta’ non c’e’ piu’ da tempo ,perche’ liberta’ e democrazia non significano che ognuno puo’ fare qualsiasi schifezza e nessuno puo’ dire niente,non significa che il delinquente sia il benvenuto…

  3. danyel

    Io li arresterei tutti .. così gli passerebbe la voglia!

    1. abcdefgh

      arrestarli ???? e perche’ poverini…..ma perche’ oggi qualcuno va in carcere e ci rimane???….
      sono stato in Tunisia, dove un ubriaco che cantava per la strada e’ stato arrestato e si e’ fatto un mese di CARCERE….no domiciliari,perche’ una tale cazzata in Tunisia non esiste, ma carcere vero. E in Tunisia il governo e’ di sinistra…ma governo di sinistra non vuol dire trionfo dei delinquenti………..

  4. Con la videosorveglianza si risolverebbe subito il problema.
    Chi sporca paga il restauro allo stato originale e viene segnalato il reato nella fedina penale.
    Sommando reati si passa ai servizi civici obbligatori.

  5. Ma veramente? basta che uno si metta un passamontagna e il gioco è bello che fatto. Quand’anche non lo mettesse non è detto che sia scontato riconoscere il volto e ricollegarlo ad una persona e alle sue generalità. Dopodiché vorrei ricordare che qualche mese fa sono stati beccati degli adolescenti che deturpavano il tempietto in piazza castelnuovo, sono stati identificati e multati, dimostrando così che forse la ragione non è la mancanza di volontà da parte delle “istituzioni”. Il reato di danneggiamento non prevede il carcere in questo paese, fatevene una ragione. Tutta quella gente che inneggia al carcere per ogni malefatta non ha idea di quante carceri servirebbero, del costo, e spesso della scarsa utilità di un carcere che anziché votarsi a riabilitare, funge unicamente da ripostiglio per malfattori.
    L’unica costante che io vedo a Palermo è questa nenia, questo mantra incessante che vede sempre il male e mai il bene e che addita sempre il “potere” (come se poi questo potere fosse un’entità unitaria e costante) come causa dei propri mali.
    Se vogliamo che cambi qualcosa dobbiamo cambiare mentalità. E se per restaurare un monumento servono anni, per cambiare mentalità servono decenni. Quindi rimbocchiamoci le maniche e accettiamo con quanta più serenità possibile che ci vorrà tempo.

    1. danyel

      E come si cambia mentalità caro Enrico Catalano? Con la bacchetta magica? Bibibidi bobidi bù: cambiamo mentalità!! … Sta scherzando?! Lei cosa propone? forza …

      1. Si cambia mentalità lentamente. Si fanno progetti di recupero nei quartieri disagiati, si creano opportunità di lavoro, si potenziano i servizi alla comunità, dal trasporto all’assistenza alle attività culturali. Si promuove una mentalità diversa, fondata sul valore del bene pubblico, della condivisione, della tolleranza. Ma lo si deve fare anche e soprattutto nei fatti, perché se poi la gente non ha lavoro, non ha un ammortizzatore sociale per far fronte ai problemi, si sente impotente e marginale all’interno delle dinamiche sociali, politiche ed economiche, vedrà quella nuova mentalità come una farsa, una cosa da denigrare e da vessare. La rivincita del palermitano nei confronti di qualsiasi potere, sia votato che imposto, è sempre miope e infruttuosa. In secoli di storia ci siamo ridotti al “calare la testa e far quel che cazzo ci pare”, abbiamo perso la fiducia nell’istituzione ma perché in primis l’abbiamo persa in noi stessi.
        Mi piacerebbe davvero poterle dire che il carcere per ogni reato risolverebbe ogni problema, ma le ho già spiegato perché, a mio avviso e in questo stato di cose, il carcere non risolve granché. Poi per carità, siamo in democrazia e ognuno è libero di rimanere della propria opinione.
        Buona giornata!

  6. Binario

    Anche avendo solo la registrazione dei soggetti inquadrati che cosa pensate si possa concludere? La svolta? Solo col sistema AIDC, ma con la burocrazia italiana, conviene impiegare meglio le risorse atte al controllo manuale della città.

  7. Orazio

    Vorrei ricordare che oggi, in un mondo del tutto monitorato, di tutto si sente il bisogno tranne che di video sorveglianza.

    Andatevi a leggere 1984 di Orwell, la profezia ha superato la realtà. E la scritta sul muro la possono cancellare con poca spesa. Fossero questi i problemi… alcuni sembrate più a sud di tante beghine isteriche…. 🙂

    La telecamera mettetevela nel cesso se vi piace tanto. 🙂

    P.S.: nel mio palazzo l’ineffabile condomino ha imposto la video sorveglianza per ragioni di sicurezza. Poi si sono fregata una moto e il ladro non l’hanno mai preso. Ma nel frattempo siamo monitorati pure se ci grattiamo le palle davanti l’ascensore.

    Illusi. Meglio la lbertà, ricordatelo.

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