A proposito di tram… Qualche riflessione sull’intervento del prof. Silvestrini

Spread the love

In seguito all’articolo di qualche giorno fa sulle dichiarazioni del prof Silvestrini si è aperto un dibattito, ecco le riflessioni di Roberto.Palermo

Il prof. Silvestrini è una vecchia conoscenza di noi palermitani non più giovanissimi.
Già a metà anni Novanta lo troviamo a fianco di Orlando e di Willy Husler nelle loro discutibili tesi a sostegno del tram a tutti i costi, dovunque e comunque. Avendo mantenuto coerentemente, gliene va dato atto, queste posizioni negli ultimi due decenni, ha ribadito di recente la propria convinzione a favore del tram come soluzione dei problemi di mobilità della città.
L’intervento, effettuato con un post su Facebook e riportato puntualmente da mobilita palermo, merita qualche riflessione.

Ora come allora, il professore cita ad esempio città come Zurigo, dove il tram è in esercizio da più di un secolo fornendo un servizio eccellente ai cittadini. Bene: chiunque sia stato da quelle parti (come il sottoscritto) si sarà reso conto che la situazione urbanistica di questa città, soprattutto al centro, è quanto di più lontano si possa immaginare da quella di Palermo. Strade larghe e scarsa densità fondiaria a fronte di strade strette e densità dell’ordine dei 40 mc/mq, rendono il paragone improponibile.

Palermo, per quanto azzardato possa sembrare, ha una struttura urbanistica ed una maglia viaria molto più simile a Milano che a Zurigo. O meglio, se si considera la dimensione in termini demografici, piuttosto simile a Torino, dove nonostante la presenza di infrastrutture stradali ben più performanti, è in esercizio dal 2006 una linea metropolitana VAL. Talmente utilizzata (mediamente 155 mila passeggeri ogni giorno) che è stato recentemente necessario raddoppiarne i convogli, con composizioni a 4 vetture. A proposito di paragoni, non dimenticherei che rispetto alle città sopra citate, la nostra Palermo presenta un paio di “aggravanti”:

• una più marcata speculazione edilizia, negli anni del boom e seguenti, che ha riempito l’area a cavallo dell’asse centrale di residenze ed uffici;

• uno sviluppo della città monodirezionale, in particolare in senso sud-est/nord-ovest (per intenderci Oreto-ZEN), con concentrazione di tutti i principali flussi di traffico lungo questa direttrice.

Va ancora peggio se si prende ad esempio, come fa il prof., la città di Budapest, la quale, come è noto, è dotata di una efficiente ed antichissima rete di metropolitane: ben 4 linee, inaugurate a partire dal 1896. Idem per le principali città francesi, che, come riferito da Silvestrini, sono sì dotate di efficienti reti tranviarie, ma anche di altrettanto efficienti reti metropolitane. Che i compatrioti di Cartesio, laddove la dimensione e le esigenze locali lo hanno richiesto, non si sono fatti scrupolo di costruire, essendo un popolo dotato di consolidate tradizioni nel campo della logica.

Il prof. Silvestrini, inoltre, ci tiene a sottolineare che il tram “garantisce una capacità di trasporto nettamente superiore a quella dei bus”… Verissimo: si passa dai 2.500 ai 4.000 pax/h per direzione. Dimentica, però, che quando parliamo di Palermo, ci troviamo di fronte alla prima città europea per traffico, costantemente intasata, dove studi condotti con rigore scientifico hanno ripetutamente accertato una domanda di trasporto, nell’asse centrale, con punte ben superiori alla capacità di un sistema tranviario.

Cito a memoria:

• l’analisi costi benefici del progetto “Agensud” (avversatissimo dall’attuale sindaco e dai suoi esperti, Silvestrini in testa) che prevedeva, nei primi anni ’90, la realizzazione di 3 linee VAL, la prima in direzione Oreto-Mondello. Su questo asse si stimarono solo nella “prima fase”, che prevedeva lo stralcio Oreto-ZEN, flussi nell’ora di punta pari a 13.000 viaggiatori per direzione;

• lo studio trasportistico dell’attuale progetto preliminare della MAL, approvato nell’aprile del 2014, secondo il quale sulla tratta Oreto-Notarbartolo si raggiungerebbero flussi superiori ai 10.000 viaggiatori/h (10.244 per l’esattezza)

Va evidenziato come i due dati, stimati su percorsi praticamente sovrapponibili nell’ambito di studi e metodologie differenti a distanza di tempo, si confermino a vicenda: se il secondo prevede qualche migliaio di viaggiatori in meno, va considerato che esso non contempla la tratta Notarbartolo-ZEN. Si tratta, in ogni caso, di stime che attestano la domanda di trasporto palermitana a valori più che doppi rispetto alla capacità di qualsiasi sistema tranviario; con o senza barriere, con o senza alimentazione aerea.

Alla luce di queste considerazioni, sorprende che il prof. Silvestrini rimproveri agli ordini professionali di architetti ed ingegneri posizioni “ideologiche” anti-tram che, francamente, si fa fatica ad attribuire ad intere categorie professionali. Casomai, dovrebbe spiegare, il nostro esperto, come mai il Comune, dopo aver pomposamente annunciato, più di un anno fa, 7 nuove linee tranviarie destinate a completare l’attuale rete, ed ottenutone persino il finanziamento, intende bandire un “concorso di idee” per individuarne i tracciati…. Un concorso di idee a cui seguirà la redazione dello “studio di fattibilità tecnico-economica” da affidare mediante gara pubblica.

Sono informazioni che abbiamo saputo dagli stessi tecnici comunali, nell’ambito del seminario sulla mobilità sostenibile che si è svolto il 1° aprile scorso all’Università di Palermo: da esse si deduce che il progetto di estensione della rete tranviaria è non solo privo di tracciati certi, ma non è neanche dotato di uno studio di fattibilità tecnico-economica. Conseguentemente, in assenza di esso, qualsiasi posizione a favore del progetto di estensione della rete tranviaria manca di ciò da cui uno scienziato non dovrebbe assolutamente prescindere: il rigore scientifico. In altre parole, rimane, essa si, una posizione ideologica.


Per rimanere sempre in contatto con Mobilita Palermo i nostri canali:

 Sito internet: https://palermo.mobilita.org
 Fanpage: https://www.facebook.com/MobilitaPA/
 Gruppo Facebook: https://www.facebook.com/groups/31938246679/
 Twitter: https://twitter.com/MobilitaPA
 Canale Telegram: https://t.me/mobilitapalermo

Post correlati

24 Thoughts to “A proposito di tram… Qualche riflessione sull’intervento del prof. Silvestrini”

  1. basilea

    Meglio completare le linee dei tram piuttosto che il nulla ! oltretutto Non e’ vero che non ci sono progetti,basta leggere le cronache di oggi 5 aprile.

    1. bobpa

      basilea quello cui fai riferimento è l’indizione del bando di idee cui si fa cenno anche nell’articolo… abbi pietà ti supplico…

  2. peppe2994

    Basilea, su una cosa hai ragione. Meglio completare le linee tram,
    …ma dove queste si rivelino adatte.

    Esempio, invece che ostinarsi con il tram al posto del 101, non sarebbe di gran lunga più produttivo continuare oltre la via Basile andando a collegare Bonagia, Falsomiele ed oltre?

    1. Templare

      Certo e anche più logico. Ma logico è ben diverso che ideologico, per cui c’è soltanto da sperare nella coerenza dll’Amministrazione Orlando nel reiterare lo schema per cui promette tutto e non realizza nulla, detto anche schema blablabla.

  3. Templare

    Vabbè Roberto, sai benissimo che nulla possono i freddi numeri di fronte l’adorazione degli idoli. Se Orlando dice che farà il tram per collegare il porto ad Ustica, non solo lo farà (dopo il concorso di idee chiaramente, per stabilire il percorso migliore: diretto mar Tirreno? Gibilterra-Sardegna-Ustica? Golfo della Sirte, con scritte in arabo e posti riservati per “migranti”?), ma troverai un Silvestrini qualsiasi ed uno stuolo di credenti che dirà che è la scelta giusta.

  4. friz

    Condivido al 100% quanto scritto in questo articolo… molto razionale e convincente… spero che lo legga qualcuno dei candidati sindaci…
    ….e anch’io penso che l’unico tratto in cui ha senso allungare la linea tram è in Viale Regione fino a via Basile… e se in quel tratto il tram andasse sotto terra sarebbe anche meglio…. ma forse sto chiedendo troppo?

    1. fabio77

      Il prolungamento lungo viale Regione per scendere poi in via Basile, mi pare sia previsto tra i progetti riguardanti le nuove linee di tram; io, come detto anche da Peppe, aggiungerei un ulteriore prolungamento, lungo viale Regione almeno fino a Bonagia, se non fino all’uscita di via Oreto.

      1. renard

        Il prolungamento fino a Bonagia è previsto nelle 7 linee, ma con priorità bassa (ossia bisognerà trovare prima i fondi). Il percorso però non è quello da te indicato, percorrerà solo un tratto di circonvallazione e girerà in via Basile, percorrerà via Lodato scavalcherà l’Oreto con un nuovo ponte da realizzare e da lì andrà a Bonagia.

  5. giuseppe70

    Condivido pienamente ciò che è scritto in quest’articolo. Il fatto di scegliere il tram rispetto alla MAL, mi convinco sempre più che sia principalmente un fattore ideologico; ricordo negli anni 90 il braccio di ferro fra Orando Sindaco , favorevole al tram e l’allora Presidente della provincia Musotto, favorevole alla metropolitana. Inoltre che ci debba essere un concorso di idee, la dice lunga sulle difficoltà di realizzazione di quest’opera (il tram ovviamente). Anche sul numero di passeggeri che si riescono a trasportare non ci sono paragoni. Sono convinto che i tram siano utili, ma complentari ad una seria MAL. W la MAL

  6. Normanno

    Condivido quanto è scritto nell’articolo sulla Mal,ma ritengo che Palermo abbia perso il treno ai tempi di Cammarata (l’unico che ha portato avanti l’idea dlela Mal ,una delle poche cose che ha fatto in realtà nella sua sciagurata amministrazione).
    Adesso la settimana prossima parte il bando per la progettazione delle sette linee del tram e tre di queste le piu importanti sono gia finanziate dal patto per Palermo.Essendo un tram ad induzione non bisogna scavare, posare la linea di contatto creare barriere.Bisogna tra virgolette solo posare il binario con il primario del trasformatore (il mezzo funge da secondario).Ciò considerato in tre anni, se il lavoro non viene aggiudicato alla Tecnis, tutto sara completato per le tre linee finanziate.Per quanto riguarda la Mal se fosse rimasto Cammarata (incubo) forse oggi la inaugureremmo,iniziando adesso senza finanziamento (da trovare) e con tutti i tempi biblici italiani di adesso se ne parla tra 10-15 anni se non vi sono difficoltà tipo passante o Tecnis altrimenti chissà quando.Certo il fatto che l’autostrada del sole negli anni 60 sia stata fatta tutta in sette anni, ma la maggior parte in quattro e per fare un passante ci vogliono dieci anni è un indice chiaro di come l’italia si sia involuta,sia marcia dentro.La ricchezza ha portato a questo.I nostri padri erano molto piu efficienti e meno corrotti evidentemente.

    1. basilea

      Penso che intanto sia il caso di completare la rete dei tram collegando in qualche modo i due capilinea (staz centrale e Notarbartolo) possibilmente passando per il centro. Completare anche la ferrovia urbana aprendo anche a un solo binario la stazione IMERA-PAPIRETO. Poi il resto si vedra’. Credo sia piu’ opportuno cominciare con il completare quello che gia’ e’ presente.

    2. Roberto Palermo

      Normanno, la tua opinione è in parte condivisibile, ma vorrei chiederti: a quale pianeta ti riferisci dicendo che in tre anni le tre linee finanziate saranno completate? Ti ricordo che riguardo le attuali 3 linee di tram, inaugurate a fine 2015, nel periodo che ho ricordato all’inizio del mio articolo, ovvero intorno al 1995, c’erano esattamente le tre linee su un pezzo di carta che abbiamo oggi.

      1. Normanno

        Io ho parlando di tre anni riportatando quanto previsto dall’amministrazione comunale che ha parlato espressamente di tre anni dal’emissione del bando cioè da oggi,poi come ho scritto sopra se il lavoro viene affidato a società tipo tecnis allora tra dieci anni stiamo ancora a parlarne.Comunque per onestà intellettuale da tecnico dovrai ammettere che la progettazione e la realizzazione di una linea tram ad induzione (praticamente la posa di una piattaforma che funge da primario del trasformatore) in una tratta semplice (Stazione-Via croce rossa) costituita da due lunghi rettilinei con due raccordi brevi richiede tempi e costi sensibilmente inferiori richiede tempi e costi sensibilmente inferiori alla mal equivalente.Se per fare il tram gia finanziato in quella tratta ci vogliono cinque anni per fare la mal non finanziata ce ne vorranno venti allora.Poi se parliamo di gestione dei flussi di traffico intenso dei passeggeri o se parliamo dell’impatto ambientale estetico ,o se parliamo dei costi di gestione ,o se parliamo dell’inevitabile restringimento delle carreggiate per le autovetture allora sono d’accordo con te la mal è superiore ed era la soluzione migliore.Dico era perchè oramai i bandi tram sono usciti.Certo se orlando perde le elezioni…..

  7. Normanno

    Per intenderci l’autostrada del sole ha collegato Milano con Napoli passando dagli appennini,ripeto Milano con Napoli non Cefalù con punta raisi che sembra un’opera faranoica a giudicare dai tempi impiegati per farla.

    1. fabio77

      Caro Normanno, hai detto bene: è proprio un’opera faranoica, un mostruoso incrocio tra un’opera faraonica ed un’opera paranoica…

  8. punteruolorosso

    sì anch’io vorrei la metro, ma intanto prendiamoci il tram. magari lo fanno passare da via marchese di villabianca, così non interferisce con un’eventuale metro del futuro. vogliamo andare a mondello o sferracavallo senz’auto, e in tempi ragionevoli, e non fra 20 anni. il problema è che c’è chi si sente soffocato dal tram che toglie spazio alle auto, e non dalle auto che tolgono spazio a bici, pedoni ecc.
    fate le vostre battaglie contro le auto, non contro il tram.

    1. basilea

      E’ quello che condivido anch’io: completiamo i tram che gia’ ESISTONO, poi le cose ancora da progettare , poi si vedranno. Diversamente non si fara’ niente come gia’ si persero dieci anni nel 1995 grazie ai DISCORSI INUTILI fra Orlando e Musotto per Tram o Metro’ e alla fine non si fece ne’ tram ne metro’. Oppure qualche anno dopo quando si persereo i finanziamenti per il tram in corso Calatafimi,col risultato che oggi il corso Calatafimi e’ un casino di auto imbottigliate perennemente e non cammina nessuno.E’ utile questo ????? Il tram in corso Calatafimi fra circonvallazione e piazza indipendenza SI PUO’ fare sacrificando la larghezza INUTILE dei marciapiedi e un filare di alberi che poi possono essere ripiantati.

      1. huge

        Il tram in corso Calatafimi non si fece perché il progetto fu bocciato dal Genio Civile. I finanziamenti c’erano e non furono affatto persi, ma riutilizzati per le linee che vediamo oggi.

    2. friz

      Il tram non toglie spazio solo alle macchine… in alcuni casi toglie spazio anche alle biciclette e ai pedoni…
      In altre parole non sempre restringe le strade, in alcuni casi restringe i marciapiedi e in altri casi preclude la possibilità futura di realizzare piste ciclabili serie… Ad esempio spiegami come si potrebbe mai realizzare una pista ciclabile nel tratto di via Notarbartolo attraversato dal tram????????
      Ma se al contrario venisse realizzato un tram che non è in sede protetta, cioè senza barriere, e che condivide la strada con le macchine, e allora ti dico che non serve a niente ed è molto meglio continuare ad utilizzare gli autobus…. che ci farebbero risparmiare un sacco di soldi… Ma ovviamente, e questo lo sappiamo tutti, a Palermo ci vorrebbe una bella Metro…. del resto le metro sono state realizzate in tante altre città italiane… Brescia… Napoli… Catania… Facciamo ancora parte dell’Italia oppure ormai siamo Africa????

  9. Roberto Palermo

    Continuo a leggere che per fare la metro occorre aspettare 20 anni, per fare il tram no. Ho già fatto notare, inutilmente, i 20 anni che sono stati necessari proprio per arrivare all’entrata in esercizio delle attuali 3 linee. tranviarie. Aggiungo che ricorrere al concorso di idee per definire i tracciati (evidentemente per riempire il vuoto progettuale in essere) di certo non accelera i tempi. Nè conforta sapere che occorrerà ancora celebrare due gare di appalto prima di metter mano sul serio al progetto: una per il supporto al RUP, l’altra per la progettazione vera e propria, articolata a sua volta, ai sensi del D.L. 50/2016, in tre fasi (studio di fattibilità, progetto definitivo e progetto esecutivo). Per esperienza, specie per opere così complesse, nessuna di queste fasi si conclude in meno di un anno, se tutto va bene. Poi occorre appaltare l’opera e contrattualizzarla… Un quadro che soltanto ai più ottimisti può far stimare 5-6 anni per vedere il materiale inizio dei lavori. Poi l’opera bisogna anche realizzarla, e ricordo che per le attuali linee, di soli lavori, ci sono voluti quasi 10 anni. Insomma, se non sono 20 anni in totale, poco ci manca.

    Faccio sommessamente notare che il progetto preliminare di metropolitana MAL è già stato approvato: quindi, per realizzare la MAL non solo non occorre alcun concorso di idee, ma resterebbero da espletare soltanto 2 delle 3 fasi progettuali richieste dalla normativa. Quindi, chi afferma che per realizzare la MAL occorre più tempo che per la realizzazione delle 3 linee di tram di cui si parla, non è bene informato. O mente, sapendo di mentire….

  10. fabio77

    Io chiuderei l’anello con un ulteriore tratto, fra l’altro breve, lungo il viale Regione, che permetta a chi abita a Bonagia e Falsomiele (decine di migliaia di persone), di raggiungere direttamente il terminal Basile.

    1. fabio77

      In risposta a Renard

  11. Fulippo1

    Anche io sono d’accordo con quanto scritto nell’articolo. Ormai credo sia inutile discutere, è abbastanza chiaro che per avere un ritorno in consensi elettorali e politici, l’attuale amministrazione ha puntato esclusivamente su opere di più veloce realizzazione.

    Seppur assolutamente favorevole alla realizzazione delle linee Tram, in zone periferiche e strutturalmente grandi, credo sia una incredibile cantonata sopperire alla Mal o comunque ad un qualsiasi tipo di trasporto su ferro sotterraneo.

  12. giuseppe70

    A mio avviso indipendentemente dai tempi di esecuzione la MAL è un’opera necessaria, che farebbe veramente fare un gran salto di qualità alla popolazione ed alla città e che avvicinerebbe a standard di mobilità europei. Se ci si impiegheranno 10-20 anni per realizzarla, pazienza, vuol dire che la lascerò in eredità a mio figlio. Almeno quando sarà grande si muoverà in città in maniera veramente decente……….

Lascia un commento